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CONCETTI CHIAVE - RIPASSO (SLIDE)
- Il governo di un Paese può adottare leggi e norme, chiamate politiche commerciali, per
influenzare i flussi di commercio internazionale.
- Le norme che regolano le politiche commerciali nella maggior parte dei Paesi sono
delineate dall’Accordo Generale sui Dazi e sul Commercio (GATT), ora Organizzazione
Mondiale del Commercio (OMC).
- In un Paese piccolo, il prezzo mondiale è fisso, perciò il prezzo fronteggiato da
consumatori e produttori aumenta dell’intero ammontare del dazio.
- L’uso di un dazio da parte di un piccolo Paese importatore porta sempre ad una perdita
secca di benessere.
- In un Paese grande la variazione delle importazioni a causa del dazio riduce il prezzo
mondiale, perciò il prezzo del Paese importatore aumenta, ma di un ammontare
inferiore al dazio.
- L’uso di un dazio per un Paese grande può portare a un guadagno netto di benessere.
- Il dazio ottimo è il dazio che massimizza il benessere dell’importatore.
- I contingentamenti delle importazioni limitano la quantità di una particolare
importazione, facendo così aumentare il prezzo interno e la produzione interna, e
creando un beneficio per chi ha il permesso di importare. Questi benefici sono chiamati
rendite da contingentamento. Ludovica Cascino A.A. 2024-2025
30/10/2024 - lezione 16
DAZI E CONTINGENTAMENTI IN CONCORRENZA IMPERFETTA
Equilibrio di autarchia
Vediamo un grafico standard di monopolio con costi marginali crescenti.
Poiché la domanda che il monopolista fronteggia è decrescente, per vendere di più deve
ridurre il prezzo; quindi il ricavo marginale (ottenuto dalla vendita dell’unità marginale),
sarà sempre inferiore al prezzo.
Il monopolista massimizza il profitto dove RM = CM. Per trovare il prezzo si tira su una
riga fino alla curva di domanda.
Se fosse stata una situazione di concorrenza perfetta, l’equilibrio sarebbe stato dove la
curva di domanda incontra l’offerta (punto arancione, CP).
Apertura al commercio internazionale
Con l’apertura al commercio internazionale si suppone che il prezzo mondiale sia la retta
rossa Pw.
L’impresa locale che prima aveva un monopolio, si trova a competere con mille imprese
all’estero, quindi perde completamente il suo potere di monopolio e si trova in una
situazione di concorrenza perfetta. Ludovica Cascino A.A. 2024-2025
Il Paese consuma Q2 (dove Pw incontra la domanda di mercato nel punto C) e produce
Q1 (nel punto B dove Pw incontra la curva dei costi marginali).
Il monopolista è obbligato a fare un prezzo pari a Pw e non maggiore, altrimenti i
consumatori comprerebbero solo all’estero.
I profitti sono massimi proprio nel punto B, mentre da B a C si trovano le importazioni. I
consumatori sono contenti perché consumano di più ad un prezzo inferiore, i produttori
sono scontenti perché prima erano in monopolio e ora sono in concorrenza perfetta.
INTRODUZIONE DI UN DAZIO DOPO L’APERTURA AL COMMERCIO
Con il dazio (T), il prezzo sale a Pw+T.
- I consumatori sono scontenti perché il prezzo sale. Il surplus del consumatore è quindi
sceso dell’area - (a+b+c+d).
- I produttori sono contenti, è aumentato il surplus del produttore dell’area +a.
- Il governo, mettendo un dazio, guadagna l’area c.
- Guadagno totale: -a-b-c-d+c+a= -(b+d). L’impresa continua a non avere potere di
mercato e ha perdite.
CONFRONTO TRA CONTINGENTAMENTO E DAZIO
Cosa sarebbe successo se nel grafico precedente, al posto di mettere un dazio, avessi
messo un contingentamento?
Partiamo dalla situazione di un’impresa monopolista: liberalizzando il commercio,
l’impresa perde potere di mercato.
Con il contingentamento, il Paese può importare solo un certo ammontare di beni
dall’estero. Per tutti i beni che non provengono dall’estero ma sono prodotti a livello
locale, la produzione locale torna nelle mani del monopolista, che può applicare prezzi più
elevati rispetto a quelli ottenuti con un dazio (il Paese può importare 10 kg di patate, il
resto delle patate vengono offerte dal produttore locale, che è un monopolista).
Ludovica Cascino A.A. 2024-2025
Con un dazio, il massimo profitto sarebbe stato dove RM0 = CM, in corrispondenza della
retta Pw+T. Le importazioni sarebbero state la distanza tra Q3 e Q4 (IMP2).
Ora scelgo un contingentamento che mi crei lo stesso ammontare di importazioni del
dazio: dato che parte della produzione viene soddisfatta a livello locale dal monopolista
(per quanto scritto sopra), la domanda per l’impresa locale si sposta parallela a se stessa
dello stesso ammontare del contingentamento, diventando la retta verde.
Alla nuova domanda corrisponde una nuova curva dei RM e il monopolista produrrà dove
RM1 = CM (quantità QM al prezzo PM).
I consumatori sono scontenti perché il prezzo con il contingentamento è maggiore
(PM>Pw+T) e la quantità è inferiore.
La perdita di surplus dei consumatori è quindi maggiore con l’introduzione di un
contingentamento piuttosto che con l’introduzione di un dazio. Anche in questo caso per
la collettività il contingentamento è peggiore del dazio, si capisce la posizione dell’OMC.
