Anteprima
Vedrai una selezione di 4 pagine su 13
Storia contemporanea  Pag. 1 Storia contemporanea  Pag. 2
Anteprima di 4 pagg. su 13.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storia contemporanea  Pag. 6
Anteprima di 4 pagg. su 13.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storia contemporanea  Pag. 11
1 su 13
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

RAPIMENTO DI MORO E SUCCESSIVA SITUAZIONE IN ITALIA

Aldo Moro, membro della DC, fu rapito il 16 maggio 1978 dalle Brigate rosse e nello

stesso giorno si formò un governo Andreotti, sostenuto da tutti i partiti eccetto per

quello liberale. Dopo qualche giorno le BR, cominciarono a rendere pubbliche le

lettere di prigionia, in cui Moro chiedeva liberazione. Quasi tutti i partiti dichiararono

di non poter trattare con le BR visto che eventuali trattative avrebbero significato

dare loro legittimità. Le BR sottoposero Moro al cosiddetto “processo del tribunale

del popolo”, che determinò l'esecuzione di Aldo Moro il 9 maggio 1978. Il corpo

venne ritrovato in una macchina rossa parcheggiata vicino alla sede della DC e del

PCI, il messaggio delle BR era quello di interrompere la politica che stava andando

avanti nel paese. Sempre nel 1978 Giovanni Leone fu costretto alle dimissioni e

subentrò, come presidente della Repubblica, Sandro Pertini, socialista ed ex

partigiano. Nonostante si trattasse di un anno drammatico, nel 1978, furono fatte 3

leggi importanti: la legge194 sull’aborto, la legge Basaglia che chiuse i manicomi e

la legge che istituì SSN.

Nel 1979 terminò l’esperienza della solidarietà nazionale e le elezioni videro il PCI

perdere consenso mentre la DC tenne e Cossiga fu eletto Presidente del Consiglio.

Nel 1980 si aprì una nuova fase dove i partiti laici minori chiesero come

riconoscimento la presidenza del consiglio, affidata così a Spadolini.

ANNI 80

Il 1980 è momento di passaggio sia in campo italiano sia in campo internazionale,

con il 1980 si chiudono gli anni 70, caratterizzati dall’onda lunga del ‘68 e dalle

difficoltà economiche e sociali. Proprio tra la fine degli anni 70 e l’inizio degli anni 80

si verificano importanti cambiamenti: nel 1979 diviene premier, in Inghilterra,

Margaret Thatcher che dominerà la scena politica per 10-12 anni portando una

forte impronta liberista, soprattutto in campo economico. La GB ritorna a fare

politiche di privatizzazione, vengono inseriti ticket e riduzioni di servizi nel SSN, si

offrono agevolazioni per iscrizioni alle scuole private e vengono privatizzati alcuni

settori dell’economia nazionalizzati precedentemente dai laburisti.

Altro punto di riferimento sulla scena internazionale sono gli USA, dove nel 1980, a

sorpresa, vince le elezioni il repubblicano Ronald Reagan. Reagan rafforza la

politica neoliberista, in cui si rivela fondamentale Milton Friedman, che sostiene un

ruolo neutro dello stato rispetto all’economia e la libertà di azione del mondo

imprenditoriale. La politica estera ritorna invece ad essere aggressiva nei confronti

dell’URSS, il presidente lancia il grande progetto dello scudo stellare, un sistema

difensivo basato sui satelliti e sull’intercettazione di missili.

URSS

Nel 1979 l’Unione Sovietica entrò nella guerra in Afghanistan che venne invaso

formalmente per dare sostegno ad un governo amico che aveva visto un tentativo

di sostituzione da parte dei mujahidin, un forte movimento rivoluzionario e

indipendentista. Questi ultimi ricevettero aiuto dai ricchi paesi islamici (Pakistan e

Arabia Saudita) ma anche dagli USA. La guerra durò 10 anni e si concluse con il ritiro

dell’URSS e la vittoria dei mujahidin.

