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"HELP THE PEOPLE TO HELP THEMSELVES" - Agenzie delle neocostituite Nazioni Unite che si occupano dei profughi:
- United Nations Relief and Rehabilitation Administration (UNRRA): 1945-47
- International Refugee Organization (IRO): 1947-51
Tuttavia, da queste considerazioni non va dedotto che le agenzie delle Nazioni Unite che operarono per risolvere l'emergenza profughi siano state un mezzo di cui gli Usa si siano serviti per emergere come nuova superpotenza: è più corretto pensare che queste agenzie siano nate nel complesso di grandi trasformazioni socioeconomiche in cui gli Usa hanno avuto un peso determinante.
Il sionismo
Tra XVIII-XIX secolo gli ebrei europei non rimasero estranei alle correnti di pensiero che attraversavano le zone in cui risiedevano: l'apertura dei ghetti e la concessione della cittadinanza agli ebrei, ossia quel processo che prese il nome di emancipazione, mise in contatto gli ebrei con movimenti nazionalisti che diventarono
Vitali per la loro esistenza. Eradunque inevitabile che in un mondo di stati nazione gli ebrei diventassero nazionalisti, nonera però scontato che diventassero nazionalisti ebraici. Un fattore determinante che contribuì alla diffusione di queste idee fra gli ebrei d’Europa o tra gli ebrei della diaspora europea ful’illuminismo ebraico che prende il nome di Haskalah: essa ebbe inizio in Germania a fine XVIII secolo e analogamente all’illuminismo europeo affermava il primato di scienza e razionalità su fede e tradizione. In tutta Europa da Berlino a Odessa furono aperte scuole finalizzate alla diffusione fra le nuove generazioni sia delle lingue europee moderne che della buona novella della scienza e del progresso.
La trasformazione culturale favorita dall’Haskalah toccò quindi un terreno fertile grazie al quale numerose ideologie moderne, tra cui il sionismo, poterono attecchire tra gli ebrei d’Europa. Il sionismo fu una di queste.
ideologie ma non è da considerarsi frutto esclusivamente dell'Haskalah.Quando si parla di sionismo la figura di maggior spicco è Theodor Herzl (1860-1904), laico, studia legge, corrispondente da Parigi di un famoso giornale viennese. Egli aderì al sionismo proprio mentre era a Parigi e determinante fu un fatto che accadde nel 1894 ricordato come l'affare Dreyfus: Dreyfus era capitano dell'esercito francese e fu accusato di alto tradimento e spionaggio a favore della Germania. Il processo fece molto scalpore e secondo molti in realtà Dreyfus fu accusato ingiustamente solo per il fatto di essere un ebreo ben integrato e assimilato nella Francia cattolica. Secondo Herzl ciò dimostrava che in Europa albergava un feroce antisemitismo e che gli ebrei non erano più sicuri in nessun luogo: gli ebrei necessitavano quindi di una patria in cui essere la maggioranza.
