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Il Palazzo e il Mausoleo
Il Palazzo era stato costruito per volontà di Luisa di Savoia. Il Mausoleo era in genere un corpo poggiante sul transetto, o un prolungamento della navata centrale. Esso deriva dal Sepolcro di Gerusalemme.
In esse venivano esposte le sue teorie basate essenzialmente su due punti cardine: la libera interpretazione delle Sacre Scritture da parte di ogni singolo uomo e il principio di salvezza per mezzo della sola fede (solo Dio può salvare per sua grazia e misericordia a prescindere dalle opere che gli uomini hanno compiuto).
I primi monaci furono i benedettini, derivanti da San Benedetto di Norcia. Sono benedettini sia i cluniacensi (dalla riforma di Cluny), sia i cistercensi (dal monastero di Cistò).
- Barnabiti a Milano. Questi seguirono la crescita religiosa della famiglia del Granduca Cosimo I a Firenze. L'ordine fu approvato da Clemente VII nel 1533. Risiedevano nella chiesa di Santa Barnaba a Milano.
- Teatini, fondato nella basilica di San...
Pietro il 14 settembre del 1524 da Gaetano Thiene e GianPietro Carafa (poi papa Paolo IV). Venne approvato nello stesso anno da Clemente VII.
• Gesuiti, o Compagnia di Gesù, fondato dallo spagnolo Ignazio da Loyola nel 1534 e approvato da Paolo III solo nel 1540. L’ordine si espanse in tutta Europa. Vennero costruite molte chiese con l’emblema IHS, Iesus Homium Salvator.
La Controriforma ebbe il suo momento più importante quando Paolo III indisse il primo Concilio a Mantova nel 1537. Nel 1542 e nel 1545 le assemblee vennero indette a Trento con lo scopo di avvicinare la Chiesa a Carlo V. Nel marzo del 1547 la sede del Concilio fu spostata a Bologna da Paolo III, cosa che suscitò molte polemiche. Con Giulio III il Concilio venne ritrasferito a Trento. Nel 1552 il Concilio venne sospeso a causa della guerra. Nel 1555 avvenne l’elezione di Paolo IV Carafa, che restaurò l’inquisizione, ghettizzò gli ebrei e creò un indice dei libri proibiti.
libri proibiti. Il Concilio di Trento termina nel 1563 con la pubblicazione dei DecretiLibertini da parte di Pio IV de’ Medici, con lo scopo di stimolare la pietas del popolo attraverso leillustrazioni.
Istruzioni sull’edilizia si hanno tramite Carlo Borromeo e il suo trattato in 2 libri del 1577 “InstructionesFabricae et Supellectilis ecclesiasticae” (istruzioni sull’edilizia e la suppellettile ecclesiastica). Borromeo, conl’ausilio di Pio IV, rifondò l’Accademia delle Notti Vaticane, istituita sull’esempio delle Noctes Atticae,trattato di Aulo Gellio (175-179) riguardante discorsi compiuti con filosofi, oratori, intellettuali per le freddestrade di Atene.
Le riunioni dell’Accademia si svolgevano a Roma nella Casina di Pio IV, o Villa Pia. Essa si erge all’interno deiGiardini del Vaticano. Il complesso è formato da due edifici anteposti e distinti. Il primo di maggioridimensioni presenta una facciata decorata con
stucchi ornamentali. Il secondo è una sorta di ninfeo fronteggiato da una fontana, ornato con mosaici, con nicchie e statue. La decorazione plastica di questa configurazione spettò a Pirro Ligorio. Presenta una duplice loggia dorica, una per il primo edificio ed una per il secondo che viene spostata al secondo ordine. Sono presenti elementi figurativi mitologici a tutto tondo. Il cortile ellittico murato funge da raccordo tra i due edifici. Il suo centro è sottolineato da una fontana con due puttini a cavallo di delfini. Due padiglioni laterali fungono da portali di ingresso. Attualmente è la sede dell'Accademia delle scienze sociali.
In questo periodo vennero abolite le iconostasi. L'architettura monastica e conventuale tiene conto di Carlo Borromeo. Infatti diventano necessari i seguenti punti:
- Ubicazione in luogo elevato, accessibile per 3-5 gradini, lontano da luoghi malsani e rumorosi.
- Forma della chiesa a pianta tradizionale basilicale
Latina (cap. II)
Muri laterali e muro posteriore non devono essere decorati da immagini. La facciata invece sarà tanto più decorosa e solenne quanto più sarà ornata di immagini e pitture relative alla storia sacra (cap. III).
Atrio, portico e vestibolo
(Sacro Monte a Varallo era molto caro alla madre di Borromeo)
Tetto, pavimento con tanto di uso dei materiali
Laterizio per chiese minori, marmo e mosaico per le chiese maggiori (cap. IV e V).
Porte
Di cui la mediana deve distinguersi per ampiezza e ornamento con figure di leoni (cap. VII).
Finestre strombate
(come a Palazzo Barberini), con ghiere e ghiberghe.
Tabernacolo
Ammesso esclusivamente ad edicola o a tempietto (cap. XIII).
Battistero
Luogo dell'ingresso nella comunità cristiana (cap. XIX).
Confessionali
Che nasce come arredo proprio con Borromeo (cap. XXIII delle Instructiones).
Paolo IV fu il primo vero pontefice della Controriforma, con
Lo scopo di voler tornare alla chiesa primitiva.
