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CONSOLATO
Abbigliamento maschile
L'abbigliamento maschile tornò quello da cerimonia e riacquistò una certa formalità, il costume si orienta verso modelli sobri e semplici dove primeggiano i colori scuri.
Abbigliamento femminile
Moda più sobria, morbidezza della linea e leggerezza e trasparenza dei tessuti. Slancio verticale e scollo ampio e quadrato, corpetto tagliato dalla gonna in modo da aderire meglio al corpo. Maniche dritte e corte oppure aderentissime e lunghe fino al polso. Sotto la veste si poteva indossare la camicetta accollata che doveva coprire la scollatura. Gli abiti di corte erano spesso dotati di strascico e ricami, mentre nelle classi sociali meno abbienti erano di uso abiti confezionati in cotone o lino.
Abbigliamento infantile
Ricco di novità per la moda infantile, notevoli semplificazioni, le fasce che stringevano i neonati furono eliminate, i bambini non vennero più vestiti come gli adulti, ma si usavano tessuti leggeri, come il cotone, la seta o...
La flanella di lana e colori chiari, preferibilmente bianco. I calzoni erano ampi e lunghi fino alla caviglia, ispirati ai marinai. La giacca si accorciò fino alla vita, scomparve il gilet e la cravatta e non si incipriavano più i capelli. Per le fanciulle si diffuse l'abito a un pezzo unico fermato in vita da una fascia alta che si legava dietro, che consentì il movimento e funzionalità sconosciute fino ad ora.
LA MODA IN ITALIA
In Italia i periodi stilistici sono tre: Il Barocco fino al 1720, il Rococò e in fine il neoclassicismo. Dai primi decenni del 700 l'Italia sviluppava una grande passione per tutto ciò che proveniva dalla Francia e attraverso quelle francesi arrivarono filtrate anche le mode inglesi. Anche i tessuti erano quelli importati da Lione che erano simbolo di buon gusto e sinonimo di eleganza. Venezia cercò di rilanciare la sua produzione di tessuti serici imitando le tipologie decorative della Francia, ma non riuscì.
asostenere la concorrenza. Abbigliamento maschile Durante i primi decenni del 700 la moda maschile non presentò particolari cambiamenti. La marsina chiamata velada a Venezia, la sottomarsina e i calzoni erano i capi base dell'abb maschile. La marsina è a linea ampia, lunga fino al polpaccio, falde squadrate e apero sul davanti da bottoni; successivamente le falde vengono imbottite e allargate in basso mentre la parte superiore del busto subisce unarigidità artefatta. La camiciola o sottomarsina è realizzata con tessuti preziosi, con ricami e tasche con aletta sagomata sul davanti. I pantaloni erano lunghi fino al ginocchio e fermate da fibbie o bottoni. Gli abiti erano confezionati con il velluto o il panno e molto spesso erano stoffe pregiate arricchiti di filo d'oro ed'argento da pietre preziose. Il colore dei calzoni dopo il 1750 divenne scuro mentre la marsina chiara o viceversa. Il classico indumento settecentesco italiano era il tabarro, unmantello rotondo dotato di colletto e di mantellina che copriva le spalle.
A Venezia la toga era ampia e lunga, una sopravveste munita di maniche, abito dei medici e dei magistrati.
La veste da camera era un raffinato indumento di origine orientale, aperta davanti, adornata di bottoni e con grandi maniche. Era confezionata con il broccato o velluto, foderata di seta o di pelliccia a seconda della stagione.
Si propaga la nuova foggia inglese, la marsina diventa il flack o flacco e il rendigotto mantiene le stesse caratteristiche di quello francese. Realizzato in tessuto di lana con colori scuri, è portato con gli stivali. Il flacco perde i ricami e assume una linea più slanciata, e i calzoni diventano più lunghi, aderenti e si infilano dentro gli stivali.
La cravatta divenne una striscia di tessuto lunga avvolta intorno al collo e annodata davanti, scompaiono i pizzi e i merletti. I bottoni rimasero e piuttosto appariscenti.
