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2.6 MINACCIA DI POTENZIALI NUOVI ENTRANTI
Il livello competitivo di un settore non dipende solo dai concorrenti attuali, ma anche da quelli potenziali, ossia
nuove imprese che possono entrare sul mercato. un settore in cui i tassi di profitto sono mediamente più alti
rispetto ad altri o che cresce a ritmo elevato è molto attraente per i potenziali nuovi entranti. Questi mirano a
sottrarre la quota di mercato delle imprese esistenti, che può portare ad una riduzione dei prezzi, a meno che la
domanda non cresca più dell’offerta. Per questi motivi le imprese che operano nel settore devono scoraggiare
l’ingresso dei nuovi entranti costituendo delle barriere all’entrata. Esaminiamo ora le principali barriere
all’entrata.
ECONOMIE DI SCALA, ESPERIENZA O APPRENDIMENTO una prima barriera all’entrata può essere
rappresentata dalle economie di scala, di esperienza e di apprendimento di cui godono gli incumbent. In tutti e
tre i casi, all’aumentare delle quantità prodotte dall’impresa, diminuiscono i costi unitari. Questo avviene per la
maggiore efficienza dei processi dovuta all’esperienza ed all’apprendimento, alla ripartizione dei costi fissi
(macchinari, costi di R&S) su maggiori volumi. Questi fenomeni verranno analizzati nel capitolo IV. Le
imprese che sostengono minori costi unitari sono più competitive sul mercato, per cui i nuovi entranti non
potrebbero praticare gli stessi prezzi di vendita degli incumbent, e se lo fanno, ottengono minori profitti.
Dunque, maggiori sono le economie di scala, esperienza e apprendimento maggiori sono le barriere all’entrata,
e le imprese presenti sul mercato possono fare delle ritorsioni di prezzo nei confronti di nuovi entranti.
ALTRI VANTAGGI DI COSTO NON LEGATI ALLA SCALA DIMENSIONALE le imprese incumbent
possono godere di una serie di vantaggi non legati alla scala dimensionale, come ad esempio l’acquisto di
materie produttive a basso costo o possono ottenere economie di scopo. Nel caso di materie prime rare,
l’impresa già presente sul mercato può avere un vantaggio di costo in quanto ha maturato un rapporto di fiducia
con i fornitori ottenendo condizioni contrattuali favorevoli, cose di cui i nuovi entranti non dispongono (in Cina
i produttori locali di batterie al litio possono accedere alle materie prime perché ci sono dei permessi
governativi). Per quanto riguarda le economie di scopo l’impresa consolidata può essere più efficiente grazie
allo svolgimento congiunto di più attività (capitolo IV): ad esempio P&G gode economie di scopo per l’attività
di distribuzione poiché tratta decine di brand.
ACCESSO AI CANALI DI DISTRIBUZIONE le imprese operanti in un settore hanno consolidato i loro
canali di distribuzione, e questo può rappresentare una barriera all’entrata per i nuovi entranti. Ad esempio la
GDO, tra cui Coop, Conad, devono fare delle scelte di assortimento selezionando un numero limitato di
fornitori rispetto a tutta l’offerta, in quanto lo spazio sugli scaffali è limitato, per cui una volta previsto questo
assortimento per quale motivo il dettagliante dovrebbe modificarlo lasciando spazio ad un prodotto nuovo?
Tuttavia le nuove tecnologie hanno attenuato questa barriera.
FABBISOGNO DI CAPITALI a volte, entrare in un nuovo business è difficile perché non si hanno le risorse
finanziarie per farlo, si pensi al settore energetico, farmaceutico: più sono alti gli investimenti iniziali più si
riduce la concorrenza potenziale.
EFFETTI DI RETE in alcuni settori gli effetti di rete accrescono gli switching costs per i clienti, rendendo
difficile per i nuovi entranti sottrarre delle quote di mercato alle imprese già presenti, a meno che questa nuova
impresa non sia cosi innovativa da attrarre un numero elevato di utilizzatori.
BARRIERE ISTITUZIONALI E LEGALI in alcuni settori può essere difficile entrare perché vi sono dei
limiti normativi: una particolare licenza.
RITORSIONI un’altra barriera all’entrata è rappresentata delle possibili ritorsioni da parte degli incumbent,
come una guerra sui prezzi. Per evitare queste ritorsioni i nuovi entranti inizialmente possono rivolgersi a
piccoli segmenti di mercato: è la strategia seguita dalle case automobilistiche giapponesi (Toyota, Honda e
Nissan).
2.7 LA MINACCIA DI PRODOTTI SOSTITUTI
Si dicono sostituti due prodotti che soddisfano il medesimo bisogno del consumatore utilizzando una diversa
soluzione (o tecnologia). Ad esempio, WhatsApp, E-mail, telefono, posta tradizionale sono sostituti perché
svolgono la stessa funzione di base: mandare messaggi. Nel settore dei trasporti, treno ad alta velocità ed aereo
sono sostituti, mentre Trenitalia e Italo sono concorrenti diretti. In generale se vi sono prodotti sostituti le
imprese cercheranno di essere sempre competitive sui prezzi. Tale minaccia dipende dai seguenti fattori: la
performance offerta dal sostituto, se è superiore la minaccia competitiva è alta; il prezzo, se è minore quello del
sostituto la minaccia è più alta; l’assenza di switching costs aumenta tale minaccia.
