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Il sistema di ammortamento francese
L'ammortamento francese rappresenta la forma di piano di rimborso utilizzata con maggiore frequenza dalle banche nella concessione di prestiti a medio-lungo termine. L'elemento distintivo di tale ammortamento è costituito dal versamento da parte del debitore di rate posticipate periodiche, costanti per tutta la durata del finanziamento. Le quote capitali devono risultare crescenti in quanto la progressiva riduzione del debito residuo determina una quota interesse di importo via via decrescente.
L'ammortamento francese prevede che gli interessi vengano pagati dal cliente soprattutto all'inizio (mentre il capitale rimborsato è poco), permettendo così alla banca di guadagnare subito. Allo stesso tempo il debito residuo rimarrà alto e sarà difficile per il cliente pensare di rimborsare il debito anticipatamente. Questo gioca a favore della banca che auspica che il cliente rimborsi il più tardi possibile per ottenere maggiori interessi.
VARIANTI DEL PIANO DI AMMORTAMENTO FRANCESE
I principali elementi che caratterizzano le forme contrattuali più ricorrenti sono il periodo di preammortamento e l'ammortamento italiano. Il periodo di preammortamento è costituito da quell'intervallo di tempo iniziale in cui il mutuatario non effettua rimborsi di capitale e non intacca il debito residuo ma corrisponde la quota interessi calcolata a un tasso anche diverso da quello fissato nel piano di rimborso.
L'ammortamento italiano presenta come elemento distintivo il rimborso da parte del debitore di quote capitale costanti per tutta la durata del prestito. Il debito estinto cresce e il debito residuo decresce dello stesso importo in ogni periodo; la quota interessi e la rata periodica presentano un andamento decrescente con una variazione periodica.
Procedura piano ammortamento:
Nel primo anno, la quota interessi viene calcolata sul debito residuo che è pari all'intero ammontare del prestito.
Nel secondo esercizio,
La quota interessi deve essere valutata sulla base del debito residuo dell'esercizio precedente. Tale procedura si fa per ogni esercizio fino alla fine della durata del prestito, quando il debito estinto è uguale al prestito erogato e il debito si riduce a zero.
ALTRI PROFILI CONTRATTUALI CARATTERISTICI
La forma prevalente di mutuo presente sul mercato, riferita all'ammortamento francese, assume con frequenza caratteristiche differenti in relazione alle esigenze espresse dalla banca che eroga il prestito e dal mutuatario. I profili contrattuali che emergono in modo ricorrente sono rappresentati dall'indicizzazione del prestito e dalla denominazione in valuta.
L'indicizzazione del prestito rappresenta una metodologia operativa che consente di adeguare la struttura del mutuo alla variazione dei tassi di riferimento del mercato. La realizzazione dei mutui indicizzati può essere operata dalle banche attraverso forme contrattuali specifiche:
- l'indicizzazione reale,
quando il meccanismo è legato al prezzo di un bene. -l'indicizzazione finanziaria, quando il meccanismo è legato ad un tasso di interesse L'espressione del prestito in valuta consente di disporre l'intero piano di ammortamento nella moneta estera scelta come unità di conto. Ciò è dovuto principalmente al fatto che su alcuni mercati esteri, il livello dei tassi può essere inferiore a quello europeo, per cui il carico degli interessi risulta meno gravoso per i mutuatari. Si ha però un rischio di cambio sostenuto dal debitore in corrispondenza del versamento di ogni rata; in tal caso si possono avere delle perdite o degli utili. I tassi sui mutui possono essere fissi o variabili. Tassi fissi: si stabilisce un tasso che rimane tale per tutta la durata del mutuo o per un periodo di tempo prefissato Tassi variabili: si indicizza il tasso d'interesse ad un parametro, quello più utilizzato è l'Euribor (tassi del mercatoMercato interbancario: è un mercato monetario non regolamentato in cui operano le banche e gli istituti di credito. Nel mercato interbancario le banche in eccesso di liquidità offrono il capitale alle banche con scarsità di liquidità. È costituito dai depositi (le banche si scambiano depositi sul mercato e quando lo fanno gestiscono la liquidità, dunque la banca può avere in questo senso deficit o surplus di liquidità. Quando si hanno surplus la banca li deposita presso un'altra banca trovata sul mercato interbancario) effettuati da una banca presso le altre per un determinato periodo di tempo ad un determinato tasso di interesse. L'altra banca prende in prestito e si impegna a restituire capitale + interessi concordati. Tramite il mercato interbancario le banche possono gestire le proprie esigenze di tesoreria in modo rapido, profittevole e a basso costo, ottimizzando i flussi del sistema bancario in senso generale. Solitamente i mutui sono
assistiti da garanzie reali ipotecarie.
L'ipoteca viene iscritta sull'immobile il cui acquisto viene finanziato dal mutuo.
