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SOCREALIZM: realizzare una saldatura tra ideologia, monumentalità e morfologia urbana
Costituivano proprio una corona attorno a Mosca, voluti da Stalin per una questione politica. Nessun riferimento è rivolto allo stampo statunitense dell'International Style e del loro tipo di grattacieli. Asfondo urbanistico, come una sorta di monito di potere della città.
La prima delle sette sorelle (Krasnye Vorota = Porte Rosse) è dedicato al Ministero dell'Industria A. DǓshkin. Pesante, progettata da, è realizzata dal '47 al '53 in corrispondenza della stazione metropolitana, alta 133 m con struttura massiccia con articolazione verticale a struttura piena. Nessuna analogia con International Style. La presenza verticale delle guglie li rapportaurbanisticamente con la percezione di questi sette grattacieli.
La seconda torre, Lenigradskaya, progettata dall'architetto dal...
’49 al ’54, con basamento di 6 piani che continua con una torre più piccola di altri 13 piani e che culmina con una torretta terminale con una stella a 5 punte.
Rapporto tra scala architettonica e scala urbana. La grande attenzione per la monumentalità architettonica ma anche urbanistica con attenzione all'linearità dei grandi viali come con le Stalinhalle.
In questo caso abbiamo Barrikadnaya, un complesso di 450 abitazioni attribuite dallo Stato (’49 al ’52) alta 156 m e 24 piani con corpo centrale rastremato, corpi laterali degradanti e compatti con piazza e confluenza lungo degli assi di sviluppo lineare della città.
Vladimir Gelfreih e Adolf Minkus, MID, Ministero degli affari esteri, progettato dagli architetti di 172 m con guglie terminali e ossatura della parete esterna che da una sensazione di percezione dello spazio. La guglia metallica terminale che crea collegamento tra i 7 grattacieli.
L’8° grattacielo non fu realizzato ma ha una
monumentalità politica evidente, tanto che è rappresentato anche in un francobollo. L'insieme delle 7 sorelle diventa una sorta di modello per la monumentalità sovietica urbanistica. Si veda ad esempio il Palazzo della Cultura di Varsavia in Polonia alto 237m e con 42 piani costruito tra il '42 e il '55 che è il culmine di una piazza. Le superfici piene sono un simbolo di monumentalità tipico sovietico. Ed è ciò che avviene anche nei Paesi che attorno ad essa gravitano. Dopo la formazione della repubblica di Iugoslavia nel 1945, la figura di Edvard Ravnikar (formatosi a Vienna e Parigi) contribuisce alla progettazione nazionalistica, non solo a Nova Gorica, e con la Piazza della Rivoluzione in Ljubljana (1961-74) con la città di dall'espressività tettonica evidente (2 torri di 17 piani si fronteggiano sulla piazza), così come monumentale è il Centro Culturale e Congressi del1983.------------------------------------------ Seconda Parte----------------------------------------Luigi Piccinato: Più celebri intellettuali del ‘900, emigrato nel dopoguerra in Argentina per un breve periodo (1948 - 1950), dove matura un proficuo patrimonio di idee e progetti. La sua attività in questo periodo è una tappa fondamentale per la sua carriera, soprattutto in ambito urbanistico. Qui matura la sua appartenenza all’architettura organica, intesa come attività sociale, tecnica e artistica allo stesso tempo, per creare un’ambente per una nuova società democratica. L’operato di Piccinato si iscrive ai principi alla PAO, associazione architettura organica, secondo cui la concezione urbanistica doveva essere antifascista e fondata su libertà e identità sociale.
Luigi Piccinato è considerato il padre dell’urbanistica italiana moderna. Il suo vasto lavoro va dallo studio del singolo fabbricato
architettonico allo studio dei piani urbanistici. Per Piccinato la città è un patrimonio sociale e l'urbanistica è lo strumento per salvaguardarlo. Rinunciò anche ad incarichi importanti se questi lo fecero arrivare a compromessi per lui inaccettabili. Quindi, incarna la figura di architetto integrale, ovvero tecnico e artista oltre che persona colta.
Con Piccianto nasce la figura professionale dell'urbanista, ovvero uno specialista della materia che potesse intervenire sui processi spontanei che rompono l'equilibrio degli insediamenti umani. Attraverso anche l'impegno politico (Partito Socialista), fu umanista e maestro per tutte quelle persone che si sono avvicinate all'urbanistica.
Nel 1983, in occasione della sua morte, Bruno Zevi scrisse un articolo su Piccinato dove descrive la sua personalità. La sua formazione comprende, dopo il liceo, il trasferimento a Roma nel 1918 e inizia i suoi studi universitari come Gustavo Giovannoni.
Allievo di Marcello Piacentini, con cui si laurea, con cui ebbe un rapporto controverso ma fu una figura per lui molto importante durante tutto il suo operato grazie alla sua volontà di preservare la città. Lavorò in molteplici città.
Subito dopo svolge un apprendistato con che fu il suo secondo maestro e lo introdusse agli studi internazionali, soprattutto alla cultura tedesca.
La vicinanza con Piacentini gli permise di ottenere molti incarichi all'estero (nel 1926 lo invia in Cirenaica e gli affida il piano per la città di El Merg e anche al piano di Bengasi, nonché anche ai progetti degli edifici pubblici (Teatro di Berenice).
