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LOSANGA DEL MICHAELIS
Questo test è indicato per tutte le donne in gravidanza dalla 12^a settimana in poi. È un test che permette di indagare la zona lombo-sacrale e di avere un quadro generale delle ossa del bacino per identificare eventuali problemi che si possono verificare durante il parto ed eventualmente prevenirli con il lavoro corporeo o con trattamenti adeguati.
Un osteopata/fisioterapista può intervenire, anche in gravidanza, nel caso di contratture piuttosto che difetti propri per risolverli e permettere al feto di mettersi nella corretta presentazione e poi di adattarsi al canale del parto. Possiamo quindi fare molto con una semplice valutazione in gravidanza.
Come facciamo? Intanto dobbiamo identificare la losanga. La losanga è una forma romboide che ha come punti di riferimento:
- In alto: apofisi spinosa della L5
- In basso: inizio solco intergluteo
- Lateralmente: spina iliaca postero superiore dx e sx
Sono facilmente
identificabili con la palpazione. Questo perché se andiamo a sentirci sulla schiena, sentiamo una fossetta. Una volta identificati i 4 punti di repere, si traccia con un pennarello dermagrafico i lati del rombo.
Esecuzione del test della Losanga del Michaelis
- Posizionare la donna in piedi di schiena all'operatore con gambe divaricate come il bacino, mani appoggiate davanti su un piano.
- Disegnare la losanga con un pennarello demografico.
- Far accovacciare lentamente la donna a busto eretto e talloni a terra e poi le chiederemo di sollevarsi.
- Cercheremo di osservare che queste linee tracciate tra i 4 vertici si distendono.
Questi assi hanno una misura standard di 12x8cm. E la variazione dalla posizione eretta a quella accovacciata ci possono dare una netta idea del bacino che sia mobile e poi soprattutto possiamo osservare che questi 2 assi si distendono e si aprano in maniera uniforme. Se c'è qualche difformità ci fa sospettare che ci sia qualche contrattura.
muscolare che ne impedisce la libera mobilità e ci può fare capire se possiamo agire. Immagini riportante sotto:
Rispetto ai fenotipo dei vari bacini, in queste immagini vediamo i vari tipi di losanga che possiamo osservare. 7 di 15
Lezione 4 semeiotica2.
PALPAZIONE
Cosa osservare (lo abbiamo già detto riassunto)
- Seno forma, dimensioni, capezzoli, areole, ev secrezioni
- Addome (eventuali cicatrici, dimensioni utero, presenza di fibromi, ernie, malformazioni uterine, ev. MAF, quantità LA)
- Manovre di Leopold
Nella palpazione dobbiamo sempre considerare l'aspetto del rispetto, della persona, preparando non solo l'ambiente ma anche le nostre mani che sono il nostro principale strumento. Anche se usiamo guanti, dobbiamo comunque curare l'igiene delle mani. Le mani non devono essere soltanto pulite e curate (cercare di curare prima possibile la presenza di piccole lacerazioni perché possono essere veicolo di trasmissione) ma dobbiamo
curare anche le nostre unghie. Le unghie devono essere corte, pulite senza smalto che impedisce l'igiene. Anche le mamme che stanno per partorire devono anche loro curare questo aspetto. La professoressa ci dice di ricordarci che se vediamo una donna al termine di gravidanza con le unghie lunghe e con il gel, dobbiamo raccomandare di toglierlo poiché non si ha la possibilità di utilizzare il saturimetro nelle donne con smalto colorato/semi-permanente/gel. E soprattutto in ospedale non c'è la possibilità di toglierlo, dobbiamo quindi raccomandare alla donna di toglierlo prima. Dobbiamo sempre chiedere il permesso sia di avvicinarsi ad una persona ma soprattutto dobbiamo chiedere il permesso di toccarla. Dobbiamo chiedere il permesso anche di toccare anche il bambino. Dobbiamo agire in maniera molto delicata, chiedendo il permesso e annunciando le nostre azioni in modo tale da preparare la donna a quello che andremo a fare. Le manovre di Leopold fanno parte dellaLa palpazione è una tecnica diagnostica che consiste nell'esaminare una parte del corpo attraverso il senso del tatto. Nell'ambito della ginecologia, la palpazione addominale ci permette di valutare diversi aspetti come la forma dell'utero e dell'addome, e può aiutarci a capire se l'utero ha una forma regolare o irregolare. Spesso è possibile individuare un utero irregolare, che assume una forma a cuore, soprattutto in persone magre. Attraverso la palpazione possiamo identificare i confini dell'utero e capire se ci sono dei fibromi. Questi possono essere percepiti soprattutto se sono di grandi dimensioni (>4/5 cm) e si trovano nel secondo trimestre di gravidanza. È importante fare attenzione e rispettare la donna durante la palpazione, seguendo alcune precauzioni come avere le mani pulite, calde e asciutte, unghie corte, chiedere il permesso e cercare di essere delicati.
RAPPORTI INTRINSECI E...
ESTRINSECI
Rapporti Intrinseci: Ovvero i rapporti che il feto ha con se stesso ovvero la relazione che le parti del corpo fetale assumono tra di loro.
Rapporti Estrinseci: ovvero il rapporto che il feto che assume con la parte ossea e muscolare della donna. Quindi la relazione tra il corpo fetale, l'utero ed il bacino.