La sottomarsina si accorciò e venne chiamata
giletAccessori: l'uso della parrucca permase per quasi tutto il secolo, e si sfoggiavano i nei sul viso, la pettinatura era un insieme di riccioli. Il tricono era confezionato in feltre, in seta, in pelo di castoro e lepre. A venezia il tricono era portato con la bautta una pellegrina di merletto o seta con cappuccio che copriva le spalle e con la maschera se non si voleva essere riconosciuti. Il fazzoletto di seta era cosparso di essenze profumate ed era usato per sventolarsi. I bottoni diventarono fondamentali e le calze erano di finissimo lino bianche ma anche di altri colori. Le scarpe erano in pelle nera, accollate con punta quadrata e col tacco. Abbigliamento maschile completato dalla spada. I gioielli maschili erano l'anello, la spilla, la cravatta, i bottoni e le fibbie delle calzature.
Abbigliamento femminile: All'inizio del 700 mostra le stesse caratteristiche del periodo precedente, l'andrienne fu di moda e ci rimase fino a fine secolo. Il sottanino indispensabile con...
l'andrienne aperta poteva essere indossato con il casacchino, una giacca con falda che giungeva ai fianchi. Nell'ultimo ventennio del secolo il caraco, una gonna corta fino alla caviglia venne adottato per le passeggiate diurne. Il busto era confezionato con stoffe abbinate alla gonna ed era di forma aderentissima e la scollatura accentuata che spingeva il seno in evidenza. La pettorina era di colore diverso dall'abito ed era decorata e stringata con lacci di cordoncino o velluto. Le acconciature dopo il 1770 acquistarono volume fino all'esagerazione degli anni ottanta. La canna da passeggio era usata dalle dame, era di dimensioni ridotte rispetto a quella maschile. La spolverina era di moda, era una sopravveste ampia di colore grigio. Verso la fine del secolo l'abbigliamento seguì le mode provenienti dalla Francia la cui diffusione era affidata ai periodici. L'abbigliamento femminile si adeguò alle nuove tendenze della moda neoclassica eliminando i corsetti, cerchi.E sellini. I tessuti di cotone sostituirono le sete e le calzature divennero prove di tacco. A Venezia il velo o zendalo si portava in maniera tale da coprire il viso anche se osteggiato dalle autorità locali perché non consentiva la distinzione delle donne in base ai ceti sociali. A metà del 700 si diffuse l'uso del cappello, oltre al tricono c'era in uso un cappello tondeggiante guarnito di piume e ornato di fiori e nastri. Le calze furono usate con le vesti più corte, le più richieste erano lavorate a macchina solitamente bianche. Diventa indispensabile l'ombrellino per la sua eleganza. I guanti erano portati in mano e poi divennero di moda quelli lunghi. I manicotti furono utilizzati fino al 1790, confezionati in pelle e rivestiti di seta o velluto in sintonia con il colore dell'abito. Il ventaglio fu l'accessorio di caratterizzazione del 700, realizzati in sera con stecche d'avorio, madreperla o tartaruga. Orologi e tabaccherie.
erano accessori di pregio verso la fine del secolo. La biancheria intima si arricchì di nuovi indumenti.L'800: LA MODA IMPERO (1800/1820)
Il periodo napoleonico segnò per la moda una ripresa dello sfarzo e del lusso che richiamavano le vesti fastose dell'ancienne regime. Napoleone costruì intorno a sé una vera e propria corte che spingeva verso il lusso e che fu il centro dello splendore vestimentario. Da Parigi la moda si diffuse in tutta Europa diventando simbolo di predominio. La moda si mantenne coerente fino al 1820 con lo stile neoclassico, ispirazione all'antico, mito della giovinezza, libertà.
