vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Produzione di ormoni nell'adenoipofisi e struttura della tiroide
Le cellule dell'adenoipofisi sono responsabili della produzione di diversi ormoni: - Somatotrope: ormone della crescita (GH), somatotropina - Lattotrope: prolattina (PRL) - Corticotrope: adrenocorticotropo (ACTH) - Gonadotrope: ormone follicolostimolante (FSH), ormone luteinizzante (LH) - Tireotrope: ormone tireostimolante (TSH) La differenza tra le due ipofisi sta nella relazione che hanno con l'ipotalamo: i prolungamenti ipotalamici secernono materiale direttamente nella neuroipofisi, mentre nell'adenoipofisi il materiale prodotto (neurotrasmettitori) dalle terminazioni nervose dell'ipotalamo entra in circolo stimolando le cellule dell'adenoipofisi che producono gli ormoni da rilasciare nel torrente circolatorio. La tiroide è formata da due grossi lobi. Ogni lobo è formato da follicoli contenenti un liquido denso chiamato colloide, ricco di tireoglobulina. Nella colloide si trovano gli ormoni triiodotironina (T3) e tiroxina (tetraiodotironina, T4). Le cellule della tiroideSi dividono in: I. Cellule follicolari (tireociti): T3 (triiodotironina) e T4 (tiroxina otetraiodotironina): - Aumentano il metabolismo; - Aumentano l'ossigeno e il consumo di ATP; - Aumentano la temperatura corporea; - Influenzano la crescita e il corretto sviluppo del sistema nervoso. II. Cellule parafollicolari (Cellule C): Calcitonina: - Regola il metabolismo del calcio; - Inibisce il riassorbimento osseo degli osteoclasti; - Promuove il deposito di calcio nelle ossa. Le paratiroidi secernono il paratormone (antagonista della calcitonina tiroidea), il quale: I. Aumenta il rilascio di Ca2+ nel sangue favorendo la demineralizzazione ossea; II. Stimola il riassorbimento tubulare di Ca2+ nel rene; III. Converte la vitamina D nella sua forma attiva. Le ghiandole surrenali sono appoggiate al polo superiore dei reni. È composta da due formazioni strutturalmente e funzionalmente diverse: corticale e midollare. La corticale del surrene produce ormoni steroidei ed è composta da: I.zona glomerulare: produce mineralcorticoidi(aldosterone);
II. zona fascicolata: produce glucocorticoidi(cortisolo e corticosterone);
III. zona reticolare: produce anabolizzanti(testosterone, estradiolo).“la secrezione di tali ormoni è regolatadall’ATCH.
La zona midollare è una formazione di derivazione nervosa e producecatecolamine (adrenalina e noradrenalina), responsabili della risposta“combatti o fuggi”. Tali proteine predispongono l’organismo a sforzi psichici ofisici intensi, provocando un aumento di:
I. battito e gittata cardiaca;
II. ventilazione polmonare;
III. pressione sanguigna e recupero di energie (glucosio e acidi grassi).
● pancreas: è composto sia da una componente esocrina che da unaendocrina. Le isole di Langerhans controllano il livello di glicemia del sanguee regolano la digestione. Queste sono composte da quattro tipologie di celluleclassificate in base all’ormone che producono:
I. cellule A o α: (20%)
producono glucagone, il quale provoca un aumento della glicemia (glicogenolisi epatica); II. cellule B or β: (70%) producono insulina, la quale provoca una diminuzione dellaglicemia (accumulo di glucosio nel fegato); III. cellule D or δ cells: (5-10%) producono somatostatina, la quale regola la secrezione di insulina e glucagone (effetto paracrino), inibisce la secrezione di GH ipofisario; IV. cellule PP: (1-2%) producono il peptide pancreatico (PP), il quale regola la secrezione esocrina del pancreas. "Disfunzioni a livello delle isole di Langerhans provocano il diabete. Vi sono due categorie principali di risposte immunitarie: ● naturali o innate: sono dotate di minor specificità e che non si modificano in caso di successive esposizioni (tale risposta è mediata da neutrofili, eosinofili, basofili, monociti, macrofagi, mastociti e cellule dendritiche) ● acquisite: sono successive alle precedenti, si ha un'elevata specificità di riconoscimento e aumenta diefficacia nel corso di successive esposizioni (mediata da linfociti B, immunità umorale, e linfociti T, immunità cellulo-mediata)
ORGANI LINFOIDI: vi sono organi linfoidi primari e secondari:
- circolo sanguigno (linfoide primario)
- midollo emopoietico (linfoide primario)
- timo (linfoide primario): si trova al di sopra del pericardio ed è un organo linfoepiteliale di forma piramidale, responsabile della maturazione delle cellule T. Le cellule T nascono nel midollo osseo e maturano nel timo. È presente nel feto fino alla pubertà e poi va incontro a graduale involuzione nell'adulto.
