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PROCESSO COMUNICATIVO FACCIA A FACCIA

Il modello informazionale è stato applicato anche allo studio della comunicazione faccia a faccia. Vediamo allora come le componenti del processo comunicativo sono viste in relazione alla comunicazione umana: - L'emittente sono due persone, uno elabora e l'altro riceve il messaggio inteso come un insieme di informazioni da trasmettere. - L'apparato è costituito dagli organi della fonazione trasmittente. - Il mezzo attraverso il quale il messaggio viene veicolato, è costituito dall'aria che propaga il messaggio codificato in vibrazioni sonore. - La fonte di rumore può essere qualsiasi interferenza che può modificare o rendere incomprensibile il messaggio. - L'apparato è costituito dagli organi dell'udito che ricevono le vibrazioni sonore. Importante ricordare che la comunicazione è "un processo di interazione,

Il processo di costruzione collettiva e condivisa del significato, come afferma Paccagnella, è dotato di livelli diversi di formalizzazione, consapevolezza e intenzionalità. Pertanto, la comunicazione viene rivalutata nella sua dimensione sociale.

La comunicazione è un processo comunicativo in cui ogni partecipante orienta la propria azione sulla base dei comportamenti, delle azioni o delle intenzioni osservate o attribuite ai propri interlocutori. È una forma specifica di interazione che coinvolge almeno due partecipanti.

La comunicazione è dotata di un certo livello di intenzionalità nel condividere un significato, nonché di un livello di consapevolezza di trovarsi in una situazione comunicativa.

È un processo nel quale si costruisce un significato condiviso attraverso sistemi simbolici e linguaggi più o meno formalizzati.

Quindi, la comunicazione è lo scambio di contenuti che hanno un significato per entrambi i partecipanti, sottolineando alcuni aspetti/concetti.

I partecipanti sono attori sociali. Lo scambio comunicativo avviene sulla base di motivazioni e scopi all'interno di un contesto culturale. Gli attori hanno prodotto delle loro esperienze soggettive e sociali compiute nel corso della vita e un'identità.

Spesso è presente un'asimmetria per cui uno dei due ha più potere/prestigio tra i partner.

DIFFERENZE TRA LINGUAGGIO VERBALE E LINGUAGGIO NON VERBALE

Lo scambio comunicativo avviene usando due tipi di codici:

Codice convenzionale -> linguaggio verbale

  • Facile mentire (comunichiamo qualcosa su di noi)

Codice analogico -> linguaggio non verbale

  • Con quello non verbale è molto più difficile mentire perché scaturisce direttamente da dentro.
  • Presenta una maggiore indeterminatezza semantica per cui è più probabile fraintendere il significato del linguaggio non verbale.
  • È espresso in modo
  1. Il linguaggio non verbale svolge diverse funzioni:
    • Quando fa da supporto al linguaggio verbale, ad esempio l'espressione del volto e i gesti che accompagnano le nostre parole.
    • Quando esprime la nostra partecipazione o meno all'ascolto (espressione).
    • Quando esprime lo stato d'animo emotivo di chi parla o ascolta (funzione emotiva/affettiva).
    • Quando definisce o conferma il tipo di relazione esistente tra gli interlocutori (funzione relazionale).
    • Quando informa i comunicanti riguardo al come si sta svolgendo o si dovrà svolgere la loro interazione (funzione metacomunicativa).
  2. I componenti del linguaggio non verbale sono:
    • Sistema cinesico che comprende il contatto oculare, la mimica facciale, i gesti, la postura,
l’orientazione• Prossemica che riguarda la distanza interpersonale e la dislocazione nello spazio• Sistema paralinguistico che comprende il tono e volume della voce, frequenza e intensità, ritmo e pause• Aptica che comprende le diverse forme di contatto fisico (stretta di mano, bacio accademico, pacca sulla spalla etc)

LO STUDIO DEI MEDIA DI MASSA

A partire dagli anni Venti del secolo scorso i media - - diventano di massa, diffusi e accessibili stampa, cinema, radio alla maggioranza della popolazione, facendo emergere una serie di interrogativi che riguardavano il tema del potere che erano in grado di esercitare sulle opinioni e sui comportamenti delle persone.

Si iniziano così a studiare gli effetti che essi potevano provocare all’interno della società, studi che produssero molteplici teorie suddivisibili in tre fasi:

