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La storia di Coco Chanel

Rue Cambon 31. Coco e Boy non si sposarono mai a causa del divario sociale che li separava essendo lei un'orfana. Inizia a farsi una clientela sempre più grande ma il successo arriva solo durante la II guerra mondiale, dove molte donne iniziarono a lavorare e molte altre si trasferirono in località balneari. In questo periodo scopre il jersey, un tessuto pratico ma solitamente non associato all'abbigliamento, che decise di tingere e trasformare in un tailleur composto da gonna, camicia e giacca. La particolarità di questo è che non serviva nessuna domestica per indossarlo ed era estremamente versatile. Siamo nel 1916 e tutte le donne impazziscono per questo completo tanto che finì anche sulle copertine di varie riviste di moda. Il suo successo enorme le permise anche di restituire tutti i soldi che le aveva prestato Boy, che nel mentre si era sposato con un'altra donna ma continuava la storia con Coco. Durante un viaggio a

Parigi Boy muore in un incidente automobilistico e Coco per superare questa grande perdita si circonda dei suoi più cari amici come Jean Cocteau, per il quale realizzerà dei costumi per uno spettacolo che aveva scritto, e Misia che, introducendola nei salotti parigini, le fa conoscere Igor Stravinsky con il quale avrà una storia. Nel mentre la sua azienda cresce sempre di più arrivando ad assumere mille dipendenti. Nel 1921 conosce Dimitri che sarà lui, dopo una lunga insistenza, a consigliarle di produrre un profumo, il famoso numero cinque. Anche se Coco non credeva nel successo di questo si dovette ricredere arrivando poi ad aprire nel 1924 una società solo per i profumi Chanel. Nel 1926 nasce quello che passerà alla storia come il petite robe noir, un semplice tubino nero che, a seconda di come lo si abbinava, si poteva indossare in tutte le occasioni. Questo vestito univa sia la praticità che si stava ricercando sempre di più cheLa raffinatezza e l'eleganza di Coco. Questo vestito nero poi fu copiato da ogni maison. Nel 1928 inizia una frequentazione con il duca di Westminster, passando così molto tempo nella capitale inglese conoscendo anche Churchill e la regina, che tuttavia poi si sposa con un'altra donna. Il duca ricercherà poi Coco ma per il forte orgoglio che aveva lo rifiutò. Il periodo in Inghilterra fu di vitale importanza per Chanel perché venendo in contatto con le lane inglesi scoprì il tweed che sappiamo tutti che utilizzerà per i suoi famosi completi. Sempre grazie al duca, nel 1934 Coco creò una linea di bigiotteria e sempre in quell'anno conosce Fulco Santostefano della Cerda, duca di Verdura, cugino dell'autore del gattopardo, che per lei creerà dei gioielli di bigiotteria di un certo valore, data la loro particolare lavorazione. Questi gioielli si rivelarono un successo poiché le donne non potendosi

Permettere gioielli come quelli di Cartier potevano avere la soddisfazione di avere gioielli di lusso ma a prezzi decisamente più accessibili. Nel 1939 a causa della II guerra mondiale dovette chiudere il suo atelier lasciando aperta solo la parte dedicata ai profumi, ai gioielli e ai cappelli. Intanto già da qualche anno Coco aveva iniziato ad abitare all'Hotel Ritz dove nel '39 conobbe questo giovane nazista che risiedeva nell'hotel con i suoi compagni, ed iniziò a seguirli. Nel mentre Coco si dichiara antisemita e nel 1940 si fa riconsegnare il contratto dai fornitori di profumi e lo distrugge poiché i proprietari erano ebrei. Continuando a frequentare questo gruppo di nazisti e continuando a stare con questo barone tedesco prova a contattare gli inglesi per farsi passare delle informazioni ma non riesce ad ottenere nulla. Intanto alla fine della guerra Coco fu arrestata ma grazie al suo amico Jean Cocteau, che contattò l'ambasciata americana,

Fu rilasciata e partì andando in esilio tra l'Austria e la Svizzera dove rimase fino al 1953. Intanto a scena della moda stava mutando facendo emergere nuovi talenti come Dior con il new look e Coco inorridita proprio da quest'ultimo, che era tutto il contrario di Chanel, tornò facendo uscire sul mercato l'iconica borsa 2.55 e l'ancor più famoso sandalo slim back bicolore. La più grande novità nell'abbigliamento Chanel fu il suo tailleur in tweed dilatato, con bordi rifiniti, una bordatura a contrasto che gira attorno alla giacca (ispirandosi alla giacca tirolese) e infine dei piccoli pesi nell'orlo della giacca e della gonna che servivano a farla cadere correttamente. La collezione fu presentata nel suo atelier e nonostante non fosse apprezzata dal pubblico francese fu amata in America tanto che ricevette anche il premio Neiman-Marcus. Da quel momento si dedicò al lavoro fino alla sua morta avvenuta nel 1971.

Nel hotel Ritz. Dal 1971 al 1983 l'azienda va avanti da sola finché non chiamarono Karl Lagerfeld. Portare avanti una maison così importante e con una storia del genere non fu un'impresa facile così lui decise di evidenziare e mantenere lo stile classico di Chanel applicandolo però ai tempi moderni. Continua a mantenere il ruolo di direttore creativo fino alla sua morte avvenuta nel 2019, lasciando il posto alla sua assistente.

