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SINTESI- I media sono estensioni dell'uomo- Le epoche storiche si succedono in base al rapporto che esse stabiliscono con le tecnologie della comunicazione- Il medium non comprende solamente gli strumenti della comunicazione ma tutti gli artefatti umani, sia materiali che immateriali- Il ruolo dei media non si esercita solamente attraverso la trasmissione di informazioni ma alterando il modo di sentire In quanto "ambienti"- Il media producono una narcosi del soggetto, ovvero un ottundimento della facoltà di avere completa coscienza del rapporto vissuto- I media subiscono un continuo processo di riconfigurazione dai media che cronologicamente e tecnicamente li sopravanzano.- Un nuovo medium altera gli equilibri dell'ambiente preesistente costituendone un nuovo -> visione sistemicaL'EMOZIONE E I SOCIAL NETWORKDe Kerckhove, allievo di McLuhan, ragiona sul rapporto tra media e corpo, tra le nuove tecnologie e il corpo umano. De Kerckhove usa la

detonatore all'azione attraverso un coinvolgimento emotivo alla cosa pubblica, impatto che i media hanno sull'individuo al di là della loro localizzazione fisica. Sherry Turkle ne "La vita sullo schermo" afferma che gli individui che vivono in una cultura di simulazione attuano una frammentazione della propria identità oppure creano molteplici nuove identità (avatar), che aprono loro orizzonti esperienziali virtuali. I media hanno sull'identità degli individui un ascendente, essi costruiscono il loro io attingendo a un serbatoio comune di forme di rappresentazione eterocostruite (star di Hollywood), in questo modo anche le

Le differenze tendono ad essere equivalenti.

RIFLESSIVITÀ

Non siamo più oggetto di comunicazione ma soggetto di comunicazione.

La teoria del medium ci aiuta a comprendere alcuni dei modi in cui le tecnologie che creiamo tendono a ricreare noi. "I media devono essere indagati in relazione alla loro capacità di creare ambienti sociali, la cui influenza sulla struttura della vita sociale non può essere ridotta al contenuto dei messaggi trasmessi su quei media" (Meyrowitz 2009).

Le tecnologie sono strumenti con cui noi ci appropriamo delle diverse realtà del mondo (visioni differenti, contatto con persone lontane etc.). La ricezione dei prodotti mediali è soggetta a un processo di interpretazione che coinvolge riflessivamente il pubblico per cui, "nell'interpretare le forme simboliche, gli individui le incorporano nella loro comprensione di sé e degli altri. Le utilizzano come strumenti di riflessione e autoriflessione, come una base

Per meditare su loro stessi, sugli altri e sul mondo cui appartengono" (Thompson, 1998)

TEORIE CRITICHE

INDUSTRIALIZZAZIONE E URBANIZZAZIONE, DALL'OPINIONE PUBBLICA ALLA MASSA

Industrializzazione e Urbanizzazione si sono manifestati in maniera dirompente nell'800 e hanno cambiato la società.

Industrializzazione -> industrie che producono in serie, '700 macchina a vapore che produce energia autonomamente, distanze accorciate e confini ampliati con nuovi mezzi di trasporto, abbassamento dei costi, accessibilità delle merci alla massa con conseguenti nuovi luoghi di consumo (magazzini e EXPO), elettricità per uso domestico (che ne modifica l'impiego).

Innovazione = creazione del tempo libero, dovuta alla riduzione delle ore di lavoro, impiegato nel consumo -> vacanze, concerti, hobby, contenuti dei media (es. serie TV, film...).

Urbanizzazione -> Il processo di espansione delle fabbriche ha stimolato lo

sviluppo dell'edilizia popolare e dei quartieri operai nella periferia, la classe rurale si è quindi trasferita per la prima volta nelle città, che sono diventate grandi agglomerati. Nasce la metropoli (es. Parigi): Simmel constata un' "intensificazione della vita nervosa" ovvero un'accelerazione dei tempi di vita, gli individui sono bombardati da stimoli interni ed esterni. A proposito di stimoli nascono i "passages", i "mercati dello choc" e le installazioni esagerate delle EXPO (es. Crystal Palace).

Per difendersi dalla tempesta emozionale l'individuo cerca di raffreddare e controllare i rapporti sociali, mentre nella comunità (vita precedente) il soggetto si basava sulle emozioni, l'uomo della metropoli cerca di tutelarsi. L'intelletto, a differenza dai sentimenti, è più cosciente, superficiale e flessibile (non si fa coinvolgere sul piano emotivo), è meglio in grado di adattarsi.

alle mutevoli situazioni del vivere metropolitano. Questo atteggiamento di distacco psichico è detto "blasè" = incapacità di reagire agli stimoli e alle aspettative degli altri. Nella condizione metropolitana esistono 2 spinte contrapposte: l'imitazione (imitare gli altri, annullamento dell'identità specifica) e la differenziazione (creare una propria identità, specificità, originalità). Per Simmel la metropoli è l'essenza stessa della modernità in quanto patria dell'ambiguità che si realizza anche nel riuscire a far convivere moltitudine e solitudine -> il flaneur (Baudelaire) si sente a casa propria in mezzo alla folla, in un'inebriante compenetrazione tra abitazione e strada, tra privato e pubblico, là può osservare senza essere osservato, raccogliere ed elaborare gli stimoli che derivano dall'immersione nella moltitudine. Nasce l'opinione pubblica.

