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MSI,

parlamento si regge sui voti del ovvero il partito neofascista, cosa vista da gran parte

dell’opinione pubblica come una ferita alla democrazia. La guerra, inoltre, era nita da poco,

perciò una parte della popolazione ricordava ancora molto bene le deportazioni, le torture, le

violenze ecc., e quindi aberrava all’idea di avere una parte del MSI nella maggioranza. Gli si

gelava il sangue nel vederne la amma.

Quando poi il governo diede la possibilità al MSI di tenere il suo congresso nazionale a Genova

(città fortemente partigiana, medaglia d’oro della resistenza, classe operaia e portuale che forma

una tosta sinistra) scoppia una forte insurrezione, fatta di guerriglia urbana e forti repressioni della

polizia (le manifestazioni si estesero in altre città, tra cui Regio Emilia dove vi furono anche diversi

morti). DC s ducia

In conclusione, visto il duro ri uto del paese di andare in quella direzione, la

Tambroni e nell’estate del ’60 si forma il governo guidato da Fanfani. Fanfani mirava ad una

maggiore forma di partito stato, cioè ad una maggiore penetrazione del partito in tutte le questioni

nazionali, tipo l’economia. De Gasperi, invece, aveva avuto un atteggiamento maggiormente

liberale. l’Italia diventa il paese occidentale che ha la maggiore in uenza statale nell’economia, più

dell’Inghilterra del welfare state. Perciò nel ’60 ci si mette su questa strada, nché non inizia il

periodo di formazione del centrosinistra.

Quarto periodo - ’60-’68 centrosinistra:

Questo è il periodo della formazione e del successo del prima, nel ’62, si forma il

programmatico,

centrosinistra appoggiato e condiviso nel programma dai socialisti, ma non

centrosinistra organico

facevano parte al governo; dopo le elezioni del ’63, nascerà invece il che

vide l’entrata piena di ministri socialisti nella maggioranza.

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riforme importanti, scuola

Sono anni in cui si fanno due in particolare. La prima è quella della

media unica, momento di democratizzazione fondamentale, perché no a prima d’allora a 10

anni si poteva decidere se andare alle medie o all’avviamento professionale e, chiaramente, i gli

dei contadini o dei proprietari terrieri che necessitavano l’aiuto economico anche dei gli, li

mandavano a lavorare. C’era, quindi, tutta una parte di popolazione italiana che non poteva

neanche minimamente immaginare di far proseguire gli studi ai gli. Di conseguenza c’era anche

assenza di mobilità sociale,

una totale problema che permane anche oggi in Italia rispetto agli

altri paesi europei e che, tra le altre cose, ha come sintomo la fuga di cervelli (cioè i gli degli

avvocati facevano gli avvocati e quelli degli operai gli operai). Dunque, la scuola media

obbligatoria funge da ascensore sociale che forniva a tutti i cittadini italiani il diritto all’istruzione,

fondamentale per una democrazia vera e propria e che non sia solo scritta. Perciò la scuola

dell’obbligo viene alzata a 14 anni. A partire da questa grande riforma, cominceranno a

svilupparsi, prima, le scuole superiori e, in ultima istanza delle universtià, no agli anni sessanta

appannaggio unicamente di una ristrettissima élite. È anche per questo che si arriva al ’68, perché

molti giovani iniziano ad iscriversi all’università, scontrandosi però con degli atenei che si

reggevano ancora su vecchie ed autoritarie forme di organizzazione.

nazionalizzazione del settore elettrico

La seconda grande riforma è quella della del ’62. È un

momento importante che consente di completare l’elettri cazione del paese perché in tante parti

dell’Italia, soprattutto le più sperdute, i privati non avevano avuto interessi nel fornire energia.

Quindi, grazie all’azione pubblica si può avere energia in tutto il paese e anche controllarne il

prezzo, che prima era stato unicamente in mano ai cosiddetti baroni dell’elettricità, pochi gruppi

che controllavano praticamente col monopolio l’intero settore.

Accade, però che il centro sinistra, che partiva con grande animo e speranza per via di tutto

questo progressismo riformatore, tra il ’64 e il ’65 si ferma incontrando una crisi precoce: ode un

di sciabole”.

“tintinnar Nell’estate ’64, mentre erano in corso delicate trattative per formare il

nuovo governo del giurista pugliese Moro, ci sono delle pressioni sui politici che stavano

piano solo

trattando. Anni dopo scoppia uno scandalo che rivela che era stato creato un piano,

(in quanto sarebbe dovuto essere seguito solo dall’arma dei carabinieri), il quale prevedeva, in

caso di disordini, la schedatura e l’arresto di dirigenti sindacali, politici, militanti ecc. insomma non

un colpo di stato, ma l’anticamera dello stesso. A quanto pare, questo disegno venne reso noto

agli esponenti politici che stavano trattando, come sorta di minaccia per dire che, qualora il nuovo

governo non si fosse organizzato su basi moderate, anziché eccessivamente progressive, il paese

sarebbe stato esposto a questo rischio. Insomma, una spada di Damocle ricattatoria che pendeva

sulle teste del centrosinistra a nché non perseguisse eccessivamente la strada riformatrice.

