vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Semiotica
Enunciazione: atto con cui viene realizzato un testo. Enunciatore → Enunciato
Secondo Greimas rappresenta il passaggio dalle strutture narrative (livelli profondi dell'analisi semiotica) a quelle discorsive (livelli superficiali), dalla langue (sistema astratto di regole, stabile e sociale) alle parole (effettiva espressione, variabile e occasionale).
L'enunciazione è un'attività creativa e strategica, è una strategia d'azione, la quale implica delle scelte dettate da:
- competenze: come si capisce che si sta raccontando una storia?
- credenze: cosa si può presupporre come già noto al lettore?
- valori: cosa è sconveniente alla loro cultura?
Il testo si costituisce tenendo conto del lettore modello a cui ci si riferisce, quello che l'Emittente pensa di trovarsi davanti. In base al lettore modello si → calibra la valenza emotiva dell'Enunciato e si organizza la scena narrativa.
Qual è
L'impegno di chi produce il testo nei confronti del contenuto? A volte l'impegno è determinato dal contesto, ma esistono molti modi di manifestare impegno nel testo. (es. "Me l'ha detto Gigi", "O almeno questa è la mia impressione", "Ve lo giuro").
PS: I livelli principali di enunciazione hanno un effetto di realtà e oggettività superiore, rispetto ai livelli secondari (incassati). A livello di enunciazione, gli attanti diventano ruoli tematici più concreti es. scienziato pazzo, fam fatal... →
Tracce dell'enunciazione nel testo
Il soggetto dell'enunciazione è costruito nel testo (es. il narratore nelle storie). Stesso discorso vale per gli altri attori (débrayage attoriale), per il tempo (débrayage temporale) e lo spazio (débrayage spaziale) dell'enunciazione.
Attraverso il Débrayage, l'enunciato
contiene attori, tempi e luoghi che non coincidono con quelli dell'enunciazione (del presente).
Il Débrayage attoriale si divide in:
- Débrayage enunciazionale: si proiettano nel testo i simulacri di enunciatori ed enunciatari (Emittente e Destinatari) e si installa la prima persona -> effetti di soggettività e irrealtà. Casi principali: Discorsi in prima persona, Rappresentazioni "soggettive" (es. scene in soggettiva o rivolte verso l'audience, come lo sguardo in camera), Situazioni di dialogo.
- Débrayage enunciativo: ci sono attori "terzi" e infatti è previsto l'uso della terza persona -> effetti di oggettività e di realtà. Casi principali: Discorso in terza persona, Rappresentazioni non esplicitamente dirette a un'audience, Discorso impersonale (es. testi scientifici).
Débrayage temporale e Débrayage spaziale definiscono un tempo e uno spazio diversi da quelli
dell'enunciazione.
Narratore
Soggetto dell'enunciazione costruito nel testo. Si distingue in base a:
- Livello della narrazione cui appartiene
- Rapporto con gli eventi
Narratore intradiegetico: è il narratore della narrazione incassata (di secondo livello)
Narratore extradiegetico: il narratore di una narrazione di primo livello, che si comporta come se fosse l'autore della storia.
Narratore eterodiegetico: il narratore non è fra i personaggi della narrazione.
Narratore omodiegetico: il narratore è personaggio della propria narrazione (di regola la narrazione è in prima persona).
Focalizzazione
Qual è il punto di vista da cui il contenuto è enunciato?
Focalizzazione ha a che vedere con il punto di vista (pov) da cui avviene la narrazione e con l'accesso agli stati mentali privati dei personaggi (umore, pensieri, ecc.).
Focalizzazione zero: narratore onnisciente classico, libero accesso agli stati mentali privati dei personaggi. (es.
Promessi Sposi
Focalizzazione interna (fissa o variabile): pov privilegiato e accesso agli stati privati dei personaggi. Non necessariamente narrazione in prima persona. (es. autobiografie)
Focalizzazione esterna: nessun pov privilegiato, nessun accesso agli stati dei personaggi, il narratore racconta in prima persona ma i fatti non lo coinvolgono.
NB: All'interno dello stesso testo possono esserci diversi tipi di focalizzazioni! Indicali e performativi
Un ruolo chiave in questo processo di débrayage è svolto dagli indicali (dimostrativi, deittici) (es. Io, noi, qui, là, ora, oggi, domani ecc. ma anche i tempi verbali). Gli indicali mantengono traccia degli attori, del tempo e del luogo dell'enunciazione. (es. Se io, qui e ora dico "Io sono qui", sto dicendo che Tommaso è a Padova un giorno del 2022, se produco la stessa frase l'anno prossimo a Roma, parlo di cose diverse). I testi narrativi ci richiedono di interpretare indicali.
normalmente si può individuare una predominanza di una delle tre categorie di semi. Questa predominanza può influire sul significato e sull'interpretazione del testo. Per esempio, se un testo presenta principalmente semi esterocettivi, potrebbe essere focalizzato sulla descrizione dettagliata di oggetti o situazioni concrete. Al contrario, se predominano i semi interocettivi, il testo potrebbe essere più concettuale e astratto, concentrato su idee e concetti. Se invece prevalgono i semi propriocettivi, il testo potrebbe essere più emotivo e centrato sui sentimenti e sulle emozioni. È importante notare che i testi di solito mescolano i diversi tipi di semi per creare significati complessi e sfumati. La combinazione di semi diversi può arricchire il testo e renderlo più interessante e coinvolgente per il lettore.Ci saranno sempre segni dominanti. I semi in un testo generano isotopie che riflettono questa distinzione isotopie→tematiche, passionali e figurative.
