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DISINVESTIMENTO

Cessione della partecipazione detenuta dall'investitore ------------------------------------------------------------------ Quotazione in borsa vendita dei titoli ad altra impresa del settore o investitore istituzionali Riacquisto da parte degli azionisti originari ------------------------------------------------------------------ Azzeramento del valore della partecipazione drag along Disinvestimento = diritto dell'investitore nel capitale di rischio di obbligare gli altri soci alla vendita del controllo dell'impresa, in genere qualora le previste, alternative modalità di disinvestimento da parte dell'investitore non siano state perseguibili entro un termine concordato (definito anche Diritto di trascinamento). La clausola di co-vendita "drag along" attribuisce ai nuovi soci entranti il potere di acquisire l'intero pacchetto azionario senza dover subire la presenza di soci di minoranza. In pratica riconosce il diritto al socio dimaggioranza di poter vendere insieme alla propria quota, anche le partecipazione degli altri soci. Questa clausola aumenta il valore della partecipazione venduta perché garantisce la cessione del 100% del capitale. tag along Disinvestimento = diritto dell'investitore nel capitale di rischio di partecipare, pro-quota, alla vendita, nel caso in cui gli altri soci decidano di cedere la loro partecipazione nell'impresa (definito anche Diritto di covendita). La clausola di co-vendita "tag along" riconosce ai soci di minoranza il diritto di entrare nella cessione delle quote dell'azionista di maggioranza, cedendo anche le proprie quote alle medesime condizioni offerte dai terzi entranti. Questa clausola in pratica garantisce una via d'uscita ai soci di minoranza alle stesse condizioni di acquisto offerte al socio di maggioranza. I patti di co-vendita consistono nella definizione di accordi per la cessione delle quote azionarie dopo un preciso periodo di

tempo.liquidation preferenceDisinvestimento = clausola che può essere contenuta nel contratto di investimento al fine di definire una distribuzione preferenziale per l'investitore del ricavato derivante dalla vendita della società o da altri eventi liquidatori.

LA QUOTAZIONE

Vantaggi per l'azienda:

  • rafforzamento della struttura finanziaria
  • Aumento della solidità patrimoniale
  • Miglioramento dell'immagine e della notorietà

Vantaggi per gli azionisti:

  • Monetizzazione parziale dell'investimento
  • Capitalizzazione dell'impresa senza immettere capitali propri

Le fonti di finanziamento

Capitale di rischio:

  • Finanziamento a medio e lungo termine
  • Non ha scadenze di rimborso e il disinvestimento non grava l'impresa prescindere dall'andamento dell'impresa. Se a

Capitale di debito:

  • Finanziamento a breve, medio, lungo termine
  • Ha precise scadenze di rimborso a prescindere dall'andamento dell'impresa.

È una

Essibile di capitali, utile per breve è revocabile a vista È una fonte rigida di finanziamento che La remunerazione del capitale dipende richiede garanzie di cash owdal successo dell'impresa Il debito richiede il pagamento di interessi e L'investitore nel capitale di rischio è un prescinde dall'andamento dell'aziendapartner spesso con esperienza L'assistenza è solo legata al finanziamentogestionale Se il prestito non è rimborsabile la banca può L'investitore non chiede garanzie e si chiedere la liquidazione e rivalersi sull'attivoaccolla una parte del rischio, come gli altri azionisti La struttura dei business model e del business plan Customer development La base del Customer Development è molto semplice: i prodotti sviluppati da fondatori che si interfacciano con i clienti (potenziali e acquisiti), fin da subito e con frequenza

hanno maggiori possibilità di successo rispetto ai prodotti gettatinella mischia senza valorizzare l’importanza del feedback continuo con l’ambiente esterno alla startup.“There are no facts inside your building, so get the heck outside” (Steve Blank)

Il Customer Development afferma che la startup è un'organizzazione temporanea creata per individuare un businessmodel ripetibile e scalabile.

Business model

Il business model risponde alla domanda: “Come l’impresa guadagna?”.In questo concetto sono incluse tutte le modalità di acquisizione e gestione della domanda, dal marketing alle vendite,e tutti gli aspetti collaterali che rendono un modello sostenibile e di successo.

La prima attività da svolgere per creare una start-up è quella di creare un business model per stabilire con precisionecosa bisogna fare, come e per quali clienti l'azienda vuole creare valore.

Il successo o l'insuccesso di un business

dipende dunque dalla capacità di creare il massimo valore possibile, ossia disoddisfare un desiderio o di risolvere un problema del cliente. (value proposition) Nella creazione di una start-up non si può dunque partire dalla predisposizione di un business plan aziendale La value proposition La value proposition (o valore offerto) si identifica con l'offerta, o gli elementi della stessa, che generano valore per il cliente. Un'azienda consegna valore al cliente se risolve il suo problema o se soddisfa il suo bisogno o desiderio: 1. Novità 2. Performance (riduzione dei costi/rischi relativi all'acquisto) 3. Personalizzazione 4. Marchio o allo status che un certo prodotto conferisce a chi ne fa uso 5. Prezzo 6. Accessibilità (grazie ad un prezzo più basso o all'introduzione di nuove caratteristiche si riesce a servire un nuovo segmento). Business model ripetibile e scalabile → Ripetibile l'obiettivo è quello di individuare uno

Lo schema che può essere facilmente replicato. I colpi di genio dei fondatori sono fini a se stessi se non vengono convertiti in azioni utili alla formazione di un paradigma sostenibile che porti i clienti a comprare il prodotto/servizio della startup con regolarità.