  1. Fase che parte: vede l’affermarsi dell’idea che i media abbiano un forte potere nel manipolare
    1. A partire dagli anni Quaranta, si afferma l'idea che i media producono effetti limitati dal filtro posto dalle caratteristiche psicologiche degli utenti e dall'influenza che esercitano le relazioni interpersonali.
    2. A partire dagli anni Settanta, si riafferma l'idea che i media abbiano un potere elevato nel determinare effetti forti. Da questa terza fase scaturirono teorie molto note:
      • Teoria della spirale del silenzio: sostiene che è necessario focalizzare l'attenzione sul modo con cui i media determinano indirettamente la nostra percezione della realtà, tanto che essi, in particolare la televisione, sono capaci non solo di influenzare, ma anche di creare l'opinione pubblica poiché enfatizzano alcuni aspetti a scapito di altri.
    vengono ridotte al silenzio.
    • Teoria della coltivazione
    Pone l'attenzione sul mezzo televisivo (in particolare la fiction) come agenzia di socializzazione che entra in competizione con altre agenzie (famiglia, scuola etc) nel narrare i fatti della vita e del mondo. Essa è in grado di coltivare immagini della realtà distorte e stereotipate.
    • Teoria della dipendenza
    Parte dalla considerazione che la maggior parte dell'esperienza che gli individui possono avere dipende dai media:
    • Per comprendere se stessi e la realtà che li circonda
    • Per orientare l'azione e orientare l'interazione
    • Per orientare le attività di svago.
    L'intensità della dipendenza varia però a seconda delle caratteristiche individuali, quali le motivazioni, gli scopi e le aspettative possedute nei confronti dei contenuti, che orientano le scelte e comportamenti di consumo.

    Una teoria che si differenzia da queste è l'ipotesi

    Il testo fornito riguarda l'agenda dei media e le caratteristiche dei media digitali.

    Parte dalla considerazione che c'è uno scarto rilevante tra la parte di realtà vissuta direttamente dalle persone e la parte della realtà conosciuta attraverso i media, per cui:

    • Le persone tendono a dare maggiore importanza a temi ed eventi proposti dai media
    • L'influenza dei media riguarda gli argomenti intorno ai quali maturare un'opinione.

    Dunque i media spingono ad avere alcuni argomenti in agenda, sui quali produrre una propria opinione.

    Le caratteristiche dei media digitali sono:

    • Il termine media digitali si riferisce a tutti i dispositivi che si basano su tecnologie digitali connessi alla rete (pc, tablet, smartphone, console per videogiochi, e così via).
    • L'invenzione di Internet ha seguito tre fasi:
      1. Invenzione della rete di computer Arpanet nel 1969
      2. ...
    statico (inizio anni '90); Web 1.0. (inizio del terzo millennio). Web 2.0 Il passaggio dal web 1.0 al web 2.0 presenta due aspetti principali che fanno parlare di "rivoluzione": - Il successo dei siti di social network che cambia la comunicazione interpersonale - Il web 2.0 è collaborativo e partecipativo e produce forme di comunicazione orizzontali. I media digitali sono: - Digitali: le informazioni sono rappresentate attraverso una sequenza di cifre binarie che consentono di trattare le informazioni con estrema facilità - Multimediali: integrano le diverse modalità espressive e i diversi contenuti in un unico dispositivo tecnologico - Ipertestuali: i contenuti sono collegati tra loro attraverso rimandi logici che si manifestano nel sistema dei link, così da poter essere fruiti seguendo molteplici percorsi di lettura - Sociali: i contenuti sono prodotti e distribuiti da molti a molti in quanto milioni di utenti comunicano in

    Una struttura distribuita a rete:

    • gli utenti interagiscono direttamente con i contenuti interattivi
    • molte piattaforme consentono di creare un profilo personale con cui stabilire, gestire e mantenere relazioni sociali con gli altri, amici, parenti ma anche creare legami nuovi

    Effetti dei media digitali:

    • Interagire con le persone, fare esperienza, trovare contenuti conoscitivi non hanno più bisogno della compresenza fisica né la sincronicità temporale.
    • Confini sfumati tra pubblico e privato i media digitali aumentano la vicinanza "fisica" e psicologica grazie all'introduzione dei segni che compongono il linguaggio non verbale, come ad esempio le videochat/videochiamate
    • Nuove modalità di interazione cambia il modo di lavorare, nel costruire e proporre la propria figura professionale
    • Nuova cultura

    professionale :

    • Nuova cultura collaborativa e partecipativa: la rete consente una moltiplicazione dei luoghi di dibattito su questioni pubbliche
    • Nuove sfere pubbliche: la rete offre la possibilità di rappresentare e narrare se stessi e giocare con la propria identità
    • Nuove dimensioni dell'identità: le disuguaglianze sociali

    Modulo 7

    Il concetto di disuguaglianza sociale indica una distribuzione disomogenea delle risorse economiche, sociali, politiche e culturali all'interno di un determinato contesto sociale. (Non tutti hanno le stesse risorse)

    Le disuguaglianze in ogni società vengono prodotte da un sistema di stratificazione, ossia un insieme di strutture sociali e di norme culturali che producono, giustificano e mantengono le disuguaglianze sociali. Nei secoli trascorsi ogni società umana ha prodotto disuguaglianze a seconda di come sono organizzate.

Dettagli
A.A. 2022-2023
55 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/07 Sociologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher angelica.ecchioni di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica Niccolò Cusano di Roma o del prof Carrarini Simonetta.