Estratto del documento

Lo spettatore televisivo si concentra sull'immagine "estesa" (ripetuta) del programma trasmesso,

inconsapevole della sua interazione fisica e psicologica con il "mezzo" televisivo.

Il cinema è un medium caldo perché ad alta definizione mentre la televisione è un medium freddo perché a

bassa risoluzione.

La televisione attuale è molto vicina alla definizione del cinema e questo significa che la televisione digitale

si è riscaldata.

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Le principali tradizioni di ricerca sugli effetti dei media

Teoria dell’ago ipodermico o del proiettile magico, non è una teoria scientifica, ma una pseudo-teoria ideata

dai creativi americani che i media manipolano le persone.

Il contesto sociologico di riferimento è quello della società industrializzata e urbanizzata.

Gli individui isolati, anonimi, non organizzati e spesso poco colti, sono facilmente suggestionabili e con

comportamenti collettivi uniformi → “effetto gregge”.

La teoria dell' “ago ipodermico” o del “proiettile magico” caratterizza la fase dei cosiddetti media

onnipotenti

Teoria degli effetti illimitati: non più individui isolati ed alienati ma individui aggregati ed organizzati, dotati

di capacità critica e di scelta.

Il potere di persuasione dei media sui comportamenti individuali è limitato perché viene filtrato dalle

relazioni sociali e dalle agenzie di socializzazione.

Gli “opinion leaders” agiscono come agenti di collegamento tra i mass media e la popolazione; sono persone

importanti e/o famose (con ruoli pubblici, personaggi dello spettacolo e dello sport, etc ) nella società o in

una comunità (sindaco, maresciallo, parroco, farmacista etc

Al concetto di cultura di massa antepongono quello di → “industria culturale.

I prodotti dell'industria culturale americana sono i film, i giornali patinati, i romanzi, la musica.

Sono generi di consumo e di evasione: l'industria culturale non ha fruitori ma consumatori.

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Dall’uomo naturalmente artificiale alla costruzione sociale delle tecnologie

Arnold Gehlen teorizza l’essere umano come biologicamente carente, che sopravvive attraverso il continuo

intervento sull’ambiente.

La povertà di istinti e di specializzazioni degli umani rispetto agli animali viene compensata dalla capacità di

creare degli artifici che consentono di adattare l’ambiente all’uomo.

L’uomo riesce a supplire l’incompletezza instituale ed organica degli animali trasformando l’ambiente

naturale in ambiente artificiale che migliora la propria esistenza. L’uomo degli artifici è un essere

antinaturale.

Perciò l’uomo è naturalmente artificiale.

La sociologia digitale per i new media

È il nuovo campo di studi indotto dal cambiamento delle scienze sociali.

messaggi e dei mezzi di comunicazione … il linguaggio non è attributo esclusivo dell'uomo, bensì un

carattere che egli può condividere fino a un certo grado con le macchine da lui costruite.

L’individuo impara prima a parlare prima di imparare a scrivere, ma i media elettronici irrompono in uno

stadio che è precedente a questi due: il bambino è esposto a forme di comunicazione elettronica prima che

egli sappia scrivere o parlare.

Il contesto della rivoluzione digitale: dalla quarta rivoluzione alle società

iperstoriche

Negli ultimi anni l'evoluzione delle ICT (tecnologie dell'informazione e della comunicazione) non ha

solamente determinato un cambio di paradigma verso una società più immateriale “società

dell'informazione; come afferma Luciano Floridi è la Quarta rivoluzione.

Si pensava che: All'uomo ormai decentrato nell'universo, nella biologia e nell'inconscio rimane ancora un

punto di forza: la logica della ragione nell'accezione di pensiero calcolante. Questo punto di forza cede

quando Alan Turing pubblica l’articolo sulla rivista Mind “Computing machinery and intelligence”

presentando l’invenzione di una macchina più logica della ragione umana e con un potere computazionale

molto superiore.

La Quarta rivoluzione segna: il passaggio dalle società storiche alla società iperstoriche e l’affermazione

delle tecnologie di terzo ordine.

Es: tutti i membri del G7 si qualificano come società iperstoriche poiché almeno il 70% del PIL dipende da

beni intangibili, fondati sull’uso di informazioni.

Floridi divide le tecnologie tra:

• Tecnologie di primo ordine: umano- tecnologia- natura

• Tecnologie di secondo ordine: umano- tecnologia- tecnologia

• Tecnologie di terzo ordine: tecnologia – tecnologia- tecnologia

Iperstoria e tecnologie di terzo ordine per un nuovo ambiente globale: L’infosfera

Le ICT modificano l’ambiente in cui viviamo unitamente agli agenti che vi operano.

Non più una separazione tra la vita online e quella offline, a favore di una connessione OnLife sempre

presente e attiva nell’Infosfera.

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L’ambiente digitale

È uno spazio immateriale prodotto dalle ICT, accessibile dai dispositivi digitali, che consente una esperienza

altamente interattiva e immersiva in nuovi ambienti mediali, sia come consumatori che come produttori.

