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Carlo Maratta, allievo di Andrea Sacchi: pittore che riuscirà a ricoprire un ruolo di assoluto rilievo nella ritrattistica romana

Ritratto di Cardinale Antonio Barberini: 1660 (una fase più avanzata del cardinale) olio su tela Palazzo Berberini (slide 11)

Il cardinale A. Barberini, è il nipote di Urbano VIII, commissionò il dipinto a Maratta che dopo la morte di Sacchi diventerà il suo pittore prediletto.

Ne da un aspetto grandioso, un tipo di iconografia come questa si trova solo nella ritrattistica di corte francese o spagnola (tipo cardinale rechielie) da cardinale con cui l'ordine.

Raffigurato in piedi in abito con la cappa/stola del santo al petto. Collocato davanti allo scrittoio, su di esso un crocifisso scolpito e sullo sfondo un ambiente privato mentre sulla sinistra scende un drappo rosso.

Ricchezza di broccati rossi e elemento che da dignità nobilissima al dipinto, sospeso tra macigni e grandiosità d'impianto.

Il ritratto mostra la...

Straordinaria potenza del cadianle e risulta proprio della statuaria greca

GIAN LORENZO BERNINI 21\10\20 (slide 6)

Gian Lorenzo Bernini: i busti-ritratto giovaninasce a Napoli il 7 dicembre del 1598 dato che il padre , fiorentino di origine, di trovava lì per lavorare alla Certosa di san Martino. I primi anni di vita vengono trascorsi a Napoli sua attività a Roma spostandosi lì all’età di 8 forse accompagna il padre nei suoi cantieri ma svolgerà tutta o quasi la anni con una parentesi francesi nel 1675 e muore nel 1680. Aveva già lavorato con i predecessori di Urbano VIII e dunque lo conosceva ancor prima di diventare pontefice e questo rapporto è quasi un rapporto di scambio alla pari (famoso momento in cui il papa gli tiene lo specchio mentre lo ritrae)

Gian Battista Passeri, è stato un pittore e biografo italiano, appartenente al periodo Barocco. Allievo di Domenico Zampieri: scrive sulle vicende artistiche

ch→coincidono con il pontificato dei Barberini.➔ –Filippo Baldinucci (Firenze, 1624 Firenze, 10 gennaio 1696) è stato uno storico dell'arte, politico e pittore italiano: riporta un passo in cui si riporta uan frasepronunciata da Urbano VIII circa Bernini che suona come una dichiarazione esplicita a non voler rinunciare ai➔ Biografia del figlio di Bernini pubblica nel 1713➔ riferimento all’arte barocca e dunqueBellori, invece, segue lo sviluppo pittorico dei Carracci, i seguiaci, Poussin e Maratta e in questo panorama è esclusa ognineanche una vita dedicata o cenni all’attività di Bernini ma come accade ad altri protagonisti del periodo barocco➔ Diario di Messier Chantelou, che ha una parziale ma significativa importanza per la ricostuzione almeno del soggiorno parigino di BerniniIncisione di Gian Lorenzo Bernini: 1622, momento in cui GLB onorificenzaderivata da un disegno di Ottavio Leoni. Definito come uno scultore -neapolatenis-.

Incorniciato da un dodecagono e ripresa a mezzo busto e girato di 3/4.

Autoritratto: 1623

Bernini si ritrae in una modalità pittorica che richiama la tradizione più alta del '600 romano: stile ripreso da A. Carracci nel taglio ma altri elementi che richiamano Caravaggio mostrandosi molto aggiornato e capace di captare tutto ciò che aveva caratterizzato la pratica pittorica del Seicento romano.

Capelli con ciocche mobili, sguardo intenso frutto di uno scatto immediato e improvviso della testa come attirato da qualcosa al di fuori del quadro.

Colletto molto raffinato.

Autoritratto giovanile: 1610 Horn Museum all'età di 12 anni e dunque possiamo osservare la fisiognomia di Bernini a quell'età.

