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DISEGNO DI RICERCA
Serie di procedure che riguardano quale popolazione studiare e con quali metodi al fine di
rispondere all’interrogativo che ci si è posti.
1) Definire l’argomento della ricerca ovvero lo scopo (interesse, idea, teoria)
2) a) Concettualizzazione: si chiarisce il significato dei concetti e delle variabili.
La concettualizzazione consiste nel trovare un accordo sul significato dei termini
concetto. direttamente osservabili
(Kaplan)Esistono tre classi di cose che vengono osservate: quelle ,
indirettamente osservabili costrutti
quelle (osservazione più raffinata) e i (creazioni teoriche
basate sull’osservazione).
Un indicatore è un simbolo della presenza/assenza del concetto, se diversi indicatori
possono rappresentare lo stesso concetto tutti si comporteranno come se il concetto fosse
reale e potesse essere osservabile.
reale nominale
Esistono diversi tipi di definizioni: (affermazione natura essenziale),
operativa
(assegnata a un termine senza che rappresenti un’entità reale) e (come misurare
un concetto).
b) Scelta metodo di ricerca più adatto
c) Definizione operativa: sviluppo d procedure di ricerca che permettono di fare osservazioni e
rappresentare concetti in modo reale. Si stabiliscono le tecniche per misurare le variabili e
come raccogliere i dati. Vi sono diverse procedure da definire:
-intervallo di variazione (categorie più o meno ampie)
-grado di precisione
d) Popolazione e campionamento: selezione del campione dal gruppo che si vuole studiare.(*)
3) Osservazione: raccolta dei dati empirici
4) Elaborazione dei dati: trasformazione dei dati in forma di analisi
5) Analisi: studio dei dati elaborati e conclusioni
6) Applicazione: comunicazione dei risultati
Approccio nomotetico
Con l’approccio ideografico si ha la sensazione di aver compreso a pieno; con l’approccio
nomotetico si è aperti a equivoci e erronei le variabili devono essere correlate, la causa deve
avvenire prima dell’effetto e la relazione non deve essere spuria (effetto spiegato da una terza
variabile). Una spiegazione nomotetica è solitamente incompleta, le eccezioni cono confutano una
relazione causale e le relazioni non possono applicarsi alla maggioranza dei casi.
Causa necessaria: deve essere presente affinché si verifichi l’effetto.
Causa sufficiente: garantisce l’effetto.
Obbiettivi
Esplorazione: iniziare a conoscere l’argomento (focus Groupgruppi di discussione).
Descrizione: si osserva e si definisce quanto osservato.
Esplicazione: si cerca di capire il perché, anche attraverso la sperimentazione.
Unità di analisi
Le unità di analisi sono principalmente gli individui (studi esplicativi sulle dinamiche sociali e studi
descrittivi sulla popolazione), i gruppi, le organizzazioni sociali formalmente costituite, le interazioni
sociali tra soggetti e gli artefatti sociali (oggetti concreti).
Possono essere fatti ragionamenti errati riguardo la scelta delle unità di analisi:
-Fallacia ecologica: ciò che accade a un gruppo viene attribuito a tutti gli individui.
-Riduzionismo: troppo limitato, ci sono alcuni casi in cui occorre tener conto del gruppo
complessivo e non dei singoli individui (es. squadra di calcio).
Dimensione temporale
Studio trasversale: osservazione del fenomeno in un momento preciso, si raccolgono i dati una volta
sola.
Studio Longitudinale: osservazione del fenomeno per un periodo, si raccolgono i dati più volte.
Esistono tre tipi: trend (cambiamenti della popolazione), coorte (sottopopolazioni specifiche) e panel
(singole persone).
( )Campionamento
*
Il campionamento consiste nel raccogliere informazioni su un sottoinsieme della popolazione; esso
segue il principio di inferenza ovvero si estendono le informazioni prese da un campione sull’intera
popolazione. meno costi
Il campionamento è più vantaggioso rispetto al censimento in quanto ha , tempi più
rapidi ben addestrati approfondire
, intervistatori e permetti di gli aspetti in modo accurato. Tutta via
copertura campionamento non risposta
può comportare errori di selezioni che riguardano la , il e la .
Valore vero
Il valore vero (V) è dato solo dal calcolo sull’intera popolazione (N), quello sul campione (n) è solo
una stima (v). Bisogna tener conto dell’errore di campionamento (e).
V = v ±e
Elementi di probabilità c’è il 5% di probabilità che il parametro vero sia al di fuori dell’intervallo di
credibilità. Elemento di approssimamento si può determinare una stima solo intervallare.
Campione probabilistico
Il campionamento probabilistico riguarda una descrizione statistica precisa della popolazione,
esistono diverse tipologie di campione:
- Casuale semplice: da una lista vengono presi dei campioni a caso
- Sistematico: si sceglie dalla lista un’unità ogni tot secondo un intervallo
- Stratificato: si suddivide la popolazione in sottopopolazioni omogenee (strati), si estrae un
campione da ogni strato e si uniscono creando un campione globale.
- A stadi: la popolazione viene divisa in livelli gerarchici all’interno dei quali si estraggono unità
primarie e all’interno di esse unità secondarie.
- A grappoli: la popolazione è divisa naturalmente in gruppi e si estraggono dei grappoli.
- Per aree: si estrae il ordine gerarchico dalle aree territoriali (provincia, comune, quartiere, via,
abitazione, individuo).