Nel 1896 Herzl pubblica "Lo Stato Ebraico" ripubblica come racconto chequella ebraica. Durante il conflitto, l'Impero Ottomano, che controllava la Palestina, si schierò con le Potenze Centrali, mentre le forze britanniche e i loro alleati si opposero a loro. Alla fine della guerra, l'Impero Ottomano fu sconfitto e la Palestina passò sotto il controllo britannico. Il Mandato britannico sulla Palestina Nel 1920, la Società delle Nazioni assegnò al Regno Unito un mandato sulla Palestina, con l'obiettivo di creare un "focolare nazionale per il popolo ebraico". Durante il periodo del mandato, il Regno Unito promosse l'immigrazione ebraica in Palestina, suscitando l'opposizione della popolazione araba locale. La Dichiarazione Balfour e la crescita del conflitto Nel 1917, il Ministro degli Esteri britannico Arthur Balfour emise una dichiarazione che sosteneva il sostegno britannico alla creazione di un "focolare nazionale per il popolo ebraico" in Palestina. Questa dichiarazione fu accolta con entusiasmo dalla comunità ebraica, ma fu vista come una minaccia dalla popolazione araba. Il conflitto tra le due comunità si intensificò nel corso degli anni, portando a violenze e tensioni sempre maggiori. La creazione dello Stato di Israele Nel 1947, le Nazioni Unite approvarono un piano di spartizione della Palestina, che prevedeva la creazione di uno Stato ebraico e uno Stato arabo. Questo piano fu accettato dagli ebrei, ma respinto dagli arabi. Nel 1948, alla fine del mandato britannico, Israele dichiarò la sua indipendenza, dando inizio a una guerra tra Israele e i paesi arabi confinanti. Alla fine del conflitto, Israele si estese oltre i confini stabiliti dal piano di spartizione, mentre i territori palestinesi furono occupati da Israele o annessi da paesi confinanti. Il conflitto israelo-palestinese Da allora, il conflitto tra Israele e i palestinesi si è intensificato, con guerre, violenze e negoziati falliti. Le questioni principali in disputa includono il confine tra Israele e i territori palestinesi occupati, il diritto al ritorno dei rifugiati palestinesi, il controllo di Gerusalemme e la creazione di uno Stato palestinese indipendente. Il conflitto ha causato sofferenze e divisioni profonde tra le due comunità, con conseguenze che si estendono ben oltre i confini della regione.quella ebraica. Riassumiamo questi cambiamenti politici in tre punti: 1) distruzione dell'Impero Ottomano: frammentazione del quadro politico-istituzionale che aveva tenuto assieme in un unico stato arabi e turchi per quattro secoli suddivisione del territorio in numerose entità politiche più piccole che poi sarebbero diventate gli stati indipendenti del Medio Oriente attuale; 2) le potenze vittoriose Francia & Gran Bretagna attraverso una serie di accordi segreti e negoziazioni tra 1915-1917 si assunsero direttamente l'amministrazione dei territori corrispondenti agli attuali Palestina, Giordania, Iraq, Siria, Libano, Israele. L'attuazione di questi accordi segreti fu però ostacolata dalla politica statunitense promossa dal presidente Wilson che alla fine della Grande Guerra aveva dichiarato di fare dei suoi 14 punti la base per la discussione della pace postbellica: questo portò alla creazione nel 1920 della Società delle Nazioni cheavrebbe dovuto garantire il nuovo ordine internazionale fra cui il diritto dei popoli all'autodeterminazione e l'abbandono della pratica degli accordi segreti. Per trovare un compromesso fra il sistema coloniale proposta da Francia e Gran Bretagna e gli Usa, nuova potenza emergente, fu trovato il sistema dei mandati internazionali che consentiva alle potenze mandatarie un controllo totale in campo amministrativo ed economico: quindi alla Francia spettò il mandato su Siria e Libano, mentre l'area che oggi coincide con Israele, Giordania ed Iraq fu posta sotto il mandato britannico; 3) in questo contesto il movimento sionista riceva il consenso della Gran Bretagna: in particolare ci fu una dichiarazione del ministro degli esteri britannico Balfour che nel 1917 riprende e riadatta una bozza di risoluzione a favore della federazione sionista britannica; questa bozza fu pubblicata nel 1917 sul Times e passa alla storia come dichiarazione Balfour: "Il governo di Sua
Maestà vede con favore la costituzione in Palestina di un focolare nazionale per il popolo ebraico, e si adopererà per facilitare il raggiungimento di questo scopo, essendo chiaro che nulla deve essere fatto che pregiudichi i diritti civili e religiosi delle comunità non ebraiche della Palestina, né i diritti e lo status politico degli ebrei nelle altre nazioni.
