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Il lavoro interinale

Rapporto trilaterale- Produce una scissione tra datore di lavoro di fatto e datore di lavoro di diritto: il lavoratore assume la qualifica di dipendente temporaneo, di dipendente di un'organizzazione privata (l'agenzia) per poi prestare la propria opera professionale presso un'altra impresa (l'impresa utilizzatrice).

È un rapporto tra tre parti in cui vi è un contratto di lavoro (tra agenzia e lavoratore) e un appalto di servizi d'opera; tra il soggetto che concretamente utilizza la prestazione di lavoro e il lavoratore temporaneo non incorre in alcun rapporto contrattuale, anche se non mancano obbligazioni di carattere giuridico (vengono inseriti nell'organizzazione). Da una parte il diritto al lavoro e dall'altra il diritto commerciale; tipologie legislative diverse.

Il lavoro interinale non è diffuso solo in Italia

Caratteristiche:- Costo elevato ma estrema flessibilità- Durata media delle mansioni:

due mesi- Imprese medio grandi dell'industria manifatturiera- Regioni settentrionali (ma talvolta lavoratori meridionali)- Mansioni operaie, giovani, ma adulti in crescita, immigrati, istruzione medio-bassa- Affidabilità- Periodo di prova: canale di reclutamentoInstabile e insicuro- Giostra per alcuni: riguarda solo alcuni: giovani, donne- Inferiori livelli salariali nell'arco della propria vita lavorativa- Può costituire il modo per entrare nel mercato del lavoro per poi trovare un lavoro a tempoindeterminato- Insicurezza del lavoro: queste forme di lavoro instabile tendono a prolungarsi nel corso dellacarriera produttiva, incide molto sulla percezione di se stessi- Importanza della famigliaLe stime sui precari sono variabili, sono oggetto di dibattito politico, ma si può dire che:- Il fenomeno è in espansione- È una condizione abbastanza condivisa (dai 3 ai 6 milioni)- È un insieme disomogeneoPerché la precarietà

non è legata solo al contratto di lavoro? Può essere legato al tipo di lavoro in cui uno si trova

Sfiducia dello stato stesso

Il background familiare incide

Chi ha una famiglia da mantenere si può sentire più precario

Sistema di welfare

Nel rimanere instabile ci sono una serie di elementi da valutare:

  • Reti di relazioni con diversi datori di lavoro
  • Sistema di welfare
  • Debolezza contrattuale e organizzazione sindacali
  • Legami familiari come rete di protezione
  • Legato a processi di individualizzazione (scelta di sposarsi, fare figli)
  • Comportamenti lavorativi e ruolo extra-lavoratori

Per essere precari basta solo analizzare il contratto di lavoro? Bisogna considerare anche:

  • Reddito e patrimonio familiare
  • Stato sociale (sostegno ai disoccupati)
  • Situazione individuale: giovane, migrante, breadwinner (idea che deve essere l'uomo principalmente ad avere uno stipendio e più alto di quello della moglie), ampia/limitata rete familiare
  • Reti e capitale

Area di residenza

9/11

Seminario

14/11/22

DISEGUAGLIANZA

Gli archeologi affermano che le diseguaglianze fino al Neolitico erano limitate, crescono con l'agricoltura e poi con l'industria.

Nell'800 in Europa occidentale le diseguaglianze sono pronunciate, ma nel corso del novecento diminuiscono, fino agli anni 1970, per poi crescere nuovamente in modo rapido.

Le diseguaglianze sono sottostimate dalle persone (e anche nelle ricerche perché i grandi patrimoni sono difficili da cogliere; paradisi fiscali...).

Il mito della mobilità sociale blocca le azioni collettive e contemporaneamente legittima le diseguaglianze sociali.