L’ambiente digitale aggiunge allo spazio fisico e allo spazio mentale degli individui anche uno spazio virtuale

che modifica l’identità del sé , le funzioni mentali.

L’ambiente digitale consente:

• Di versare vissuti, esperienze, speranze ed emozioni.

• Operare una rappresentazione del mondo conforme alla propria identità sia pure in una dimensione

simulativa

• Mediare una cognizione del mondo virtuale

Nell’ambiente digitale, l’essere umano cambia forma sociale ed epistemologica

Da soggetto interiore si esteriorizza sui social media, da soggetto privato diventa soggetto pubblico nei big

data, diventa assoggettato agli algoritmi.

Impatti sul piano mentale:

• esternalizzazione della mente (in rete)

• trasparenza del pensiero (senza filtri)

• inconscio digitale (emozioni online)

• riversamento della memoria nei big data (memoria collettiva)

• riversamento dell’immaginario sullo schermo (rappresentazioni)

• riversamento delle decisioni agli algoritmi (sintassi)

La digitalizzazione

È una traduzione di dati, testi, suoni, immagini e altro in sequenza binaria.

Alan Turing può considerarsi il padre dell’informatica e dell’IA è stato il primo a formulare il concetto di

algoritmo ( macchina di Turing)

Turing intuisce che una macchina, addestrata con un " poteva risolvere qualsiasi calcolo che fosse

calcolabile in maniera meccanica (in un numero finito di operazioni utilizzando un numero finito di simboli)

la macchina poteva effettuare qualunque operazione che fosse rappresentabile mediante un algoritmo.

Nel 1964 l’Italia è all’avanguardia con la Olivetti che realizza il programma 101 per la costruzione del primo

personal computer al mondo.

Con la vendita della Divisione elettronica dell’Olivetti all’americana General Electric si chiude sul nascere il

contributo italiano verso la fase di personal computing.

1971 l’italiano Federico Faggin inventa il primo microprocessore integrato denominato 4004.

Fase personal computer alla fase molti device per ogni utente.

Da arpanet ad internet

L’agenzia Arpa viene incaricata di creare una rete telematica decentralizzata per garantire la sicurezza e la

segretezza delle comunicazioni militari.

Crea il primo collegamento tra computer dell’Università della California e lo Stanford research institute.

L’aumento dei nodi connessi da Arpa diventa Milnet.

Nel 1990 nasce www

L’interpretazione sociale delle tecnologie della comunicazione

Nella nostra contemporaneità la continuità esperienziale comprende sia gli old media che i new media.

I new media non estinguono gli old media ma li integrano e li modificano attraverso la rimediazione.

“La rappresentazione di un medium all’interno di un altro viene da noi chiamata rimediazione caratteristica

fondamentale dei nuovi media digitali.

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Verso la network society

Come massa, infatti i nuovi media spingono in direzione di una crescente segmentazione delle audience,

una loro differenziazione sempre più accentuata.

Il computer diventa lo strumento di libertarismo.

La connetive society

Nella società contemporanea i network sono le forme primarie di socialità: networked indiviadualim vs

comunità spaziale. Nella società moderna prevale la cultura dell'individualismo che non porta all'isolamento

ma a nuove forme di socializzazione tra diversi network distinti.

L'individuo forma i suoi gruppi intorno ai network e si evolve con loro.

I gruppi di individui accettano le regole del network assumendo un comportamento condiviso.

Gli individui non interagiscono come membri coesi di un gruppo ma come individui singolarmente connessi

tramite i network.

La nuova socializzazione diventa → relazione per connessione reticolare.

Si tratta comunque di una socializzazione con legami molto blandi che può connotarsi meglio come

.

socievolezza

Il network include due fasi: struttura e processo.

Sono delle interazioni sociali online che si integrano alle interazioni sociali offline.

Attualmente si stima che le interazioni offline rappresentano meno del 10%.

La costruzione della società fondata sul networked è conseguenza dello sviluppo tecnologico e del

mutamento dei processi sociali e culturali, attraverso:

• la diffusione di massa di internet

• le reti sociali

• la telefonia mobile

Identità del sé offline/online

In passato si consideravo una distinzione tra il sé offline ed il sé online.

Attualmente si ritiene che l’individuo formi il proprio sé nel contesto reale e virtuale, le tecnologie non sono

in grafo di costruire un altro sé ma di riconfigurarlo.

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Socialnetwork/social media

Le interazioni sociali di una popolazione tribale sono fondate su reti riconducibili agli attuali social network.

Uno studio condotto su una tribù della Tanzania ha prodotto:

• formazione di cluster legati alla popolarità

• tendenza a creare legami con elementi affini

• tendenza a creare legami bivalenti

• tendenza a creare connessioni con amici di amici

Oggi la natura delle interazioni è mutata:

• nello spazio, dalle reti sociali alle reti digitali

• nel tempo, dalla velocità della comunicazione digitale

Social media o social network

Vanno distinti per contenuto:

• i messaggi in rete e la condivisione di

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Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giovannidesalve di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia dei media e comunicazione ambientale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università del Salento o del prof Spedicato Mario Oronzo.
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