2.8 RIFLESSIONI l’analisi delle 5 forze competitive rappresenta un punto di partenza per lo sviluppo della
strategia di impresa, e i manager per definire l’arena competitiva non devono concentrarsi solo sui concorrenti
diretti, ma su una concorrenza allargata che tenga conto delle 5 forze. I settori più attrattivi sono quelli in cui le
imprese hanno costruito un forte potere contrattuale rispetto a clienti e fornitori, hanno creato barriere
all’entrata e hanno minimizzato la minaccia dei prodotti sostituti. Mentre un settore poco attrattivo è
caratterizzato da un’elevata rivalità interna, scarso potere negoziale a monte o a valle del processo, facilità di
ingresso per nuove imprese ed elevata minaccia di prodotti sostituti. Il modello delle 5 forze è uno strumento
indispensabile per individuare le minacce provenienti da ciascuna forza e adottare le strategie per fronteggiarle,
individuare le aree di miglioramento per potenziare la performance.
Quando il management deve valutare l’attrattività di un settore? In tre momenti:
- Quando deve decidere se entrare in un settore, quando deve valutare una ristrutturazione del portafoglio
e quando deve allocare le risorse ai vari business.
2.9 L’INFLUENZA DELL’AMBIENTE GENERALE SUL SETTORE
L’ambiente generale comprende quei fenomeni generali di varia natura che caratterizzano l’ambiente in cui
opera l’impresa. Le variabili che costituiscono l’ambiente generale sono:
PRODOTTI COMPLEMENTARI sono quelli che vengono utilizzati in modo congiunti con altri. Quando il
settore di un bene complementare cresce, cresce anche il settore del relativo bene complementare. Ad esempio
la crescita delle app a partire dagli anni 90 ha determinato la crescita del settore degli smartphone: anche questo
ha contribuito ad aumentare il valore dell’offerta di iPhone. Un’altra conseguenza di questa strategia è il fatto
che il numero così elevato di imprese operanti nel settore delle app è diventato una barriera all’entrata per il
settore dei sistemi operativi, dominato da iOS e Android. Alcuni ritengono che i prodotti complementari
rappresentino la sesta forza di Porter.
TECNOLOGIA il cambiamento tecnologico può influenzare lo scenario di un settore, il più rilevante negli
ultimi 20 anni è rappresentato dalla nascita e diffusione di internet, che ha favorito l’entrata di nuovi players. Si
pensi a Wikipedia, enciclopedia libera della rete che ha fatto fallire le imprese che producevano enciclopedie
cartacee. Il cambiamento tecnologico può riguardare la realizzazione di un nuovo prodotto, di un nuovo
processo produttivo (produrre in modo diverso qualcosa che già esiste), la creazione di nuovi materiali (ad
esempio le batterie a litio che hanno reso possibile l’auto elettrica.
ECONOMIA influenza le imprese a livello nazionale e locale. Gli indicatori che vengono considerati per
comprendere l’andamento dell’economia sono: -crescita economica, i tassi di interesse, i tassi di cambio e
l’inflazione.
DEMOGRAFIA riguarda i cambiamenti nelle caratteristiche della popolazione, come il numero, l’età, la
cultura, i livelli di reddito.
AMBIENTE le imprese sono sempre più orientate al tema della sostenibilità ambientale; alcune imprese sono
state coinvolte in scandali ambientali, si pensi al caso delle emissioni truccate, il dieselgate, che ha coinvolto il
gruppo Volkswagen.
GLOBALIZZAZIONE ha in franto le barriere al commercio internazionale, e molte nazioni hanno vissuto
una importante crescita economica, si pensi alla Cina.
POLITICA E LEGISLAZIONE influenzano i settori economici, e spesso intervengono in tema di
salvaguardia ambientale, apertura del mercato interno alle imprese estere.
ASPETTI SOCIALI E CULTURALI come la cultura, i valori, i comportamenti di un paese. Ad esempio le
imprese come Coca-cola e McDonald’s devono rivalutare sempre la propria value proposition per la crescente
sensibilità per la salute e il benessere.
CAPITOLO III ANALISI INTERNA: PUNTI DI FORZA, PUNTI DI DEBOLEZZA E VANTAGGIO
COMPETITIVO
L’analisi interna consente di valutare le risorse e le competenze di un’impresa per capire se possono contribuire
alla creazione del vantaggio competitivo.
3.1 LA CATENA DEL VALORE
La catena del valore è un modello di analisi strategica che scompone il business dell’organizzazione nelle sue
principali attività al fine di evidenziare in che modo, ciascuna attività concatenata con le altre, contribuisce alla
creazione del valore aggiunto e alla costruzione dei vantaggi competitivi; il modello permette di individuare i
punti di forza. Il modello distingue: le attività primarie, che comprendono la logistica in entrata, la produzione,
la logistica in uscita, marketing e vendite, gestione delle relazioni con i clienti e servizi post vendita; e le attività
di supporto che servono per dare servizio alle attività primarie, e comprendono: le infrastrutture dell’impresa
(general management, organizzazione e amministrazione), gestione delle risorse umane, gestione della
tecnologia (sistemi informativi di ricerca e sviluppo) e approvvigionamenti. Ovviamente le macro attività
comprendono attività specifiche (ad esempio la macro attività dei servizi post vendita comprende la
manutenzione, la gestione dei resi, dei reclami). La catena del valore consente non solo di analizzare le
principali attività su cui l’impresa può basare la creazione di valore, ma anche di individuare i principali punti
di forza e di debolezza.
Per esempio, il sistema informativo utilizzato da Walmart mostra come lo sviluppo tecnologico aggiunga
valore, in quanto dà la possibilità a Walmart di aver u