Gli insaporitori

Aumento delle distanze tra le classi sociali, da loro negato

LA CONTRATTAZIONE COLLETTIVA E LE ORGANIZZAZIONI SINDACALI

LO STATUS DELLA CONTRATTAZIONE

- Questione mai risolta definitivamente

- Tensione continua tra il rapporto singolo o collettivo (aziendali, territoriali o nazionali) e un datore di lavoro

Contrattazione collettiva connaturata alla nascita delle associazioni operaie- La contrattazione collettiva è uno strumento di regolazione del rapporto di lavoro al fine di proteggere e promuovere le condizioni di lavoro di tutti i lavoratori (di un paese, un'azienda, un settore)- La contrattazione collettiva è una modalità attraverso cui viene regolata la vendita e l'acquisto della forza lavoro; essa permette di fissare le norme per la regolazione del rapporto d'impiego e per stabilire le relazioni tra le parti

Il potere dei lavoratori- Potere associativo = formazione di organizzazioni collettive di lavoratori (sindacato e partiti politici)- Potere strutturale = collocazione dei lavoratori nel sistema economico: Potere di contrattazione legato al mercato (competenze, livelli di disoccupazione, capacità di sopravvivere senza diventare salariati) Potere contrattuale legato al luogo di lavoro (collocazione all'interno di un settore produttivo)

come Fiat, logistica, subappalto) Mobilitazioni operaie e risposte imprenditoriali - Spatial Fix (riorganizzazione spaziale) - Technological/organization fix (riorganizzazione tecnologica) - Prdouct fix (riorganizzazione del prodotto) - Financial fix (riorganizzazione finanziaria) SINDACATO Contrario alla concezione individualista, favorevole a costituire una cittadinanza del lavoro. Obiettivi: migliorare i livelli salariali e le condizioni di erogazione della forza lavoro; organizzare i lavoratori. Le caratteristiche del processo produttivo e azione sindacale sono correlate: maggiore azione sindacale più veloci le innovazioni tecnologiche e organizzative che i datori di lavoro mettono in atto. Il sindacato si afferma a partire dalla diffusione delle società pluraliste governate da forme di democrazia popolare con una diffusione del suffragio. Non c'è un momento storico comune dei vari paesi poiché visono differenze di sviluppo economico fra le società.

industriali. Nel periodo che va dalla fine della Seconda guerra mondiale alla crisi petrolifera del 73 convivono aspetti diversi: nelle grandi democrazie del nord Europa vivono esperienze partecipative, mentre un sindacato più conflittuale si sviluppa in Italia, Germania, Francia, Inghilterra.

ORGANIZZAZIONE DEI LAVORATORI IN ITALIA

La confederazione generale del lavoro venne costituita a Milano nel 1906, nel 1919 i cattolici costituiscono la Confederazione Italiana del lavoro.

Nel 1926 il governo fascista fornisce riconoscimento giuridico a un solo sindacato purché rappresenti almeno il 10% di una categoria (il sindacato stipula contratti collettivi con efficacia legislativa). L'anno successivo tutti i sindacati a eccezione di quello fascista sono messi fuorilegge.

Nel 1931 con il Codice Rocco si vieta lo sciopero.

Si impone l'ideologia corporativa: collaborazione forzata tra le classi (in Germania nel 1933 il nazionalismo vieta i sindacati e impone un forte

corporativismo). Abolite durante il ventennio, le organizzazioni dei lavoratori si ricostruiscono in forma unitaria come Cgil nel 1944.

AFFERMAZIONE DELLA CONTRATTAZIONE COLLETTIVA

A partire dalla metà degli anni 30:

  • Ciclo di lotte operative vittoriose in una parte del mondo industrializzata: Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna, Australia, Nuova Zelanda e paesi scandinavi
  • Prevalere di regimi dittatoriali e autoritari: Italia, Germania, Giappone e per alcuni aspetti Unione Sovietica

Dove c'è democrazia c'è anche la contrattazione collettiva libera.

I contratti collettivi negli anni 30 vengono firmati per pochi anni (2-3), in quanto le condizioni di fabbrica e dell'economia mutano rapidamente.

