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Il problema giuridico dei campi: diverse interpretazioni; l’habeas corpus e la entry
ction
Creazione di appositi centri di immigrazione: la prima opzione è che gli immigrati arrivati con le navi
devono essere controllati e schedati per capire se sono ammissibili. Ci sono varie ragioni che portano
alla scelta di non effettuare i controlli sulle navi… arrivano molte persone, chi viaggia in stiva, in
seconda classe, con condizioni sanitarie igieniche molto precarie, con rischio di diffusione di qualche
epidemia, per cui è comunque meglio farli scendere dalla nave… e c’è poi l’interesse del capitano della
nave a che il disbarco avvenga nel modo piu veloce possibile, in modo tale da svuotare subito la nave—
> per cui la decisone che viene presa è di trasferire gli immigrati in degli appositi centri in cui effettuare
le dovute selezioni e schedarli tutti.
La questione ora è capire quale sia la natura giuridica di questi centri di immigrazione?
Centri di detenzione secondo Agamben ( losofo italiano) sono luoghi di detenzione e luoghi di non
diritto, come se all’interno di essi si vivesse in uno stato di eccezione, cioè in condizione particolare che
giusti ca il fatto di non dover applicare le regole ordinarie; secondo Agamben quindi in un luogo del
genere non si applica il diritto: sono luoghi del non diritto, in cui sono trattenute delle non-persone, nel
senso che ad esse si negano tutti i diritti, senza riconoscere loro la identità di essere umano.
-La gestione di alcuni di questi centri viene poi appaltata a società private […]
-Si vengono a creare delle situazioni di potere in questi centri, ia tra gruppi di migranti trattenuti,
accomunati dal paese di provenienza o dalla lingua; oppure può succedere che si creino delle situazioni
di tensione e tumulto tra loro.
-(( Per capire cosa succede in questi centri bisognerebbe entrarci. ))
-Inghilterra è un paese in gradi di distinguere tra immigrati ’bravi’ e ‘non bravi’ —> bisognerebbe
prenderla come esempio.
Ultima interpretazione che possiamo dare a questi centri è di Anna Harendt, che nel libro ‘le origini
del totalitarismo’ analizza questi centri in relazione all’olocausto, cioè i campi; per de nirne la natura
giuridica sottolinea la situazione giuridica delle persone che sono rattenute i questi campo. Il livello
giuridico presente in questi centri è la negazione di avere diritti, cioè negazione del diritto di andare da
un giudice e chiedere la tutela dei propri diritti —> questa è una delle massime espressioni di degrado di
una società giuridica.
Entry ction: gli uf ciali di immigrazione possono ordinare una rimozione temporanea degli stranieri
verso un luogo designato, in cui possono essere trattenuti nche non è compiuta un’apposita veri ca
fi fi fi fi fi fi fi fi fi fi
delle loro condizioni. Questo è uno spostamento dei migranti dalla nave a centri appositi e questo non
può essere considerato uno sbarco! È una entry ction per l’appunto, è una nzione di ingresso ((è come
se i migranti fossero ancora su quella nave)).
Obiettivo dei migranti è riuscire a ricorrere in base al 14° emendamento (“Nessuno stato può limitare
una persona della vita, della libertà, della proprietà, senza il due process of law, ossia senza le giuste
garanzie processuali”) al habeas corpus (tutela della libertà personale). —> Gli immigrati che sono
trattenuti in questi centri (anche per giorni, settimane) possono ricorrere all’habeas corpus? Sembrerebbe
di si, potrebbero chiedere ai giudici quale sia la ratio del loro trattenimento. // Ma: legge 1991 sulla
restrizione dell’immigrazione e sulla logica dell’esistenza dei centri ci dice che: immigrati non hanno
diritto al 14° emendamento, non possono accedere all’habeas corpus, in quanto non si trovano sul
territorio americano!
Problema giuridico è che: la detenzione nei centri per migranti non è equiparabile alla detenzione in
carcere —> ergo può essere imposta questa detenzione anche senza le regole del due process of law!
Opinioni contrapposte a questa legge: la posizione di queste persone trattenute nei centri è comunque
una posizione di restrizione della libertà, per cui ci sono delle sentenze in cui il giudice accetta di
riconoscere il 14° emendamento ai migranti.
Hoccman dice: Se voi del congresso volete togliere l’habeas corpus ai migranti dovete in modo chiaro
dichiararlo alle corti, altrimenti le corti continuerebbero a ritenere che l’habeas corpus appartiene a tutte
le persone in quanto tali! (quindi anche ai migranti). // se esso rimanesse, allora i giudici dovrebbero
sempre riconoscere, in condizioni di privazione della libertà, l’attribuzione delle richieste dell’habeas.
La questione arriva alla corte suprema che dichiara, in alcune situazioni, il sistema dell’entry ction
come legittimo —> ‘parliamo di provvedimenti amministrativi, non parliamo di delinquenti o di sanzioni
penali, non viene all’immigrato contestata la commissione di un reato, quindi essendo dentro al campo
del diritto amministrativo, quelle decisioni prese in merito all’ingresso di migranti, sono inappellabili,
non è richiesta la giuria, essendo suf ciente che l’immigrato interessato a quel provvedimento venga
ascoltato, per poter esprimere le proprie ragioni’. Si insiste sempre sul fatto che, non essendo un
processo penale, il provvedimento di immigrazione non entra in gioco con il 14° emendamento: siamo
fuori dal diritto penale e da tutte le garanzie penali che lo accompagnano!