Inizia così una storia che segnerà profondamente il nostro paese; una storia fatta di forze occulte

di apparati statali che seguono le proprie logiche e che avranno anche contatti con ambienti

eversivi che condizioneranno da dietro le quinte la dialettica politica del trentennio ’60-’90. A

partire dagli anni ’70, ciò sfocerà nella nota strategia della tensione, fatta di atti nell’ombra per

orientare l’opinione pubblica e tenere la strada aperta ad una possibile svolta autoritaria.

L’espressione sopracitata è attribuita a un discorso del ’64 di Nenni: “Nelle camere del potere

avevamo udito il tentennar di sciabole”. Chiaramente questa crisi del centrosinistra contribuisce a

rendere esplosivo il ’68 perché, al di là degli studenti manifestanti, il paese aveva tutta una serie di

disagi e problematiche. Tant’è che nel 69 parte il cosiddetto autunno caldo.

Quinto periodo - ’69-’73

ne della golden age e crisi italiana su tutti i fronti (economica, politica, sociale, istituzionale e

chiaramente dell’ordine pubblico)

L’Italia del miracolo, speranzosa che i gli avrebbero avuto un futuro migliore dei padri, perde

molte certezze. Nel ’68 le proteste studentesche spiazzano il panorama politico che non si

aspettava una tale mobilitazione, e nel ’69 tutto ciò si salda con una grande stagione di

autunno caldo

mobilitazione operaia. Parte il cosiddetto in cui nascono anche nuovi comitati di

organizzazione sindacale nelle fabbriche, molto radicali, che portano anche i sindacalisti più

tradizionali su posizioni maggiormente di lotta. C’è quindi tutta quella parte del paese che all’alba

degli anni ’70 ancora non aveva avuto accesso al benessere, che si mette in movimento e lotta.

bombe

Ciò susciterà delle reazioni: Nel dicembre ’69 esplodono due a Roma e Milano, in

Piazza Fontana

particolare quella sita alla Banca Nazionale dell'Agricoltura di a Milano che segna

100

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stragismo

l’inizio della stagione dello (17 morti). Inizialmente venne data la colpa agli anarchici

Giuseppe Pinelli.

per cui, tra le altre cose, morì tragicamente l’anarchico ed ex partigiano Nella

notte tra il 15 e il 16 dicembre ’69 perse la vita dopo essere precipitato da una nestra

della questura di Milano, a 41 anni. Era trattenuto lì da più di 48 ore in fermo, per accertamenti in

seguito all’attentato, di cui risultò poi essere stato estraneo. La dinamica e ettiva del decesso non

fu mai chiarita.

In seguito le indagini della magistratura e le inchieste parlamentari mostreranno che gli autori

dell’attacco erano da rintracciare in movimenti neofascisti di estrema destra. Si susseguiranno

svariati altri attentati che termineranno in uno dei momenti più drammatici della nostra storia

repubblicana, ovvero l’esplosione nella stazione di Bologna del 2 agosto ’80 (85 vittime). Le

indagini chiariranno che questi movimenti agivano anche in concerto con elementi deviati dello

stato, dei servizi segreti e con la loggia massonica P2 di Licio Gelli. Scoppia un grande scandalo

quando viene pubblicata la lista degli iscritti alla stessa, comprendente centinaia di gure di

spicco del paese: politici, imprenditori, vescovi, direttori di giornali ed esponenti militari tutti pronti

ad una svolta autoritaria nel paese. Tra i più noti ricordiamo Berlusconi, Maurizio Costanzo, ma

anche il banchiere del Bando Ambrosiano, Michele Sindona.

In tutto ciò, gli USA osservavano con preoccupazione l’Italia: importante alleato del blocco

occidentale che stava vivendo questa delicata crisi. In Europa gli americani non interverranno mai

nella misura con cui lo fecero in America Latina, ma si mostrarono maggiormente rispettosi delle

logiche locali.

Per via di questo grande periodo di tumulti, nel ’72 si tennero le prime elezioni anticipate, cosa

che da quel momento divenne praticamente una regola della vita politica nazionale. Il centro

sinistra è in piena crisi e si torna a quelli che Andreotti nelle sue memorie chiamava governi

Berlinguer,

monocolore, ovvero non di coalizione. Finché, nel ’73 il segretario del PCI, Enrico

compromesso storico,

lancia la proposta del ovvero tornare ad una politica di collaborazione tra

i partiti di massa, come c’era stata tra ’44 e ’47 (quando poi le sinistre vennero forzatamente

escluse dal governo). Berlinguer a erma ciò anche perché ci troviamo negli anni della grande

distensione (’70 genu essione di Varsavia, ’73 rma dei trattati SALT, ’75 accordi di Helsinki).

Perciò si sviluppa l’idea che, in questo clima di distensione, all’est ci saranno maggiori libertà e

all’ovest non sia più inconcepibile che un partito comunista che fa professione di democrazia non

possa andare al governo.

Inoltre nel ’73 Berlinguer parla anche alla luce di ciò che era avvenuto in Chile, dove si arrivò a

quell’esito anche per degli errori della sinistra: Allende fece un governo unicamente di sinistra,

rompendo con la democrazia cristiana cilena e virando verso un radicalismo. Il risultato è quindi il

colpo di stato coi militari al potere. Perciò Berlinguer riconosce come un governo unicamente di

sinistra spaccherebbe il paese, e questo è un messaggio che viene mandato anche agli

americani, ovvero la volontà di creare un governo di coalizione

Dettagli
Publisher
A.A. 2024-2025
108 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/04 Storia contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Matteo_777 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma Tor Vergata o del prof Fiocco Gianluca.