Dopo la Seconda guerra mondiale nei paesi occidentali:

  • Contratti di durata prevalentemente di 3 o 4 anni, mentre le condizioni di lavoro cambiano di mese in mese. Richiesta dei sindacati, prima negli stati uniti e in seguito alla Seconda guerra mondiale anche in Europa.
di natura politica. Obiettivi sia economici che sociali. Presente in Europa continentale, come la CGT in Francia o la CGIL in Italia. 3. Sindacalismo di servizio = si occupa principalmente di fornire servizi ai lavoratori, come assistenza legale, consulenza fiscale, formazione professionale. Non si impegna direttamente nella contrattazione, ma può collaborare con altri sindacati per raggiungere obiettivi comuni. 4. Sindacalismo di base = organizzato a livello di base, senza una struttura gerarchica. Si concentra sulla partecipazione diretta dei lavoratori e sulla lotta per i loro diritti. Spesso associato a movimenti sociali e di protesta. 5. Sindacalismo di categoria = organizzato in base alle diverse categorie professionali o settori industriali. Si occupa di rappresentare e tutelare gli interessi specifici dei lavoratori di una determinata categoria o settore. 6. Sindacalismo di classe = basato sulla lotta di classe e sulla difesa degli interessi dei lavoratori contro il capitale. Si oppone al sistema capitalistico e promuove la solidarietà tra i lavoratori. 7. Sindacalismo di massa = organizzato su larga scala, con un alto numero di iscritti. Si concentra sulla rappresentanza e sulla negoziazione collettiva per migliorare le condizioni di lavoro e i diritti dei lavoratori. 8. Sindacalismo autonomo = indipendente da partiti politici o associazioni imprenditoriali. Si basa sulla democrazia interna e sulla partecipazione attiva dei lavoratori. Promuove l'autonomia e l'autogestione dei lavoratori. 9. Sindacalismo internazionale = organizzato a livello internazionale, con l'obiettivo di promuovere la solidarietà tra i lavoratori di diversi paesi e di affrontare le sfide globali. Partecipa a organizzazioni internazionali come la Confederazione Sindacale Internazionale (CSI) o la Federazione Sindacale Mondiale (FSM). 10. Sindacalismo di genere = si occupa di promuovere l'uguaglianza di genere nel mondo del lavoro e di combattere la discriminazione e la violenza sulle donne. Si concentra sulla rappresentanza delle lavoratrici e sulla tutela dei loro diritti specifici.

obiettivi ampi (riforme economiche e sociali attraverso l'azione politica). Le diverse istanze organizzative dei sindacati sono coordinate da un livello confederale più o meno dotato di potere

D'opposizione: in Italia e Francia (Cgil e Cgt). Esprime atteggiamenti conflittuali

Partecipativo: relazioni partecipative-collaborative. Gran Bretagna e Germania, Italia - Cisl e Uil

Sindacalismo di stato = è strettamente legato allo stato come nei paesi del socialismo reale (Urss) e in Cina

Perché si aderisce al sindacato

Sulla sindacalizzazione influiscono diverse variabili, quali la cultura, la politica, l'organizzazione e il grado di coinvolgimento nella gestione dei contratti, e dalla capacità del sindacato di intervenire in modo capillare e continuo sui luoghi di lavoro.

Luoghi, tempi e modalità diverse. Legate anche agli interventi legislativi.

Tasso di sindacalizzazione variabile nei diversi settori industriali. Le categorie

più sindacalizzate sono storicamente quelle operaie delle grandi industrie, gli impiegati del settore pubblico; quelli meno sindacalizzati sono gli impiegati nell'industria, gli addetti nelle piccole unità produttive, gli addetti ai comparati del terziario.- Ci si iscrive maggiormente quando si possono misurare immediatamente alcuni vantaggi e minori sono i rischi derivanti dalla condotta antisindacale dei datori di lavoro.

La Fiat negli anni 50 era una ditta fortemente antisindacale. Altre aziende possono essere favorevoli.

Tipologie dei sindacati:

  • Territoriale od orizzontale = organizza tutti i lavoratori e i disoccupati di un'area specifica, indipendentemente dal lavoro che svolgono. Prima forma storica di sindacato
  • Di mestiere = tipografi nell'Ottocento, macchinisti dei treni, insegnanti, medici
  • Industriale = presente nei diversi settori industriali
Dettagli
A.A. 2022-2023
50 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/06 Psicologia del lavoro e delle organizzazioni

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher lucrezia-solfrini di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia della letteratura e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof Zanon Giovanni Franco.