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Il contesto politico e artistico in Italia nel XVI secolo
Leonardo (1519), Raffaello (1520). Inoltre in Italia si muovono i territori politici che avranno delle ripercussioni sul mondo dell'arte. Venezia si sta avvicinando al suo apogeo, Firenze città commerciale aveva una solida committenza banchi aria e mercantile, Milano è il capitale del ducato prima dei visconti e poi dei Gonzaga era la città più splendente, Roma vede il ritorno definitivo della sede papale e la città si stava ricostituendo come citta spirituale, Napoli era la città più popolosa d'Europa e stava vivendo una fase di cultura e di meraviglie architettoniche. Tutto questo sistema politico si spacca in modo drammatico agli inizi del '500. Ciò accade per cause politiche derivate da grandi: gli Asburgo in occidenti e l'impero Turco in oriente. Nel '500 la potenza francese esprime un'intenzione di espansione mai avuta prima, L'Italia a questo punto si trova schiacciata in una morsa da.
Queste grandi potenze rimangono isolate e l'Italia deve difendersi da queste potenze. Questo fenomeno sarà la causa che porterà alla distruzione e all'isolamento dell'Italia del '500. Questa crisi era vissuta dal popolo italiano con una totale lucidità di quello che stava accadendo in Europa, si traduce con cambi repentini di appoggi politici. I papi erano costantemente in dubbio su quali forze politiche appoggiare.
Andrea Doria (1466-1560) Ritratto da Sebastiano del piombo era l'ammiraglio e il doge di Genova che cambia la sua casacca politica, questo cambiamento di schieramento politico era molto importante perché la sua flotta era la più importante nel mediterraneo. Francia e Spagna erano entrambe affacciate sul mediterraneo e l'appoggio con Genova risultava fondamentale. Ciò permetteva di spostare gli equilibri politici del tempo.
Dal punto di vista culturale si ha una fioritura in tutti i campi culturali; nel 1516 si ha la prima
Edizione dell'Orlando furioso di Ariosto, è uno dei primi che riesce a capire cosa stava realmente accadendo politicamente il mondo delle corti e dei cortigiani era finito e si doveva trovare qualcosa di nuovo. L'ultimo canto di Ariosto inizia con un paragone con la nave che sta arrivando al porto dove c'erano questa schiera di donne del '500 e cita per nome e cognome le donne che vede in questo arrivo al porto. Enorme celebrazione del mondo femminile, che fino allora non veniva preso in considerazione se non come delle decorazioni delle corti dei nobili signori.
Casa d'abitazione in via Lanzone a Milano Donato Bramante, Eraclito e Democrito, 1486 circa, Affresco Staccato Trasportato su Tela, cm 102 x 127. Milano, Pinacoteca di Brera. Due filosofi, uno piange (Eraclito) e l'altro ride (Democrito), piangono e ridono sulle sorti del mondo. Ammirando il globo che si trova in mezzo a loro. È una rappresentazione del tutto quattrocentesca soprattutto per la
Rappresentazione del globo nel quale si vede l'Europa mentre l'Africa, non essendo ancora circumnavigata, è collegata al polo sud. Questa rappresentazione era l'unica parte del mondo conosciuta dal popolo.
Lo stile: l'immagine è nitida, chiara, la raffigurazione del volto, dei capelli, delle rughe sono linee nette mentre le ombre sono nere, dure, scandite. Il bassorilievo che fa da sfondo architettonico, dichiara il debito del pittore verso il mondo antico (classicità), dipinto erudito.
Al centro si trova la sfera terrestre che tiene in perfetto equilibrio i due filosofi ai lati, è la caratteristica per eccellenza del '400 (simmetria).
Giorgione, I tre Filosofi, 1508-1509 circa, olio su tela, 123x5x144,5 cm. Vienna, Kunsthistorisches Museum
15 anni dopo, Giorgione realizza quest'opera inserendo 3 filosofi e non più 2. Il 1° a destra è un vecchio barbuto (ebraico) che tiene un cartiglio con dei segni astrologici.
