Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
LE FUNZIONI DI JAKOBSON
1. funzione referenziale
2. funzione espressiva o emotiva
3. funzione conativa
4. funzione poetica
5. funzione metalinguistica
6. funzione fatica
La teoria degli atti linguistici formulata da Austin e Searle si basa sul presupposto che con
un enunciato non si può solo descrivere il contenuto o sostenerne la veridicità, ma che la
maggior parte degli enunciati servano a compiere vere e proprie azioni in ambito
comunicativo. Possiamo trovarci anche davanti ad atti linguistici indiretti.
Lo spazio per Simmel diventa metaforicamente il sociale per alcune sue caratteristiche
tipiche:
-l’esclusività
-la chiusura o limitazione
-la fissazione
-il rapporto fra vicinanza e lontananza
-la mobilità
Herbert Blumer definisce tre premesse che sintetizzano al meglio l’approccio:
gli esseri umani agiscono verso le cose sulla base del significato che esse hanno per loro. Il
significato deriva dalle interazioni sociali. I significati sono trattai e modificati lungo un
processo interpretativo usato dalla persona nel rapporto con le cose che incontra.
lezione 3: la comunicazione di massa e la comunicazione digitale messe a confronto.
modello del 1949→ elaborazione del modello di Shannon e Weaver.
catena→ emittente–mezzo o canale–messaggio–ricevente–feedback.
Libro apocalittici e integrati (1964)--> libro dedicato alla cultura di massa e ai mezzi di
comunicazione, il cui titolo diventerà una vera e propria formula per riassumere il dibattito tra
pessimisti e ottimisti; tra coloro che vedono nei media una fonte di manipolazione e chi ne
sottolinea l’utilità nell’informare, educare e intrattenere le persone. Gli apocalittici, puntando
l’indice contro i mass media, sostenendo che per coinvolgere un pubblico quanto più vasto
ed eterogeneo possibile, livellano i contenuti e promuovono il conformismo rispetto a
determinati valori. Gli integrati ribattono evidenziando come i mezzi di comunicazione siano
protagonisti della diffusione dei beni culturali e mettono in risalto l’importanza di una cultura
di massa.
Media→ dimensione istituzionale, nascita del servizio pubblico.
Nuovi media o digital media? Con i new media i media tradizionali non esistono più?Cosa
succede?
Deep fake→ il significato è ‘’profondo falso’’ e indica l’uso di strumenti di apprendimento
automatico sviluppati da un’intelligenza artificiale con la finalità di produrre contenuti
effettivamente non reali attraverso la manipolazione e la sovrapposizione di immagini e
video. A differenza delle immagini ritoccate, gli algoritmi di face swapping utilizzati per la
creazione del video sono accurati e producono risultati di grande realismo. Il deep fake
prende forma nel 2017 quando un utente della piattaforma Reddit con il nick deepfake posta
dei video in cui i volti di star Hollywoodiane vengono sovrapposti a quelli di attori e attrici di
scene di film pornografici divenendo molto popolari. Nato con una caratterizzazione legata al
revenge porn, il deep fake si è esteso a molti altri contesti come quello della satira politica,
del cybercrime e del cyberbullismo e viene indicato come una delle maggiori minacce alla
corretta circolazione dell’informazione online.
F.Pasquali dice che una prima difficoltà inscritta nei presupposti della dizione nuovi media
risiede nell’oggetto in relazione al quale si propone una specificazione: i punti di vista
adottati, le pertinenze e i tratti distintivi prescelti nella definizione dei media tout court hanno
condizionato e condizionano anche la descrizione e definizione dei nuovi media.
Alcune caratteristiche dei digital media:
-digitalizzazione
-multimedialità
-interattività
-ipertestualità
Che storia ha internet?
-le origini di internet: ARPA
-il world wide web
-la multimedialità
-il cyberspazio
Prima definizione di internet:
è un insieme complesso di computer e reti, diffuse su scala mondiale, collegate tra loro
attraverso canali trasmissivi diversi e unite dal gruppo di protocolli denominato Tpc/Ip.
Se guardiamo lo sviluppo di Internet oggi, una specifica attenzione meritano anche gli
algoritmi, cioè una successione di istruzioni o passi che definiscono le operazioni da
eseguire sui dati per ottenere i risultati.
Le comunità virtuali sono nuclei sociali che nascono nella rete quando alcune persone
partecipano costantemente a dibattiti pubblici e intessono relazioni interpersonali nel
Cyberspazio, inteso come spazio concettuale in cui le parole, le relazioni umane, i dati, la
ricchezza e il potere vengono espressi servendosi della telematica.
Ferdinand Toennis, nel XIX affrontò la differenza tra Gemeinschaft (comunità) e Gesellschaft
(società) intese non solo come due differenti tipi di organizzazione sociale, ma anche
differenti stili di vita.
1887→ con la tecnologia, cos’è successo?
Sherry Turkle ne La vit sullo schermo sottolinea che:
più andiamo avanti e più vivremo ogni giorno in zone permeate e permeabili sia alla realtà
sia alla simulazione, al concreto e al virtuale. I confini sono sempre meno definiti quando
facciamo acquisti veri in mondi virtuali appositamente costruiti; ma intanto cresce una nuova
articolazione sul modo in cui vadano intesi i confini tra reale e virtuale. Vivere nel
cyberspazio fa diventare sempre più urgente la necessità di riflettere su noi stessi. Occorre
costruire degli spazi da cui poter riconsiderare i nostri molteplici se.