Differisce dagli altri organi linfoidi poiché:
- è di derivazione epiteliale (DOMANDA ESAME)
- non combatte le infezioni, ma è un "centro di educazione delle cellule-T", è considerato un organo sterile, gli antigeni non entrano mai all'interno del timo (in modo simile alla barriera emato-encefalica)
- non contiene cellule B
1. I vasi linfatici passano attraverso i linfonodi portandovi molecole antigeniche in grado di attivare una risposta immunitaria.
2. I vasi linfatici raccolgono i fluidi che si trovano nei tessuti connettivi in periferia, questi vengono drenati e vengono trasportati in direzione centripeta (da periferia verso centro) per poi essere rimessi in circolo nelle due vene succlavie.
3. Prima che tale materiale giunga nel torrente circolatorio e venga rimesso nel torrente i vasi linfatici passano attraverso delle "stazioni di controllo", i linfonodi, i quali controllano se ci sono dei patogeni dannosi e nel caso stimolano una risposta infiammatoria. I linfociti, dopo aver riconosciuto l'antigene a livello del linfonodo, si replicano, escono dal linfonodo e raggiungono il sito di infiammazione; in periferia, le cellule dell'immunità innata (cellule dendritiche o macrofagi) raccolgono il materiale che dev'essere degradato, migrano verso i linfonodi, ove presentano.
L'antigene del patogeno viene esposto sulla loro superficie cellulare; in seguito i linfociti si legano alle cellule dendritiche, selezionando così quei linfociti in grado di riconoscere in maniera specifica l'antigene; il clone linfocitario viene amplificato, si replica, esce dal infondo e raggiunge i tessuti periferici dove deve svolgere l'azione di spegnimento del pericolo infiammatorio.
I. linfonodi: fanno parte di una rete che svolge la funzione di filtrare gli antigeni presenti nella linfa, prima che questa si riversi nel circolo sanguigno. Sono composti da:
- una capsula: tessuto connettivo denso formato da fibre di collagene;
- una zona corticale: che contiene i centri germinativi (cellule B, macrofagi, cellule dendritiche e linfociti T);
- zona paracorticale: vi è una forte presenza di linfociti, macrofagi e cellule dendritiche. È inoltre la sede di attivazione dei linfociti T;
- zona midollare: costituita da plasmacellule, macrofagi e linfociti.
linfonodo
sentinella: uno (o tutta una serie di linfonodi) che drena l'linfa che viene da un tessuto tumorale (e.g. nel tumore mammario i linfonodi ascellari sono i linfonodi cui per primi arriva la linfa che viene drenata dal tessuto mammario). Se durante una biopsia linfonodale trovo cellule tumorali a livello del linfonodo, vi è rischio di tumore metastatico. Se questi sono invece 'puliti' la prognosi è migliore perché per via linfatica non si è diffuso il tumore (ed è difficile che si diffonda solo per via ematica).
II. cellule dendritiche: sono cellule APC (Antigen-Presenting Cell), ovvero cellule specializzate nella cattura e nella presentazione di antigeni (e.g. cellule di Langerhans, le quali si trovano a livello della cute che sono immerse nello strato spinoso; tali cellule fanno 'sampling', ovvero pescano o fagocitano il materiale potenzialmente patogeno, migrano nei linfonodi adiacenti (a livello dei tessuti connettivi attraverso
vasilinfatici) ed espongono l'antigene per il riconoscimento da parte dei linfociti).
● milza (linfoidi secondari): di forma ovoidale, è implicato sia (come i linfonodi) nella risposta immunitaria, sia come filtro per eliminare eritrociti e piastrine. Ha diverse funzioni:
I. filtro per il sistema sanguigno;
II. rimozione degli antigeni presenti nel sangue (polpa bianca);
III. rimozione dei "vecchi" eritrociti e piastrine;
IV. nel feto è un sito di emopoiesi.
La milza è suddivisa in due parti:
I. polpa bianca: in forma di noduli, costituiti da tessuto linfoide addensato intorno a un arteriola, caratterizzati da linfociti B e T (T intorno all'arteriola, B nei follicoli). Ivi vi sono centri germinativi, in cui macrofagi e cellule dendritiche presentano l'antigene alle cellule B.
II. polpa rossa: vi è presente un considerevole volume di sangue. È costituita dai seni venosi, (vasi sinusoidi a parete fenestrata, fra i quali vi sono I cordoni.
della polpa rossa, costituiti da eritrociti, macrofagi, granulociti, piastrine, linfociti e plasmacellule). I macrofagi della polpa rossa sono importanti nel processo di eritrocateresi.
tessuto linfoide associato alle mucose (tessuto mucosale/MALT) (linfoidi secondari): è costituito da aggregati di tessuto linfoide presenti nella lamina propria delle mucose e nella sottomucosa del canale gastroenterico, delle vie respiratorie e dell'apparato genitourinario. È costituito da singole cellule linfoidi disperse, da noduli linfatici isolati o riuniti in complessi come le placche di Peyer dell'intestino tenue, oppure da veri e propri organi come le tonsille o l'appendice.