MODALITA’ DESCRIZIONE DEI FASCICOLI
Le irregolarità nei fascicoli possono essere divise in due categorie principali
Durante la fabbricazione del codice: queste irregolarità non alterano la sequenza del testo e
possono includere asportazioni, inserzioni e sostituzioni di fogli o bifogli.
Nella storia del codice: queste irregolarità si verificano nel tempo e alterano la sequenza del testo.
Possono includere cadute di fogli, trasposizioni e inversioni di pagine.
● Descrizione discorsiva
Questo approccio è più adatto per lo studio di uno o pochi manoscritti. Consente di esporre ipotesi e
analizzare le anomalie in modo flessibile. Tuttavia, manca di uniformità fra una descrizione e l'altra,
rendendo difficile l'estrapolazione di specifici elementi.
● Descrizione formulare o alfanumerica
Questo metodo utilizza una formula o una serie di numeri e lettere per descrivere i fascicoli. Ad
esempio, potremmo usare la seguente notazione: "Il codice è composto da 10 fascicoli. Il primo
fascicolo è un quaternione (4 fogli), il secondo è un senione (6 fogli), il terzo è un quinione (5 fogli), e
così via."
Modello inglese: 10 fascicoli, esponente indicante la consistenza (ad esempio, 84).
Modello tedesco: 10 fascicoli, consistenza indicata in numeri romani, numerazione in numero arabo
(ad esempio, V+3).
● Descrizione grafica
Questo metodo utilizza schemi, tabelle o diagrammi per visualizzare la struttura dei fascicoli. Ad
esempio, potremmo creare un diagramma che mostra il numero di bifogli in ciascun fascicolo e le
eventuali irregolarità. PAGINA
Pagina come superficie strutturata per accogliere testo e paratesto: La pagina è suddivisa in zone di
riferimento per guidare l'operazione degli artigiani. Operazioni di progettazione della pagina: foratura,
rigatura, mise en page.
1. FORATURA
Funzioni: fissare i punti di passaggio delle rettrici necessarie alla costruzione della pagina, riprodurre
i punti di passaggio automaticamente su più pagine consecutive.
Tipologie:
● Fori di preparazione della mise en page.
● Fori di squadratura della pelle.
● Fori di legatura.
● Fori di ancoraggio per strumenti di rigatura.
Classificazione della forma dei fori secondo Leslie Webber Jones: 12 tipi associati a 12 strumenti,
come punta tonda, sezione triangolare, forma stellare, lama piatta. La forma effettiva dei fori può
variare e non sempre è facilmente classificabile.
Posizione dei fori sulla pagina:
Analizzare la posizione dei fori può fornire dati utili per datare i codici.
Gli artigiani si preoccupavano di posizionare i fori in modo funzionale e non scomodo per la scrittura.
Evoluzione nel corso dei secoli nella scelta della posizione dei fori, evidenziando un'attenzione
all'ergonomia.
Foratura su bifogli piegati o interi fascicoli piegati
Misterioso lo strumento che può forare più bifogli o un intero fascicolo piegato.
Operazione attestata nei codici, evidenziata dalla non perfetta verticalità dei fori, indicando che non
sono allineati perfettamente lungo le rettrici. Sistema più frequente secondo Leslie Webber Jones.
Foratura su bifogli distesi (a fascicolo aperto)
Per procedere con l'analisi, è importante:
Individuare il foro di entrata (con contorni più netti) e il foro di uscita (con contorni più sfilacciati).
Analizzare l'andamento dei fori all'interno dello stesso fascicolo, verificando se sono presenti le stesse
irregolarità e difetti di allineamento da una pagina all'altra.
Questo potrebbe indicare se la foratura è stata ripetuta da una pagina all'altra.
2. RIGATURA
Rappresenta il modo in cui le righe sono tracciate sulla superficie della pagina. Può variare a seconda
degli strumenti utilizzati e delle pratiche culturali dell'epoca.
Sistema di rigatura: Si riferisce al modello di rigatura adottato sulla pagina. Include la disposizione
delle righe orizzontali e verticali, nonché la loro densità.
Tipo di rigatura: Indica la varietà di rigatura utilizzata, che può essere diversa a seconda delle
esigenze del testo o delle preferenze del copista. Include tipi come la rigatura semplice, doppia, a
reticolo, a tratti, etc.
TECNICHE DI RIGATURA
Rigatura a secco:
Questa tecnica si basa sull'incisione delle righe sulla superficie della pagina senza l'uso di inchiostro o
altre sostanze coloranti.
Nei manoscritti in pergamena, le righe vengono incise con uno strumento appuntito, lasciando solchi
e rilievi visibili.
In alcuni casi, specialmente nei manoscritti cartacei, la rigatura a secco può essere ottenuta tramite la
piegatura del foglio o l'uso di strumenti meccanici come la "tabula ad rigandum", una sorta di tavoletta
con solchi che, pressata contro il foglio, lascia le righe segnate sulla pagina.
Le caratteristiche della rigatura a secco possono variare a seconda dello strumento utilizzato e della
tecnica adottata, e possono essere osservate tramite esame visivo dei solchi e dei rilievi sulla pagina.
Rigatura a colore:
La rigatura a colore nei manoscritti può essere distinta in due tipologie principali: quella alla mina di
piombo e quella a inchiostro. La prima, nota anche come "a matita" o "a piombo", mostra tracce simili
a quelle lasciate da una matita, mentre la seconda utilizza inchiostro, spesso differente da quello
usato per la scrittura del testo.
