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Progetto: descrivere un manoscritto con la piattaforma, usando quanti più termini possibili tra

quelli acquisiti a lezione. Non interessa particolarmente il contenuto bensì la descrizione del libro

che lo contiene, non è richiesta una ricerca apposita sul contenuto (nel caso volessimo si può ma

fare attenzione alle fonti).

Esempio, come prima pagina ha messo la legatura, in questo caso è bella ma l’applicazione non

consente di partire da altro se non dalla copertina del le digitalizzato dalla biblioteca (se noi

aggiungiamo un altra risorsa fotogra ca che abbia una copertina che preferiamo e poi togliere le

altre parti). Sul sito troviamo anche altre mostre ma non sono bibliogra che.

Cosa si può fare?

- descrivere un incunabolo (materiale scrittorio, carattere, impaginazione, elementi manoscritti,

illustrazioni)

- Descrivere un’edizione aldina

- Descrivere una cinquecentista

- Descrivere un’edizione bodoniana

- Descrivere un opuscolo della Riforma

- Non occorre ripercorrere tutte le pagine ma solo quelle signi cative (5/6 pagine)

- Idea avanzata: fare un confronto tra due (es. due esemplari della bibbia di Gutenberg

appartenenti ad edizioni diverse, prendere ad esempio i capilettera e prenderli da libri diversi)

Abbiamo già una lista di risorse ma non signi ca che sia obbligatorio attenersi a questa lista.

Lezione 9

Censura ed editoria

Le contra azioni si potevano fare e nel caso di gabiano che aveva una stamperia fuori Venezia era

più facile commerciare i libri contra atti. È chiaramente un problema per l’editore, anche per

questioni economiche; ancora oggi è possibile riscontrare questa situazioni, a volte il compratore

è anche inconsapevole. Il fatto che ci sia una legge che difende la proprietà letteraria non è una

garanzia.

Plantin aveva varie stamperie e aveva quella principale ad Anversa, attualmente in Belgio ama

all’epoca era nelle Fiandre, era un luogo in cui la stampa aveva avuto un certo successo n dalle

origini. Questo stampatore era francese e dedica di andare ad Anversa perché vede un clima.

Fertile per questo mestiere, era anche un luogo di con ne tra cattolicesimo e protestante, qui

convivono anche abbastanza paci camente. Per prima cosa plantin decide di proporsi come

stampatore u ciale del re spagnolo, che in quel momento è l’autorità che governa Anversa. In

questo periodo le alte cariche si rendono conto che era utile avere uno stampatore u ciale, si

indiceva una sorta di bando per decidere quali tra i candidati avrebbero ricoperto tale ruolo. Platin

vince il concorso e diventa stampatore u ciale, si stampano moduli editti ecc, in questa

condizione aveva un guadagno assicurato e abbastanza sostanzioso; riesce ad ottenere il

monopolio sulla stampa delle edizioni religiose, per gli altri era vitato. Questa cosa era molto

redditizia, il sentimento religioso nella popolazione è molto alto, anche grazie a questo tipo di

attività platino riesce ad acquisire un gran numero di torchi di tecnologie avanzate, investe molto

nella tecnica di stampa dei disegni (calcogra ca), il suo elemento principale è quello di avere il

calco in rame, hanno molti vantaggi ma uno degli svantaggi più grandi è il fatto che fossero molto

ff ffi fi fi ff fi ffi fi fi fi fi fi fi ffi fi

sottili e dunque non possono andare nel torchio a stampa ma devono essere stampate a parte e

poi rilegate insieme al libro, è necessario dunque aver e un torchio diverso. Bisogna acquistare

macchinari diversi e quindi non tutti gli stampatori possono permettersi di stampare illustrazioni,

plantin sa che può permettersi di produrre questa tipologia di libri perché la sua clientela è

facoltosa, stampa principalmente gli atlanti anatomici (volumi con illustrazioni sulle varie parti del

corpo). Le illustrazioni erano sempre in bianco e nero, mancava una tecnica per fare le illustrazioni

a colori (arriva nel 1400?), a volte erano poi colorati a mano ma chiaramente il prezzo aumentava

notevolmente.

Si trasferisce nelle province unite ma continua ad appro ttar dei suoi contatti di fede cattolica,

con le copertine diverse maschera degli elementi di protestantesimo, dedica le opere di volta in

volta a personaggi di autorità in base al target di commercializzazione, naturalmente non è l’unico

stampatore che ha sede in questa zona del mondo ma è per capire come gli equilibri iniziano a

spostare. Usa uno pseudonimo per evitare problematiche dato che ormai suo passaggio al

protestantesimo era noto a tutti e avrebbe limitato le vendite.

Iniziano ad esserci le guerre dei contadini, sono degli scontri in cui i contadini si ribellano e dalle

persone è considerato come un fenomeno alimentato dalla rivolta protestante (messaggio di

uguaglianza nei testi biblici, le persone vedono che non si ri ettono nella società e protestano).

Si iniziano a mandar in stampa dei catechismi, detti Bibbia del Laico, che spiegano la bibbia

attraverso un sistema di domanda e risposta.

L’inquisizione era una sorta di ministero della chiesa, aveva un suo centro a roma e poi esistevano

le varie inquisizioni locali nelle città più importanti, le persone che facevano rispettare i dettai della

chiesa erano una sorta di incaricati, c’era una comunicazione epistolare.

