Domanda 17
I 3 livelli dei sistemi produ vi locali
Risposta 17
La sociologia economica studia i sistemi economici locali, cioè come funziona l’economia in un determinato territorio. Si interessa a
quali risorse vengono prodo e in queste aree e come vengono distribuite. Il modo in cui si produce e si distribuisce dipende dalle
cara eris che della società locale in cui si trova l’economia.
Ci sono tre pi principali di sistemi produ vi locali:
1. Distre industriali: Sono gruppi di piccole e medie imprese concentrate in una zona speci ca e molto collegate tra loro, ognuna
con una propria specializzazione. Queste aziende spesso non vendono dire amente ai consumatori, ma lavorano come par di un
sistema più grande. Per questo, a volte sono chiamate "imprese false".
2. Imprese-rete – Anche queste sono piccole e medie imprese, situate nello stesso territorio, ma lavorano fornendo pezzi o servizi a
grandi aziende. Sono quindi in una relazione di subfornitura.
3. Cluster empirici – Sono gruppi di imprese specializzate nello stesso se ore, che operano in merca piccoli, instabili e molto
cambiabili. A di erenza degli altri due, queste imprese sono spesso in conta o dire o con i clien nali.
Domanda 18
Il mercato del lavoro immigrato rappresenta uno dei merca del lavoro che nel corso degli ul mi decenni ha sperimentato un
interessante dinamicità.
Risposta 18
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Il tema dell’immigrazione è stato studiato sia dai sociologi che dagli economis , sopra u o per quanto riguarda gli spostamen
interni all’Italia e l’impa o che hanno sul lavoro.
Secondo le Nazioni Unite, un migrante è una persona che si è trasferita in un altro paese (diverso da quello in cui viveva
normalmente) e ci rimane per più di un anno.
Per riconoscere un migrante servono tre elemen principali:
1. Si sposta da un territorio a un altro,
2. Entra in un paese che non è il suo paese d’origine,
3. Resta nel nuovo paese per un lungo periodo.
Quando un immigrato arriva in un nuovo paese, trova lavoro nei pos lascia liberi da altri che sono arriva prima. In questo modo
può imparare la lingua, capire le regole del posto e ada arsi allo s le di vita locale.
Nell’Europa del Sud, e quindi anche in Italia, ci sono qua ro modi principali in cui gli immigra vengono impiega :
1. Modello dell’industria di usa: Si trova in molte zone della Lombardia e del Centro-Nord. Gli immigra lavorano in molte piccole e
medie imprese industriali.
2. Modello metropolitano: Presente sopra u o a Roma, Milano e in alcune ci à del Sud. Qui gli immigra lavorano in servizi
semplici, nell’edilizia e nell’assistenza alle famiglie .
3. Modello delle a vità stagionali: Comune nel Sud Italia, riguarda sopra u o il lavoro agricolo legato ai periodi di raccolta.
4. Modello di impiego temporaneo: Presente in alcune zone del Centro-Nord, prevede un’organizzazione che perme e agli immigra
di entrare per lavorare solo per un periodo limitato, sopra u o in agricoltura e nel turismo (alberghi, ristoran , ecc.)
Domanda 19
Facendo riferimento all’organizzazione e alle trasformazioni dell’impresa, alcuni autori iden cano 2 loni principali di uscita dal
modello fordista. Quali sono e in che cosa con uiscono?
Risposta 19
La grande impresa fordista nacque per la prima volta negli Sta Uni all’inizio del Novecento, grazie a nuove tecnologie e alla
standardizzazione nelle industrie pesan e manifa uriere (cioè quelle che producono ogge in grandi quan tà).
In questo periodo, le imprese non erano più ges te solo dalla famiglia del proprietario, perché servivano più soldi e competenze
speci che. Quindi la ges one diventò più organizzata e professionale.
Negli anni ’70, però, questo modello entrò in crisi per due mo vi principali:
1. Problemi esterni: come il forte aumento del prezzo del petrolio nel 1973 (shock petrolifero), l’instabilità dei merca nanziari, la
svalutazione del dollaro e la di coltà nel tenere so o controllo il valore delle monete.
2. Problemi interni: con tan lavoratori ormai occupa , aumentarono le proteste contro il modo in cui era organizzato il lavoro nelle
fabbriche, considerato troppo rigido e fa coso. Cresceva quindi l’opposizione degli operai al sistema fordista.
Per uscire da questa crisi vennero proposte due soluzioni:
1. Neofordismo tecnologico: Questo modello, usato sopra u o nell’industria automobilis ca, puntava sull’uso di macchine e robot
per rendere la produzione più veloce e essibile. Invece della classica catena di montaggio, si usarono sistemi automa zza , che
perme evano di produrre mol pi di prodo diversi, ada andosi meglio alla concorrenza sul mercato.
2. Produzione diversi cata di qualità: Questo modello fu ado ato sopra u o in Germania negli anni ’80. Diversamente dal
neofordismo, puntava non solo sulla tecnologia, ma sopra u o su un modo di lavorare più innova vo e ben organizzato,
valorizzando anche le competenze dei lavoratori.
