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Le trasformazioni cambiano gli equilibri consolidati e i ritmi di vita. Inoltre, dal punto di vista
legislativo, alle organizzazioni politiche serve un po’ di tempo per normare in modo regolamentato la
sfera lavorativa.
I perdenti sono gli artigiani, che si trovano il lavoro rubato dalle fabbriche, e la popolazione rurale non
proprietaria, che si trova costretta a lasciare la vita di compagnia per trasferirsi nelle città.
Oltre ciò, importante citare lo sfruttamento, che tocca soprattutto i bambini (raccontato nelle opere
è
di Dickens) e le donne, che porta nel 1800 ad un lungo dibattito, che si traduce poi ad una normativa
(che consente ai lavoratori di rivendicare il proprio trattamento, attraverso l’auto-organizzazione e
l’aiuto di organizzazioni).
Le cause del declino inglese
- ascesa di altre nazioni che fanno concorrenza all’Inghilterra con forme organizzative e tecnologiche
più avanzate di quelle raggiunte dal paese inglese. A questo si aggiunge la mancanza inglese di
banche miste (banca universale o mista) per il finanziamento d’imprese industriali che sono state
decisive nel processo d’industrializzazione di Germania e Belgio
- non competitiva sui nuovi settori (industria elettrica, automobilistica, chimica, etc.), sebbene
è
fosse la colonna portante dell’industria siderurgica e tessile. Il venir meno della spinta
imprenditoriale, fu dovuto al fatto che in Inghilterra iniziarono ad essere remunerativi altri settori
oltre a quello industriale, in particolare quello finanziario e del commercio internazionale (attività di
investimento alternative al settore industriale)
- sistema scolastico non fu all’altezza del crescente fabbisogno di capitale umano, né il sistema
universitario si adattò all’esigenza di trasmettere. Per cui, l’élite tende a dare più importanza ad una
formazione umanistica piuttosto che tecnica scientifica
- dipendenza dal commercio estero: con l’introduzione del liberoscambismo, la dipendenza inglese
dal commercio internazionale si accentuò. Fino al 1895, le esportazioni inglesi aumentarono più
rapidamente del reddito nazionale (una quota crescente del reddito inglese se ne andava all’estero).
Alla lunga il primato britannico fu messo però in questione: le economie in via di sviluppo
abbracciano il protezionismo per affrontare e battere sui mercati esteri la concorrenza britannica, e
questo comporta costi elevatissimi all’Inghilterra che tenta invece di mantenere il primato
Spiegare la rivoluzione industriale
L’economista Allen dice che l’innovazione tecnologica dovuta semplicemente
è
- ad una situazione dei prezzi relativi dei fattori, in quanto ci sono salari alti e bassi costi di energia e
delle materie prime. Essendo il fattore lavoro costoso, si decide di investire in macchinari (fattore
meno costoso). Tuttavia il costo di quest’ultimo varia da settore a settore e da paese a paese. Il
fatto che le materie prime costino poco, fa si che si risparmi sul fattore lavoro. Quindi, istituzioni
politiche e cultura contano poco, ciò che incide veramente il prezzo relativo dei fattori
è
- all’estensione del mercato
L’economista Mokyr afferma invece che l’innovazione tecnologica avviene per un cambiamento di
mentalità, che porta ad un apertura ai processi produttivi. L’Illuminismo economico, ad esempio,
indica un ambiente favorevole all’innovazione. Inoltre, la cultura e gli incentivi istituzionali
promuovono l’innovazione tecnologica.
La diffusione in Europa
La diffusione in Europa avviene perché gli imprenditori europei si accorgono rapidamente che sono in
difficoltà, in quanto i mercati europei vengono inondati da prodotti standardizzati, provenienti
dall’Inghilterra, che costano poco. Questi imprenditori devono dunque adottare lo stesso sistema
adottato dagli imprenditori inglesi, quello di fabbrica. Inoltre, anche i governi si rendono conto che il
principio dell’equilibrio dei poteri non viene mantenuto, in quanto l’Inghilterra ha un vantaggio
economico importante, e quindi c’è il bisogno di adottare lo stesso sistema di produzione.
