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USA).
(a Parigi si riunirono prima i capi di stato di governo che poi lasciano Parigi e si prosegue con le
delegazioni).
[La conferenza di Parigi permette la nascita di nuovi problemi e il ritorno a galla di precedenti.
Lascia un sistema internazionale che sarebbe dovuto essere garantito dalla società delle
nazioni ma che non è solido come si era sperato, dato il risentimento nei suoi confronti da parte
del congresso americano, che si rifiuta di permettere che gli USA ne siano parte].
L'isolazionismo statunitense (non a 360°, molto unilaterale) è molto diffuso nel primo
dopoguerra, in particolare sul panorama europeo. Nelle altre aree, gli USA intervengono molto
attivamente quando è percepita una minaccia. La conferenza di Washington creò le basi per il
cosiddetto sistema di Washington, che per molti anni guiderà il pacifico ma che crollerà
all'inizio degli anni '30, per una serie di eventi che comporteranno il venir meno del sistema
prestabilito. La WWII sarà la conseguenza del crollo sia di questo sistema che di quello di
Versailles, il crollo dei trattati di pace.
Un altro fronte aperto è quello delle riparazioni: a Parigi, soprattutto riguardo la Germania, non
viene inserita nessuna clausola che definisca l'ammontare delle riparazioni perché gli stati tra di
loro non sono d'accordo. Viene inserita invece una ratio che non viene applicata in maniera
sistematica nel dopoguerra e tenta di giustificare la necessità del pagamento delle riparazioni - -
> eredità di Wilson, nuovo modo di concepire la diplomazia - - > strumentalizzata politicamente
all'estrema dx nazionalista tedesca. La soluzione dell'ammontare delle riparazioni avviene in
due tappe: 1. 1920, conferenza in Belgio dove vengono decise le percentuali di riparazioni a cui
ciascuno stato ha diritto 2. Nella primavera del 1921 a Londra viene deciso che i marchi d'oro
da ripagare sarebbero stati 132 miliardi. Nell'accordo raggiunto nella conferenza di Londra si
stabilisce che la Germania avrebbe dovuto pagare in valuta ma anche attraverso beni fisici.
Nell'estate del 1921 il governo tedesco informa gli stati vincitori che probabilmente non sarebbe
stato capace di pagare le riparazioni - - > le parole del governo tedesco non possono venir
prese come fatti e c'è un dibattito aperto tra economisti storici su quanto sia veritiera questa
dichiarazione e quanto effettivamente sproporzionate siano state le imposizioni di Versailles. Il
tema delle riparazioni è strettamente legato a quello dei debiti di guerra, i due strascichi
economici lasciati dalla WWI. Le nazioni vincitrici avevano contratto debiti, soprattutto con gli
USA, e ora dovevano ripagarli. 8
Francia: [n.b. Repubblica parlamentare fortemente frammentata, forte instabilità di governo,
due correnti principali cioè quella che adotta una politica estera più intransigente verso la
Germania (Poincaré, Millerand), più a sx un esponente molto più moderato (Briand) che vuole
adottare una chiave di dialogo con la Germania] esce dalla fase in cui vengono negoziati i
trattati in condizioni in cui si trova a dover fronteggiare un problema di sicurezza, non perché
non avesse partecipato ai negoziati ma perché nonostante l'architettura solida costruita con i
vari trattati di pace la mancata ratifica statunitense fu letale, quindi per motivi che hanno a
vedere con le dinamiche interne al sistema politico americano (dato che la società delle nazioni
era stata inserita nel trattato di Versailles per spingere il congresso a ratificarlo ma esso si è
piuttosto rifiutato). Il problema di sicurezza deriva dal timore verso la Germania, a lungo termine.
Per ricostruire la sicurezza che era venuta meno, la Francia imposta una politica inizialmente
basata su 3 direttrici: 1. Meno rilevante e presto abbandonata, primi anni 20, tentativo di
fomentare il separatismo renano, facendo leva sulla componente cattolica che abitava nella
regione e spingerla a separarsi dalla Germania, accrescendo così le tensioni con la GB che
temeva la possibile instabilità che ne avrebbe conseguito; 2. Si attesta per tutti gli anni 20 su
posizioni definire esecuzioniste, non transigendo sul fatto che la Germania debba applicare
fedelmente il trattato di Versailles, non pienamente corrispondente agli interessi francesi ma il
minimo necessario, soprattutto sugli aspetti delle riparazioni (su cui sono fermi tutti i governi
francesi in quanto molto in debito nei confronti degli USA e ha subito danni molto più significativi
della GB), anche se tra i governi Briand, rispetto a Poincaré e Millerand, non esclude l'ipotesi
della rinegoziazione per modificare l'ammontare (spaccatura non presente in GB dove il
governo è comprensivo verso la Germania; L'atteggiamento della GB verso la Germania è
talmente morbido che a volte viene considerato alla base di quello che sarà l'appeasement degli
anni trenta, anche se non è la stessa);
3. Cercare di costruire una rete solida di alleanze con gli stati anti-revisionisti che vengono
creati o allargati con gli accordi di pace di Parigi (Belgio, che rinuncia alla neutralità; Polonia,
alleato per eccellenza in quanto ha interesse nel contrastare la Germania, rinato per volontà dei
governi francesi; Cecoslovacchia, alleato nel 1924, primo di questi a stringere un'alleanza con la
Francia e che a sua volta ha una rete di alleanze bilaterali strette con Romania e Jugoslavia che
prende il nome di "piccola intesa" in funzione di contenimento dell'Ungheria, nemico comune).
