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GLI USA DEL TAYLORISMO

Dopo la guerra di Secessione, l’economia americana inizia a svilupparsi in maniera esponenziale.

L’American System of Manufacturing ne è il motore: si tratta della crescente introduzione dei macchinari

nelle fabbriche e del metodo di produzione per parti. Si producono oggetti con componenti

standardizzate assemblabili e intercambiabili, sostituibili in caso di rottura. Ciò permette di adoperare

mano d’opera non specializzata che può essere utilmente impiegata sia per la ripetitività del lavoro di

produzione a macchina delle singole componenti, sia per facilità del loro assemblaggio.

Nel 1911 viene pubblicato il saggio ”The Principles of Scientific Management” scritto da Frederick

Winslow Taylor, dove riassume i suoi studi che, sulla base dell’analisi di una serie di esempi di aziende,

rilevano come prodotti analoghi richiedano tempi di produzione molto diversi da fabbrica a fabbrica.

Taylor sostiene che ciò deriva dal fatto che l’organizzazione del lavoro non è scientifica ma è ancora

affidata agli operai anziani che ne controllano le fasi ed è rallentata dalla tendenza di molti a lavorare con

ritmi blandi. Perciò lui crede che sia necessario applicare un metodo scientifico all'organizzazione dei

flussi di produzione che richiede l’analisi dei movimenti necessari per realizzare un prodotto e la

definizione del tempo necessario per ogni singolo movimento. Viene quindi introdotto la figura del

cronometrista, incaricato a controllare il rispetto dei tempi da parte di ogni operaio.

Capitolo 5 - Le avanguardie storiche

Futurismo fu un movimento letterario, artistico e politico, fondato nel 1909 da F.T. Marinetti. Il

fondatore, attraverso tutta una serie di ‘manifesti’ e di clamorose polemiche, propugnò un’arte e un

costume che avrebbero dovuto fare tabula rasa del passato e di ogni forma espressiva tradizionale,

ispirandosi al progresso e al dinamismo. Inoltre manifestava la consapevolezza del bisogno di progettare,

di garantire a sé e agli altri il rispetto di un destino che non è più provvidenza. Prevedeva la formulazione

di progetti artistici attraverso i quali si vuole cambiare la vita.

Le criticità furono:

- il progresso, che si voleva raggiungere nella vita reale, non si poteva esaurire nel solo concetto di

arte.

- isolamento delle avanguardie.

Argan: “Il grande mutamento nell’agire umano, anche nell’arte, è appunto questo passaggio dalla

contemplazione rappresentazione della natura-modello all’azione che incide sulla realtà sociale e la

modifica, e che è reciproca, e obbliga l’individuo ad affrontare situazioni sempre diverse, a regolare il

proprio comportamento secondo le circostanze che di volta in volta si presentano”.

«Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova: la bellezza della

velocità». Da Il manifesto del Futurismo, 1909

I temi affrontati erano:

- esaltazione della macchina anche in senso estetico (macchinolatria).

- celebrazione della velocità, sintesi spazio-temporale.

- rifiuto del culto del passato a favore di una proiezione nel moderno.

- progresso sociale e urbanizzazione.

«Bisogna dunque preparare l’immanente ed inevitabile identificazione dell’uomo col motore, facilitando e

perfezionando uno scambio incessante d’intuizione, di ritmo, d’istinto e di disciplina metallica,

assolutamente ignorato dalla maggioranza e soltanto indovinato dagli spiriti più lucidi». F. T. Marinetti

1909

Giacomo Balla (1871-1958) nasce a Torino, esordisce come pittore presso la Società promotrice delle

Belle arti di Torino. Si trasferisce a Roma dove resterà fino alla morte e si avvicina al movimento

divisionista, diventandone promotore. Come divisionista affermato, trova un importante seguito di

allievi: Boccioni, Severini, Sironi.

Nel 1903 Espone alla V Biennale di Venezia. Lascia il divisionismo per il nuovo linguaggio pittorico del

futurismo che lui stesso contribuisce a creare e diffondere. Nel 1914 Realizza i Fiori Futuristi per la casa

Cuseni di Taormina (insieme a Depero realizza anche molti altri arredi). Nel 1915 Firma con Depero il

Manifesto Futurista dell’Universo. Alla morte di Boccioni, diviene il protagonista del movimento e si

firmerà con la pseudonimo di Futurballa. Nel 1937 Ritorna ad essere un artista figurativo e abbandona il

futurismo. Nel 1959 inizia la sua adesione al fascismo.

«Noi futuristi, Balla e Depero, vogliamo realizzare questa fusione totale per ricostruire l'universo

rallegrandolo, cioè ricreandolo integralmente». Balla

I limiti del suo operato furono che le prove nel campo del mobile non uscirono dalla dimensione della

prova di arte applicata e decorativa ancora di stampo artigianale.

Fortunato Depero (1892-1979) nasce a Fondo, Val di Non, Studia all’Istituto d’Arte Scuola Reale

Elisabettiana. A Torino lavora come decoratore all’Esposizione Internazionale. Nel 1914 Espone per la

prima volta le sue opera a Roma, all’Esposizione Futurista Internazionale, dove conosce Marinetti e Balla,

di cui diventa allievo e con cui scrive Ricostruzione Futurista dell’Universo. Mette in scena i Balli Plastici,

rappresentazione teatrale d’avanguardia per l’eliminazione degli attori-ballerini a favore delle

marionette, e per le musiche. Nel 1919 Fonda a Rovereto, suo paese di origine, la Casa d’arte Futurista

dove produrrà manifesti e mobili. Nel 1922 Allestisce il locale-caffè Cabaret del Diavolo. Nel 1923 la

Biennale delle Arti Decorative dell’ISIA di Monza, sala del trentino e Sala Futurista. Nel 1925 Con Balla e

Prampolini partecipa all’Esposizione Internazionale di arti decorative di Parigi.