I cinque stadi di Rostow di sviluppo
Ogni realtà che si sviluppa seguendo il modello inglese, attraversa le seguenti 5 fasi:
- economia tradizionale: caratterizzata da bassi livelli di produttività e crescita del reddito
- transizione: una fase in cui si innescano i primi processi di miglioramento e investimento
- take off: concentrazione della forza lavoro e cambiamenti molto rapidi (crescita della capacità del
sistema produttivo)
- maturità: rallentamento della crescita, per cui c’è necessario un mercato sufficientemente ampio, in
grado di assorbire tutta la produzione
- consumi di massa: aumento della retribuzione che consente un maggior acquisto e consumo dei
prodotti
Le differenze di Alexander Gerschenkron
Ci sono elementi che si spiegano la differenza di diffusione
- fattori sostitutivi: in Inghilterra il capitale si accumulato spontaneamente. Nel resto
è
dell’Europa, invece, si cerca di adottare il modello inglese, portando ad un processo di
accelerazione di accumulazione di capitale. In Germania, ad esempio, sarà il sistema bancario a
facilitare la concentrazione delle forme di risparmio, e dunque di capitale. In Russia, invece, lo
Stato richiama gli imprenditori e facilita il finanziamento di questi imprenditori (lo Stato è
promotore). Stato e banche sono fattori sostituivi del processo di accumulazione di capitale
- i vantaggi dell’arretratezza: i Paesi che arrivano dopo hanno uno svantaggio, ovvero quello di
trovare il mercato già occupato. Nonostante ciò, hanno anche dei vantaggi per quanto riguarda
l’arretratezza, in quanto non devono effettuare il modello di tentativi per costruire il sistema di
produzione
- la convergenza: i Paesi possono sfruttare il potenziale insito, che porta ad una crescita
esponenziale del processo
La dimensione spaziale di Sidney Pollard
Lo sviluppo industriale non omogeneo, infatti si parla di industrializzazione a ‘macchia di leopardo’,
è
in quanto c’è una differenza nei processi di industrializzazione. Dunque bisogna tener conto della
natura regionale per comprendere al meglio il processo di diffusione dell’industrializzazione. Si parla di
‘differenziale di contemporaneità’, ovvero che stesso anno, stesso periodo, stesso macchinario in
contesti sociali diversi, si ha un impatto diverso. Inoltre, afferma che un’innovazione ha effetti diversi
in base al contesto in cui si sviluppa. L’esempio principale quello della ferrovia:
è
- paesi sviluppati: ha contribuito ha creare un mercato internazionale integrato. Gli investimenti
necessari per la sua realizzazione sono un fattore di spinta per alcuni settori economici (siderurgico,
manifatturiero, etc.).
- paesi arretrati: senza materie prime sufficienti e una conoscenza poco adeguata, la realizzazione di
una ferrovia si rivela portare diverse difficoltà (costituisce a lungo andare uno svantaggio per il
paese)
I paesi first comers erano
- relativamente vicini all’Inghilterra
- dotati di risorse naturali (carbone, ferro) e di un’agricoltura relativamente avanzata (l’alta
produttività consente di spostare la manodopera nel settore industriale)
- caratterizzati dalla presenza di esperienze protoindustriali di un certo rilievo
- aperti allo scambio per far affluire materie prime, ma anche per il commercio estero dopo un iniziale
protezionismo
Lezione 04/04
Il Belgio
Il primo tra i first comers fu il Belgio, nonostante fino al 1830 fu sotto il dominio straniero (quindi non
ha una storia politica di stato Nazionale costituendosi proprio in quell'anno).
I vantaggi e le caratteristiche specifiche che hanno permesso al Belgio di essere il primo stato
industrializzato del continente europeo furono:
- posizione: vicinanza territoriale all'Inghilterra e a potenziali mercati di sbocco importanti (Francia e
Germania);
- risorse energetiche fondamentali: miniere di carbone, terro, piombo zinco, corsi d'acqua e attività
protoindustriale, commerciale e finanziaria
- immigrazione di tecnici: diffusione della tecnologia e dell'imprenditorialità di origine inglese, i
Cokeril (imprenditori inglesi che impiantano attività industriali in Belgio, dove l'ambiente
istituzionale favorisce le attività imprenditoriali)
- politica economica: non ci sono impostazioni di centri di potere (come l'aristocrazia terriera) che
ostacolano l'industrializzazione. Anzi, la politica statale era favorevole all'industrializzazione e
promosse un'imprenditorialità moderna, proiettando sul mercato internazionale gran parte della
produzione
- costruzione di un'importante rete ferroviaria: mise in connessione il mercato interno con i bacini
commerciali con i bacini commerciali
- nascita di un efficiente sistema finanziario: società bancarie che hanno come
funzione quella di essere tinanziatrice dell'attivita industriale
- diffusione della forma giuridica delle società anonime (società per azioni): si crea una struttura
giuridica che contribuisce a raccogliere i capitali necessari per il processo di industrializzazione SPA,
relativamente flessibili e comode per tund raising).
Al centro del processo, da un punto di vista istituzionale, vi era una forte collaborazione tra attività
pubblica e privata, con il potere economico e politico concentrato nelle mani della corte e degli
imprenditori. I caratteri peculiari furono: la precocità dovuta al facile accesso alla tecnologia inglese, la
conseguente intraprendenza degli industriali locali legata alla disponibilita di capitale finanziario e agli
ottimi rapporti con le banche e la politica statale favorevole all'industrializzazione, con larga parte
della produzione proiettata sul mercato, nonostante un diffuso protezionismo fino agli anni Quaranta.
Il Belgio fu il primo paese industrializzato del continente, e mantenne a lungo una posizione di
preminenza.
Le esportazioni non smisero mai di crescere dai primi dell'Ottocento al 1913. Nel 1919 la quota di
export belga sull’export mondiale era del 7.3%. Dai primi anni Trenta, il Belgio era tra i maggiori poli
siderurgici e meccanici dell’Europa, tant’è che nel 1835 furono realizzate le prime locomotive e le
prime rotaie dell’Europa continentale. Un altro centro, Gand, ottenne verso il 1815 il monopolio
commerciale del cotone, proveniente dalle Indie olandesi, permettendogli di divenire il maggior
centro cotoniero dell’Europa continentale. La rapida meccanizzazione delle operazioni di filatura e
tessitura accelerò l'avvento della fabbrica con una forte integrazione verticale.
La Francia
Nonostante le innumerevoli