Domanda 20
Nell’analisi dei processi che cara erizzano lo sviluppo economico alcuni autori evidenziano come tra gli anni 50 e 60 fosse
possibile evidenziare alcuni speci ci approcci alla modernizzazione. Approcci che risultano dominan in quel periodo. Indicare
quali erano fornendone una sinte ca descrizione
Risposta 20
Oggi la modernizzazione è vista come un processo complesso che comprende lo sviluppo economico e anche i cambiamen nella
società, nella cultura e nella poli ca. Tu ques aspe si in uenzano a vicenda.
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Negli anni '50 e '60, alcuni studiosi hanno elaborato diverse teorie per spiegare come avviene la modernizzazione. Queste teorie si
dis nguono tra loro per l’origine, la natura e il numero dei fa ori considera importan per lo sviluppo. Ecco i principali approcci:
1. Teoria degli stadi di sviluppo (Rostow): questa teoria si basa sull’idea di progresso. Ogni società a raversa diverse fasi per
crescere economicamente, passando da uno stadio all’altro no a raggiungere uno sviluppo avanzato.
2. Approccio psicologico (McClelland): secondo questo punto di vista, è importante studiare il po di personalità delle persone. Le
cara eris che psicologiche degli individui sono considerate fondamentali per favorire lo sviluppo di una società.
3. Approccio di usionis co (Lerner): questo approccio si concentra su come gli elemen culturali dei paesi più sviluppa si
di ondono in quelli meno sviluppa . Me e in evidenza il ruolo della comunicazione e dei media nei cambiamen sociali.
4. Analisi stru urale-funzionale (Levy e Almond): propone uno studio più ampio del processo di modernizzazione, considerando sia
fa ori interni che esterni. L’obie vo è analizzare tu e le par della società che contribuiscono allo sviluppo.
Domanda 21
Con riferimento al rapporto tra Welfare e famiglia, quali sono i limi all’espansione dei servizi sociali?
Risposta 21
La di coltà nel far uscire la famiglia dal compito di occuparsi da sola dei gli e delle persone da accudire è legata a problemi nelle
poli che sociali, alla mancanza di servizi adegua per le famiglie e a mo vi economici e stru urali. I servizi sociali, infa , hanno
ancora il problema dei “cos al ” perché richiedono che chi o re il servizio e chi lo riceve siano presen nello stesso momento.
Ques servizi, come l’assistenza e la cura, hanno bisogno di un conta o dire o tra le persone e quindi costano di più, non possono
essere vendu a prezzi di mercato come altri beni.
Negli Sta Uni , la maggior parte dei servizi alla persona è ges ta da priva , mentre nei Paesi del Nord Europa, come quelli
scandinavi, lo Stato o re mol di ques servizi grazie a tasse molto alte. Tu avia, questo ha spesso portato a s pendi più bassi per
chi lavora in ques se ori.
In Italia, però, queste soluzioni non si possono applicare facilmente per diversi mo vi. Per esempio, i sindaca evitano che ci siano
for di erenze nei salari, e inoltre c’è molto lavoro in nero, sopra u o tra i migran , che spesso trovano lavoro nel campo
dell’assistenza familiare senza controlli da parte dello Stato. In ne, lo Stato italiano ha tagliato sempre di più i fondi des na ai
servizi per le famiglie. Per questo, si cercano soluzioni che riducano i cos , ma che spesso peggiorano le condizioni di lavoro.
Domanda 22
Quali sono gli elemen e i conce che de niscono il tema del "conce o di sviluppo nella globalizzazione”?
Risposta 22
Negli anni Novanta, vari cambiamen portano i sociologi a concentrarsi di più sugli aspe culturali e sociali della modernizzazione.
Tra ques cambiamen ci sono: la crescita del capitalismo in Asia, il cambiamento economico nei paesi dell’Europa dell’Est dopo la
ne del comunismo, e le cri che al ruolo troppo limitato dello Stato. Ques even spingono a dare maggiore importanza ai fa ori
culturali e sociali che in uenzano lo sviluppo dei paesi.
Ques fa ori vengono riassun nel conce o di "capitale sociale", cioè l’insieme di valori, relazioni e legami che una persona
costruisce nella società in cui vive. Concentrarsi sul capitale sociale signi ca guardare più da vicino ai fa ori interni che in uenzano il
cambiamento, senza però dimen care l’in uenza di quelli esterni.
Negli anni Novanta, infa , ques processi interni ed esterni si mescolano sempre di più a causa della globalizzazione, che supera la
vecchia dis nzione tra ciò che viene da dentro (endogeno) e ciò che viene da fuori (esogeno) nei processi di modernizzazione.
Domanda 23
Che cos’è il capitalismo e i tre modelli.
Risposta 23
Il capitalismo è un sistema economico basato sulla proprietà privata dei mezzi di produzione (come fabbriche e macchinari), sulla
libertà di guadagnare, sul lavoro delle persone che vendono il proprio tempo e impegno ai datori di lavoro, sul controllo dei pro
da parte dei proprietari, e sul commercio di beni e servizi. Questo sistema si è sviluppato sopra u o in Europa occidentale durante
la rivoluzione industriale, quando si è di usa l’industria, è aumentato il lavoro dipendente nelle fabbriche, si sono accentuate le
di erenze tra ricchi e poveri, ed è diventato sempre più importante il mercato.
Il capitalismo moderno funziona così: le imprese private producono beni da vendere sul mercato con l’obie vo di o enere un<