Anche se fu fatta in tempo di guerra per motivi che gli storici hanno ricondotto a diversi interessi strategici come quello di proteggere la via di comunicazione con l'India, salvaguardare la posizione britannica del canale di Suez o la sopravvalutazione del potere delle comunità ebraiche negli Usa e in Russia, acquistò poi un valore giuridico nel 1922 quando la Gran Bretagna chiamata dalla Società delle Nazioni a presentare una bozza di documento in cui tratteggia i criteri del suo mandato con la Palestina la incluse nel preambolo dove all'art.4 si menziona che
“un’agenzia ebraica debitamente costituita riceverà il riconoscimento di un istituto pubblico finalizzato a consigliare e a collaborare con l’amministrazione della Palestina per quanto riguarda le questioni economiche, sociali e di altra natura attinenti alla creazione del focolare nazionale ebraico e agli interessi della popolazione ebraica in Palestina. Inizialmente questa agenzia ebraica debitamente costituita fu la stessa organizzazione sionista mondiale che aveva sede a Londra ed era rappresentata in Palestina dall’esecutivo sionista guidato da David Ben Gurion che poi nel 1948 fu il primo ministro d’Israele: questa funzione di rappresentanza della popolazione ebraica in Palestina passò nel 1929 ad un’organizzazione opportunamente costituita che prese il nome di agenzia ebraica tutt’ora esistente le funzioni dell’agenzia ebraica erano controllare la colonizzazione d’insediamento attraverso la gestione di due importanti
fondi per la colonizzazione ebraica della Palestina e inoltre stimava la domanda di manodopera e la capacità di assorbimento prospettando flussi migratori e selezionando e preparando i nuovi migranti attraverso i vari uffici che aveva in Europa; inoltre l'agenzia ebraica si occupava di costruire e organizzare scuole, ospedali e centri di ricerca agricola e medica in tutta la Palestina. Ebrei dall'Europa alla Palestina: ondate migratorie (1882-1945) La storia dell'insediamento ebraico in Palestina, l'Yishuv, iniziò prima del congresso di Basilea e continuò per molto tempo dopo: la storia dell'Yishuv è scandita da varie ondate migratorie che prendono il nome di aliyah che in ebraico significa salita ed è un termine biblico utilizzato per indicare la migrazione degli ebrei in Palestina e in Israele. - I aliyah (1882-1900) quando lo zar Alessandro III di Russia utilizzò l'assassinio del padre per far regredire ilprocesso di liberalizzazione iniziando a perseguitare le comunità nonortodosse inclusi gli ebrei: 25.000 ebrei arrivarono in Palestina dalla Russia;
- II e III aliyah (1904-1914 e 1918-1923) avvennero sulla scia di eventi che ebbero ripercussioni gravi sugli ebrei in Russia come il pogrom di Kishinev (1903), la guerra russo-giapponese (1904-05) e la fallita rivoluzione russa (1905): arrivarono in Palestina circa 75.000 ebrei; molti storici considerano queste due migrazioni delle aliyah ideologiche ed effettivamente ci sono due idee che cominciano a sedimentarsi fra gli ebrei sionisti in quel momento, una è quella della conquista della terra e l'altra è quella della conquista del lavoro, idee integrate dalle istituzioni ebraiche in Palestina solo in concomitanza con queste due migrazioni. In questo momento le istituzioni ebraiche si rafforzano, viene ripristinato e modernato l'ebraico come lingua della rinascita nazionale mentre prima era ormai ridotto
La lingua di preghiera poiché gli ebrei della diaspora parlavano le lingue locali, e con queste migrazioni emerge il kibbutz = aziende agricole di tipo comunistico che non prevedevano proprietà privata, gerarchie permanenti e non impiegavano manodopera esterna.
- IV aliyah (1924-28): 82.000 nuovi immigrati in Palestina, molti dalla Polonia per sfuggire alla legislazione antisemita, emerge il sionismo revisionista che promuove autodifesa e militarismo.
- V aliyah (1929-1939): migranti in fuga dalle politiche antisemite degli stati europei: 200.000 ebrei arrivano in Palestina.
Verso la fine del mandato britannico in Palestina
Il decennio in cui era avvenuta la V aliyah (1929-1939) è caratterizzato dalle rivolte arabe e dal nazionalismo palestinese che provano fortemente il mandato britannico. Questa situazione sfocia nella nomina di una commissione reale guidata da William Robert Peel incaricata di trovare una soluzione politica alla situazione della Palestina e del
Nel 1937 la commissione Peel concludeva l'impossibilità di esercitare il mandato e