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Effetti dell'annullamento delle delibere

L'annullamento ha effetto per tutti i soci ed obbliga gli amministratori a prendere i conseguenti provvedimenti sotto la propria responsabilità.

Restano salvi i diritti acquistati in buona fede dai terzi dagli atti compiuti in base alla delibera, e l'annullamento non ha luogo se la delibera è sostituita con una valida o è stata revocata dall'assemblea.

Delibere nulle

La delibera è nulla nei 3 casi indicati dall'art. 2379, quindi quando l'oggetto è impossibile o illecito (contrario a norme imperative, all'ordine pubblico o al buon costume); si ha nullità anche quando l'oggetto è lecito ma il contenuto è illecito.

La delibera è inoltre nulla per mancata convocazione dell'assemblea, che non si considera mancante nel caso di irregolarità di avviso ed è idoneo a consentire a coloro che hanno diritto di intervenire di essere avvertiti della data, luogo e ora della convocazione.

L'azione di nullità non può essere esercitata da chi ha dichiarato il suo consenso all'osvolgimento dell'assemblea.

La delibera è nulla anche per mancanza del verbale, che non si considera mancante se contiene data e oggetto della delibera ed è sottoscritto dall'assemblea o dal presidente del consiglio di amministrazione o di sorveglianza e dal segretario o notaio.

La nullità per mancanza del verbale può essere sanata con effetto retroattivo mediante verbalizzazione prima della successiva assemblea.

La nullità può essere fatta valere da chiunque ne abbia interesse e può essere rilevata d'ufficio dal giudice.

A differenza della nullità dei contratti possono essere impugnate senza limiti di tempo solo le delibere che modificano l'oggetto sociale prevedendo attività illecite o impossibili; in tutti gli altri casi è previsto un termine di decadenza di 3 anni dall'iscrizione nel

registro delle imprese o nel libro delle adunanze. Come per le delibere annullabili anche per le delibere nulle non pregiudicano gli effetti nei confronti dei terzi che hanno agito in buona fede e la nullità non può essere dichiarata se la delibera è sostituita con una valida.

Per le delibere che riguardano gli aumenti e le riduzioni del capitale sociale e l'emissione di obbligazioni il termine di decadenza è di 180gg anche per oggetto illecito, ed in caso di mancanza di convocazione il termine è 90gg dall'approvazione del bilancio relativo al periodo di costituzione della delibera.

Per le società che fanno ricorso al mercato del capitale di rischio anche se tali termini non sono trascorsi una volta che la delibera relativa all'aumento del capitale o riduzione o emissione di obbligazioni è stata iscritta nel registro non può più essere dichiarata nulla, ferma restando il diritto di risarcimento nei confronti dei soci o terzi.

Inoltre l'invalidità della delibera dell'approvazione del bilancio non è più impugnabile dopo l'approvazione del bilancio successivo.

CAP. 16 - AMMINISTRAZIONE E CONTROLLO

Abbiamo già visto come sono previsti diversi sistemi di amministrazione e controllo: il Sistema Tradizionale, il Sistema Monistico, il Sistema Dualistico. È poi previsto senza eccezioni il controllo contabile esterno. Il Sistema tradizionale trova applicazione se lo statuto non prevede gli altri sistemi.

AMMINISTRAZIONE:

Nel Sistema Tradizionale per le società per azioni non quotate si può avere un amministratore unico o una pluralità di amministratori, il consiglio di amministrazione. Per le società quotate invece è imposta l'amministrazione pluripersonale, con la nomina di un amministratore da parte dei soci di minoranza e di un amministratore indipendente. Il numero degli amministratori è liberamente determinato dallostatutoed il consiglio può essere articolato con la creazione di uno o più organi delegati, il comitato esecutivo e gli amministratori delegati. Agli amministratori è affidata in via esclusiva la gestione e ad essi spetta compiere tutte le azioni per il conseguimento dell'oggetto sociale. Gli amministratori quindi deliberano su tutti gli argomenti relativi alla gestione che non sono riservati per legge all'assemblea (potere gestorio), inoltre essi hanno la rappresentanza generale della società e quindi manifestano all'esterno la volontà sociale. Essi danno impulso all'attività dell'assemblea, la convocano e fissano l'ordine del giorno. Danno attuazione alle delibere e impugnano quelle che violano la legge o l'atto costitutivo, inoltre tengono i libri e le scritture contabili e devono redigere annualmente il bilancio da sottoporre all'approvazione dell'assemblea. Essi devono prevenire atti chepossonodanneggiare la società ed hanno il dovere di istituire un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato alle dimensioni dell'azienda. Di tutte queste funzioni sono investiti per legge e le esercitano in completa e formale autonomia, essi infatti devono vigilare sul rispetto della legge da parte dell'assemblea e devono impedire l'esecuzione di deliberazioni potenzialmente dannose per la società anche perché sono personalmente responsabili sia civilmente che penalmente. NOMINA E CESSAZIONE: i primi amministratori sono nominati nell'atto costitutivo e successivamente dall'assemblea ordinaria, inoltre lo statuto può riservare la nomina di 1 amministratore indipendente ai possessori di strumenti finanziari partecipativi. Nelle società che non fanno ricorso al mercato dei capitali di rischio la legge o lo statuto possono riservare la nomina di uno o più amministratori allo Stato o ad enti pubblici purché siano

titolari di unapartecipazione ed in proporzione ad essa.Se la società fa ricorso al mercato dei capitali è possibile riconoscereallo Stato e ad Enti pubblici diritti di nomina attribuendogli strumentifinanziari partecipativi ma in questo caso vale il limite di un soloamministratore.

