Anteprima
Vedrai una selezione di 20 pagine su 107
Storia economica Pag. 1 Storia economica Pag. 2
Anteprima di 20 pagg. su 107.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storia economica Pag. 6
Anteprima di 20 pagg. su 107.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storia economica Pag. 11
Anteprima di 20 pagg. su 107.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storia economica Pag. 16
Anteprima di 20 pagg. su 107.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storia economica Pag. 21
Anteprima di 20 pagg. su 107.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storia economica Pag. 26
Anteprima di 20 pagg. su 107.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storia economica Pag. 31
Anteprima di 20 pagg. su 107.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storia economica Pag. 36
Anteprima di 20 pagg. su 107.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storia economica Pag. 41
Anteprima di 20 pagg. su 107.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storia economica Pag. 46
Anteprima di 20 pagg. su 107.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storia economica Pag. 51
Anteprima di 20 pagg. su 107.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storia economica Pag. 56
Anteprima di 20 pagg. su 107.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storia economica Pag. 61
Anteprima di 20 pagg. su 107.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storia economica Pag. 66
Anteprima di 20 pagg. su 107.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storia economica Pag. 71
Anteprima di 20 pagg. su 107.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storia economica Pag. 76
Anteprima di 20 pagg. su 107.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storia economica Pag. 81
Anteprima di 20 pagg. su 107.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storia economica Pag. 86
Anteprima di 20 pagg. su 107.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storia economica Pag. 91
1 su 107
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

LE POLITICHE REGIONALI E SOCIALI

- FESR: nel 1974 per affrontare la prima crisi petrolifera, le pressioni inflazionistiche

dell’abbandono del sistema di Bretton Woods e l’aumento dei prezzi del petrolio venne

creato il Fondo europeo per lo sviluppo regionale con lo scopo di difendere le regioni

meno sviluppate della Comunità. L’idea era quella di coprire il 30% dei progetti

finanziati per sostenere le aree meno sviluppate.

- PIM: con l’ingresso, nei primi anni Ottanta di Grecia, Spagna e Portogallo, si pensò di

aumentare le dotazioni e gli interventi del Fesr creando il Pim: Programmi integrati

mediterranei. Ciò avvenne tramite una prima riforma del fondo nel 1985 in cui si

introdussero che stabilivano un massimo e un minimo delle allocazioni da assegnare

ad ogni singolo Paese. Nel 1988 si riorganizzarono tutti i fondi con l’obiettivo di sostenere

lo sviluppo di aree arretrate, lotta alla disoccupazione, sostegno alle aree in declino. La

riforma più importante fu che non venivano più allocati i fondi su base nazionale, ma su

base regionale.

- CARTA COMUNITARIA DEI DIRITTI SOCIALI FONDAMENTALI DEI LAVORATORI:

approvata nel 1989, fu il primo passo verso una armonizzazione della legislazione sociale

europea. Obiettivo che resta distante anche oggi.

- MAASTRICHT: Nel 1993 si cerca di dare ulteriore rilievo a queste politiche creando un

nuovo Fondo di coesione. Trattato di Maastricht, percorso a tratti sviluppato dalla Francia,

che incorpora tre pilastri fondamentali: le disposizioni sulla realizzazione dell’unione

monetaria (Uem), quelle concernenti una politica estera e di sicurezza comune

(Pesc), e quelle in materia di cooperazione di polizia e giustizia (Aig). Il trattato

viene firmato nel 1992 con una clausola di non coercizione, in base alla quale era possibile

da parte di qualche stato membro non aderire a singoli aspetti delle nuove decisioni. Sulla

Pesc c’è stato l’impegno a ricercare posizioni comuni sulle organizzazioni internazionali,

mentre si decise di rilanciare l’Unione dell’Europa Occidentale, con la prospettiva della

propria difesa da parte dell’Ue, da coordinarsi però con la Nato. Rispetto agli Aig, si è

rafforzata la cooperazione di polizia, anche perché i paesi che avevano formato il

gruppo Schengen hanno soppresso i controlli di polizia alle frontiere e agli aeroporti, fino ad

arrivare a Frontex, per il controllo comune delle frontiere esterne all’Unione. Frontex è

anche ideatore di Triton, operazione per controllare l’emergenza immigrazione. Infine, si è

istituito che ogni cittadino di uno stato membro è cittadino dell’Unione Europea.