Sopra l'abito si inserì una tunica corta di ispirazione orientale aperta sul davanti e chiusa all'altezza del petto. Le acconciature rimasero naturali. Josephine Bonaparte fu l'ispiratrice che favoriva l'impostazione verticalizzante delle linee, essenziali valorizzando i dettagli come gli accessori e i gioielli. Lanciò la moda
dichiarò che l'abito di corte doveva essere all'inglese, con giacca e pantaloni, ma con alcuni dettagli francesi come il colletto alto e i bottoni dorati. Questo stile si diffuse rapidamente in tutta Europa e divenne il modello dominante per l'abbigliamento maschile. Nell'abbigliamento quotidiano, invece, si preferivano abiti più semplici e sobri. I colori scuri erano molto popolari, come il nero, il grigio e il blu scuro. Gli abiti erano solitamente privi di decorazioni e avevano una linea verticale, che conferiva un'immagine di sobrietà e serietà. Questa tendenza verso l'abbigliamento semplice e sobrio era più adatta alla borghesia emergente, che stava diventando sempre più influente nella società dell'epoca. In generale, l'abbigliamento maschile non si discostava molto dai modelli che si erano affermati alla fine del XVIII secolo. La divisione tra abito di corte e abito civile era ancora molto evidente, soprattutto fino al 1815. Napoleone giocò un ruolo fondamentale nello sviluppo dell'abbigliamento di corte, reintroducendo antichi splendori e imponendo un rigido cerimoniale. L'abito di gala divenne sempre più importante e influente, e molti uomini si uniformarono a questo stile. Dopo l'incoronazione di Napoleone, l'abito di corte divenne sempre più simile a quello inglese, con giacca e pantaloni. Questo stile si diffuse rapidamente in tutta Europa e divenne il modello dominante per l'abbigliamento maschile.indossò un petit costume che fu l'ispirazione dell'abito cerimoniale formato da: marsina, gilet, calzoni e mantello fino al ginocchio e cappello piumato. Chi veniva ammesso a corte doveva indossare questo abito. Napoleone stabilì inoltre abiti di foggia uguali per le cariche di corte e di stato, codificando l'uniforme civile: un abito regolamentato per modello, tessuto e decorazione, e il livello gerarchico si notava attraverso la posizione e l'ampiezza dei ricami. Il tessuto più usato era il panno. Per l'abbigliamento di tutti i giorni gli uomini preferivano abiti più semplici e comodi e sempre meno colorati, come il frac, la rendigote, il gilet e i calzoni. A partire dal 1825 i calzoni diventarono molto aderenti alla gamba e lunghi fino alla caviglia, spesso muniti di stoffa sotto il piede che li rendeva tesi e affusolati. Indossati dentro gli stivali morbidi sul polpaccio d'inverno e d'estate invece si usavano scarpe basse.spencer era una sopravveste di origine inglese, corto in vita monopetto e con maniche e colletto senza falde. Il segno di distinzione di rango erano i guanti di pelle accompagnati al colore dell'abito e da ricami. Era in uso portare il bastone di bambù, la catena d'oro per l'orologio, lo spillone alla camicia e il cappello a cilindro o tuba.
Abbigliamento femminile. L'abito femminile mantenne la sua impostazione verticale a colonna e la linea libera e fluida della robe en chemise. I tessuti utilizzati erano leggeri e fluttuanti come la mussola, il tulle, il crepe, il cotone e le tonalità del pastello. Nel 1805 la veste divenne più pudica, era un piccolo abito aderente, tagliato all'altezza del seno davanti e dietro, foderato e talvolta con stecche di balena che segnavano il busto. Si inserirono maniche a palloncino poi maniche lunghe fino al polso. Si ridussero le scollature e vennero sbianciate dalle chemisettes o camicette che si indossavano sotto.
ato, indossato sopra un abito o una camicia. Era molto popolare nel XIX secolo e veniva spesso abbinato a gonne a balze. Il canezou era considerato un indumento elegante e raffinato, spesso decorato con ricami o pizzi. Era particolarmente amato dalle donne dell'epoca, che lo indossavano per dare un tocco di femminilità e romanticismo al loro abbigliamento. Oggi, il canezou è diventato un elemento di moda retrò, spesso utilizzato per creare look vintage o boho-chic.