Fu anche assistente volontario al corso di "Edilizia e arte del giardino" alla Sapienza fino al 1929, fino a che a causa di dissapori con i suoi maestri venne estromesso, in quanto non voleva iscriversi al partito fascista ma anche perché esprimeva troppa
libertà di giudizio. In concomitanza, collabora per la rivista "Architettura e arti decorative", fondata nel 21 e diretta da Giovannoni e Piacentini, fino a che Bazzabini la trasformò in organo divulgativo del partito fascista per architetti. Sappiamo che Piccinato si allontana sempre di più dai suoi maestri. Nel 1982, parlando dei suoi maestri, disse che avevano una incapacità di sentire la sensibilità delle cose urbanistiche. Svolse corsi di perfezionamento a Vienna, dove ebbe la possibilità di confrontarsi con l'urbanistica tedesca (Camillo Sitte) e con il movimento artistico tedesco. Nonostante l'arroganza dei suoi maestri, svolse un percorso autonomo e nel 1926 fondò con Minucci il GUR (Gruppo Urbanisti Romani), per fronteggiare il quadro di fascismo presente a Roma. Partecipò a diversi concorsi per i piani urbanistici di diverse città come Sabaudia e Napoli, che gli fecero acquisire una grande esperienza in campo.urbanistiche italiane, come l'INU (Istituto Nazionale di Urbanistica), di cui è stato membro dal 1933.
Uno dei suoi progetti più famosi è il Piano di Sabaudia, realizzato tra il 1933 e il 1934, che è stato premiato a livello nazionale e molto conosciuto all'estero. Questo piano è stato definito come "La più organica e realizzata prova di moderna città urbanistica in Italia".
Piccinato ha contribuito in modo significativo alla promozione dei fondamenti dell'urbanistica moderna, anche durante il regime fascista.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, ha fatto parte della commissione del Ministero dei lavori pubblici per i piani di ricostruzione di diverse città italiane, tra cui Campobasso, Legnago, Civitavecchia, Palestrina e Pescara.
La sua influenza e il suo ruolo di leader nell'urbanistica italiana sono stati fondamentali per lo sviluppo e la diffusione di idee e progetti urbanistici innovativi nel nostro paese.
nazionali: nei ministeri, in regioni e comuni contribuendo all'urbanistica anche tramite la legislazione (Legge Urbanistica del 1942). Ha percorso anche una lunga carriera accademica, che ha potuto evolversi anche grazie alle università. In Italia inizia la didattica a Napoli (30-49) a Venezia (50-63) a Roma fino al 75, quando viene nominato Professore Emerito. Inizia il percorso universitario con una lezione "città giardino nei piani regionali" con cui consegue la libera docenza davanti ad una giuria, tra cui Giovannoni e Piacentini, che l'anno precedente lo avevano estromesso. 44 Storia Dell'architettura Contemporanea Piccinato tenne anche corso di "edilizia cittadina e arte dei giardini", lo stesso che Piacentini teneva a Roma quando lui gli faceva da assistente. In questo periodo raggiunge la notorietà nel suo campo ma anche nella tutela del patrimonio storico e nella disciplina urbanistica. Per quanto riguarda la sua adesioneAll'architettura organica, vediamo che prima della Seconda guerra mondiale lui si avvicina al razionalismo perché schiacciato dal regime fascista. Partecipa anche alle esposizioni di architettura razionale. Dopo il 1944 il suo pensiero di intellettuale lo porta a riscontrare delle affinità con il pensiero organico che nel dopoguerra si stava diffondendo in Italia. La sua adesione all'architettura organica non fu un'epifania di scoperta, ma piuttosto un banco di prova con le sue idee e riflessioni. Per lui, gli agglomerati urbani erano legati a processi evolutivi economici e sociali, di cui dovevano essere gestiti i mutamenti. Il pensiero organico consiste nell'assecondare le caratteristiche del sito e della comunità. Non c'è contraddizione tra il suo pensiero razionalista e pensiero organico, poiché il concetto di organico ha dentro di sé il concetto di razionalità complessa, anche dei sentimenti umani. Quindi, a Roma nasce una nuova scuola.
di architettura organica, dovelui tiene un corso di Urbanistica, basato su corsi di scuola professionale. Nel 1945 lo troviamo tra i fondatori della rivista di urbanistica "Meiron" che fu uno strumento di diffusione degli elementi dell'architettura organica, in grado di segnalare le nuove esigenze umane sociali del dopoguerra. Codirettore con Rigolfi, per la parte di architettura. Punto di riferimento fondamentale per gli architetti del dopoguerra. Nel 1947 pubblica il volume di urbanistica e una raccolta di sue lezioni che fece a Napoli, e ciò segnò la nascita di una nuova cultura nella disciplina in Italia, con la città non intesa più solo come raggruppamento di insediamenti umani ma come un vero organismo. Un punto cardine del suo pensiero che, insieme ai criteri per i piani, delineano un nuovo metodo per la gestione degli aggregati urbani. Si riconosce il carattere sociale dell'urbanistica e gli insegnamenti derivanti dai suoi.maestri.Nel 1948 si trasferisce in Argentina in un momento molto propizio per lo sviluppo dell'urbanistica argentina, ovvero durante la stes