Borromeo fu uno dei maggiori protettori dei gesuiti, tanto che fece ricostruire a Roma la prima chiesa per la Compagnia di Gesù, ovvero la Chiesa del Gesù, in onore della Madonna della Strada. Santa Maria era piccola, ma si trovava in prossimità della residenza papale di Palazzo Venezia (ex Palazzo San Marco). Essa si affaccia su Via del Plebiscito e su Piazza del Gesù. Papa Paolo III nel 1540 autorizzò la costruzione della chiesa. La progettazione venne affidata inizialmente da Ignazio di Loyola a Giovanni Lippi detto Nanni di Baccio Bigio (collaboratore di Antonio da Sangallo il giovane). Egli riprende l'impianto tradizionale a forma basilicale, secondo i dettami tridentini. La chiesa presenta un'unica navata (affinché l'attenzione del fedele fosse concentrata sull'altare), 6 cappelle laterali non passanti, una copertura piana, il transetto non fuoriesce dalle pareti perimetrali.
2 campanili in alzata, una cappella principale. Ma il progetto non venne approvato. Nel 1554 Michelangelo presentò un modello. Nel 1568 Alessandro Farnese si rivolse a Jacopo Barozzi (teorico e architetto) detto Vignola il quale concepì un progetto affine a quello di Lippi, che presenta sempre un'unica navata, 6 cappelle questa volta passanti, una copertura a botte lunettata, un presbiterio, una cappella principale, un abside. Dopo la morte del Vignola, il cantiere passò sotto la direzione di Giacomo Della Porta, il quale progettò la cupola a pianta ottagonale. Il quincux è un sistema a 5 cupole che forniscono l'impianto per la grande cupola centrale e che dunque partecipano al sistema statico dell'edificio. Potrebbero essere notate delle analogie con la chiesa di Sant'Andrea a Mantova dell'Alberti: unica aula, volta a botte, cappelle voltate laterali, grande cupola che illumina il presbiterio. A differenza di Sant'Andrea la voltaa botte di San Gesù è più leggera perché lunettata. All'interno paraste e cornicioni sono continui senza risalti andando a creare un unicum tra navata e transetto. Nel lato sinistro del transetto troviamo la Cappella di Ignazio da Loyola (qui sepolto) per opera di Andra Pozzo, mentre a destra troviamo l'altare di San Francesco Saverio di Pietro da Cortona. Tutto l'apparato decorativo pittorico-plastico è risalente alla seconda metà del '600 ad opera di Gaulli (uno degli ultimi collaboratori del Bernini). L'architettura monastica doveva infatti essere sterile, severa, austera e semplice proprio come volevano i dettami tridentini. I confessionali si alternano tra un'arcata e l'altra. La galleria è celata da grate e balaustre corre sopra le arcate. Questa veniva percorsa dai gesuiti. L'ordine superiore è decorato da finestre e figure angeliche. La volta della navata centrale viene affrescata.Con la “Adorazione del nome di Gesù”, nella quale emerge la perfetta integrazione tra scultura, pittura e architettura. La progettazione della facciata spettò inizialmente al Vignola, il quale presentò due soluzioni. La prima prevedeva un rapporto proporzionale tra lunghezza e larghezza. Chiari sono i riferimenti a Santo Spirito in Sassia e San Pietro in Montorio. La seconda prevedeva un corpo centrale in aggetto, un’edicola centrale, culminante con un frontone curvilineo. L’edificio terminava con elementi acroteriali. Entrambe le proposte vennero bocciate. Alessandro Farnese affida perciò il compito a Giacomo Della Porta. Quest’ultimo propose una facciata quadrangolare dilatata. I motivi plastici sono concentrati sull’asse centrale. È presente una doppia edicola con frontone curvilineo e triangolare (riferimento michelangiolesco). Sullo stesso asse si prolunga un binomio di colonne che poggiano sulla stessa base.
Nell'ordine superiore troviamo un frontone triangolare culminante con uno scudo gesuitico in asse con l'ingresso. Tutto si conclude con un acroterio a croce. La presenza del mausoleo della famiglia Farnese viene reso evidente dal costoso frontone, sul quale è inciso a alte cifre il nome della famiglia. Inoltre i coppi di copertura sui toni del blu e del giallo richiamano i colori della famiglia. Il fianco è articolato da colonnine, paraste e finestre alternate. Nel 1560 Carlo Borromeo divenne Vescovo di Milano e intraprese numerose iniziative. Pellegrino Pellegrini di Valsolda, detto Tibaldi, era un maestro ticinese che ebbe la fiducia di Borromeo a tal punto da vivere nel suo Palazzo. Egli apparteneva ad una famiglia di "magistri a muro". Ebbe molte. All'epoca Paolo III viveva a Palazzo Venezia ed offrì ai primi gesuiti la cappella, vicina alla sua residenza, che si trovava sull'attuale sito della chiesa. Ma per mancanza di mezzi.Finanziari i lavori della chiesa non furono iniziati durante la vita di Ignazio. I lavori cominciarono solo nel 1568, mentre Generale della Compagnia era Francesco Borgia. In quell'anno il cardinale Alessandro Farnese, nipote di papa Paolo III, costituì un fondo per la costruzione.
I maestri ticinesi avevano molta fama ed importanza in quel periodo. A loro, tra l'altro, venne affidata la chiesa di San Carlo. Questi erano soliti lavorare solo in estate.
Esperienze, tra cui a Roma, dove lavorò per Paolo III a Castel Sant'Angelo e nel cantiere di San Pietro. Fu architetto del Duomo di Milano. Egli prevedeva per la facciata un rialzamento del presbiterio. Inoltre sostituì gli altari in favore della romanità. Ripropose dunque una facciata romanica non congrua con l'architettura gotica del Duomo. Questa proposta non venne mai realizzata. Propose che una facciata per il monastero di San Lorenzo a Escorial, insieme ad una disposizione per gli interni.
Costrutti architettonici sono stati da lui dipinti anche in Palazzo Poggi a Bologna e a Palazzo Guzzani. A lui si deve anche la ricostruzione della Cupola di San Lorenzo a Milano.