La difficile situazione dell’URSS, impegnata in Afghanistan e meno attenta agli stati

satelliti in Europa orientale, permise alla Polonia, nel 1980, di cominciare una serie di

scioperi che travolsero il paese. Nel 1978, nel frattempo, era stato eletto un nuovo

Papa: Papa Wojtyla, che sostenne il movimento di protesta di Solidarnosc. La

stagione di scioperi si concluse con la firma di un accordo con il governo che vedrà

riconosciuti spazi e diritti che prima non c’erano e che non erano presenti in nessuno

degli altri paesi sotto l’influenza sovietica.

Il 1980:

1 gennaio: morte di Pietro Nenni ed entrata in vigore della Legge di riforma sanitaria:

le regioni suddividono il territorio in USL,

6 gennaio: la mafia uccide Piersanti Mattarella,

8 gennaio: assassinii di carabinieri e forze di polizia ad opera di Brigate Rosse e Prima

Linea,

28 gennaio: uccisione del vicedirettore del petrolchimico di Marghera,

18 febbraio: arresto di Patrizio Peci, che diventerà uno dei primi collaboratori di

giustizia,

16 marzo: le BR uccidono Nicola Giacumbi, procuratore della Repubblica,

5 aprile: si forma il governo Cossiga,

2 agosto: alla stazione Bologna una bomba provoca 85 morti (trame nere),

6 agosto: a Palermo la mafia uccide il magistrato Gaetano Costa,

12 agosto: la mafia uccide il politico Vito Lipari,

29 settembre: la FIAT mette in cassa integrazione 23000 operai !!,

30 settembre: iniziano le trasmissioni di Canale5,

14 ottobre: a Torino c’è la marcia dei 40000,

18 ottobre: nasce il governo Forlani (centrosinistra).

Il paese è lacerato da una sorta di guerra civile, a dominare la scena uccisioni di

mafia e camorra, terrorismo rosso e terrorismo nero.

L’episodio relativo alla Fiat, che mise in cassa integrazione 78.000 persone in

primavera e altre 23.000 a settembre, fece scattare la decisione della CGIL che

attivò una forma di lotta estrema, arrivando all’occupazione delle fabbriche.

L’occupazione si concluse con una sconfitta del sindacato e con una protesta

spontanea dei cosiddetti colletti bianchi della FIAT, impiegati che volevano dare

fiducia all’azienda e credevano nel piano di sviluppo.

Si realizzò la “marcia dei 40.000” e una parte della città si unì alle sfilate in strada dei

manifestanti di Torino, lanciando uno schiaffo clamoroso alla CGIL. La Fiat uscì, poi,

dalla crisi inventando nuovi modelli e aumentando il personale operaio.

Dal punto di vista politico, Berlinguer parlò ai cancelli di Mirafiori, evento che segnò

la fine della solidarietà tra i movimenti e la fine della linea che aveva portato al

compromesso storico: il PCI tornò ad essere più radicale.

Nacque l’immagine della nuova Milano, quella degli stilisti e della moda,

l’economia ripartì e intorno all’86 il reddito pro capite superò quello dell’Inghilterra. È

l’epoca delle tv libere.

All’inizio degli anni 80, il PCI è tornato su posizioni radicali. Nel 1981 la scelta cadde

sul segretario del PRI, Giovanni Spadolini, professore universitario di storia

contemporanea a Firenze e giornalista.

L’esponente politico più significativo della stagione del pentapartito fu Bettino Craxi,

segretario del PSI e presidente del consiglio dall’83 all’87. Craxi all’inizio ebbe un

piano ambizioso di riforme che pian piano però si sgonfierà. Fra le iniziative più

importanti di Craxi ricordiamo, nel 1984, la revisione del Concordato tra Stato e

Chiesa che vede la fine dell’obbligo di insegnamento della religione cattolica nelle

scuole italiane e la fine del matrimonio concordatario. Altra novità importante

riguardò gli aspetti economici del Concordato: lo stato elimina le devoluzioni

economiche alla Chiesa e viene inserito il meccanismo dell’8xmille.