La paola digitale deriva dal latino digitus e rinvia all’utilizzo delle dita per contare. Il termine
digitale viene usato per indicare le grandezze espresse numericamente. L’opposto del
digitale è analogico. La differenza tra digitale e analogico consiste nel fatto che mentre la
rappresentazione digitale è discreta quella analogico continua e varia al variare del
fenomeno rappresentato.
La principale fonte delle nuove forme di disuguaglianza sociale. Il divario digitale è relativo
alle diverse opportunità di accesso alla tecnologia e all’informazione: da una parte il mondo
occidentale, il Giappone e le nazioni del sud-est asiatico che hanno investito nell’ICT,
dall’altra parte le nazioni del resto del pianeta i cui abitanti sono esclusi dalle nuove
tecnologie. Anche all’interno dei Paesi occidentali le nuove opportunità non sono distribuite
in modo uniforme, ma privilegiano gli individui appartenenti alle classi sociali più elevate, i
giovani rispetto agli anziani, gli uomini rispetto alle donne, gli autoctoni rispetto agli
immigrati, creando così sacche di popolazione relegata ai margini delle trasformazioni in
atto, di cui pagano solo i costi senza goderne i benefici.
lezione 4: la teoria ipodermica, il two step flow of communication, il modello di
lasswell.
Con il nome communication research si fa riferimento alla prima fase degli studi sulla
comunicazione che vanno dalla fine degli anni 20 del secolo scorso alla seconda metà degli
anni cinquanta dello stesso secolo, ed è caratterizzata da un gran numero di ricerche sui
diversi temi della comunicazione che avevano l’intenzione di comprendere quali fossero le
regole sociali del funzionamento della comunicazione e quali effetti i mezzi di comunicazione
di massa avessero sulle persone. Il tema della ricerca empirica sugli effetti è da considerarsi
come ciò che caratterizza la communication research ed è proprio al gran numero di
ricerche svolte in questo periodo che si devono due importanti risultati: la critica ad una
visione semplicistica della comunicazione e la messa a punto di uno delle teorie più
importanti sui media, il two-step of communication, in italian nota come flusso a due fasi
della comunicazione.
Una formazione nuova, che non si fonda sulla personalità dei suoi membri, ma solo su
quelle parti che accomunano l’uno a tutti gli altri ed equivalgono alle forme più primitive e
infime dell’evoluzione organica. Quindi nella massa degli individui sono anonimi, isolati,
atomizzati.
La folla è un aggregato estemporaneo di individui, è un fenomeno tipico delle società
moderne che, attraverso la concentrazione di ampie masse di lavoratori di industrie e
quartieri, ha permesso il sorgere del fenomeno sociale. I primi studi sulla folla furono
condotti all’interno del clima culturale borghese di fine ‘800 da G. Le Bon e G. Tarde: in
questi studi è sottolineato il carattere negativo e di minaccia della follia per l’ordine sociale.
Modello di Lasswell:
-chi? comunicatore
-dice cosa? messaggio
-con quale mezzo? mezzo
-a chi? ricevente
-con quali effetti? effetti
-chi? ricerca su emittenti
-dice cosa? analisi del contenuto
-con quale mezzo? analisi del mezzo
-a chi? analisi dell’audience
-con quali effetti? analisi degli effetti
Anche se il modello inteso come superamento della teoria ipodermica, risulta di grande
asimmetria della relazioni: utilità, non risolve alcune questioni legate a:
-che lega l’emittente al destinatario.
Indipendenza dei ruoli: fonti e destinatario appaiono come soggetti che non entrano mai in
contatto tra di loro, ne appartenenti allo stesso contesto.
Intenzionalità della comunicazione: i messaggi veicolati dai media si prefiggono sempre un
obiettivo, c’è sempre un’intenzionalità da parte dell’emittente.
‘’Guerra dei mondi’’, 30 Ottobre 1938-Orson Welles.
Su circa 6 milioni di radioascoltatori che seguirono il programma, circa 1 milione credette
che gli Stati Uniti fossero stati invasi dai marziani.
I motivi del successo radiofonico nella ricerca di cantril:
-il tono realistico della narrazione
-l’affidabilità della radio
-l’uso di esperti
-l’uso di località realmente esistenti
-la sintonizzazione dall’inizio del programma o a programma già cominciato.
Lo studio di Cantril è una pietra miliare della Communication research sulla radio per diversi
motivi. Per prima cosa perchè è un caso di panico mediale legato ad una narrazione
fantascientifica, mostrando la potenza dell’immaginario e dell’immaginazione sociale. In
secondo luogo perchè la ricerca è una critica molto forte alla teoria ipodermica, proprio
grazie alla definizione di abilità critica.
Un’altra ricerca molto importante sulla radio come mezzo di comunicazione di massa è
quella che ne analizzano il portato educativo e di circolazione delle idee, pubblicata
anch’essa nel 1940 e frutto del lavoro di Paul F.Lazarsfeld. Radio and the printed page è il
nome del libro con cui Lazarsfeld traccia il resoconto della ricerca che lo ha visto collaborare
con