È un disegno giovanile, probabilmente il primo della serie, realizzato forse d'Ottavio.

L'autoritratto segna anche alla sua capacità di confrontarsi con altri artisti anche già più affermati.

Uso della matita, sanguigna.

Rimanda Leoni ma lasciano spazio a uno stile personale - Baldinucci: paragona Bernini a Michelangelo affermandolo come il Michelangelo del suo tempo

Monumento funebre: 1611-1613 Cappella Paolina, Santa Maria Maggiore (Roma)

Realizzato per papa Clemente VII fa parte di un complesso scultoreo maggiore che si trova nella cappella paolina.

L'opera è stata realizzata dal padre di GL Bernini

Busto di Giovanni B. Santoni 1613-1616 Basilica di Santa Prassede, Roma

Il resto del monumento è stato realizzato da altri scultori

Presenta dei problemi cronologici seppur segnalato da B. come il più antico della sua produzione ritrattistica

1610 molti studiosi collocano il busto a questa data

1615 più tardi perché 5 anni prima risultava come vescovo di Policastro

Busto severo più che classicheggiante ed è stato realizzato senza che gbl non ha mia incontrato il soggetto ma la sua capacità tecnica lo rende un vero ritratto parlante

La testa nell'ovale,

Della fisiognomia e trasferisce l'intensità dello sguardo che riconduce ad un estrema vivacità. La fonte è corrugata, resa che difficilmente ci fa pensare che il soggetto sia morto. La materia è ancora un po' sintetica: busto, camicia, bottoni oltre le asole ma la forma è scabra e essenziale così come la barba molto plastica data dall'età in cui lo realizza (soli 12 anni) ripetizione dei ricci ma eccezionali. Paolo V fu impressionato da B. chiedendone la convocazione presso di lui e chiedendogli che se fosse capace di disegnare una testa alla quale B. rispose quale tipologia e gli diede di fare quella di San Paolo e in poco tempo il papa vide realizzare questo disegno in poco tempo.

Busto di Antonio Coppola: 1612 AC era un illustre medico nonché benefattore dell'ospedale annesso alla Chiesa di San Giovanni. Il busto fu commissionato nel 1612 dopo la morte dello stesso e pagato con.

assegno in bianco a nome del padre di B. ma la committenza intende pagare molto poco questo busto ma la mano è attribuita al figlio ossia GBL. L'indizio che viene lasciato dal documento di pagamento attribuisce ancora di più la mano a quest'ultimo-pagare il meno che si può-Dal volto viene realizzata una maschera da cui sarà realizzato un busto che se pur pagata a Pietro lSingolarità fisiognomica, fonte ossuta, le guance scavate e il naso aquilino e il pizzetto, tempie scavate, e orbite scavate, gli zigomi e il naso ossuti e pronunciati, la nocca senza infingimento: sono elementi che ci fanno capire che B. (dato che lo stile e tecnica rimandano a lui e non al padre). La qualità materica è eccezionale ed è spia della eccezionalità artistica e virtuosa Intensità espressiva nello sguardo che superano la condizione postuma del ritratto Nobiltà del gesto e vivacità data anche dalla mano che sbuca dal

mantelloScoperto di recente da Irvin Lavin vede questo busto e ne riconosce subito la mano fi B.Busto di Papa Paolo V Borghese: 1619\1620 marmoErano iniziati i rapporti tra GBL e questo papa che trova testimonianza anche nella realizzazione di diversi busti ma la cui cronologia fatichiamo a classificare. I bustiquesto di sicuro può collocarsi negli anni estremi del pontificato e sappiamo che è stato collocato su due basamenti diversi uno piramidale e uno cilindrico ma lo stesso numerodi inventario chiarisce che questo era lo stesso busto ma posto solo su due basamenti diversiLe dimensioni ridotte rimandano ad una collocazione privata e ne escludono la collocazione pubblicaSi trova alla Galleria Borghese nel 1621 due diversi piedistalli)➔ T. Montanari lo riferisce al 1617, dunuqe l’opera a cuo allude DB sia proprio questo➔ Domenico Bernini (figlio di gbl) , ricorda che questo papa commissionoìò un busto che tenne nello spazio privato fino alla

morte ossia in contesto di consuetudine

L'opera ha una qualità estremamente alta

Indossa piviale, fermato da fermaglio o spilla preziosissima, dunque, un capo molto pesante ricamata e con preziose decorazione che nel caso consueto dei pontefici riguardavo iprincipi delle chiesa ma che tuttavia irrigidisce la figura