Una volta stabilità questa rete di alleanze si trova con un sistema di alleanze non
particolarmente solido o forte. Innanzitutto, non si tratta di alleanze multilaterale ma piuttosto un
sistema di alleanze unilaterali, prive di un nemico comune, che non convince anche perché la
piccola intesa e la Polonia non vanno d'accordo per via di ciò che venne deciso nei trattati di
pace di Parigi (contesa della regione di Teschen tra Polonia e Cecoslovacchia). Inoltre, nessuna
di queste è una potenza militare e quindi la Francia più che essere garantita è garante dei suoi
alleati ma per effetto di ciò che è stato stabilito a Versailles, se la Germania invade un suo
alleato sa che la Francia può invadere in maniera legittima il territorio tedesco, è quindi posta in
difesa attiva.
Il disegno dei governi francesi, creando questa rete di alleanze, era quello di sopperire alla
mancanza di alleanze affidabili soprattutto dopo il cambio di svolta della Russia.
Perché non viene fatto lo sforzo di ricostruire l'intesa? 9
Innanzitutto, sia l'Italia che la Francia hanno visioni discordanti per tutti gli anni 20 che rendono
impossibile una cooperazione, seppure fossero entrambe interessate allo respingimento della
Germania (perché se annettesse l'Austria avrebbe una proiezione sui Balcani, ai quali l'Italia è
interessata, e confinerebbe con l'Italia), come le discordanze durante i trattati di pace che hanno
lasciato molti italiani scontenti perché per volere di Wilson il patto di Londra fu rispettato alla
lettera (per ripudio diplomazia segreta e diritto di autodeterminazione dei popoli), spingendo gli
esponenti del governo (Orlando e Sonnino) a lasciare Parigi e non permettendo la sua
partecipazione alla discussione sulla spartizione delle colonie tedesche in Africa --> divenne un
problema soprattutto tra Italia e Francia perché quest'ultima non si mostrò disponibile a fare
concessioni territoriali, diversamente dalla GB. Tensioni ulteriori sorgeranno nella seconda metà
degli anni 20 per conflitti di interessi nella zona balcanica: la Francia è alleata, dal '26
direttamente, con la Jugoslavia, contro la quale l'Italia collide dopo che avvia una campagna di
espansione nei Balcani verso l'Albania. [La questione di Fiume non interferisce negativamente
sui rapporti tra Italia e Jugoslavia perché nel 1920 la questione viene conclusa con il trattato di
Rapallo, negoziato da Carlo Sforza, che definisce un confine reciproco; nel gennaio del '24
viene negoziato un nuovo trattato, una nuova intesa in continuità alla politica di Sforza]. Sarà
poi con l'omicidio di Matteotti che si creerà una divisione ideologica profondo tra l'Italia fascista
e la Francia antifascista, anche se non sempre la presenza della dittatura fascista in Italia sarà
una spaccatura ideologica assoluta per la Francia.
Ovviamente anche la Russia viene esclusa dai possibili alleati data la recente rivoluzione
bolscevica e il volere esplicito della Russia di voler esportare tale regime [Comintern - - >
associazione che sostituisce l'Internazionale comunista con lo scopo di esportare la rivoluzione
in Europa ma anche nell'impero di questi Paesi, infatti alla base c'è l'anti imperialismo che
quindi mette in discussione le radici degli imperi europei, c'è un volere di promuovere mutamenti
radicali dello status quo che possono interferire con gli interessi nazionali francesi]. Infine, la
Francia in quanto alleata con la Russia aveva concesso crediti al regime zarista, ora ripudiati
dal regime bolscevico che inoltre rende statali le imprese private senza indennizzo, privando la
Francia e le industrie francesi dei rimborsi che la spettano. Le alleanze che poi stringe la
Francia poi acutizzano l'inimicizia con la Russia (Polonia e Romania soprattutto)
La Gran Bretagna fu un altro alleato rilevante della Francia. Alcuni storici ritengono che la fine
di questa alleanza fu uno dei motivi per cui il trattato di Versailles non funzionò come avrebbe
dovuto. Tra le due potenze non ci fu mai forte animosità, eppure manca una visione comune dei
problemi europei sotto diverse angolature, manca la sintonia (es. Temi riparazioni, disarmo) [la
GB basa la sua politica di difesa sulla "legge dei 10 anni" che postula che la politica di difesa
della GB dovrebbe essere basata sull'idea che non esisteranno conflitti estesi per almeno 10
anni e quindi ridurre al minimo i fondi per la difesa - - > ovviamente sposano il disarmo, vogliono
che anche gli stri riducano le spese in modo da minimizzare la minaccia], la Gran Bretagna non
capisce le preoccupazioni francesi. Questa differenza si ripercuote anche sui rapporti con la
Russia, dato che la GB non vede solamente il lato pericoloso - - > Georgy Chicherin, ex
esponente democratico che dopo la caduta dello zarismo si mette al servizio del regime
bolscevico e viene nominato da Lenin ministro degli esteri, è l'altra faccia della medaglia rispetto
al Comintern in quanto incarna la volontà di stabilire con i paesi innanzitutto europei rapporti
pacifici e basati sulla razionale diplomazia, operando senza sosta per mettere la Russia nelle 10
condizioni di superare l'isolamento in cui si trova (compit