Anteprima
Vedrai una selezione di 5 pagine su 18
Storia della psicologia  Pag. 1 Storia della psicologia  Pag. 2
Anteprima di 5 pagg. su 18.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storia della psicologia  Pag. 6
Anteprima di 5 pagg. su 18.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storia della psicologia  Pag. 11
Anteprima di 5 pagg. su 18.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storia della psicologia  Pag. 16
1 su 18
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

DOMANDE RIASSUNTIVE

1 Qual è lo specifico oggetto di studio della psicologia? La psicologia studia in maniera

scientifica il comportamento e la mente.

2 Perché i filosofi greci non furono in grado di risolvere la disputa tra innatismo ed empirismo

filosofico? Non riuscirono a risolvere la disputa tra conoscenza innata e conoscenza

acquisita, perché utilizzarono un approccio che non prevedeva alcun metodo per la verifica

delle teorie proposte. La capacità di sottoporre a verifica una teoria è il fondamento

dell’approccio scientifico.

3 In che modo lo studio di un paziente con danno cerebrale permise a Broca di dimostrare il

Broca dimostrò il nesso tra cervello e mente, perché

collegamento tra mente e cervello?

capì che il danno subito da una specifica area del cervello comprometteva una specifica

funzione mentale.

4 In che modo la scoperta delle differenze nei tempi di reazione agli stimoli portó Helmholtz

a dimostrare falsi i precedenti assunti sui processi mentali? All’epoca tutti pensavano che i

processi mentali fossero istantanei. Gli scienziati presumevano che i processi neurologici

sottostanti agli eventi mentali dovessero essere istantanei dato che tutto è così ben

sincronizzato.

5 In che modo l’approccio utilizzato dai chimici influenzò il lavoro di Wundt? I chimici

tentavano di comprendere la struttura della materia scomponendo le sostanze naturali nelle

loro componenti elementari. Perciò Wundt sviluppò l’approccio dello strutturalismo, ossia

l’analisi degli elementi fondamentali che costituiscono la mente attraverso la scomposizione

della coscienza in sensazioni ed emozioni elementari.

6 Quali aspetti della teoria della selezione naturale ispirarono la visione di James, Hall e

Secondo il principio della selezione naturale, le caratteristiche utili

degli altri funzionalisti?

alla sopravvivenza e alla riproduzione dei singoli membri di una specie hanno maggiore

probabilità di essere trasmesse alle generazioni successive. Perciò il funzionalismo studia

come i processi mentali consentono alle persone di adattarsi al proprio ambiente.

2.​ Lo sviluppo della psicologia clinica

Circa nello stesso periodo in cui alcuni psicologi elaboravano gli approcci dello strutturalismo

e del funzionalismo, altri che svolgevano la loro attività all’interno degli ospedali o di strutture

sanitarie iniziarono a studiare persone con disturbi psicologici.

I medici francesi Jean Martin Charcot e Pierre Janet registrarono dati sorprendenti

osservando pazienti che prestavano una condizione allora chiamata isteria, caratterizzata da

perdita temporanea delle funzioni cognitive e motorie, di solito in seguito a esperienze

I pazienti isterici diventavano ciechi, paralizzati o perdevano la

emotivamente sconvolgenti.

memoria, ma ogni volta era impossibile risalire a una causa fisica dei loro problemi. Tuttavia

i loro sintomi

quando in questi pazienti si induceva a uno stato di trance mediante l’ipnosi,

scomparivano: i pazienti ciechi vedevano, quelli paralizzati potevano camminare e quelli

senza memoria ricordavano. Ma una volta usciti dallo stato di trance, i pazienti non avevano

alcun ricordo di quanto era accaduto durante l’ipnosi e pressavano di nuovo gli stessi

sintomi; in pratica si comportavano come due persone diverse nello stato di veglia e sotto

ipnosi.

Molti scienziati che operavano in laboratorio ignorarono queste condizioni, perché non le

ritenevano un oggetto di indagine appropriato per la psicologia scientifica. William James,

invece, pensava che questi disturbi avessero implicazioni importanti sulla possibilità di

chiarire la natura della mente.

Nello stato normale di esperienza conscia siamo consapevoli di un unico “io” e “sé”, ma le

molti “sé“ consci,

aberrazioni descritte dai clinici suggeriscono che il cervello possa creare

ma inconsapevoli dell’esistenza degli altri.

Queste straordinarie osservazioni accesero anche l’immaginazione di un giovane medico di

Vienna, Sigmund Freud.

Dopo la sua visita alla clinica di Charcot a Parigi, Freud fece ritorno a Vienna dove continuò

a lavorare con pazienti isterici. Il termine isteria deriva dal greco hystéria, che significa utero.

Un tempo infatti si credeva che solo le donne soffrissero di isteria.

Lavorando con il dottor Joseph Breuer , Freud ebbe modo di studiare i casi di

pazienti isterici e di sviluppare sue personali teorie per spiegare gli strani sintomi e

comportamenti. Freud teorizzò che all’origine di molti problemi dei suoi pazienti vi fossero

esperienze infantili dolorose che la persona non riusciva a ricordare, e si convinse che il

potente influsso esercitato da questi ricordi di apparenza perduti rivelava l’esistenza di una

mente inconscia. Secondo Freud, l’inconscio è la parte della mente che opera al di fuori

della consapevolezza cosciente e tuttavia influenza le azioni, i pensieri e i sentimenti consci.

psicoanalitica, un approccio che sottolinea

In base a questa idea Freud elaborò la teoria

l’importanza dei processi mentali inconsci nel plasmare sentimenti, pensieri e

comportamenti. Secondo la teoria freudiana, è importante far riemergere quelle prime

esperienze e mettere in luce le ansie, i conflitti e i desideri inconsci della persona. Sulla sua

psicoanalisi, la quale ha come

teoria psicoanalitica Freud sviluppò una terapia che chiamò

scopo quello di far emergere il materiale inconscio e portarlo al livello della consapevolezza

cosciente, così da chiarire i disturbi psicologici che affliggono il paziente. Nel corso della

psicoanalisi, i pazienti riportavano alla memoria le esperienze passate e riferivano sogni e

fantasie.

