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RIDUCIBILE
3. Attività che non creano valore e non necessarie: possono essere eliminate da subito (attesa e
→ SPRECO ELIMINABILE
immagazzinaggio del prodotto)
La tendenza è quella di creare un flusso continuo, per eliminare il più possibile gli sprechi non necessari e ridurre
al minimo le attività che non creano valore.
Il 5% del throughput time sono attività sulla macchina (valore al prodotto), il 95% sono movimentazioni e attese:
dal punto di vista economico significa che la maggior parte dei costi vengono impiegati nella movimentazione e
nell’attesa, ovvero in quelle attività che non creano valore e non sono necessarie; quindi non ci devono essere
scorte, WIP e non ci devono essere movimentazioni lunghe. Del 5% non tutto è produttivo (run time):
- 14% set up
- 17% carico/scarico pezzi
- 17% cambio strumenti
- 16% ispezione parti
- 36% attività di truciolo a valore aggiunto
L’attività che va ridotta è quella del set up perché ridurre il set up significa riuscire ad arrivare al concetto di
flusso continuo, perché vengono ridotti di conseguenza tempo di attesa e movimentazione.
Requisiti per il Lean Manufacturing
Il punto di partenza per organizzare la cella è sempre
il takt time (dato dal mercato): configuro le celle di
lavoro e il numero di operatori che servono la cella.
- Human time: tempo dell’operatore per fare
c/s.
- Takt time: tempo ciclo che intercorre tra
entrata del pezzo in lavorazione e l’uscita,
inoltre corrisponde al tempo di servizio
dell’operatore (che comprende c/s e la
movimentazione tra le macchine): nel caso
cella.
MILK RUN
Il milk run supera il concetto di spedizioni distinte e separate: saturazione del mezzo ottimizzando i percorsi
logistici. Il milk run porta una nuova logica: il fornitore arriva tutti i giorni, si fa in modo che i fornitori si accordino
tra loro, l’azienda mette a disposizione un mezzo che passa da tutti i fornitori o da tutti i clienti (giro del latte), in
modo tale che il mezzo sia quasi saturo.
World Class Manufacturing
Nascita del world class manufacturing
La strategia del World Class Manufacturing (WCM) è stata sviluppata negli Stati Uniti negli anni ’90, in Italia è
arrivato nel 2005 grazie al gruppo FIAT (FCA) tutt’oggi utilizzato. Non è completamente diverso all’approccio
Lean giapponese: il WCM unisce tutte le logiche della produzione snella (Lean Manufactuing) con una particolare
attenzione sulla manutenzione (TPM – Total Productive Maintenance) e la gestione della qualità (Total Quality
Management), in più nelle varie attività aziendali si tiene sempre in considerazione il Cost Deployment, punta
sull’incidenza economiche delle scelte strategiche.
Il WCM affronta le problematiche manutentive, logistiche, qualitative, di sicurezza e organizzazione, sulla base
della loro incidenza economica. Le attività di tutti i team sono orientate alla realizzazione di progetti Kaizen, i cui
obiettivi sono: zero difetti, zero guasti, zero indicenti e zero scorte, con lo scopo di ridurre i costi dello
stabilimento.
➔ Triplice obiettivo: bisogna puntare su metodi quali la re – ingegnerizzazione del sistema produttivo, Total
Quality control per la gestione della qualità, TPM sulla manutenzione e per la fornitura sul metodo Just in
time.
Struttura e obiettivi WCM
Il WCM si basa sulla presenza di alcuni ITEMS (pilastri) suddivisi in:
• →
Items tecnici sicurezza, riduzione costi, miglioramento continuo, la manutenzione, il controllo qualità,
le persone, l’ambiente.
• →
Items manageriali/organizzativi riguardano l’organizzazione del lavoro (risorse umane).
Il WCM è basato sul raggiungimento progressivo di diversi obiettivi non standard, che possono essere disegnati
ad hoc per l’azienda, che sono 7.
Metafora del tempio: sulla base abbiamo tutti i pilastri organizzativi, mentre i pilastri tecnici sono rappresentati
dalle colonne. Uno dei pilastri fondamentali è quello della sicurezza, perché in questo metodo si punta molto sulla
sicurezza sul lavoro. →
- One point lesson postazioni di lavoro per svolgere delle lezioni
- Applicazioni standard operative e di manutenzione
→
- 4M metodo per scomporre un problema nelle diverse variabili
→
- 5W +1H servono per contestualizzare un fenomeno
→
- 3M per fare una valutazione oggettiva del posto di lavoro, richiamano delle parole giapponesi, tre
principi fondamentali che sono la standardizzazione, l’assenza di fatica e l’assenza degli sprechi.
→
- 5T organizzazione dei percorsi legati allo stabilimento, utilizzo dei colori.
Per ciascuno degli step che devono essere raggiunti, si cerca di capire quali strumenti possono essere utilizzati e
quali sono i KPI per la valutazione dei risultati raggiunti.
Oltre ai KPI si trovano gli indicatori KAI (indicatori delle attività), che indicano come deve essere svolta una
determinata attività. →
Caso COMER Industries
→
Approccio a 7 steps
- per ciascuna funzione aziendale si crea
il radar chart: permette di capire se è
stato assegnato alla persona giusta il
compito giusto.
- WSM permette di capire l’ordine di
grandezza delle performance.
Le 5S e le 5T insieme ci permettono di ottenere dei benefici a livello di organizzazione del lavoro.
