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DRAMMATURGIA MUSICALE
Nel contesto dei dibattiti del tardo 500 si sviluppa l'idea di provare a replicare la relazione tra testo e musica nell'ambito dell'antica tragedia greca, con l'idea che quest'ultima fosse interamente cantata dall'inizio alla fine.
Jacopo Corsi riunisce una seconda camerata da quella del conte Bardi. C'è una rivalità politica tra i due aristocratici. Jacopo Peri, esponente della camerata di Corsi, è cantante di origine romana. Egli elabora l'idea di uno spettacolo interamente cantato sul modello dell'antica tragedia greca. Non c'è una continuità tra la camerata dei bardi e l'opera, ma c'è un percorso nel quale questo canto a voce sola viene declinato in diverse possibilità. A Caccini, in un primo momento, interessa il canto a voce sola come fatto lirico.
Jacopo Peri e Caccini mettono in atto uno spettacolo (messo in atto nel 98) chiamato "La Dafne".
ispiratoal mito delle metamorfosi di Ovidio. È probabile che questo sia stato il primo spettacolo di dramma cantato dall'inizio alla fine, però non abbiamo idea di cosa potesse essere stato poiché le musiche non ci sono pervenute. Emilio dei cavalieri: a Roma in oratorio crea il primo spettacolo rappresentativo interamente cantato, con scene e costumi, era uno spettacolo di argomento spirituale, c'è la rappresentazione di anima e corpo. Nell'ottobre del 1600 a Firenze, si mette in scena il matrimonio del re Enrico IV di Francia con Maria de Medici, come scenario abbiamo palazzo pitti. Anche questo spettacolo è interamente cantato, la novità sta nel fatto che Peri decide di pubblicare la musica di quest'opera. Nella sua prefazione Peri dice che questo canto a voce sola l'ha pensato proprio per una rappresentazione cantata dall'inizio alla fine. Egli scrive anche che la voce non deve parlare più del basso, le melodie.Sono poco movimentate, la ritmica non è scandita dal metro e la metrica è libera. Da questi elementi si ha una conseguenza nel rapporto contrappuntistico, in modo da dare la possibilità di avere note dissonanti con lo scopo di dare intensità emozionale.
L'argomento principale di questo spettacolo è il mito di Orfeo, in particolare la scena delle nozze con la ninfa Euridice. La ninfa viene morsa da una vipera e muore mentre Orfeo è nel pieno dei festeggiamenti in attesa della sua futura sposa. Orfeo disperato vuole riprendersi Euridice, quindi va nell'Ade, là le divinità infernali gli consentono di riprenderla. Poi i due ritornano sulla terra e si festeggia.
Caratteristiche dell'opera:
- Versificazione non condizionata dal sistema delle rime
- Variabilità da un punto di vista ritmico (endecasillabo > avere l'accento principale sulla decimasillaba
- Prologo: introduce l'argomento ed è
raggruppato in strofe, tutte sulla stessa nota
Gli spettacoli restano di corte e concepiti come unica ?, si voleva lasciare una testimonianza completa.
La stampa dei testi musicali è dovuta alla rivalità tra Peri e Caccini.
Le cose iniziano a cambiare da un Accademia di Mantova, la quale decise di appropriarsi di questo esperimento orentino. Esponente di questo cambiamento fu Paolo Monteverdi, egli fauna rappresentazione estremamente circoscritta e si serve di un testo di Striggio il quale:
- presenta una divisione in atti
- Scritto nel 1607
- Contiene il finale tragico
- Vengono scritti gli strumenti usati per i vari personaggi
Di quest'opera ci sono due finali diversi, perché dato il suo enorme successo si decide di rappresentarla una seconda volta. Inoltre quest'opera ha una funzione descrittiva per chiunque volesse metterla in scena. Roma, > lone di produzione teatrale interamente cantato. Il promo centro è situato a dove ci sono le
Abitazioni private del clero che costituiscono tanti piccoli centri... si aggiungono dei posti a pagamento per permettere ad altre persone di vedere le rappresentazioni. Questa produzione teatrale si concentra principalmente sulla vita dei siti. Si inizia a creare un sistema di committenza grazie a Barberini. A Roma si cambia la produzione teatrale anche perché il recitativo orrentino proprio non piaceva. Roma ben accoglie delle musiche ariose. Il recitativo diventa il luogo in cui si narrano gli eventi, mentre l'aria è quando l'azione si ferma per lasciare il personaggio libero di esprimere i sentimenti e le emozioni.
Venezia nasce lo spettacolo operistico pagando dei biglietti. L'opera veneziana si diffonde in tutta Europa e diventa lo spettacolo per eccellenza. Caratteristiche:
- Ospita personaggi comici
- Si sposta su argomenti ideologici e civili e si diffonde in tutto il mondo
- C'è un elemento sociologico, ossia il biglietto da pagare
Francesco
Cavalli: è l'esponente di punta dell'operaismo veneziano. La sua drammaturgia è caratterizzata dall'alternanza di versi sciolti e rimati e non c'è un'organizzazione precisa della scena. Scrive il Giasone > Medea cambia vocalità, dall'arioso al recitativo. Le opere del '600 sono ricche di effetti speciali. I personaggi pongono una forte distanza con il pubblico > lo spettatore vuole vedere personaggi che non eguaglierà mai. Questa è una caratteristica dell'opera barocca la quale si distacca dal realismo. Per quanto riguarda la prestanza vocale, si preferisce una voce soprannaturale, infatti trionfa il castrato. La figura del castrato rimane nell'ottava femminile per tutta la vita, ha tutto il registro vocale nel petto (enormemente ingrandito), ha una capacità altissima di tenuta di fiato.