insieme al primo dipinto, c'è uno strumento per la misurazione delle stelle. Al centro c'è un uomo di religione islamica, vestito in modo orientale. A sinistra c'è un giovane che rappresenta la scuola di Atene, con in mano una squadra mentre ammira il paesaggio e disegna. Questi due dipinti rappresentano le diverse fasi dell'età dell'uomo, così come le diverse culture e religioni. Tra i due dipinti c'è una grande diversità: nel quadro di Giorgione non c'è la simmetria presente nel quadro di Bramante, al contrario i personaggi creano una verticalità fuori scala. Giorgione, in questo modo, disintegra la simmetria tipica del periodo rinascimentale. Il quadro di Giorgione è dinamico e in continua evoluzione, con il ragazzo che disegna. Il colore crea lo spazio del dipinto, con una variazione di tonalità cromatiche che danno l'illusione di profondità (ispirato a Leonardo), con colori freddi che allungano il campo visivo. In primo piano, invece,utilizza colori caldi. La stesura pittorica va ad alludere all'effetto sfumato di Leonardo, non c'è più un disegno preciso esaltando i dettagli come in Bramante, ma è una pittura di sovrapposizione. Il tema del divenire è molto legato a Leonardo Da Vinci. "L'acqua che tu tocchi dei fiumi, è l'ultima di quella che viene e la prima di quella che va; tale è il tempo presente" - Leonardo da Vinci (1452-1519) Questa citazione veniva utilizzata da Leonardo con i suoi pittori di bottega per spiegare loro cosa intendesse lui con la frase "il presente non esiste". Diceva che se noi mettiamo la nostra mano in un corso d'acqua che scorre, essa farà da barriera, la prima acqua che ci toccherà è al contempo la prima che arriva e la prima che se ne va. È impossibile fissare il presente per Leonardo. Questa affermazione era incocepibile per Piero della Francesca, perché per lui la- simmetria era tutto. Ordine formale, armonia diamtrice razionale e matematica.
- Il mondo geografico sta cambiano
- Le scoperte che avverrano in quegli anni andranno a cambiare la rappresentazione del globo terrestre di Bramante.
- 1492: Colombo sbarca a San Salvador
- 1494: trattato di Tordesillas (tipo politico, da Borgia stabilisce un meridiano immaginario che dividerà le terre che verrano scoperte [occ. re portogallo ori. re di spagna])
- 1497: Giovanni Caboto a Terranova e in Canada
- 1498: Vasco de Gama raggiunge l'India
- 1500: Pedro Alvares Cabral raggiunge il Brasile
- 1507: il "Nuovo Mondo" viene battezzato America
- 1513: Vasco Nunez de Balboa vede il Pacifico
- 1518: inizio della conquista del Messico
- 1520: viaggio di Magellano intorno al globo
- Lorenzo di Piero de' Medici, detto Lorenzo il Magnifico (1449-1492)
- Alla morte di lorenzo magnifico Firenze è passata da Repubblica oligarchica aristocratica
Dipingerei suoi quadri]. Nel 1498 Savonarola viene considerato eretico dallo stesso papa e viene bruciato in piazza (come faceva con lui con i libri).
Duomo di Orvieto Cappella di san Brizio, viene affidata a Beato Angelico erede di Masaccio. Beato Angelico, riuscirà a dipingere solo una piccolissima parte di questa Cappella e lo fa nel modo con l'oro, il Cristo giudice con la mano alzata che appoggia la mano sul globo terrestre, i santi che lo circondano, c'è simmetria, da una parte e dall'altra con il Cristo giudice che divide coloro che si salveranno e chi come Savonarola predicava, cadranno nell'inferno.
All'inizio del 1500 viene raggiunto tra gli orvietani che possedevano la Cappella e Luca Signorelli un accordo per affrescare la volta e tutte le pareti laterali di questa Cappella. Luca Signorelli non rientra esattamente nella definizione di pittore rinascimentale ma al tempo stesso non è ovviamente un pittore pienamente cinquecentesco.
Cappella di San Brizio è un'opera di passaggio, siamo tra 1490-1504 circa. Si tratta di una delle maggiori imprese pittoriche dell'epoca perché è collocata tra la morte di Lorenzo il magnifico, Girolamo Savonarola e il Papa Giulio II e Leone X. È un'opera particolarmente interessante proprio per questo passaggio di potenze che si verificano quindi quando il centro del potere politico italiano si sposta in modo definitivo da Firenze a Roma.
Signorelli deve rappresentare il tema apocalittico escatologico degli ultimi giorni dell'umanità, tema che diventerà ricorrente nell'arte di questi anni. Signorelli dipinge 7 scene tutte quante sono dipinte sulle pareti laterali di questa Cappella, la scelta del tema insolita per l'arte rinascimentale. I recenti avvenimenti fiorentini avevano aperto un immaginario molto drammatico nelle menti della popolazione.
Luca Signorelli (Cortona, 1450-1523), Predica e morte dell'Anticristo.
1499-1502Un quadro narrativo che va letto a partire dalla fascia bassacentrale, per arrivare lassù, dove ci sono quegli angeli alati chetirano delle frecce alla punizione divina.
La parete più interessante dipinta da Signorelli per la Cappella di San Brizio è la resurrezione della carne, 1499-1502. Un affresco che è diviso in 2 parti, la parte superiore dove ci sono gli angeli che suonano le trombe che sono attorniati da nastri svolazzanti, da bandiere, da delle nuvole e da degli angiolettibianchi che si vedono e non si vedono. Sono monocromatici, rappresentati con le bandiere crociate, simmetriche. Al di là dell'Arcata degli angeli, la scena è occupata da questo cielo.
Nella fascia bassa troviamo la resurrezione della carne che avviene in una sorta di non paesaggio. È un luogo che è il grado zero dello spazio, una sorta di deserto non c'è cielo, è biancastro e senza alcuna profondità. Ci sono alcune ombre portate.