Da ricordare anche il decreto di San Valentino, (14-02-1984), che ha lo scopo di

combattere l’inflazione, Craxi eliminò poi la “scala mobile”.

Nel 1984 il PCI perse alle europee (pochi mesi prima delle elezioni, durante un

comizio elettorale, era morto Enrico Berlinguer).

La seconda parte degli anni 80 è densa di vicende non tanto sul piano nazionale

ma su quello internazionale.

URSS GORBACIOV

Nel 1982 muore Leonid Breznev, succeduto a Kruscev e vi sono due successori:

Andropov e Cernenko. Nel 1985 viene eletto segretario del PCUS Michail Gorbaciov

che si trova, nel 1986, a gestire l’incidente di Chernobyl, esplosione di un reattore

nucleare in Ucraina che creò danni enormi. In Italia qualche centrale era pronta ma

con il referendum del 1987 si decise di mettere fine a tutte le esperienze nucleari

che si stavano portando avanti.

La svolta, nei rapporti strategici tra Unione Sovietica ed USA, sta nella decisione di

Reagan di lanciare, nel 1983, il cosiddetto scudo stellare. Gorbaciov nell’ottobre

1987 rese pubblica la condizione estrema in cui si trovava il suo paese, condizioni

che già in estate erano vacillate quando un ragazzo tedesco volò indisturbato dalla

Finlandia a Mosca, atterrando nella piazza rossa. Le forze armate perdono fiducia e

Gorbaciov chiama in azione uomini di sua fiducia. Reagan, dal canto suo, in un

discorso davanti alla porta di Brandeburgo (dalla parte occidentale), chiese di

buttare giù il muro in nome della democrazia. Importante, nel dicembre ‘87,

l’accordo tra Gorbaciov e Reagan che firmano un accordo che prevede la

distruzione di interi classi di missili e la riduzione degli armamenti nucleari.

Il 7 dicembre 1988, Gorbaciov, davanti alle NAZIONI UNITI, parla di cammino verso

un nuovo ordine mondiale, individuando 3 requisiti fondamentali: 1.la forza e la

minaccia della forza che non possono e non devono essere strumenti di politica

estera, 2.la libertà di scelta di ciascun popolo come principio fondamentale che

non può subire eccezioni e 3.la deidiologizzazione delle relazioni interstatali, cioè

sottratte ai vincoli dell’ideologia.

Il discorso fu visto come un invito a decidere se restare o meno nel blocco sovietico,

Gorbaciov annunciò inoltre la decisione unilaterale di ridurre le forze militari

sovietiche in Russia e all’estero. Nel giro di pochi mesi i paesi dell’Europa orientale

entrano in subbuglio, avviando diverse proteste finché nella primavera del 1989

Solidarnosc, in Polonia, (sindacato autonomo dei lavoratori) viene legalizzato e nel

giugno del 1989 abbiamo le prime elezioni dove Solidarnosc vince. Nel settembre

1989 l’Ungheria apre le frontiere con l'Austria, permettendo l’esodo della

popolazione che dalla Germania est passa in Austria per raggiungere l’Ungheria.

Il 25 ottobre 1989 il portavoce del ministro degli Esteri sovietico annuncia la dottrina

Sinatra, in virtù della quale i paesi dell'est Europa potevano scegliere liberamente la

propria strada. Il 9 novembre 1989 si aprono le frontiere e il muro viene abbattuto,

momento di grande impatto che influenzò altri paesi, da ricordare la Romania dove

in sole 10 ore fu ucciso il tiranno al potere. Nel giro di un anno la Germania si

riunifica.

ANNI 90

Si apre un nuovo scenario di crisi in Cina, dove nel 1989 gli studenti danno vita a

pacifiche proteste. Nell’agosto 1990 l’Iraq invade il Kuwait, membro dell’ONU che

interviene l’anno seguente aprendo la prima guerra del golfo (a cui partecipa

anche una formazione dell’esercito italiano) e mandando soldati in Iraq, sempre nel

1991 si scio

Dettagli
A.A. 2023-2024
13 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/04 Storia contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher anna.vitielloooo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Conti Fulvio.