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DNA
Infiammazione promossa dal tumore…
Alcuni tumori sono densamente infiltrati da cellule appartenenti sia al sistema immunitario innato
che adattativo, riflettendo perciò le condizioni infiammatorie dei tessuti non neoplastici.
Paradossalmente e
inaspettatamente, questa risposta
infiammatoria è in grado di
intensificare la tumorigenesi e la
progressione tumorale, aiutando le
neoplasie allo stadio iniziale ad
acquisire nuove capacità.
L’infiammazione può contribuire ai
diversi hallmarks fornendo molecole
bioattive al microambiente
tumorale, inclusi fattori di crescita,
fattori di sopravvivenza, fattori pro-
angiogenici, enzimi che modificano
la matrice extracellulare facilitando
processi come l’angiogenesi,
l’invasione e la metastatizzazione.
Infine, l’infiammazione può provocare il rilascio di specie reattive dell’ossigeno, sostanze altamente
mutagene che possono accelerare l’evoluzione genetica delle cellule tumorali verso un fenotipo più
maligno.
Il differenziamento cellulare è il processo con cui le cellule
acquisiscono le proprietà di specializzazione che
distinguono i diversi tipi cellulari. Una volta acquisite
queste caratteristiche di specializzazione, normalmente le
cellule perdono la capacità di dividersi. Le nuove cellule si
originano dalle divisioni cellulari che avvengono nello
strato basale della pelle. In media, ogni volta che una
cellula basale si divide, dà origine a due cellule con destini
differenti. Una delle due cellule resta nello strato basale e
conserva la capacità di dividersi, mentre l’altra perde la
capacità di dividersi e si differenzia appena lascia lo strato
basale e si sposta verso la superficie esterna della
pelle. Nel corso del processo di differenziamento, la cellula
in migrazione gradualmente si appiattisce e comincia a
sintetizzare cheratina, la proteina strutturale che
conferisce resistenza meccanica agli strati esterni della
pelle. Infine, la cellula muore e si desquama dalla superficie
esterna della pelle. Le cellule dello strato basale sono un
buon esempio di cellula staminale: un tipo di cellula che
può dividersi per formare più cellule uguali a sé stesse o cellule destinate a diventare più
specializzate. Nella pelle normale, una delle due cellule prodotte da ciascuna divisione cellulare
resta nello strato basale e conserva la capacità di dividersi, mentre l’altra si allontana dallo strato
basale, perde la capacità di dividersi e, infine, muore. Quest’organizzazione assicura che non si
verifichi un aumento del numero di cellule che si dividono. Un fenomeno simile si verifica nel
midollo osseo, dove le divisioni cellulari generano nuove
cellule del sangue, che sostituiscono quelle invecchiate che
vengono distrutte. La stessa cosa avviene nel rivestimento
tratto gastrointestinale, dove le divisioni cellulari danno
origine a nuove cellule che rimpiazzano quelle che si
staccano dalla superficie interna dello stomaco e
dell’intestino.
In ognuna di queste situazioni, la divisione cellulare è
perfettamente bilanciata dal differenziamento e dalla morte
cellulare, in modo che non vi sia un accumulo di cellule in
divisione.
Nei tumori, questo tipo di organizzazione finemente
bilanciata è alterata e la divisione cellulare è disaccoppiata
dal differenziamento e dalla morte cellulare.
Di conseguenza, alcune divisioni cellulari danno origine a
due cellule che continuano entrambe a dividersi,
determinando così un aumento del numero di cellule che si
dividono. Se le cellule si dividono rapidamente, il tumore
cresce velocemente; se le cellule si dividono più lentamente,
il tumore cresce più lentamente. Tuttavia,
indipendentemente dalla velocità delle divisioni cellulari, il
tumore continua a crescere, poiché sono prodotte nuove
cellule in numero maggiore rispetto a quello necessario. A
mano a mano che le cellule in divisione si accumulano,
l’organizzazione e la funzionalità normali del tessuto
vengono gradualmente alterate.
In base alle differenze nelle loro modalità di crescita, i tumori sono classificati come benigni o
maligni. Un tumore benigno si accresce in un’area locale confinata e di rado risulta pericoloso.
I tumori maligni sono in grado di invadere i tessuti circostanti, di entrare nel circolo sanguigno e
di diffondersi in zone corporee distanti. Il termine cancro si riferisce a qualunque tumore maligno,
ma in particolare alle cellule maligne che possono diffondersi dalla loro localizzazione di origine
ad altri siti. 03.05
Il cancro insorge attraverso un processo multifasico che include l’inizio, la promozione e la
progressione del tumore.
Nonostante il ruolo prominente
giocato dalle mutazioni, lo
sviluppo del cancro richiede
fasi multiple. In primo luogo, le
cellule normali vengono
convertite in uno stadio
precanceroso, che le
sensibilizza a ulteriori
cambiamenti che portano al
cancro: un processo noto come inizio. In secondo luogo, vi è un lungo e graduale processo di
promozione, che comporta l’esposizione ripetuta di cellule sensibilizzate ad agenti che promuovono
il cancro. Infine, una volta che il tumore si è formato, esso cresce e si differenzia nel processo di
progressione del tumore. Non c’è piu il P53 che controlla il genoma, che ferma il ciclo cellulare
finche non è riparato.