All’inizio del XX secolo, Freud e una schiera sempre crescente di seguaci fondarono il

movimento psicoanalitico, che ebbe in Carl Gustav Jung e Alfred Adler due figure di spicco.

Entrambi questi studiosi erano però pensatori indipendenti e Freud mal tollerava che si

mettessero in discussione le sue idee.

La teoria psicoanalitica suscitò molte controversie, in quanto sosteneva che per

comprendere i pensieri, emozioni e comportamenti di una persona si dovessero esplorare le

esperienze sessuali e i suoi desideri sessuali inconsci, temi ritenuti a quel tempo

sue prime

troppo scabrosi per poter essere oggetto di dibattito scientifico.

Nell’ambito della psicologia, la psicoanalisi ha prodotto il suo impatto più forte sulla pratica

clinica, ma durante gli ultimi quarant'anni l'influenza si è ridotta in misura considerevole.

Per Freud le persone erano ostaggi di esperienze infantili dimenticate e di impulsi sessuali

primitivi, e il pessimismo intrinseco a tale visione risultava frustrante per quegli psicologi che

della natura umana avevano una visione più ottimistica. In America gli anni che seguirono

alla seconda guerra mondiale furono animati da uno spirito molto positivo. Il segno distintivo

realizzazioni e non le debolezze della mente umana, e la visione

di quell’epoca erano le

freudiana non era al passo con lo spirito del tempo.

A ciò si aggiungevano le difficoltà di sottoporre a verifica le idee di Freud, e una teoria

impossibile da verificare è poco utile, in psicologia come tutte le altre scienze.

Fu allora che psicologi come Abraham Maslow e Carl Rogers divennero i capofila di un

psicologia umanistica, un approccio alla comprensione della

nuovo movimento chiamato

natura umana che attribuisce importanza soprattutto alle potenzialità positive della persona.

Al centro dell’attenzione degli psicologi umanisti vi erano le aspirazioni più elevate delle

singole persone. Anziché vederle prigioniere di eventi accaduti in un remoto passato, gli

liberi agenti dotati di un bisogno innato di

psicologi umanisti vedevano le persone come

evolversi, crescere e realizzare appieno il proprio potenziale. I terapeuti umanistici

cercavano di aiutare le persone a realizzare tutte le proprie potenzialità e per indicarle

usavano il termine clienti e non pazienti. Lo sviluppo della prospettiva umanistica fu una

delle ragioni che contribuirono al declino dell’influenza esercitata dalle teorie di Freud.

DOMANDE RIASSUNTIVE

1 Che cosa appresero i primi clinici ipnotizzando pazienti che soffrivano di isteria? I primi

clinici appresero che i sintomi delle persone affette da isteria, quando in stato di trance,

scomparivano. Tuttavia, una volta finito lo stato di trance, il paziente non aveva memoria di

ciò che era avvenuto e presentava nuovamente i sintomi.

2 Quali sono le idee alla base della teoria psicoanalitica? L’idea che sta alla base della teoria

psicoanalitica é che l’inconscio è la parte della mente che opera al di fuori della

consapevolezza cosciente e tuttavia influenza le azioni, i pensieri e i sentimenti consci.

3 Perché le idee di Freud oggi sono molto meno influenti? La visione di Freud sulla natura

umana era molto negativa, per lui l’uomo era l’ostaggio delle proprie esperienze infantili

dimenticate e dei propri impulsi sessuali primitivi. Questo pessimismo entrò in collisione con

lo spirito positivo nato dopo la seconda guerra mondiale. Inoltre era molto difficile sottoporre

a verifica le idee di Freud, perciò iniziarono ad esserci forti perplessità su molti aspetti delle

teorie freudiane.

4 Quali sono le idee fondamentali della psicologia umanistica? Al centro dell’attenzione degli

psicologi umanisti vi erano le aspirazioni più elevate delle singole persone. Gli psicologi

umanisti vedevano le persone come liberi individui dotati di un bisogno innato di evolversi,

crescere e realizzare il proprio potenziale.

3 . Il comportamentismo occupa la scena

Con l’avanzare del XX secolo un nuovo approccio fece la sua comparsa, sviluppato da

psicologi i quali mettevano in discussione l’idea stessa che la vita mentale dovesse essere al

comportamentismo,

centro dell’indagine della psicologia. Questo nuovo approccio, detto

affermava che gli psicologi dovevano limitarsi allo studio scientifico del comportamento

oggettivamente osservabile.

John Broadus Watson riteneva che l’esperienza individuale fosse troppo vaga e soggettiva

per costruire l’oggetto adeguato dell’indagine scientifica. Secondo Watson, la scienza

richiedeva misurazioni oggettive e replicabili di fenomeni accessibili a qualunque

osservatore. Egli perciò propose che gli psicologi, anziché descrivere le esperienze

comportamento (su

coscienti, concentrassero il loro lavoro unicamente sullo studio del

quello che le persone fanno, anziché su quello che spediscono) perché il comportamento è

osservabile da chiunque e può essere misurato in maniera oggettiva.

Secondo Watson, la psicologia scienti

Dettagli
Publisher
A.A. 2024-2025
18 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher cla05_ di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Fondamenti della psicologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Catania o del prof Foti Irene.