INTRINSECI
Si intende la posizione che il feto assume in gravidanza. La posizione fetale classica è la posizione in cui il feto ha le braccia flesse sul torace e incrociate, le gambe sono flesse sull'addome e spesso gli arti inferiori sono incrociati. Questa posizione ha lo scopo di ridurre, soprattutto a termine di gravidanza, i propri diametri per poi adattarsi e affrontare il viaggio verso la luce e quindi nascere.
Andando verso il termine di gravidanza, durante il travaglio, il feto flette la testa verso l'esterno in modo tale che il feto riesce a ridurre in maniera massimale i propri diametri -> adattandosi al canale del parto.
Quindi rapporti
intrinseci: la sua posizione che le parti fetali hanno tra di loro. 8 di 15Lezione 4 semeiotica
ESTRINSECI
Riguardano la relazione del corpo fetale con l'utero ed il bacino. I rapporti estrinseci sono 4:
- Situazione
- Presentazione
- Posizione
- Livello della parte presentata
1. SITUAZIONE
Il rapporto che il feto assume con l'utero materno. In particolare l'asse longitudinale fetale (testa-podice) assume con l'asse dell'utero materno. Se immaginiamo il feto in rapporto all'utero materno, nella maggior parte dei casi è posto in situazione longitudinalmente. Ovvero il suo rapporto testa-podice è in linea con l'asse maggiore dell'utero.
Longitudinale: nel 99,5% dei casi la situazione longitudinale è quella più rappresentata. Ci sono altre situazioni in cui possiamo porre il feto e le vediamo qua sotto.
Trasversa: il feto è ad angolo retto rispetto all'asse uterina. Capita spesso nelle epoche precoci di gravidanza.
Oppure nel caso di liquido amniotico aumentato oppure nelle donne che hanno già avuto altre gravidanze perché le pareti uterine sono molto più lasse e il feto ha più spazio. La situazione fetale determina poi la modalità del parto. Un feto in situazione longitudinale può approcciarsi al canale del parto mentre in situazione trasversa o obliqua non può nascere. Prima di fare il cesareo si agisce facendo adattare il bambino in situazione longitudinale. Potremmo trovarci anche nel caso in cui un feto sia in situazione longitudinale ma presentazione podalica, anche in questo caso il feto deve cambiare la sua presentazione mantenendo però la situazione. Obliqua: il feto è posizionato su una linea inclinata rispetto all'asse uterino. Potremmo trovarlo con la testa spostata rispetto all'ingresso pelvico di circa 45° a dx o sx. Oppure il podice, stessa cosa, potremmo trovarlo più spostato a dx o sx di circa 45°.Normalmente spostandosi la testa o il podice di 45° dall'ingresso pelvico, si presenterebbe all'ingresso pelvico un'altra parte del corpo, per esempio la spalla. CRANIO FETALE Sul cranio fetale ci sono delle suture, dette fontanelle, zone in cui le ossa craniche non si sono ancora serrate. La presenza delle fontanelle craniche nel feto sono fondamentali in modo tale che si possa adattare al canale del parto anche con le sue ossa craniche. Le ossa del cranio fetale possono adattarsi anche nei diametri con lo scopo di poter percorrere la sua strada nel canale del parto. Le ossa in alcuni punti non presentano linee di sutura e le fontanelle più importanti che dobbiamo imparare a riconoscere per poi attraverso l'esplorazione valutare come la testa è messa durante il travaglio. Le fontanelle più importanti sono: - Fontanella occipitale: è la fontanella che si trova a livello occipitale ed ha altri nomi come fontanellaposteriore o lambdoidea. È il nostro punto di riferimento poiché se l'atteggiamento fetale è normale ovvero se il feto è riuscito ad adattarsi, a flettere la testa per bene sullo sterno durante il travaglio, è la fontanella che noi andremo ad apprezzare. La forma di questa fontanella è quella che ci deve ricordare un triangolo. Questo è un punto di riferimento fondamentale.
Fontanella anteriore o bregmatica: è un altro punto di riferimento fondamentale. Prende il nome di fontanella anteriore perché è posta anteriormente. Si trova tra la sutura delle ossa parietali e quelle frontali. Viene detta anche quadrangolare per la forma che ha.
PRESENTAZIONE
Presentazioni cefaliche
Le presentazioni cefaliche si presentano nel più del 95% dei casi, in una donna che ha una gravidanza normale e non ha malformazioni uterine a termine di gravidanza.
Ci sono vari tipi di presentazione cefalica, nel 95%
tra le presentazioni cefaliche possiamo trovare la presentazione di vertice. Le presentazioni possono essere: - Vertice: Testa è ben flessa sulla sterno. E noi ostetriche andremo ad apprezzare la fontanella occipitale. - Bregma: Nello 0,2% dei casi ci possiamo trovare a una presentazione cefalica di Bregma: la testa sarà leggermente deflessa e andremo a sentire la fontanella quadrangolare. - Fronte: Nello 0,1% dei casi la presentazione cefalica potrebbe essere di fronte. A questo punto la testa sarà di fronte (ne completamente flessa ne completamente deflessa sarà appunto di fronte) e ci potrebbe capitare di sentire la radice del naso fetale. - Faccia: in questo caso la testa sarà completamente deflessa ed è quindi possibile che il punto di