9) Madame Lanvin

Jeanne-Marie Lanvin nasce a Parigi nel 1867 da una famiglia molto numerosa, lei era la maggiore di figli, di classe media. Fin da ragazza dimostra un interesse e un'inclinazione naturale per il mondo della moda. A 16 anni lavorerà come apprendista modista presso Madame Félix per poi continuare la sua formazione come sarta a Talbot. Nel 1889 apre il suo atelier, al numero 16 di Rue Boissy d'Anglais, che prenderà il nome di "Lanvin Modes" e qui confezionerà capi e

accessori dallo stile ricercato. Con il passare del tempo, e il crescente successo, Lanvin si sposò con il conte Emilio di Pietro, un nobile italiano, con cui due anni dopo ebbe una figlia. L'amore che provò per la figlia si espresse nella sua carriera iniziando a creare non solo capi per bambini ma look abbinati madre e figlia. Questo matrimonio non durò molto divorziando nel 1903 e risposandosi poco dopo nel 1907 con un giornalista Xavier Melet. Sicura di sé e determinata, nel 1909, Jeanne si iscrive alla Camera Sindacale della moda di Parigi e da modista diventa ufficialmente stilista iniziando ad espandere la propria attività a pellicce, lingerie, profumi e oggetti per la casa. Nel 1923 acquista anche un laboratorio di tintura per poter sperimentare con i colori ed inizia ad approfondire la storia dell'arte. Dagli affreschi del Beato Angelico nel convento di San Marco a Firenze, ad esempio, riprende le tonalità di blu acceso e intenso.

nuance oltremare diventa così il suo colore di riferimento. Nel 1927 come regalo per la figlia commissiona un profumo molto intenso che verrà poi messo sul mercato con il nome di Arpège con una boccetta disegnata dall'architetto Armand Albert Rateau. Inizia poi ad espandere il settore dell'arredamento del suo atelier che è, come periodo vuole, in stile art déco. Quando nel 1946 viene a mancare la maison viene gestita dalla figlia fino al 1950 passando poi in mano all'estro di Antonio Canovas del Castillo, Claude Montana e Alber Elbaz. Nel 2019 passò la direzione creativa in mano allo spagnolo Bruno Sialelli.

10) Schiaparelli

Elsa Schiapparelli nasce a Roma nel 1890 da una famiglia ricca e colta ed ha una sorella molto più bella e affascinante di lei, caratteristica che le peserà molto e che influirà nella sua crescita. Crescendo inizia a studiare, si interessa di filosofia e a 20 anni suo cugino le fa pubblicare

Una raccolta di poesie saffiche, 'Aretusea', che destò molto scandalo. Successivamente verrà mandata in Svizzera dove qui inizia un periodo di presunta anoressia e per questo viene rimandata a Roma dalla famiglia. In quel periodo aveva anche come spasimante un principe russo. Inizia a viaggiare e si ferma prima a Parigi da dei parenti per poi arrivare a Londra dove incontra un teosofo, nobile ma senza un soldo, e nasce un fortissimo amore. Scrive ai genitori di volerlo sposare ma prima che questi potessero impedirlo si erano già sposati. Con una piccola rendita di lei riescono a vivere prima a Nizza e poi, allo scoppio della Prima guerra mondiale, in America. Durante il viaggio in nave incontra la moglie di un famoso dadaista, la quale la inserirà essendo una donna molto colta nel suo gruppo di amicizie composto soprattutto da dadaisti e surrealisti. Nel frattempo, rimane incinta di una bambina ma il marito la lascerà per Isadora Duncan.costringendola ad andare via da casa per essere ospitata da una sua amica, moglie di un noto pittore. In questo periodo inizia ad avvicinarsi alla moda iniziando a disegnare qualche modello di reggiseno per un'amica che appunto aveva un'azienda. La svolta per Schiapparelli arrivò quando nel 1927 decise di avviare un progetto di maglieria con delle donne armene, la cui caratteristica principale era questi giochi di stampe che creavano delle illusioni ottiche. Questa idea funzionò ed Elsa decise di prendere un atelier al numero 4 di rue de la Paix che chiama 'per lo sport italiano' poiché in America aveva intuito che lo sport e la comodità stavano diventando fattori sempre più importanti per la donna moderna. Continua quindi questo filone di abiti sportivi creando, trale altre cose, la gonna pantalone. Sempre grazie all'esperienza in America, nel 1929 la Schiapparelli ebbe l'idea di inserire la zip nei vestiti al posto di usare i bottoni per renderlo più comodo e facile da indossare. Nel 1935, reduce da un viaggio in Scandinavia dove visitò il mercato del pesce, realizza dei vestiti usando come stampe un collage di articoli che la elogiavano. Non si limitò tuttavia a produrre abiti infatti creò delle pochette con la stessa stampa che erano vendute come omaggio all'acquisto di un giornale nelle edicole. Ormai la Schiaparelli veniva vista come un'artista e i suoi articoli venivano trattati come opere d'arte. Seguendo intenzionalmente questa strada Elsa iniziò a collaborare con un artista in particolare, Salvador Dalì, iniziando a creare vestiti che rispecchiavano il carattere surrealista del pittore. Nel 1933 inaugura una succursale a Londra al 36 di Upper Grosvenor street e nel 1935 trasferisce il.
Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
13 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/02 Storia dell'arte moderna

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher kiararizzo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della moda e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Giordani Bonizza.