Lezione 13

Parte citando un passo del paradiso che può descrivere bene la condizione dell’autore poiché è

ancora inserito nel “sistema della dedica”, nella pratica per le condizioni del mercato del libro in

antico regime l’autore non può sostenersi da solo vendendo i suoi libri ma ha bisogno del

supporto di un mecenate.

Quali sono le possibilità di un autore in questo periodo? Assomiglia al self publishing

contemporaneo, quindi senza editore. Curavano tutti gli aspetti del loro manoscritto, poi

andavano da uno stampatore e concordavano i termini della pubblicazione dello stesso, c

cedendogli tutti i diritti sul manoscritto quindi non esisteva il diritto d’autore. Alcuni autori hanno

nanziato completamente la propria edizione, ad esempio il Manzoni per alcune sue opere,

questo ovviamente era possibile solo se l’autore avesse i fondi per farlo o per disponibilità di

famiglia o pre nanziamento del mecenate. Capitava anche che ci fosse la divisione dei costi,

l’autore pagava metà della spesa fatta dallo stampatore che poi riceveva anche qualche copia in

omaggio.

L’operazione più vantaggiosa per l’autore era quella in cui lo stampatore pagava all’autore la

somma richiesta per poter stampare il manoscritto. Una delle motivazioni principali per cui

sussiste il sistema della dedica è la di coltà di guadagno nella maggior parte dei casi; a volte gli

scrittori venivano però da famiglie benestanti, ma anche per loro poteva essere utile fare ricorso a

questo sistema perché gli consentiva di avere una certa fama. Nonostante si potrebbe pensare

che questo sistema inizia a decadere in realtà assume ancora più piede, la dedica diventa

pubblica ed è presente su ogni copia dell’edizione: la struttura era stereotipia e realizzata sulla

base di alcuni topoi come l’adulazione verso il mecenate e la modestia dell’autore. Si faceva per

la fama ri essa ma anche per la ricompensa, detta gradimento, fa capire che se il mecenate

gradisce l’opera l’avrebbe nanziata, ovviamente si sa già che il gradimento c’è, si trattava infatti

anche di un sistema per far circolare magari pensieri di un certo genere. La ricompensa potrebbe

essere economica ma d’insolito era un’insieme di privilegi come l’avere un alloggio all’interno del

palazzo, doni materiali come palazzi o opere d’arte, poteva esserci anche la cosa “sine cura” cioè

senza preoccupazioni, ti do qualcosa in modo che tu non abbia preoccupazioni (equivalente in

pratica del nostro stipendio).

fi fl fi fi ffi fi fl

Abbiamo anche esperienze di stampatori che utilizzano la dedica, non lo fanno per ottenere dei

fondi ma per avere una fama ri essa o per o rire questi servizi a persone importanti nella

speranza che possano tornargli utili in futuro.

In tutto ciò vediamo che l’autorilalità non è ancora sviluppata per come la intendiamo oggi, il

nome dell’autore ad esempio non è reperibile nelle prime pagine del libro o a volte proprio non

c’è. Capita che siano gli autori a non voler pubblicare il loro nome sul proprio volume. Foucault

scrive un libro dal titolo “ cosa vuol dire essere autore?”, da qui nasce anche il neologismo

“autorialità”, necessaria per discutere di questi temi appunto; l’autorialità non sempre è percepita

allo stesso modo, Foucault dice che la funzione di autore è una caratteristica di un modo di

esistenza circolazione e funzionamenti di certi discorsi all’interno della società”, altri dicono che

l’autore non sia fondamentale in tutti i libri e in tutti i generi autoriali.

… Non esiste una legislazione che li tuteli nel momento in cui devono essere pubblicati i loro libri

Cos’altro può fare l’autore grazie alla stampa? Può cercare di accrescere la propria fama verso il

pubblico, spesso succede con pratiche di self publishing. Molto speso gli stampatori fanno si da

canale in modo che gli autori possano chiedere una privativa ma questi ultimi quasi sempre non

guadagnano da questa modalità di pubblicazione.

Il fatto che spesso manchi il nome è per diverse ragioni: a volte l’autore non ritiene che il suo

nome sia importanti ad oggetto di stampa o magari perché c’è una sorta di collaborazione tra più

autori per la stesura del testo. Emblematico in questo senso è il caso di Shakespeare, cosa sulla

quale la lologia britannica si è concentrata moltissimo, di cile in quanto il testo teatrale è molto

più uido del romanzo. Prima della riforma del teatro non esisteva un vero testo statico della

rappresentazione teatrale e i canovacci erano molto variabili in base alle rappresentazioni e non

erano pensati per essere stampati, ma gli stampatori avevano interesse a renderli pubblici visto il

successo del teatro a quel tempo. Si mandavano emissari a teatro in modo che si occupassero

della trascrizione, inserendo il nome del capocomico o dell’autore. Se Shakespeare e i suoi

colleghi avevano pensato ad una narrazione la prima sera e ad un’altra la successiva le

trascrizioni erano spesso diverse tra loro visto che non esisteva un manoscritto autografo,

all’epoca non aveva un valore il testo sul quale si basava la rappresentazione: il manoscritto

autografo era una brutta copia, il feticismo dell’autore si è sviluppato solo 700 quindi nessuno si

preoccupava di disfarsi del testo scritto dall’autore in prima persona. &hell

Dettagli
Publisher
A.A. 2025-2026
15 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher marid5 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della stampa e dell'editoria e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Marozzi Anna.