La mutazioni sono indotte, la differenza la fa una quantità dell’agente mutageno sottoposto: se le
mutazioni, che sono rare e casuali, possono essere indotte dagli agenti chimici, fisici e biologici.
L’esposizione per periodi prolungati tende a far aumentare le mutazioni e non riesce piu a
controllare il ciclo cellulare. Le prime o poche mutazioni che riguardano i geni che controllano il
ciclo cellulare segna in maniera definita la cellula che inizia un percorso di iniziazione: cellula
destinata a diventare
cancerosa. Diventa cancro
quando c’è la promozione
della trasformazione cioè
l’esposizione a piu agenti
mutageni che sono molteplici
tante quante le mutazione, si
passa coi a una fase di
promozione. La fase di
progressione è quando la
cellula ha tutte e sei le caratteristiche principali: evasione e apoptosi, autosufficienza nei segnali
proliferativi, insensibilità ai segnali antiproliferativi, invasione dei tessuti e metastasi, potenziale
replicativo illimitato e aumento di angiogenesi. Ad oggi, questo processo è irreversibile: non
disferenziarle
riusciamo a e farle tornare indietro: è una via unidirezionale.
Oncosopressore (P53) se
mutato la cellula diventa
tumorale.
Le uniche mutazioni che
trasformano le cellule da
normale a cancerosa è quella
sui protooncogeni.
Se il cromosoma va incontro
a duplicazione e se quella
parte è quella che porta dei
geni convolti del ciclo
cellulare, se prima ne avevo
una, post duplicazione avrò
n molecole che mi altera il
ciclo cellulare. Tutte le
anomalia cromosomiche non
portano solo a malattie, ma
anche a queste mutazioni
che se hanno geni
protooncogeni
trasformandolo in oncogeno. Cancro alla mammella…
È dovuto alla traslocazione (creano piu
danni, coinvolte anche nell’insorgenza del
cancro alla mammella), il recettore
tirosinchinasico viene traslocato vicino a
un promotore di un gene che è sempre
espresso modificano la sua trascrizione e
modificazione che porta alla traforazione
della cellula epiteliale della mammella a
cancro alla mammella.
Anche le inversioni possono essere letali:
l'oncogène TRK è generato da un'inversione
cromosomica che connette segmenti di due geni
presenti sullo stesso cromosoma. Uno di questi
geni (NTRK 1) codifica per il recettore di un
fattore di crescita che mostra attività tirosin-
chinasica, mentre l'altro (TPM3) codifica per la
tropomiosina non muscolare. L'inversione fa sì
che un'estremità del gene TPM3 si fonda con
l'estremità opposta del gene NTRK1. L'oncogène
TRK che ne deriva codifica per una proteina di
fusione in cui il segmento della tropomiosina
determina la dimerizzazione della regione
recettoriale, attivando permanentemente il suo
dominio tirosin-chinasico.
CELLULE STAMINALI
Differenziamento: è alla base delle cellule che compongono il nostro corpo. Le cellule hanno
funzioni di base: respirazione, crescita, diversione e sintesi. Ogni cellula si differenzia perché
prende caratteristiche peculiari di quella determinata cellula. Abbiamo 200 differenti tipi cellulari
nel corpo umano. Per acquisire queste caratteristiche peculiari che vanno oltre alle funzioni di
base, a mano a mano che le cellule
differenziano, abbiamo cellule che
raggiungono il max livello di differenziazione
perendo così altre capacità, tra cui quella di
dividersi mitoticamente. Quando la cellula si
differenzia si rispecchia anche sulla
morfologia raggiungono una forma
particolare che dipende dalla funzione.
Nelle nostre cellule abbiamo 30triglioni di
cellule e alcune di esse non sono rinnovabili
perché hanno raggiunto il grado max di
differenziazione che possiamo avere:
- cellule altamente differenziate non
sono riattivabili (permanenti):
permanermene in G0. Entrare in G0
non significa che muore, anzi,
continua ad avere la sua funzione.
- cellule potenzialmente rinnovabili:
G0 lunga, non si dividono
costantemente, ma si riattivano
facilmente con la classica divisione
cellulare: origina due cellule figlie dello stesso tipo, ottengo lo stesso tessuto che avevo
prima, anche se aveva una mutazione (se c’era tumore, il tumore rimane).
- cellule continuo rinnovamento: G0 corta o assente. Vengono continuamente rimpiazzate,
infinte divisioni cellulare - i loro telomeri non si accorgano, da cellule staminali o
progenitrici:
non differenziate
o possono dividersi senza limitazioni
o
Dopo la divisione, la cellula figlia puo rimanere una cellula staminale o puo differenziare
che sostituisce la cellula morta. Una cellula quando diventa differenziate non è capace di
generare una cellula staminale, solo differenziate. Solo la cellula staminale da origine a una
divisione asimmetrica: cioè che da origine sia a una cellula staminale (indifferenziata, con
le caratteristiche della madre), ma anche una cellula differenziata. 09.05
La cellula non specializzata, la cellula
staminale, è presente in tutti gli organismi
viventi ed è dotata essenzialmente di due
caratteristiche:
- autorinnovamento: capacità di generare
una cellula indiffer