Nel 1927 II Biennale delle Arti Decorative dell’ISIA di Monza, padiglione del Libro e pubblica il Libro

Imbullonato. Destruttura un libro, crea elementi base: pagine e qualcosa che le tiene.

Molteplici intenti furono:

- Commerciale (promuovere e documentare il suo lavoro).

- Portfolio del periodo 1913-1927.

- Pionieristico modello di libro d’artista: opera d’arte in forma cartacea.

Si trasferisce a New York, dove allestisce la sua prima mostra personale Contemporary Italian Art alla

Guarino Gallery e gli verranno commissionate copertine di importanti riviste come Vanity Fair e Vogue.

Nel 1932 Disegna la bottiglietta per la Campari, simbolo del made in Italy; La realizza rovesciando la

forma di un flute, toglie l’etichetta e stampa il nome sul vetro.

Nel 1957 Inizia ad allestire a Rovereto la Galleria Museo Depero dedicata alle proprie opere. Muore a

Rovereto.

«L’arte deve marciare di pari passo all’industria, alla scienza, alla politica, alla moda del tempo,

glorificando – tale arte glorificatrice venne iniziata dal futurismo e dall’arte pubblicitaria – l’arte della

pubblicità è un’arte decisamente colorata, obbligata alla arte gioconda – spavalda – esilarante

sintesi…

– ottimista». F. Depero

Francesco Cangiullo (1892-1979)

«I mobili oggi sono tristi, funebri, glaciali, cafoneschi e sempre chiusi in un mutismo di sarcofago”, i

mobili paroliberi saranno “parlanti, allegri e non romperanno le scatole, oltre ad essere pratici, comodi,

utili, eleganti, iridescenti, economici e soprattutto igienici». «Una sedia fatta a scatti e sbalzi, che

manderà a gambe all’aria chiunque fa per sedersi. Questa sedia, da offrire a creditori, scocciatori e

rompiscatole, potrebbe chiamarsi sedia a sbalzi o sedia nevrastenica; e la sua offerta sarà molto

eloquente».

Munari riesce a creare degli oggetti funzionali tipo posacenere cubo della danese.

Seduta Singer per le visite brevissime.

Le avanguardie russe - Suprematismo e Costruttivismo

Ci troviamo in un contesto in cui:

- Economia russa agricola e arretrata.

- Il paese si avvia a una radicale trasformazione: industrializzazione, sviluppo delle città, ampliarsi

delle comunicazioni di massa, rinnovamento degli oggetti della vita quotidiana

- Necessarie figure professionali adeguate alla progettazione di questa nuova realtà.

- Rifiuto del concetto di «arte per l’arte» a favore dell’arte come pratica diretta verso scopi sociali.

- Si sostiene il concetto di costruzione e non di composizione: forma e senso si fondano sull’uso

dei materiali, sui loro rapporti, sulle tecniche produttive.

- Il costruttivismo in pochi anni viene riferito principalmente all’architettura, all’arredamento, al

design dei tessuti e delle porcellane, alle scenografie teatrali.

- “Ingegneri inventate nuove forme!” A. Rodčenko

Vi è un rifiuto dell’imitazione della natura a favore della costruzione di geometrie essenziali, quindi

astrazioni geometriche, monocromia, aggressività, purezza spirituale e movimento spaziale.

Malevich la definisce «Il mondo della non rappresentazione». Quadri privi di contenuti narrativi o sociali,

irrispettosi nei confronti dei generi tradizionali come il paesaggio e la natura morta. Riduzione del dipinto

a “puro linguaggio” di forme fondamentali.

Alexander (1891-1956) nasce a San Pietroburgo (Russia). Nel 1916 espone per la prima volta i

Rodčenko

suoi quadri a una mostra organizzata da Tatlin. Nel 1918 insegna al VChUTEIN (l'Istituto statale d'arte e

tecnica). 1920 Fonda con Kandinsky lInchuk (Istituto di cultura artistica). Nel 1921 inizia con le prime

collaborazione in ambito teatrale, cinematografico e grafico. Nel 1923 viene contattato da Moholy-Nagy

interessato ad un suo saggio sul costruttivismo. Scelse la fotografia e il fotomontaggio come mezzo

artistico principale, abbandonando la pittura. 1924 Realizza il manifesto «Libri per tutti». Scrive articoli

su fotografia e cinema per la rivista Cinema Sovietico. 1928 Inizia la sua carriera di fotografo artistico. Nel

1933 gli viene imposto di ritrarre solo eventi di stato dal regime.

Vchutemas (1920-1930)

Nel 1918 a San Pietroburgo gli studenti chiedono la costituzione di laboratori statali aperti a tutti, per cui

vengono aperti dei laboratori artistico-tecnici superiori. Vengono chiamati docenti liberi cioè anche quelli

non riconosciuti dall’Accademia tradizionale (suprematisti e costruttivisti). Vi è una grande influenza dalle

spinte delle avanguardie: cubismo, suprematismo, futurismo (Marinetti nel 1914 era stato in Russia).

Rappresenta un movimento/scuola in aperta opposizione all’arte russa tradizionale e alle Accademie

tradizionali, quindi si può definire la prima vera scuola sovietica di artisti-designer molto simile al

Bauhaus.

Inkhuk (Istituto di Cultura Artistica)- 1920

Sostiene la necessità di un’analisi delle opere d’arte che coinvolga tutti i sensi, con particolare riferimento

ai rapporti

Dettagli
Publisher
A.A. 2024-2025
43 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/17 Disegno

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Nicole1212 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia del design e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Patti Isabella.