02/03/2022
→
5S tool singola postazione di lavoro
1. Selezione: identifica le attività e gli oggetti necessari a quella postazione di lavoro
2. Organizzazione: dell’insieme di attività e attrezzature
3. Pulizia costante
4. Standardizzazione: tutte le attività devono essere fatte tutte nello stesso modo per evitare variazioni
5. Mantenimento: verificare che tutto venga mantenuto e effettuato nello stesso modo
La metodologia 5S è propedeutica all’applicazione di qualsiasi altra attività di miglioramento. Un processo sotto
controllo, con bassa variabilità, è il punto di partenza per perseguire il miglioramento continuo.
L’applicazione delle 5S permette di tenere sotto controllo scorte e l’intero processo produttivo, permettendo di
evitare over production e l’aumento dei tempi di lavoro. Le 5S permettono di migliorare la sicurezza e l’ergonomia
del singolo ambiente di lavoro (visual workplace). In un visual workplace le situazioni fuori dagli standard saltano
immediatamente agli occhi e in questa maniera tutti possono accorgersi del problema e porvi rimedio. Quando
tutto è pulito, si ottiene migliore controllo del processo e dunque una maggiore qualità del prodotto; inoltre
quando tutto è ben organizzato l’efficienza ne trae beneficio, aumenta anche la comunicazione e quindi il
coinvolgimento.
→
5T riguardano la parte logistica dell’attività che viene svolta
1. Percorso standard: movimentazione mezzi, materiali, persone
2. Posizione standard: ogni oggetto deve avere la sua collocazione (tramite segnaletica orizzontale)
3. Indicazioni standard
4. Quantità standard
5. Colori standard
→
3M • →
MURI movimenti che generano fatica: analisi ed eliminazione delle operazioni che richiedono forza
superiore a quella che l’operatore può sostenere e che sono svolte in posizioni innaturali (es. operatore
sempre con schiena piegata). Nello specifico dobbiamo eliminare tutte le attività che costringono
l’operatore a collocare il proprio corpo fuori da due zone che sono: STRIKE ZONE (GOLDEN ZONE) e
STRIKE POINT (tra gomiti e spalle). Tutti gli oggetti devono trovarsi nella zona gialla o verde, l’oggetto
fuori da questa zona rappresenta un MURI.
• →
MURA operazioni irregolari: si indicano fluttuazioni, variazione, irregolarità del carico del lavoro (della
domanda). Le fluttuazioni comportano la creazione di sovraccarico (muri) e di sottocarico (spreco, attese,
muda) che disturbano il flusso produttivo. La causa delle fluttuazioni è la non standardizzazione della
domanda dovuta al non utilizzo dei metodi che servono per appiattire i picchi e le valli (ad esempio load
leveling box – heijunka), parto da una domanda che può avere delle variazioni, ma all’interno devono
essere appiattiti tutti i picchi. I giapponesi considerano i MURA la madre di tutti gli altri sprechi (muri e
muda) ed è per questo che alla base del Lean thinking c’è la stabilità che si ottiene eliminando le cause
delle fluttuazioni e standardizzando le attività che si ottengono in questo modo. Un sistema stabile non
sollecita le persone e le risorse, funziona come un orologio e favorisce il flusso continuo.
• MUDA→ sprechi
Un esempio che ci fa capire quale comportamento adottare per evitare MURI, MURA e MUDA è ad esempio se
bisogna trasportare 6 tonnellate in un camion che ne porta 3: muri sarebbe portare tutto in una volta i 6, mura
sarebbe portare una volta 4t e una volta 2t, muda sarebe portare 3 volte 2t. la soluzione ottimale sarebbe avere
2 volte 3t, poiché non ci sarebbero sovraccarichi, fluttuazioni nella domanda, e un flusso continuo ed equilibrato.
Risistemazione della logistica interna
È necessario che per asservire una
linea di assemblaggio siano utilizzati
dei principi: classificare i materiali a
bordo linea e capire quale deve
essere la migliore organizzazione
della logistica (mantenendo il
principio del Minimal Material
Handling).
Risistemazione della logistica esterna
→
External kanban vado ad inserire il fornitore all’interno del meccanismo di ordini e approvvigionamenti tramite
cartellino kanban.
→
Milk run viene accentuato l’aspetto della consegna quotidiana
7 step della logistica esterna: standardizzazione
Livellamento della produzione
Livellare la produzione significa evitare la creazione di scorte e di over production
Le scorte possono nascere da diverse situazioni:
→
Sistemi pull produrre solo quello che viene richiesto al momento giusto e nelle quantità giuste. Posso usare
dei kit con dentro la quantità giusta di tutti i codici che servono per un assemblaggio.
SVILUPPO COMPLETO DELLA PROGETTAZIONE DI UNN SISTEMA PRODUTTIVO: dallo studio di fattibilità al
progetto esecutivo
Nella maggior parte dei casi non si parte da un green field, ma da una situazione già esistente e quindi bisogna
studiare l’AS – IS per arrivare ad una soluzione TO – BE.
→
Caso di studio
Principali steps della progettazione del sistema produttivo (diversi dal TPS)
Analisi del mix di vendita e individuazione del mix produttivo
04/03/2022
Dimensionamento delle risorse macchina e operatori
(file totale cicli)
Per trovare il numero di risorse abbiamo bisogno di alcuni dati di input, per tutti i