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Estratto del documento

Battesimo di Cristo: c’è un paesaggio di fondo, con ai lati due gruppi di personaggi, e al centro Cristo su cui

sta scendendo lo Spirito Santo.

Cristo in pietà e santi: in queste maestose architetture sono inserite raffigurazioni devote e solenni. Queste

immagini hanno un sentimento che non trasparisce dai volti. San Giovanni ha occhi sofferenti, mentre

trattiene il corpo di Cristo leggermente livido, siccome è morto.

Orazione nell’orto: qui usa una serie di trucchi. Gli uomini non dormono in posizioni naturali, c’è un’evidente

costruzione delle pose. Per accordare i vari spazi ci sono delle figurine, come ad esempio Giuda.

Sala dell’udienza: ci sono sia temi pagani che temi cristiani. Ci sono elementi di ogni genere, mitologici,

astrologici, etc. Ad esempio vediamo scene come quella dei segni zodiacali corrispondenti ai mesi che

rappresentano. C’è il ritratto di Perugino stesso.

Pintoricchio

Pintoricchio sarà allievo di Perugino, sono entrambi umbri. Fu un pittore laico.

Annunciazione (1501): tutta la cappella Baglioni a Spelo è decorata con scene di Cristo. C’è un

descrittivismo minuzioso, ad esempio il leggio è pieno di intarsi dorati, mentre alle spalle ci sono

decorazioni scultoree. C’è un suo ritratto e nella parte anteriore molte specie botaniche.

Adorazione dei pastori: tinte molto accese, che danno una vivacità espressiva.

Le stanze vaticane di Alessandro IV Borgia: egli era un papa stravagante, che chiedeva delle decorazioni

profane. Voleva mostrare il lusso. Un esempio di queste opere è l’Annunciazione, nel quale vediamo il

papa posto sotto alla Resurrezione. Ci sono molte figure grottesche e c’è un toro, emblema della casata

Borgia.

Veduta della parete delle cinque storie di Enea Silvio Piccolomini (1503 – 1508): opera importante, perché

vi sono alcune tracce di Raffaello. Il committente è papa Pio II. Queste storie hanno solidità organica nelle

figure e un’ambientazione spaziale, grazie alle prospettive e alle architetture. C’è semplificazione degli

elementi decorativi. Ci sono grottesche che decorano la volta.

Gli artisti del pieno rinascimento: Leonardo, Raffaello e Michelangelo

Leonardo Da Vinci (1452 – 1519)

Vita PPT

Formazione e pensiero

La formazione di Leonardo avviene nella bottega poliedrica di Andrea del Verrocchio. Ci resterà per 10

anni. Per Leonardo l’arte è conoscenza, ma deve basarsi su principi scientifici. L’artista non deve imitare la

natura, ma comprendere le sue leggi interne. Indaga sulla prospettiva aerea, che mette sempre tutto in

continuo movimento, ci sono sempre cambiamenti, nulla è immobile. Leonardo è in continua polemica con i

neoplatonici, in quanto la loro scienza non è esatta e basata sull’esperienza. Per questo motivo non troverà

mai posto alla corte del Magnifico.

Periodo fiorentino, sotto influenza del Verrocchio

Scena di un paesaggio fluviale: è un’opera vivace, vibrante e scorrevole. Vuole ricostruire la morfologia di

un luogo reale, forse la Val d’Arno o la valle di Terni. Approfondisce bene la natura e i suoi fenomeni.

Annunciazione (1472 – 1475): la Vergine è posta all’aperto, davanti all’uscio di una stanza, aperta su una

camera da letto e una balaustra, la quale separa lo sfondo dal primo piano. L’angelo è appena atterrato, e

lo capiamo dal movimento del prato erboso. Alle spalle c’è la particolarità della varietà botanica e oltre le

montagne si sfuma un colore azzurrino. Molto particolari le fattezze della Vergine.

Madonna del Garofano: è una madre che gioca con il suo bambino, guardandolo con tenerezza. Il bambino

si sporge verso di lei per afferrare il garofano. C’è un utilizzo della luce molto sapiente. Accanto alla donna

c’è una caraffa con dentro dei fiori, notiamo la trasparenza dell’acqua, quindi vi è studio della materia

attraversata dalla luce. Dietro c’è una stanza che si apre su un paesaggio, tutto potrebbe essere di

ispirazione fiamminga. L’inserimento di questa stanza serve per illuminare lo spazio dietro la donna e di

dare prospettiva. Sembra esserci un paesaggio pieno di umidità, infatti l’orizzonte non è proprio nitido. C’è

una visione sfocata, poiché l’aria è attraversata da un pulviscolo, quindi Leonardo cerca di rendere una

visione reale.

Ritratto di Ginevra de Benci (1474 – 1478): sappiamo si tratti di questa donna per via del ginepro che si

trova alle sue spalle. Molto importanti le mani, che in questo caso non ci sono, ma delle quali Leonardo

deve aver fatto numerosi studi. Sul retro del dipinto c’è un ginepro, un alloro, una palma e un cartiglio con

su scritto “virtutem forma decorare” (la bellezza della donna ne esprime la virtù).

Madonna di San Benois: ci sono volumi pieni e una visione in diagonale. La vergine è posta di lato, la luce

va secondo la sua proiezione. Sullo sfondo c’è questa finestra che si apre e illumina il fondo scuro. La

donna ride e gioca con il bambino.

Adorazione dei Magi: è l’ultima opera che Leonardo compie prima di andar via a Milano, lasciandola per lo

più incompiuta. E’ inconsueta come opera, in quanto la donna è al centro e il moto è circolare e ondulatorio.