Deportation proceedings e i dubbi di costituzionalità
Clausole di non desiderabilità: possibilità di espulsione degli immigrati (non respingimento)
L’espulsione è un provvedimento normativo che colpisce lo straniero qualora egli sia già entrato nel
territorio, e che negli anni successivi sia ricaduto in una situazione di non desiderabilità, indi per cui
posa essere espulso dal territorio. --> problema ancor più critico! Perché queste persone sono già entrate
a far parte -legittimamente- del territorio, hanno messo su famiglia, hanno trovato lavoro… questi sono i
Deportation Proceedings. > (Questo provvedimento assomiglia molto al ‘bando’= misura penale che
viene in itta a qualcuno che è condannato a crimini particolarmente gravi).
Studiare il funzionamento dei deportation Proceedings e scriverci un report —> il giurista a cui viene
af data la stesura del report nel 1931 è Oppenheim, che dice ‘i deportation proceedings sono un ultimo
residuo di procedure prive di garanzie in cui si ri ette un incontrollato potere discrezionale simile al
potere medioevale’.
Cosa fa allora la corte suprema? Li dichiara incostituzionali? No. Li considera legittimi! Spiegando che:
Lavori forzati come conseguenza di un provvedimento espulsivo di natura amministrava sono illegittimi:
stai applicando una pena senza che ci sia la commissione di un reato! Quindi non è incostituzionale il
provvedimento in se, ma è incostituzionale obbligare ai lavori forzati una persona prima che sia emanato
il provvedimento, perché quella è palesemente una pena.
È suf ciente che nei d.p. ci sia applicazione di uniforma ridotta del process of law (non pari a quelle del
processo penale). È un processo sommario ma in cui deve minimamente essere comunque garantito il
diritto di difesa. Non è previsto l’appello davanti al giudice ma solo ricorso davanti a giudice
amministrativo —> su queste argomentazioni la corte suprema considera legittimi i deportation
proceedings.
fi fi fl fi fi fl fi fi
Questo è il con ne molto sottile tra diritto penale e diritto amministrativo.
[Aliens Act 1905; dibattito parlamentare inglese e violazione del rule of law;] ???
LEZIONE PERSA !!! 27/03
1. immigrazione in Argentina: la Costituzione del 1853; governare è popolare; la criminologia
positivista; le leggi di residenza e di difesa sociale e la paura dell'anarchismo;
2. le leggi italiane di emigrazione 1888 e 1901; art. 1;
3. Rocco de Zerbi;
4. art. 2 c.c. 1865 e il diritto di incolato.
5. abduzione e inferenze deduttive e induttive: loro applicazione nel diritto penale; casuistica
medievale e assenza di regole, casistica interlegale ed eccesso di regole; elaborazione di principi
e loro applicazione: concretizzazione e tassativizzazione.
Lez. 09/04
Raymond Saleilles e il modernismo giuridico; abuso del diritto; elasticizzazione del
codice
Ricorso a equità del giudice:
Fino alla ne dell’800 gran parte dei giuristi non ritiene concepibile l’abuso del diritto all’interno
dell’ordinamento. Per altri invece è possibile immaginare che il proprietario, nell’esercizio del suo
diritto di proprietà, produca un danno a atri, per cui l’istituto dell’abuso del diritto può avere un
riconoscimento di proprietà. // Saleilles propone una distinzione di abuso del diritto, in senso:
- soggettivo: per veri care l’ipotesi di abuso del diritto (es. caso in cui esercizio del diritto di proprietà
può dare adito ad un risarcimento del danno), il giudice dovrebbe, su richiesta del soggetto che ritiene di
aver subito un sanno ingiusto, sindacare l’intenzione soggettiva/i motivi dell’agente, ossia del soggetto
che ha esercitato il diritto, nel momento in cui l’ha esercitato.
Cosi concepito, l’istituto dell’abuso del diritto non è ragionevole, poiché non è pensabile chiedere ad un
giudice di sindacare le intenzioni del proprietario nel momento in cui ha esercitato il suo diritto.
- oggettivo (condiviso da S.): lo chiama ‘l’uso normale del diritto’, per cui ogni diritto compreso quello i
proprietà, può essere oggettivamente esercitato secondo l’uso c.d. normale. Ma normale per chi? Quello
che l’ordinamento ritiene che sia l’uso normale del diritto, secondo S un parametro oggettivo, che
dipende dal modo in cui la collettività giuridica/il buon padre di famiglia/l’uomo diligente intende l’uso
di quel diritto.
Da questa distinzione si ricavano 2 punti importanti:
- coraggiosamente S. Afferma che il diritto di proprietà non è assoluto —> siamo all’inizio del ‘900 e il
dibattito sull’abuso del diritto è uno degli ambiti in cui gradualmente si inizia a contestare quello che per
tutto l’800 è stato il diritto più sacro dell’individuo (nel modello individualista dell’800).
- da ciò si attribuisce al giudice uno spazio marginale del caso —> non esiste un unico parametro
oggettivo.
S. Poi propone di modi care i piani di studi delle universit&ag