Scelte testuali: La scelta testuale tra astratto e concreto è ragionevole quando si tratta di scegliere se presentare…- un punto in modo più o meno generale configurazione discorsiva→(caso generale) vs percorso figurativo (esempio particolare). Tutti siamo capaci di cogliere la configurazione discorsiva dietro ad un testo e trovare i percorsi figurativi che vi corrispondono. (es. Odio iniziale tra uomo e donna si trasforma in amore e i corrispondenti percorsi figurativi sono le molte storie che rispettano questo modello).- un punto utilizzando un testo figurativo oppure no (uso metaforico o metonimico). I semi esterocettivi spesso rimandano per via di metafora (somiglianza) o metonomia (contiguità) ad un concetto astratto → Figurativizzazione: il concreto connota per metafora o metonimia un concetto astratto.
La Figurativizzazione può essere connotata positivamente oppure negativamente.
Ai testi visivi (figure, fotografie, dipinti ecc.) si applicano tutti gli strumenti di analisi che abbiamo incontrato finora, come categorie, assiologie, opposizioni, marcatezza, quadrato semiotico, ma esistono delle tecniche applicate esclusivamente ai testi visivi.
Si parla di tratti visivi per indicare gli elementi che compongono un testo visivo. Noi siamo interessati soltanto ai tratti che contribuiscono a determinare il significato del testo. Questi tratti si dicono formanti. Individuare i formanti figurativi principali significa descrivere il testo.
Si parla di formanti figurativi per indicare quei formanti che determinano figure, elementi del mondo dell'esperienza. Ad esempio, i formanti figurativi della figura del coniglio sono le zampe, le orecchie, il dorso.
Si parla di formanti plastici per indicare elementi plastici che contribuiscono all'effetto di senso nel testo.
L'analisi del visivo
Parte da una comprensione preliminare di quel che si vede, selezionando i tratti salienti del testo.
Un testo visivo è figurativo quando vi si riconoscono figure del mondo (persone, oggetti, paesaggi ecc.).
Un testo visivo è solo plastico quando non vi si riconoscono figure, ma solo configurazioni di linee e colori (es. dipinti astratti).
Il livello plastico di analisi testuale comprende:
- Categorie eidetiche, per descrivere forme geometriche, proprietà di linee (continua/spezzata, retta/curva, ecc.) e di contorni (netto/frastagliato, sfumato, ecc.).
- Categorie cromatiche, per descrivere i colori, saturazione e luminosità.
- Categorie topologiche, per descrivere la distribuzione degli elementi del testo nello spazio del testo e nello spazio rappresentato. (es. Destra/sinistra, alto/basso, interno/esterno, dentro/fuori, periferico/centrale ecc.) Prevedono la distinzione tra superficie del testo e spazio rappresentato (solo uno nel caso di testi plastici).
testi
visivi: rappresentazioni con particolare riferimento ai testi figurativi (che contengono elementi che rappresentano oggetti del mondo) testi che stanno per delle cose per via di somiglianze (tipi cognitivi, che abbiamo memorizzato) - segni iconici
Fra rappresentazioni visive e oggetti c'è analogia strutturale: I testi figurativi hanno parti che corrispondono a parti dell'oggetto rappresentato e tengono traccia anche delle relazioni spaziali, cromatiche, ecc. tra le parti. (siamo in grado di riconoscere le stesse parti del coniglio, sia nel coniglio vero e proprio, che nella foto del coniglio).
Tra testi figurativi e oggetti c'è analogia categoriale (il modo in cui categorizzi): l'oggetto rappresentato è riconoscibile come unità culturale e le corrispondenti parti del testo figurativo sono categorizzate nello stesso modo (ad es. usando lo stesso lessico).
Le rappresentazioni possono avere un grado diverso di dettagli,
Il testo ad alta densità figurativa è un testo figurativo ad alto livello di dettaglio, con un effetto di realtà. Permette di riconoscere facilmente le figure e produce un effetto di realtà. Un testo a media densità (mediamente figurativo) permette solo di riconoscere facilmente le figure. Un testo a bassa densità (scarsamente figurativo) è un testo con figure stilizzate, difficili da riconoscere.
Il simbolismo e il semisimbolismo sono una coppia di termini in relazione di opposizione. Un elemento singolo del testo può figurativizzare una certa caratteristica della realtà rappresentata. Si parla in questo caso di simbolismo (es. il giallo può simbolizzare il sacro), quindi non vengono esplicitati entrambi i termini della categoria.
Spes