Questo nonostante il Parlamento non possiede di capacità decisionale autonoma.

IL SISTEMA MONETARIO EUROPEO

- SERPENTE: La sospensione della convertibilità del dollaro nel 1971 fece subito

intraprendere ai paesi dell’Unione una politica dei cambi. Nel 1972 venne varato il serpente

monetario che prevedeva una fluttuazione delle monete comunitarie fra di loro limitata al

+/- 2,25% e un agganciamento al dollaro con una fluttuazione del +/- 4,25%. Il serpente

durò circa 7 settimane e venne definitivamente abbandonato ne 1976

- SME: Ne abbiamo già parlato, ma è utile ricordare che era basato sulla fissazione della

parità di ciascuna moneta con una moneta paniere di riferimento: l’Ecu. Il cui valore era

determinato con una media ponderata (con riferimento al PIL di ogni Paese) del valore delle

singole monete nazionali.

- IL RELATIVO ABBANDONO: Nei primi anni Novanta ci fu una grande tempesta speculativa

che spinse lalira e la sterlina ad uscire dallo Sme. Con il tempo si optò di allargare la banda

di fluttuazione al +/- 15%

Quando nel 1971 si ebbe la prima crisi per la sospensione dell’inconvertibilità del dollaro,

l’Unione pensa a un modo per mantenere tassi di cambio strettamente collegati. Viene

introdotto così il serpente monetario: un accordo che aveva come obiettivo di obbligare gli stati

europei a mantenere oscillazioni controllate rispetto al tasso di cambio ufficiale. La fluttuazione

tra delle monete comunitarie era tra loro limitata al +- 2,25%, con un agganciamento del

dollaro del +- 4,25%. Il serpente durò solo 7 settimane, quando la sterlina inglese e irlandese

dovettero uscire, seguita da altre monete fino al suo definitivo abbandono. Si spegneva la

speranza che una moderata inflazione e la flessibilità dei cambi potessero essere utilizzati per

correggere squilibri strutturali.

La risposta alle crisi è quella di ridurre il serpente monetario. La risposta più consistente arriva

con l’istituzione del Sistema monetario europeo: lo SME è un accordo per limitare l’oscillazione

dei tassi di cambio rispetto a una moneta centrale, l’ECU. È una moneta che era già stata

inserita nella comunità europea per esprimere i valori di bilancio comunitario europeo. I paesi si

accordano per far sì che il tasso di cambio oscilli in una certa banda, e ogni volta che ci si

avvicinava al limite, era compito del paese di riportare il valore dentro i limiti, con qualche

eventuale aiuto da parte di un fondo predisposto. Lo Sme ha subito diversi riallineamenti, ma

nel complesso risponde alle esigenze per cui era stato creato, in quanto riporta la stabilità

monetaria e i paesi aderenti riescono a superare le turbolenze monetarie degli anni 70.

Contrastano la spinta inflazionistica dell’aumento del prezzo del greggio. Creano legami di

solidarietà monetaria tra i paesi, e funge da battistrada per il processo di unificazione

monetaria degli anni 90. L’incertezza sul cambio non favorisce gli scambi economici tra paesi. Il

processo di integrazione prosegue, vede l’ingresso di altri paesi.

POLITICHE INDUSTRIALI E MERCATO UNICO

- ESPRIT: European strategic programme for research and development in information

technology. Il programma venne approvato dalla Commissione nel 1982. Nel 1983

comprendeva già 200 proposte provenienti da 600 imprese e centri di ricerca.

- ERASMUS: Per facilitare l’integrazione e favorire la circolazione di idee e Know-how venne

approvato il programma Erasmus che prevedeva a studenti selezionati di fare un periodo

studi in un’altra università europea accumulando crediti formativi

- CONSIGLIO EUROPEO PER LA RICERCA: L’importanza della ricerca portò nel 2006 alla

creazione di un Consiglio europeo per la ricerca che è direttamente responsabile di

selezionare le ricerche e concedere borse di studio a seguito di domande presentate da

studiosi

Con il rallentamento della crescita degli anni Settanta si cominciò ad attuare degli interventi

difensivi nei settori in cui la sovrapproduzione minacciava di fallimento grandi

imprese. Il primo tra questi fu l’acciaio: l’Ue finanziò la ristrutturazione o la chiusura di molti

impianti, sussidiando la conversione o il prepensionamento di migliaia di lavoratori. Dal 1981 i

cantieri navali vennero aiutati a dimezzare la capacità produttiva e a riqualificarsi in produzioni

di qualità più elevata.