Quando il cliente non paga il mutuo la banca può:
- Vendere questo credito a sconto (con un prezzo inferiore) a un'altra banca, realizzando però delle perdite
- Recuperarlo, riuscendo così a contenere le perdite ma allungando i tempi
- Cartolarizzarlo, mettendo insieme un portafoglio di crediti e vendendolo
La banca ha interesse a tenere bassi i rischi sui mutui e a iscrivere l'ipoteca per un valore superiore all'immobile. Il rapporto tra il valore del mutuo e il valore dell'immobile (stabilito da un perito indipendente incaricato dalla banca) si chiama loan to value. Minore è questo rapporto, minore è il rischio per la banca. Se il rischio è alto la banca non presta oppure può chiedere un premio che si sostanzia nell'applicazione di tassi più elevati.
Capitolo 10: Ilfinanziario in uscita per il locatario, nel caso decida di acquistare il bene a un prezzo prefissato. Inoltre, il locatario può beneficiare di vantaggi fiscali legati al leasing, come la possibilità di dedurre i canoni pagati come spese di gestione. Dal punto di vista del locatore, il leasing rappresenta un'opportunità di investimento, in quanto può ottenere un profitto dalla locazione del bene. Inoltre, il locatore può beneficiare di vantaggi fiscali, come l'ammortamento accelerato del bene. È importante sottolineare che il leasing è una forma di finanziamento dei capitoli fissi, in quanto consente al locatario di utilizzare un bene senza doverlo acquistare immediatamente. Questo può essere particolarmente vantaggioso per le imprese che necessitano di beni strumentali costosi, ma non dispongono dei capitali necessari per acquistarli. In conclusione, il leasing è una soluzione finanziaria che offre diversi vantaggi sia al locatario che al locatore. Tuttavia, è fondamentale valutare attentamente i costi e i benefici del leasing rispetto ad altre forme di finanziamento, al fine di prendere la decisione più conveniente per l'azienda.
finanziario in uscita, connesso all'eventuale esercizio di riscatto. A livello economico, il locatario deve essere in grado di valutare l'apporto di redditività aggiuntiva che il bene ottenuto in leasing produce per l'azienda, posto a confronto con i costi fissi periodici incrementali connessi al pagamento dei canoni periodici.
Sul piano giuridico, il leasing è regolamentato da una scrittura privata che ne stabilisce la durata, i canoni da corrispondere alle scadenze dovute e le altre condizioni contrattuali. Tra queste, le più rilevanti riguardano le ipotesi di rescissione anticipata del contratto, per la quale sono previste penali pecuniarie nel caso in cui questa avvenga in modo unilaterale.
Si distinguono il leasing operativo e il leasing finanziario. Con il leasing operativo il locatario intende godere del bene locato senza assumere l'onere di manutenzione o di conduzione amministrativa e il rischio di obsolescenza. Quindi il locatario è molto
più interessato a ottenere la disponibilità economica temporanea del bene, in particolare fino a che questo è in grado di produrre adeguati flussi di cassa, piuttosto che quella definitiva. Il leasing operativo si caratterizza per le seguenti caratteristiche: - Il bene oggetto della locazione è un bene standardizzato, in grado di dare ripetutamente nel tempo un contributo positivo al reddito del locatario. - La durata contrattuale dell'operazione è inferiore alla vita economica del bene, il quale può dunque essere nuovamente locato a un altro soggetto. - Il contratto può essere bilaterale, potendo il locatore essere controllato o collegato al fornitore, oppure coincidere con esso. - La titolarità giuridica del bene, i costi di installazione e manutenzione e gli altri rischi e oneri rimangono in ogni tempo a carico della società locatrice. - Il prezzo di riscatto è in linea con quello di mercato del bene almomento dell'operazione concessa al locatario. Nel leasing operativo il canone comprende non solo l'ammortamento del bene, ma anche l'onere dei servizi accessori messi a disposizione dal locatore.
Il leasing finanziario si caratterizza per:
- il bene è strumentale all'attività del locatario
- la durata contrattuale si estende nel medio-lungo termine, potendo anche coincidere con la vita economica del bene
- al termine del contratto il locatario può riscattare il bene pagando una somma ampiamente inferiore sia al suo valore di mercato sia al valore d'uso che egli stesso gli attribuisce
- la titolarità giuridica del bene rimane al locatore, ma tutti gli oneri e gli altri rischi vengono assunti dal locatario
- l'operazione ha struttura tipicamente trilaterale, in quanto coinvolge tre soggetti: il fornitore, il locatore e il locatario
Sul piano oggettivo si distingue il leasing immobiliare e il leasing mobiliare. Il leasing immobiliare
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ha per oggetto beni immobili.Il leasing mobiliare riguarda beni mobili non sempre registrati.Vi sono anche altre due fattispecie di leasing:- Il lease back, il quale si articola nella vendita di un bene da parte del proprietario alla società di leasing. Questa si impegna a concederlo in leasing al proprietario originario. Il bene rimane sempre nella disponibilità del proprietario-locatore. A questo, al termine del contratto, viene comunque concessa la facoltà di riacquistare il bene.Il leasing internazionale si riscontra quando il concedente e l'utilizzatore-appartengono a paesi differenti.
Capitolo 11: I finanziamenti in valori mobiliari: l'assunzione di partecipazioni non quotate al capitale di rischio delle imprese
Nel sistema finanziario italiano tre sono le tipologie di intermediari autorizzati a soddisfare il fabbisogno finanziario delle imprese attraverso l'acquisizione di partecipazioni al loro capitale di rischio, e sono: