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TRATTAMENTO:

• Miglioramento progressivo degli aspetti legati alla cinematica articolare e funzionalità dell'artosuperiore

Fenomeni di conflitto subacromiale possono causare fenomeni di retrazione capsulare, quindi un irrigidimento della capsula

Comportamento tipico da conflitto: arto doloroso di movimento. L'arto viene abdotto a circa 90° il paziente ha dolore poi arrivato a 180° gradi passa, questo perché il conflitto passa in quanto la testa dell'omero cambia posizione. Se il paziente non riesce ad arrivare al termine del movimento ma si ferma prima nella fase di dolore potrebbe significare uno stato infiammatorio più acuto, quale ad esempio una borsite.

Frozen Shoulders o spalla congelata: in seguito ad altri traumi, oppure in modo spontaneo con dolore crescente e poi estremamente forte con caratterizzazione forte anche notturna indipendentemente dalle sollecitazioni meccaniche. Dolore profondo, può essere anche pulsante di tipo

infiammatorio; è un dolore irradiato. Il dolore dopo qualche giorno diminuisce e poi è presente rigidità.

La terapia più indicata è l'infiltrazione intrarticolare di cortisone blocca l'evoluzione della frozen, risoluzione del dolore rapida, i danni in termini di rigidità sono contenuti.

Inoltre, alla base di un fenomeno da conflitto ci può essere un movimento errato scapolare; questa dovrebbe permettere lo svincolo della grande tuberosità se la scapola non fa questo lavoro in abduzione, l'acromion rimane basso e quando si solleva l'omero questi si scontrano. Se il fisioterapista conduce il movimento il conflitto non è presente e non c'è dolore devo "educare" il movimento.

Obiettivi a livello di struttura e funzione:

  • Miglioramento del ROM e della cinematica articolare
  • Riduzione del dolore e miglioramento dell'AROM
  • Rinforzo cuffia dei rotatori
della muscolatura periscapolare - Recupero del controllo motorio - Miglioramento della funzionalità del quadrante superiore Strategie: - Terapia Manuale - