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IL DOPO GUERRA

Negli anni '20 l'Europa è duramente provata, deve far ricorso a ingenti prestiti forniti dagli Stati Uniti, ma la ripresa economica è lenta, la disoccupazione resta elevata così come i conflitti sociali e politici. Dal punto di vista economico, il commercio internazionale stenta a riprendersi e a tornare ai livelli prebellici, mentre la produzione di manufatti cresce a ritmi elevati, trainata dalle innovazioni tecnologiche e organizzative e dal formarsi di grandi imprese.

UN NUOVO CAPITALISMO: DUE AUTORI DI RIFERIMENTO

Polanyi e Schumpeter si concentrarono sulla crisi di questa forma di organizzazione economica. Essi studiano i processi di cambiamento che si vanno sperimentando a partire dagli anni '30: la formazione di un capitalismo più regolato, in cui lo spazio del mercato si riduce e l'economia viene reincorporata nella società. Essi si concentrano sullo studio del perché è avvenuta questa crisi, come si

èorganizzata e soprattutto che sviluppi ha preso. Si studiano gli sviluppi di21 di 130fi fi flcambiamento e vanno ad identi care questo elemento di moderazione delmercato.Essi vengono da percorsi intellettuali diversi e sono politicamente su posizioniopposte (Polanyi è un socialista e Schumpeter un liberista conservatore), tuttaviale loro analisi presento notevoli a nità.

KARL POLANYI (1886 - 1964)

Si mosse tra la storia economica, l’antropologia e la sociologia della vitaeconomica: dalla Budapest di inizio secolo, dove si accosta al socialismoriformista, alla Vienna del dopoguerra, dove partecipa al dibattito sui fondamentimetodologici delle scienze sociali e a quelli su mercato e piani cazione. Costrettoa emigrare in Inghilterra, entra in contratto con il socialismo laburista e si guadagnada vivere come insegnante tenendo corsi per gli operai.è in questo periodo che, accanto alla ri essione sul fascismo, comincia a lavoro altema delle trasformazioni

del capitalismo liberale e si avvicina agli studi di La grande antropologia e di storia economica. La sua opera più nota è trasformazione pubblicata nel 1944, quando l'autore era ormai vicino ai sessant'anni. Trasferitosi a New York, dove ottiene un incarico di insegnamento alla Columbia University, si dedicherà agli studi sull'organizzazione economica delle società primitive, arcaiche e antiche.

LA SUA OPERA: LA GRANDE TRASFORMAZIONE

Questo libro parla della grande trasformazione che investe le società occidentali a partire degli anni '30, un cambiamento che porta al superamento del capitalismo liberale a erratosi nell'800. Ne uscirà ridimensionato lo spazio del mercato come forma di integrazione dell'economia, e lo stato tornerà ad assumere un ruolo più rilevante per la regolazione dell'economia e della società. Polanyi si pone due interrogativi fondamentali:

  • quali siano le origini storiche
  • del mercato autoregolato;- quali siano le conseguenze sociali ed economiche del mercato autoregolato sull'uomo tra gli ultimi decenni dell'800 e la Grande Crisi del '29 dalla quale si avvierà la grande trasformazione. PRINCIPI TEORICI L'azione economica non è comprensibile in termini individualistici, mai influenzata dalle istituzioni sociali. Questo è un principio importante che scardina uno dei pilastri della teoria razionale precedente. Cerca di mostrare che il motivo del guadagno non è "naturale" per l'uomo, ma è legato al principio razionale del consumatore, è legato a quel particolare periodo storico in cui nasce il principio del mercato regolato, della teoria economica razionale. Le economie primitive non sarebbero comprensibili se si attribuissero ai loro protagonisti motivazioni utilitaristiche. Esse funzionano invece sulla base di complesse reti di obbligazioni condivise.chemotivano il comportamento individuale.Ma non de niscono un comportamento nalizzato alla massimizzazione delpro tto o della propria utilità come Smith ci aveva identi cato. PRINCIPI TEORICI: IL CONTESTO STORICOè con l’economia di mercato che il guadagno diventa rilevante quindi la naturalepropensione dell’uomo al commercio, l’uomo economico di Smith, era il frutto diun fraintendimento storico che anticipava ciò che sarebbe avvenuto molto piùtardi.Secondo Polanyi quindi Smith anticipa un fraintendimento storico che è avvenutonel tempo ma non giusti ca la teoria economica di quel tempo, in quanto appuntoSmith sostiene che il ciclo è semplicemente naturale, in quanto appunto la manoinvisibile garantiva un benessere sociale avvenuto appunto da un comportamentorazionale che spinge l’uomo alla massimizzazione della sua produttività.L’indagine economica non può essere separata dal contesto storico e nonpuò essere messa in discussione la condizione sociale dell'uomo che vive tale contesto storico. Tre principi fondamentali di regolazione delle attività di produzione, distribuzione e scambio dei beni che chiama forme di integrazione dell'economia, che spiegano in qualche modo il perché l'economia di mercato non è l'unica economia che definisce uno sviluppo economico. Parla quindi di reciprocità, redistribuzione e scambio di mercato. PRINCIPI TEORICI: LE FORME DI SCAMBIO - Reciprocità -> quello che avviene nel rapporto tra genitori con gli e viceversa, cioè un confronto, un mutuo aiuto dovuti alla condizione di parentela. - Redistribuzione -> lo stato sociale mediante la tassazione e la spesa pubblica redistribuisce risorse e potere d'acquisto dai più ricchi ai più poveri. - Lo scambio di mercato -> è la forma di integrazione dell'economia che appare solo di recente.