—> il sociologo Habermas la descrive come nata in tutti quei luoghi in cui la società civile discute questioni di rilevante importanza pubblica. Questi luoghi erano costituiti fisicamente dalle tipografie in cui si stampavano i giornali e dai caffè.

La sfera pubblica ha rappresentato il primo nucleo di aggregazione sociale che ha saputo incarnare lo spirito del modello liberale borghese, è stata anche in grado di controbilanciare l'orientamento del capitalismo verso il monopolio e l'imperialismo. Questi movimenti sociali e civili si sono trasformati in movimenti politici e hanno dato vita alle istituzioni degli Stati democratici moderni.

La stampa acquista importanza in quanto spazio sociale e culturale autonomo nel quale hanno potuto svilupparsi liberamente idee e opinioni indipendenti, e quindi in grado di esercitare funzione critica nei confronti di potere assoluto ed economico —> pennypress si sviluppa sulla base del passaggio dal lettore

cittadino al lettore consumatore.

Secondo Ricciardi i limiti della teoria di Hebermas sono stati:

  • visione idealista della stampa in quanto i giornali sono stati principalmente una fonte di profitto
  • eccessiva concentrazione sulla classe borghese poiché il dibattito pubblico si è sviluppato anche nella classe operaia e in gruppi religiosi.
  • l'opinione pubblica non è un "élite illuminata" ma una sfera pubblica "per molti"
  • astrazione e deterritorializzazione della sfera pubblica -> fine delle argomentazioni razionali e rappresentazioni simboliche impiegate dai media elettronici.

Il cambiamento del concetto di opinione pubblica è dovuto anche al contributo di media e televisione ad abbattere le barriere tra pubblico e privato (Meyrowitz).

L'opinione pubblica si fa massa -> spazio pubblico collettivo in cui l'individuo perde la sua unicità e non ha più lo specifico diritto ad esprimersi.

Di cui godeva nella sfera pubblica. Gustave Le Bon con la sua psicologia delle folle identifica la massa come l'aggregato di tante persone che sembrano avere una sorta di anima collettiva che si muove autonomamente ma in realtà è composta da persone diverse che spesso non hanno relazioni tra di loro e prese singolarmente non agirebbero come nel gruppo. L'individuo non è più definito come tale ma fa parte della massa e annulla la sua individualità, si sente legittimato a fare determinate cose in quanto protetto, ma al contempo è spaventato dalla massa come fonte di rischi. Sia Lippman che Bernays considerano la propaganda uno strumento indispensabile per il buon funzionamento delle società democratiche. Per Bernays infatti serviva a mettere in ordine un sistema sociale in preda al caos e a creare il consenso verso le autorità di governo, distinguendo ovviamente tra propaganda buona e cattiva.

TEORIA IPODERMICA

Teoria ipodermica (o

“Magic Bullet Theory“): tende a considerare il destinatario dei messaggi dei media come un soggetto passivo, debole e totalmente indifeso. Anche se fa parte della massa un soggetto può quindi essere colpito, come da un proiettile, da messaggi che sono in grado di influenzare le sue opinioni e i suoi comportamenti. Di conseguenza la società di massa è vista come un aggregato informe facilmente raggiungibile e influenzabile dalla propaganda nei suoi singoli membri.

La teoria ipodermica negli anni 20-30 cercava quindi di spiegare i notevoli risultati ottenuti sul piano del consenso da quell’attività di propaganda adoperata soprattutto dai regimi totalitari. Si sviluppa quindi la teoria che la comunicazione si basi su un processo di “stimolo-risposta”, è ovvia l’influenza sulla teoria del condizionamento di Pavlov che affermava che una scelta apparentemente libera è in realtà sempre condizionata da variabili.

esterne.

TEORIA DEGLI EFFETTI LIMITATI

La teoria degli effetti limitati è stata spesso considerata come un ribaltamento della teoria ipodermica, quando invece di minimizzare l'effetto dei media l'ha semplicemente contestualizzato, ovvero ha spiegato che l'influenza dei media non era diretta ma frutto dell'interazione tra la rete di relazioni che lega reciprocamente le persone e i messaggi trasmessi dai media.

- Paul Lazersfeld (intellettuale viennese scappato negli USA a causa del nazismo) - "The People's Choice" è la sua principale opera riguardo il ruolo esercitato dai media durante le elezioni presidenziali americane.

In quest'opera si vede come la grandissima maggioranza dei cittadini presti attenzione alla propaganda solo quando rafforza e conferma le sue preesistenti idee, solo il 5% delle volte il pubblico cambia idea, ma il ruolo principale della propaganda è assolutamente quello di rafforzamento. Si vede

etto che hanno sulle persone.
Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
105 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher emmascarso di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia e antropologia dei media e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Libera Università di Lingue e Comunicazione (IULM) o del prof Polesana Mariangela.