Napoli: è la capitale dell'opera italiana, c'è un sistema corruttivo e il sistema dei conservatori.
Nei conservatori si fornisce un'istruzione anche alla bassa società, dove la musica è centrale. In questi luoghi spicca la creatività, gli allievi inizialmente si esercitano nella musica sacra, ma una volta finiti gli studi si danno al teatro dell'opera. Quando si parla di compositori napoletani, questi non per forza sono napoletani di nascita, ma possono essere di formazione. È presente un atteggiamento di critica e forte distacco sugli elementi più amati dell'opera italiana, in particolare si criticava l'inverosimiglianza. Nel 600 c'è un percorso progressivo: due poeti della corte dell'imperatore asburgico fecero dei continui adeguamenti all'opera italiana fino ad arrivare ad una forma con le seguenti caratteristiche: - progressiva espulsione dei personaggi comici dalla trama - La scena va razionalizzandosi (si amplia di struttura) - Diminuiscono i personaggi, i quali dialogano instile recitativo mandando avanti l'azione- Recitativo dialogico che prepara la fine della scena, ossia il momento dell'aria. L'aria non può avere una molteplicità di ?, ha una struttura formale riconoscibile, questo perché in questo modo lo spettatore sa cosa si aspetta, si sente a casa
LEZIONE 10
L'opera metastasiana è il punto d'arrivo di un percorso di progressiva razionalizzazione della drammaturgia dell'opera in musica che però non tocca alcuni aspetti fondamentali della musica barocca, come il virtuosismo della figura del castrato e non tocca la differenziazione funzionale molto marcata tra il recitativo e l'aria (momento musicalmente più forte). Questo fa si che ci siano molte critiche al melodramma, l'opera in musica, da parte degli intellettuali soprattutto nel momento in cui in tutta Europa comincia ad affermarsi sempre in maniera più marcata un'attitudine culturale illuminista.
Un libricino di Kant scrisse riguardo ad uno degli aspetti quali cantidell'illuminismo, ossia l'uso pubblico della ragione: il dibattito sul mondo non dev'essere essereriservato alle Accademie di intellettuali ma doveva occupare lo spazio pubblico on modo daessere alla portata di tutti, perché questo dibattito sia qualcosa che è in grado di incidere sullastruttura della società. Il 700, e soprattutto il 700 francese, è il secolo dei pubblici dibattiti chetoccano anche temi letterari, sulla musica, artistici.Tappe fondamentali di un dibattito pubblico che si svolge in Francia che condiziona un po tutto ilpanorama del dibattito sull'opera europeo, questo perché è un momento nel quale la culturailluminista va a toccare anche le corti fuori dal territorio francese.Il regno delle due Sicilie è stato all'avanguardia nell'opera riformatrice. Una serie di fenomeniartistici diventa argomento di dibattito pubblico.
La tragedia lirica di Luigi XIV e Lully è il bersaglio privilegiato. Nel 1733 al teatro dell'opera, Si rappresenta una tragedia lirica di un 50enne che non si era mai presentato in scena fino a quel momento, ma era famoso per la sua opera di teorico dove diceva che la musica era basata sugli agglomerati verticali e non sulle scale, questo personaggio si chiamava Jean Philippe Rameau. Il trattato che aveva fatto pubblicare nel 1722 era stato conosciuto abbastanza presto anche all'estero perché pur essendo un trattato molto complesso, aveva colpito talmente tanto che uno dei protagonisti dell'enciclopedia ne scrisse una sorta di riassunto e quest'ultimo, tradotto in varie lingue girò tutto il mondo. Nel 1733 JFR debutta sulle scene dopo aver scritto un dramma su un libretto di Volterre, il quale non fu rappresentato per la censura. Però riuscì a farsi scrivere un libretto da un abate che si ispirava al mito del figlio di Teseo.La tragedia lirica si concentra appunto sul figlio di Teseo, del quale la regina Fedra, seconda sposa di Teseo, se ne innamora segretamente al punto di approfittare dell'assenza di Teseo per metterlo sul trono e diventare re e regina. La tragedia originale finisce molto male, questa no. Il secondo atto di questa tragedia è una sotto trama, vediamo Teseo che va da Plutone a intercedere, ma Plutone darà alle tre parche il compito di avvisare Teseo che lui potrà andarsene sano e salvo dall'inferno ma quando tornerà l'inferno lo troverà a casa sua.
Nel 1733 quest'opera, che fa esordire questo operista 50enne, scatena una lotta tra Ramisti e lumisti.
Ascolto: struttura armonica complessa, la melodia è una conseguenza e non un presupposto. Si convince sempre di più che la sua teoria sulla melodia è paragonabile alle teorie di Newton e quindi scrive trattati su trattati. Gli illuministi cercano altro, un superamento di tutto.
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