Scalabile: l'obiettivo consiste nell'acquisire molti consumatori e un guadagno incrementale per ogni consumatore aggiuntivo. Bisogna puntare alla costruzione di uno schema ad ampio spettro orientato alla crescita.

Business model Canvas:

  • Sottolinea i tratti essenziali della vostra idea e ne rafforza la coerenza
  • Utilizzo solo interno (impostazione del business model da parte dell'imprenditore)

Business plan:

  • Analizza l'impatto economico e sociale della vostra idea imprenditoriale
  • Utilizzo interno (gestione della Business idea)
  • Utilizzo esterno (finanziatori, potenziali soci etc.)

Il business plan:

  • Racconta in modo strutturato la vostra business idea, evidenziandone le

componenti

  • Chiarisce che cosa volete ottenere, come e con quali collaboratori
  • Fa prevedere i futuri guadagni

Funzione interna:

  • Apprendimento
  • Riduzione del rischio
  • Processi organizzativi - team

Funzione esterna: ottenere risorse finanziarie

Perché redigere un business plan?

  • Avvio di una nuova impresa
  • L'azienda sta crescendo significativamente
  • Lancio nuovi prodotti
  • Apertura nuovi mercati
  • Realizzazione di investimenti
  • Acquisto di una azienda
  • Valutazione impatto delle scelte correnti sullo sviluppo aziendale

Come impostare un business plan:

A prescindere dalla bontà del progetto, un business plan deve rispettare alcune semplici regole di redazione:

  • Uno stile semplice ed essenziale
  • Un modesto impiego di grafici e tabelle che dovranno essere messe in allegato

Esplicitare sempre le ipotesi su cui si fonda il piano

Evidenziare il coinvolgimento diretto dell'imprenditore

Deve contenere informazioni veritiere

accurate e utili alla valutazione Le caratteristiche del business plan:
  • Descrivere tutti gli aspetti del business
  • I diversi capitoli devono essere integrati tra di loro
  • Le tabelle previsionali devono riportare i dati presenti nei capitoli descrittivi
Quindi per far partire una start up occorre: La struttura:

EXECUTIVE SUMMARY - documento autonomo

Il business plan è convenzionalmente suddiviso in tre macro-sezioni:
  1. SEZIONE DESCRITTIVA (descrizione del business, cosa e a chi vendete, con quale time market)
  2. SEZIONE OPERATIVA (come e con chi realizzate il progetto)
  3. SEZIONE FINANZIARIA (le risorse finanziarie necessarie, rapporto costi/ricavi come descritti nelle due sezioni precedenti)
EXECUTIVE SUMMARY E BUSINESS PLAN: sono due cose differenti? La struttura dell'executive summary rappresenta (in miniatura) le stesse identiche voci del business plan. La differenza

sta nella stesura, che nel business plan è – e deve essere – estremamente dettagliata, per consentire una valutazione globale del progetto

Executive summary:

composto da pochissime pagine al massimo 10 e contiene:

  • L'idea imprenditoriale (descrizione dell'idea)
  • Grado di innovazione e di originalità
  • Potenzialità competitive e prospettive di mercato
  • I promotori dell'iniziativa (specificando nominativo, età, sesso, quota sociale e competenze, adeguatezza delle professionalità coinvolte)
  • Aspetti organizzativi
  • Potenzialità competitive e prospettive di mercato
  • Validità economico finanziaria del progetto
  • Valore per gli investitori

Sezione descrittiva

Oltre alla presentazione della natura e finalità del progetto, deve comprendere elementi quali:

  • la visione imprenditoriale di fondo
  • l'analisi del mercato e della concorrenza
  • la descrizione dei...
prodotti/servizi offerti,

▪ il piano strategico ed operativo dell'investimento;

Sezione operativa

▪ In questa sezione si concretizza quanto descritto nella precedente ed è strettamente correlata alla parte finanziaria, in cui devono riflettersi tutti i costi e gli investimenti qui indicati

▪ Occorre indicare gli accordi/investimenti produttivi (make or buy), la logistica, la rete/modalità di vendita, il management e come si intende valorizzarlo, indicando sempre i costi (in parte presunti) generati dalla gestione del business.

Sezione economico – finanziaria

▪ Contiene le proiezioni di calcolo, ossia le stime di rendimento economico e di performance finanziaria del progetto.

▪ Deve riportare fedelmente tutte le voci di costo/ricavo/investimento

▪ In ultimo, i

Dettagli
A.A. 2022-2023
42 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/08 Economia e gestione delle imprese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Giulia.Fossati di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Strategia e politica aziendale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof De Braud Clara.