5/11/2024 - lezione 17
TEORIA DELL’INDUSTRIA NASCENTE
Vengono inseriti dei dazi nei Paesi in via di sviluppo: nonostante le perdite, quasi tutti i
Paesi applicano dazi nelle fasi iniziali dello sviluppo, spesso in settori caratterizzati da un
numero ristretto di imprese.
Ciò implica che sia molto più probabile la presenza di concorrenza imperfetta. Questo
perché sostengono che le loro industrie siano troppo giovani per sopportare la
concorrenza estera. Se viene dato loro il tempo di crescere, le industrie in futuro saranno
in grado di competere. È necessaria quindi una protezione di breve periodo dalle
importazioni.
Questa argomentazione per la protezione è chiamata tesi dell’industria nascente (ha
giustificato le politiche protezionistiche dell’America latina, ma non ha avuto granché
successo). Ludovica Cascino A.A. 2024-2025
In questo caso, supponiamo che ci sia solo un’impresa in Home. L’aumento della
produzione oggi porterà a costi minori in futuro grazie all’apprendimento (una volta che
l’impresa si sarà ingrandita potrà competere con il resto del mondo).
Il governo di H dovrebbe intervenire per offrire protezione?
Consideriamo due casi in cui è potenzialmente giustificato un intervento:
1. Un dazio oggi fa aumentare la produzione di H e riduce i costi futuri.
2. Un dazio oggi fa aumentare la produzione e riduce i costi futuri per le altre imprese del
settore o di altri settori.
Abbiamo sempre ipotizzato che i costi medi (AC) fossero al di sotto del prezzo mondiale,
in questo caso invece sono superiori: l’impresa è in perdita ed esce dal mercato, fallisce.
Se si introduce un dazio, il prezzo cresce, l’impresa locale deve produrre Q4 e venderla a
Pw+T; l’impresa è quindi in pareggio, riesce almeno a coprire i costi medi.
I consumatori con il dazio perdono, ma l’impresa impara a produrre, sfrutta le economie
di scala e così facendo scendono i costi medi nel tempo (AC1). Si può quindi togliere il
dazio ed essere in grado di produrre senza perdite e di competere con il resto del mondo.
MONOPOLIO ESTERO
Un’impresa estera monopolista produce un bene che nel mercato interno del Paese H
non viene prodotto (H lo può acquistare solo dal monopolista estero).
Ludovica Cascino A.A. 2024-2025
L’impresa estera che produce il bene che H deve importare ha i costi marginali pari a CM.
Il monopolista estero produce dove CM = RM, ossia nel punto A: produce Q1 e la vende
a P1.
Se si introduce un dazio, i CM del monopolista estero aumentano a CM+T.
L’equilibrio si trova quindi nel punto B: la quantità è scesa a Q2 e il prezzo è salito a P2.
La cosa importante è che il prezzo sale ma sale meno del dazio: la distanza tra P2 e P1 è
minore dell’ammontare del dazio, perché la curva di domanda è più piatta di quella dei
RM.
- Il surplus del consumatore è diminuito dell’area -(c+d), perché è aumentato il prezzo.
- Di produttori non ce ne sono perché il bene in questione è prodotto solo all’estero.
- Lo Stato guadagna il dazio sulle importazioni, corrispondente all’area c+e.
L’area c è un trasferimento di benessere dai consumatori allo Stato, il Paese guadagna
se e > d.
Si tratta quindi di un altro caso in cui un Paese può guadagnare da un dazio.
6/11/2024 - lezione 18 + 19
SUSSIDI ALLE ESPORTAZIONI IN UNA PICCOLA ECONOMIA
Al prezzo Pw il Paese domanda Q1, produce Q2 ed esporta la differenza tra le due.
Da questo grafico posso ottenere anche l’offerta di esportazioni (grafico di destra): al
livello Pa il Paese non esporta nulla, al livello Pw esporta la quantità Q2-Q1.
La domanda di importazioni è piatta perché siamo in una piccola economia. Se si
introduce un sussidio (es. lo Stato mi dà 1 euro per ogni quantità esportata), la curva di
offerta di esportazioni si sposta in basso dell’ammontare del sussidio.
Io impresa voglio esportare Q2-Q1 al prezzo Pw, che il profitto di queste esportazioni
provenga dalla loro vendita o da un sussidio del mio Stato non importa.
Le imprese esporteranno la quantità Q4-Q3 al prezzo Pw+S, gli stranieri pagano
all’impresa il prezzo mondiale (Pw) mentre il Paese dell’impresa la paga il sussidio (S).
Ludovica Cascino A.A. 2024-2025
A questo punto si vuole mantenere Pw+S come prezzo interno al proprio Paese, altrimenti
si venderebbe solo all’estero (traccio la retta del Pw+S sul grafico di sinistra).
- Il surplus del consumatore diminuisce dell’area -(a+b).
- Il surplus del produttore aumenta dell’area +(a+b+c).
- Il governo paga il sussidio su ogni quantità esportata, ossia Q4-Q3, perde quindi le
aree -(b+c+d).
- In totale la politica di aiuto alle esportazioni crea una riduzione di benessere
equivalente a -(b+d).
Le aree b+d posso vederle anche nel grafico di destra: l’altezza è pari al sussidio, la base
è pari alla variazione delle esportazioni.
SUSSIDI ALLE ESPORTAZIONI IN UNA GRANDE ECONOMIA
Se si introduce un sussidio alle esportazioni, la curva di offerta di esportazioni si sposta in
basso, l’equilibrio passa dal punto E1 al punto E2, in cui le esportazioni aumentano a Q2.
La distanza tra le due curve di offerta di esportazioni equivale al sussidio.
Un grande Paese che introduce un sussidio ha effetti sul prezzo mondiale, che scende al
livello P*. Il Paese esporta Q2, gli stranieri pagano P* per