Calcolo dell’errore:
Variabile metrica
z=1,96 s=deviazione standard n=ampiezza del campione pq
2
Variabile dicotomica (0/1,si/no)
z=1,96 s=deviazione standard p=si q=no n=ampiezza campione
Calcolo dell’ampiezza del campione:
Variabile metrica
Variabile dicotomica
Campione non probabilistico
Non vi è nessuna lista specifica da cui prendere il campione, esistono tipologie di campione:
- A casaccio: il ricercatore prende dei soggetti a caso;
- A scelta ragionata: il ricercatore seleziona il campione sulla pase delle proprie conoscenze;
- A valanga: il ricercatore raccoglie dati dai pochi membri che riesce a raggiungere;
- Per quote
- Telefonico
- Bilanciato
- Disegno fattoriale
- Di convenienza
Scale e Indici
Una scala è un insieme coerente di elementi considerati indicatori di un concetto generale; è
assegnando dei punteggi a modelli di risposte
costituita , permette di studiare fenomeni complessi
che non possono essere osservati direttamente.
L’autonomia semantica può essere:
- Elevata (es. titolo di studio)
- Parziale (scala ordinale)
- Nulla (termometro dei sentimenti da 0 a 10)
Scale additive
Si basano sulle somme dei singoli elementi, non sono riproducibili perché dal punteggio non si può
risalire alla singola domanda.
ordinale
Scala di LIKERT, è una scala con categoria di risposte in ordine (es. completamente
d’accordo, d’accordo, disaccordo, completamente in disaccordo).
Analogamente nel differenziale semantico i rispondenti devono scegliere fra due posizioni opposte
(es. complesso/semplice o piacevole/sgradevole).
Per capire se la scala è valida occorre applicarla su ricerche e campioni diverse, se coefficiente alfa di
Cronbach è maggiore di 0,7 la scala è accettabile.
Scale cumulative
Le scale cumulative sono la soluzione al problema della riproducibilità, si può quindi risalire alla
singola domanda.
Scala di GUTTMAN, si ordinano tutti gli item in base ai criteri (difficoltà crescente); quando si è
d’accordo con un indicatore forte è probabile concordare anche con quelli più deboli .
gradi diversi di intensità
Scala BOGARDUS, ciascuna domanda ha della variabile, può accadere che
si esca dalla sequenza standard 11100 -> 10010.
Il rapporto tra il numero di risposte corrette e il numero di risposte totali è detto coefficiente di
riproducibilità e deve essere maggiore di 0,9.
Indici
selezionano analisi delle relazioni
Si gli elementi (item), si fa un empiriche tra gli item che pensiamo
assegna un punteggio validano
di includere, si alle singole risposte e si gli indici.
Esperimenti
L’esperimento classico è costituito da una variabile indipendente X che è la causa e una variabile
dipendente Y che è l’effetto (esistono anche variabili confondenti Z spurie).
Con l’esperimento il ricercatore produce una variazione di X per vedere la variazione di Y.
Concetto di causa Se X, allora Y sempre. Le conseguenze sono verificabili sul piano empirico.
associazione successione temporale costanza
E’ necessaria tra X e Y, deve esserci e .
Covariazione se varia X, varia Y.
Svolgimento dell’esperimento
1. Ha luogo il pre-test prima dell’esperimento e serve a definire la posizione dei soggetti secondo
la variabile dipendente;
2. i partecipanti sono sottoposti a stimoli da una variabile indipendente;
3. ha luogo il post-test dopo l’esperimento in cui si misura nuovamente la variabile dipendente.
Il gruppo sottoposto allo stimolo è detto gruppo sperimentale, quello (se osservato) non sottoposto
allo stimolo è detto gruppo di controllo.
Selezione soggetti
Randomizzazione: si assegnano in modo casuale i soggetti ai gruppi sperimentale e di controllo che
devono essere in media equivalenti (oscillazione).
Manipolazione: si manipola X al fine di far cambiare la Y.
Effetto causale medio T = E(Yt) - E(Yc)
(formula uguale per il matching)
E(Yt) è la media delle Y nel gruppo sperimentale, E(Yc) nel gruppo di controllo.
Matching: si creano coppie di soggetti identici e si mette un soggetto per ogni gruppo.
Esperimenti
I gruppi vengono divisi seconda randomizzazione.
- Disegno “solo dopo” a due gruppi: Y - Y
2 1
- Disegno “prima-dopo” a due gruppi: (Y – Y ) – (Y – Y )
4 3 2 1
- Disegno di Salomon a quattro gruppi: vengono fatti entrambi i precedenti disegni.
Non esperimenti
Non vi è la randomizzazione, i gruppi non sono quindi equivalenti.
- Disegno “prima-dopo” a un gruppo sperimentale: Y - Y
2 1
- Disegno a serie temporale interrotta: ci sono più misurazioni, si misura la tendenza.
- Disegno “prima-dopo” a due gruppi senza random: (Y – Y ) (Y – Y )
4 3 2 1
- Disegno “es post facto”: Y - Y
2 1
Indagini campionarie
Le indagini campionarie vengono utilizzate per misurare l’atteggiamento e gli orientamenti di
un’ampia popolazione; il rispondente è sempre un individuo. Esse prevedono la costruzione del
questionario, la selezione del campione e la raccolta dei dati.
Come porre le domande aperte chiuse
Le domande (po