Calibra i gesti dei personaggi per rendere il loro stato d’animo. Insieme alla Vergine c’è il bambino, in una

sorta di epifania, ovvero il momento in cui Cristo si manifesta. Ogni personaggio percepisce questo

momento in maniera differente. In questo movimento circolare, ci sono figure verticali, una a destra in piedi,

una a sinistra e poi c’è un albero sul fondo che separa i due piani. L’albero ci fa guardare oltre, infatti nello

spazio dietro vediamo delle rovine e una battaglia. Una netta cesura tra il mondo cristiano e il mondo

pagano.

Periodo milanese

A Milano studierà congegni meccanici e progetti di vario genere.

Insieme a lui ci sarà Bramante.

Vergine delle rocce (1483): di quest’opera ci sono due versioni dello stesso tema. La prima non viene

trovata a Milano, ma a Parigi, e un’altra analoga a Londra. C’è la presenza di San Giovanni, bambino, che

arriva e viene accolto dalla Vergine sotto il suo manto. L’angelo si volta verso lo spettatore, indicando il

bambino, simboleggiando che il protagonista è lui. Nel fondo c’è questo paesaggio roccioso. Ci invita ad

entrare nella grotta. La seconda versione, denominata “Vergine blu”, probabilmente fu una commissione

differente dalla prima, e che questa seconda sia molto più tarda. In questa viene rispettata meno la

tradizione fiorentina, c’è più volumetria nei corpi. Cambia l’atteggiamento dei personaggi, l’angelo non

indica San Giovanni e il paesaggio non è misterioso. Pare anche che il disegno iniziale non fosse questo, e

che ci siano stati molti ripensamenti, ci sono molte ipotesi ancora aperte.

La donna con l’ermellino (1485 – 1490): il ritratto della donna è posto di lato, ripresa dalla tradizione

fiamminga, è una donna volumetrica della quale riconosciamo l’ovale volto. Forse è identificata come

Cecilia Gallerani, amante di Ludovico sforza, infatti è raffigurata con un ermellino, che è l’emblema di

quest’uomo. La donna è stata distolta da ciò che stava facendo, infatti sia lei che l’animale hanno fatto uno

scatto con la testa. Secondo Leonardo realizzare un uomo è facile, ma è difficile raffigurare gesti e

movimenti che riflettono gli stati d’animo, quindi cerca di rendere bene tutto questo.

Ritratto di donna (1490 – 1494): il fondo è scuro e la luce risalta l’incarnato della donna. Anche lei è

tagliata, non si vedono le mani, forse per direzionare lo spettatore agli occhi della ragazza. La donna ci

guarda e sembra esprimere un giudizio. Molto innovativo.

Ultima cena (1495 – 1497): quest’opera richiederà continui restauri nel tempo. Si trova all’interno del

refettorio di Santa Maria delle Grazie. Il Moro richiese a Leonardo una serie di opere. Leonardo non utilizza

la tecnica tradizionale del buon affresco, ma la tempera arricchita con velature ad olio, motivo per il quale il

colore non cristallizzato non si conserva come dovrebbe. Leonardo decise così perché aveva bisogno di

molto tempo a realizzare le sue opere, perché aveva ripensamenti e momenti di fermo per ragionare sul da

farsi. La scena che vuole rappresentare qui è quella del tradimento. Cristo è posto al centro, gli apostoli

sono organizzati in gruppi di 3 persone, e colui che non ha grande espressività rispetto agli altri è Giuda. La

stanza presenta la grande tavola in primo piano, che si restringe, portandoci a osservare lo sfondo, un

paesaggio da cui entra la luca, in direzione dei personaggi ma anche delle finestre del refettorio.

Ritorno a Firenze

Leonardo ritorna a Firenze nel 1500 circa, dopo essere stato dagli Este a Mantova.

Sant’Anna, la Madonna, il Bambino e San Giovannino (1498 – 1500): il cartone di quest’opera verrà

esposto per due giorni alla chiesa dell’Annunziata. Dimostra la forza espressiva di Leonardo. In

quest’opera c’è un colloquio tra le figure, in particolare tra il bambino e il piccolo San Giovanni. C’è un

gesto di protezione da parte di Sant’Anna, infatti è seduta e accoglie sulle sue ginocchia la Vergine, che è

di lato, e si volge verso il bambino per afferrarlo, mentre si protrae verso San Giovanni.

Battaglia di Anghilari (1503): doveva raffigurare una delle battaglie vinte dai fiorentini. Ci sono molti disegni

ritrovati di quest’opera, e da quelli che ci pervengono grazie a Rubens mostrano un groviglio di corpi con

espressioni terribili. Poiché durante le battaglie si solleva un polverone che avvolge tutto, Leonardo lo

rappresenta con un colore terreo e l’impossibilità di vedere bene cosa sta accadendo. Leonardo non

completa queste raffigurazioni però, ci lascia solo degli studi, poiché ritorna a Milano e non terminerà molte

opere, seppur sotto richiesta.

Sant’Anna, la Madonna, il bambino e l’agnellino (1506): la donna guarda con amore il bambino, che afferra

l’agnello che vuole ritrarsi. C’è un dialogo intimo tra Sant’Anna e tutto il gruppo. E’ una costruzione

piramidale, c’è una diagonale che parte dalla testa della Santa e arriva all’agnello. Il paesaggio è aperto,

con fondo di montagne azzurrine.

La Gioconda (1505 – 1514): quest’opera sarà iniziata durante il suo soggiorno fiorentino e terminata molti

anni dopo. La porta con lui in Francia, dopo numerosi spostamenti, e l&igrav

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
25 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/02 Storia dell'arte moderna

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher boscolucia di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'arte moderna e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Salerno o del prof Carotenuto Marco.