    Nella storia dell'umanità che raggiunge il suo culmine nel corso dell'800 (a seguito della grande rivoluzione industriale): si produce sulla base dei prezzi per determinati beni e si radunerà il lavoro sulla base di prezzi che si formano dall'incrocio tra la domanda e l'offerta di lavoro. 23 di 130 fi fi fi fi fi ff fi fi Quindi è proprio all'interno dello scambio di mercato, come forma di integrazione dell'economia, che in qualche modo si identifica quello che Polanyi chiama lo scambio di mercato, cioè le economie tradizionali o quelle primitive non erano caratterizzate da uno scambio di mercato, non c'era un principio totalitaristico che dava al lavoro una forma diversa, quello dello sfruttamento.

    PRINCIPI TEORICI: IL MERCATO

    In presenza di mercati regolatori dei prezzi si dice che sono mercati autoregolati. È solo in questo quadro che si può propriamente parlare di motivazioni utilitaristiche dell'azione.

    economica. Secondo Polanyi il mercato è sempre esistito, la condizione di mercato in termini di scambio, mentre non è esistito prima dell'800 una condizione di mercato autoregolato e quindi definito dalle logiche razionali della domanda e dell'offerta. La grande trasformazione ha l'obiettivo di spiegare come siano emersi i presupposti istituzionali dello scambio di mercato e di come essi siano stati investiti da una progressiva trasformazione che sfocia nel superamento del capitalismo liberale, con la diffusione di forme moderne di redistribuzione legate allo stato. Polanyi descrivendo quello che è accaduto dal dopoguerra in poi, con il fallimento e messa in dubbio del capitalismo liberale, ci descrive quanto invece i principi di redistribuzioni dello stato siano fondamentali per garantire questo principio sociale.

    PRINCIPI TEORICI: IL SISTEMA ECONOMICO

    Polanyi introduce la distinzione tra economia:

    • Formale - il termine economia è
    sinonimo di economizzare ed indica il processo razionale di allocazione di risorse scarse. Tale definizione è tipica dell'economia neoclassica e si riferisce alla logica formale del rapporto mezzi-fin, che può essere applicata a veri campi concreti. Nasce in seguito dello sviluppo del capitalismo liberale.
    • Sostanziale —> il termine economia fa riferimento alla sussistenza umana e cioè che l'uomo dipende per la sua sopravvivenza dalla natura e dagli altri uomini (egli sopravvive in virtù di un'interazione istituzionalizzata fra se stesso e il suo ambiente naturale) all'interno della società.

    Per Polanyi è il principio della teoria razionale che tende a legare la sussistenza all'allocazione delle risorse scarse da parte di soggetti che cercano di ottenere il massimo reddito dai mezzi di cui dispongono. Ma questo avviene soltanto laddove si sia affermato lo scambio di mercato. Per questo egli ritiene importante per le

    Scienze sociali (storia, antropologia, sociologia economica) un concetto più ampio di economia che può permettere lo studio e la comparazione nel tempo e nello spazio di sistemi economici diversi.

    Quali siano le origini storiche del mercato autoregolato —> essi non vengono creati per effetto del graduale sviluppo della natura propensione allo scambio (come era suggerito da Smith e dagli economisti classici, attraverso un processo naturale storico) ma emergono come conseguenza di interventi politici e di misure amministrative, una questione di volontà.

    Quindi non può essere soltanto il mercato a garantire questi processi di sviluppo ma in realtà è anche lo stato che interviene, quindi c'è un'intenzione nello sviluppo di questo capitalismo liberale. Questi interventi si sviluppano dal '400 all'800, e in maniera differenziata nei diversi paesi: per quanto riguarda la terra si veri

    dalla loro capacità di trovare lavoro). Solo nel corso del XIX secolo, con la rivoluzione industriale, si assistette a una maggiore liberalizzazione del mercato del lavoro. Durante questo periodo, la popolazione rurale si spostò verso le città in cerca di lavoro nelle fabbriche. Le condizioni di lavoro erano spesso estreme, con lunghe ore di lavoro, salari bassi e mancanza di diritti e protezioni per i lavoratori. I sindacati iniziarono a formarsi per cercare di migliorare le condizioni di lavoro e ottenere diritti e protezioni per i lavoratori. Con il passare del tempo, il mercato del lavoro si è evoluto ulteriormente. Sono state introdotte leggi per regolare le condizioni di lavoro, come la limitazione delle ore di lavoro e la tutela della sicurezza sul posto di lavoro. Sono stati istituiti sistemi di previdenza sociale per garantire una certa protezione ai lavoratori in caso di malattia, infortunio o vecchiaia. Oggi, il mercato del lavoro è caratterizzato da una grande varietà di occupazioni e settori, con una maggiore attenzione alla tutela dei diritti dei lavoratori. Tuttavia, ci sono ancora sfide da affrontare, come la disoccupazione, la precarietà del lavoro e le disuguaglianze salariali.
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A.A. 2022-2023
130 pagine
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SSD Scienze politiche e sociali SPS/09 Sociologia dei processi economici e del lavoro

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher novelligiada di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica Guglielmo Marconi di Roma o del prof Cucculelli Fabio.