Identificare la rigatura a colore richiede un'osservazione visiva iniziale, ma spesso questa non
fornisce indicazioni certe sulla sostanza utilizzata. Anche le analisi di laboratorio non sempre riescono
a distinguere in modo inequivocabile le sostanze impiegate. Tuttavia, è possibile osservare una vasta
gamma cromatica, che va dal grigio al marrone, al rosso, fino al violetto.
Nel contesto greco, la rigatura a colore è un fenomeno isolato, riscontrabile soprattutto in alcuni codici
bizantini orientali e in manoscritti del sud Italia a partire dal XI secolo. Tuttavia, la sua presenza non è
generalizzata.
Nel contesto latino, invece, la rigatura a colore inizia a comparire alla fine dell'XI secolo e si stabilizza
progressivamente. Questo cambiamento potrebbe essere correlato ad altre trasformazioni del libro in
quel periodo, come la modifica del lato di inizio del fascicolo e delle abitudini grafiche.
Le due principali tipologie di rigatura presentano vantaggi e svantaggi. La rigatura a secco consente
una rigatura simultanea di recto e verso, ma non permette di modificare lo schema di rigatura pagina
dopo pagina. Al contrario, la rigatura a colore consente una maggiore flessibilità nello schema di
rigatura, ma richiede di ripetere la rigatura su ogni pagina.
Verso il tardo medioevo, la rigatura a colore poteva essere eseguita anche tramite uno strumento
meccanico chiamato "pettine", dotato di punte scriventi regolabili. Questo strumento consentiva di
tracciare gruppi di righe in maniera simultanea, ma presentava alcune irregolarità nel tracciato delle
linee che possono essere osservate nei manoscritti.
SISTEMA DI RIGATURA A SECCO
Il sistema di rigatura si riferisce esclusivamente alla rigatura a secco e indica la sequenza dei solchi e
dei rilievi primari e secondari prodotti dallo strumento utilizzato per rigare.
Gli elementi che definiscono un sistema di rigatura a secco sono:
Orientamento dei solchi.
Lato della pergamena (pelo o carne) che viene inciso.
Carattere primario o secondario delle incisioni, ovvero se ogni bifoglio del fascicolo presenta
un'incisione primaria o secondaria.
Questo sistema può essere visualizzato attraverso un disegno schematizzato del fascicolo o
attraverso una formula composta dalla successione di simboli.
Nel contesto greco, il sistema di rigatura è stato ampiamente studiato da padre Julien Leroy e
successivamente da Jacques H. Sautel. Leroy ha classificato diversi sistemi di rigatura e ha associato
ciascun sistema ai manoscritti in cui è presente. Tuttavia, manca un lavoro analogo per i manoscritti
latini, e la terminologia utilizzata per designare i sistemi di rigatura varia tra gli specialisti.
Per i manoscritti latini, vengono distinti due sistemi principali di rigatura: il "sistema old style" e il
"sistema new style".
Il "sistema old style" era più antico e diffuso nell'età carolingia. Prevedeva la rigatura simultanea di
tutti i bifogli di un fascicolo distesi e sovrapposti, partendo dal bifoglio esterno o interno. Questo
sistema presentava vantaggi come la possibilità di rigare tutti i bifogli contemporaneamente, ma
anche svantaggi come la difficoltà nel tracciare solchi ben definiti su tutti i bifogli e la presenza
alternata di solchi e rilievi ad apertura del libro.
Il "sistema new style" iniziò a comparire intorno all'XI secolo e prevedeva la rigatura separata dei
bifogli di un fascicolo aperto, eseguita su ogni lato carne o su ogni lato pelo. Questo sistema offriva
solchi più visibili e ben tracciati, ma richiedeva più lavoro per la rigatura su bifogli separati. Per quanto
riguarda il tipo di rigatura, vi sono diverse funzioni per le diverse righe. Le righe di giustificazione
delimitano lo spazio dedicato alla scrittura e ai margini, mentre le righe di giustificazione doppia
possono essere tracciate a coppie, sia verticalmente che orizzontalmente, contribuendo all'armonia
della pagina.
3. MISE EN PAGE
Il concetto di "mise en page" è fondamentale nella produzione di libri, poiché comprende non solo
l'impaginazione finale, ma anche tutte le fasi di progettazione e disposizione del testo sulla pagina.
Questo termine francese incorpora due aspetti distinti: la sequenza delle operazioni per progettare e
predisporre le pagine di un libro, e la modalità con cui il testo è suddiviso e organizzato sulle pagine
preparate. Inoltre, ogni libro ha una sua specifica e originale mise en page, risultato della
combinazione di questi fattori.
Gli elementi essenziali della mise en page includono la superficie vuota della pagina, lo specchio di
scrittura, i margini, l'interlinea e l'intercolonnio (se presente). La mise en page può essere suddivisa in
tre aspetti principali: la progettazione della pagina, la costruzione della pagina e l'utilizzo della pagina.
La progettazione coinvolge decisioni preliminari sull'aspetto del libro, come le dimensioni e il numero
di pagine, e la definizione degli spazi vuoti e di scrittura sulla pagina. La costruzione riguarda la
creazione della griglia di rigatura, mentre l'utilizzo implica l'inserimento del testo negli spazi predefiniti,
permettendo al copista di scegliere se rendere la scrittura più densa o più sparsa.
Nelle prime fasi di studio della mise en page, l'attenzione era spesso concentrata sugli aspetti estetici,
con l'idea che la disposizio
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
-
Storia del libro manoscritto - Riassunto esame delle dispense, prof. Macchiavello
-
Riassunto esame Codicologia, prof. Eleuteri, libro consigliato La descrizione del manoscritto. Storia, problemi, mo…
-
Appunti Storia della stampa e dell'editoria
-
Storia economica