Sorse in seguito l’idea di lanciare progetti di ricerca sostenuti dall’Unione, che aggregassero

imprese e centri di ricerca universitaria. Venne anche ideato per la prima volta il programma

Erasmus.

Si venne così a formare la determinazione di rifondare l’Unione su basi più avanzate, anche

grazie alla spinta di Jacques Delors, presidente della Commissione. L’idea era quella di

realizzare un ‘mercato unico’, e fu in questa direzione che nel dicembre del 1985 venne

approvato l’Atto Unico (entrato in vigore nel 1987).

L’obiettivo per il mercato unico era l’armonizzazione della legislazione europea, per la

quale vennero concordate 300 risoluzioni. Il secondo criterio riguardava tutti gli ambiti in cui

non veniva prevista la necessità di armonizzazione e prevedeva l’adozione del principio di

‘mutuo riconoscimento’: prodotti e servizi potevano venire confezionati osservando la

legislazione in vigore in uno dei paesi dell’Unione e venire offerti su tutti i mercati della

Comunità, senza discriminazioni. Sarebbe stato il mercato a determinare il gradimento dei

consumatori e persuadere le autorità nazionali a conformarsi ai modelli vincenti.

I controlli di frontiera sulle merci vennero progressivamente eliminati; la tassazione

indiretta ricondotta entro bande comparabili, i sussidi alle imprese armonizzati,

liberalizzata l’apertura di sportelli in campo bancario. Sono stati liberalizzati in tempi

successivi anche il trasporto aereo e le telecomunicazioni.

Il mercato europeo diventava per la prima volta un mercato intero. Il periodo di intensa crescita

degli ultimi anni Ottanta riaprì il dibattito su una legislazione antitrust. Con il Merger Control Act

si definiva il concetto di ‘dimensione comunitaria’, per tutelare il mercato comunitario nei

confronti delle concentrazioni e acquisizioni.

Tutti questi cambiamenti vennero effettivamente realizzati entro il 1992, e si riuscì anche a

liberalizzare i mercati dei capitali, armonizzare in campo sociale con l’adozione della Carta

comunitaria, e giungere a un nuovo trattato in cui si parlava di Unione Europea con esplicito

riferimento alle componenti politiche.

L’UNIONE MONETARIA, L’EURO E L’UNIONE BANCARIA

La maggiore innovazione del trattato di Maastricht è la realizzazione dell’Uem, quindi un’unione

monetaria da raggiungersi in tre stadi.

1. togliere le restrizioni al libero movimento dei capitali e fissazione dei criteri di

convergenza delle economie*

2. Istituto monetario europeo (IME), embrione della Banca centrale europea (Bce).

Gli stati sono a carico delle loro politiche monetarie.

3. Entrata in funzione dell’euro, con conversione delle monete nazionali in euro, da

mettere in circolazione nel 2002, e fissazione della parità irrevocabile fra le

monete dell’Uem al 31 dicembre 1998.

*Un importante aspetto dell’unificazione monetaria sono le regole che devono accettare,

ovvero i criteri di convergenza. Sono tre indicatori di carattere macroeconomico che

intendevano mantenere l’inflazione sotto controllo, un debito pubblico che doveva

rispettare dei limiti per evitare un disavanzo pubblico troppo eccessivo, e la finanza e la

stabilità monetaria. Grecia e Svezia non rientrano nei parametri.

L’Italia, guidata dal governo Prodi, ha preparato una rincorsa per guadagnare il tempo perduto

dai precedenti governi e centrare i criteri di convergenza. Da qui il ‘duo Prodi-Ciampi che ha

evitato la rottura con un baluardo della politica economica italiana, ossia il legame con

l’Europa’.

La performance dell’euro non fu degna di nota fino alla grande crisi internazionale del 2008. La

speculazio

Dettagli
Publisher
A.A. 2024-2025
107 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/12 Storia economica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher rachelinaina di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia economica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Besana Claudio.