Nelle società quotate almeno 1 amministratore deve esserenominato dalla minoranza degli azionisti e lo statuto disciplina lemodalità di presentazione dei candidati da parte dei soci secondo i criteriConsob. Almeno un componente del consiglio (2 se il consiglio ha più di 7membri) deve essere un amministratore indipendente, cioè inpossesso dei requisiti di indipendenza stabiliti per i sindaci o dallostatuto. Lo statuto deve prevedere modalità di nomina volte adassicurare l'equilibrio fra uomini e donne.

Il numero di amministratori è fissato dallo statuto ed essi possono siaessere soci che non soci, sono inoltre richiesti determinati requisiti diprofessionalità.

onorabilità ed indipendenza per società che svolgono determinate attività (assicurativa, bancaria ecc.) Non possono essere nominati amministratori l'interdetto, inabilitato, il debitore soggetto a liquidazione (cause di ineleggibilità), mentre le cause di incompatibilità previste da leggi speciali (avvocati, impiegati civili dello stato) comportano solo la scelta da parte dell'interessato fra l'uno o l'altro ufficio. Per quanto riguarda la durata essi possono essere nominati per un periodo non superiore a 3 esercizi e scadono alla data dell'assemblea per il bilancio relativo all'ultimo esercizio della loro carica.

Sono cause di cessazione prima della scadenza: A) la revoca da parte dell'assemblea con risarcimento se non sussiste giusta causa; B) le dimissioni; C) la decadenza dell'ufficio se sopravviene una delle cause di ineleggibilità; D) la morte. Tuttavia è importante che la cessazione degli

amministratori non paralizzi la gestione, infatti gli amministratori decaduti rimangono in carica fino all’accettazione dei nuovi amministratori. Le dimissioni dell’amministratore hanno effetto immediato se rimane in carica la maggioranza degli amministratori ed hanno effetto solo quando la maggioranza è stata ricostituita. Nel caso in cui gli effetti non sono differibili o differiti sono previste 3 ipotesi:

  1. se rimane in carica più della metà degli amministratori nominati dall’assemblea i superstiti sostituiscono provvisoriamente i decaduti fino alla prossima assemblea (cooptazione, deve essere approvata dal collegio sindacale);
  2. se viene a mancare più della metà non si ha la cooptazione, i superstiti devono convocare l’assemblea per la sostituzione dei mancanti ed i nuovi scadono alla stessa data di quelli rimasti;
  3. se vengono a cessare tutti il collegio sindacale deve nominare con urgenza l’assemblea per la ricostituzione.
dell'organo amministrativo e può compiere atti di ordinaria amministrazione. Lo statuto può prevedere clausole che cessano l'attività di tutti gli amministratori e la conseguente ricostituzione dell'intero organo amministrativo nel caso cadano determinati amministratori (clausola simul stabunt simul cadenti, tutti o nessuno). La nomina e la cessazione sono soggette ad iscrizione nel registro delle imprese. COMPENSO E DIVIETI: gli amministratori hanno diritto ad un compenso per la loro attività che può consistere in tutto o in parte ad una partecipazione agli utili o al diritto di sottoscrivere ad un prezzo determinato azioni di futura emissione (stock options), ed in questo caso è necessario osservare la disciplina dei compensi basati su strumenti finanziari. Modalità e misura dei compensi sono definiti dall'atto costitutivo o dall'assemblea all'atto di nomina, mentre per gli amministratori investiti di particolari.o di una società è affidata ad un consiglio di amministrazione, questo è responsabile delle decisioni aziendali e della gestione della società. Il consiglio di amministrazione è composto da diversi membri, tra cui l'amministratore delegato, che è il massimo dirigente della società. Il compenso dell'amministratore delegato è determinato dal consiglio di amministrazione. Per garantire la trasparenza nelle società quotate in borsa, viene presentata all'assemblea una relazione sulla politica di remunerazione e sui compensi corrisposti. L'assemblea ha il potere di esprimersi sulla politica di remunerazione almeno ogni 3 anni, con un voto vincolante. Ogni anno, invece, l'assemblea si esprime sui compensi maturati nell'esercizio, ma con un voto non vincolante. Gli amministratori non possono essere soci a responsabilità illimitata in società concorrenti, né possono svolgere attività concorrenti o ricoprire ruoli di amministratori o direttori generali in società concorrenti senza l'approvazione dell'assemblea. L'inosservanza di questo divieto può comportare la revoca per giusta causa e l'obbligo di risarcimento nei confronti della società. Il consiglio di amministrazione è quindi un organo importante all'interno di una società, responsabile delle decisioni aziendali e della gestione della società.
Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
32 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/04 Diritto commerciale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher AntoScocca05 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto commerciale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Salerno o del prof Apicella Domenico.