La compassata severità ma i cui elementi fisiognomici sono resi con estrema minuzia, labbra carnose, peluria rada, il pizzetto la carnosità del collo e la tonsura dei capelli realizzati in punta di scalpello

2) busto datato al 1621 (infatti abbiamo dei pagamento tra giugno e settembre del 1621)

Era scomparso e poi ritrovato e andato in asta è stato acquistato dal Getty museum ma i sapeva che fino al XIX stava nella galleria borghese.

Ha caratteri analoghi a quelli precedenti ma anche le dimensioni

Qui c'è attenzione agli intrecci e dettagli decorativi del piviale

Novità è data dalla rappresentazione dell'iride

nell'occhio= maggiore attenzione alla resa del dettaglio

Descrittivismo più analitico e che forse ha contribuito anche Giuliano Finello specializzato in questa pratica

3) Ulteriore busto in marmo che apparteneva ad una collezione privata di Vienna fino a qualche anno fa e poi scomparso e perse le notizie e poi nel 2014 è stato Museo d'arte nazionale di Copenaghen

Busto di papa Paolo V Borghese (bronzo)

Il committente è Scipione Borghese ossia il nipote di Papa Paolo V (documenti che attestano i pagamenti)

Dal modello in marmo del Getty sembra derivare un ulteriore busto in bronzo: mentre è più raro per la sua bottega l'attività inversa. È una consuetudine della bottega di GL Bernini lavorare su un prototipo in marmo per derivare uno in bronzo attestano le fusione dell'opera (documento attestano il pagamento dell'opera al bronzista della bottega Sebastiano Sebastiani)

Documenti Sovrapponibilità degli elementi

decoro venivano spostate e ricollocate in diversi contesti.➔ Busto di Paolo V: 1619 (Documenti collegano il busto al 1619, siamo certi che GBL scolpiva in questo modo) marmo CopenaghenIl busto di Paolo V fu commissionato da Maffeo Barberini, nipote del pontefice, per celebrare il suo pontificato. Il busto era originariamente collocato nella cappella di famiglia nella chiesa di San Pietro in Montorio, ma successivamente fu spostato nella Galleria Borghese.➔ Busto di Costanza Bonarelli: 1636 (Documenti collegano il busto al 1636, siamo certi che GBL scolpiva in questo modo) marmo FirenzeIl busto di Costanza Bonarelli è uno dei ritratti più famosi scolpiti da Gian Lorenzo Bernini. Raffigura la moglie di Matteo Bonarelli, un amico di Bernini. Il busto è caratterizzato da un'espressività intensa e realistica, tipica dello stile barocco.➔ Busto di Carlo Barberini: 1638 (Documenti collegano il busto al 1638, siamo certi che GBL scolpiva in questo modo) marmo FirenzeIl busto di Carlo Barberini fu commissionato da suo fratello, il cardinale Francesco Barberini. Raffigura Carlo Barberini in età adulta, con un'espressione seria e austera. Il busto è caratterizzato da una grande maestria tecnica e da un dettaglio minuzioso.

Particolare i busti subiscono questa versatilità. Il busto risente dell'influenza della pittura contemporanea soprattutto di Guido Reni: naturalismo dell'espressione: ha un'espressione marcata e ha un'estrema nobiltà espressiva ma velata da una certa posa.

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
24 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/02 Storia dell'arte moderna

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher a.lardieri98 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Archeologia e storia dell'arte e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Salerno o del prof Di Salvia Biagio.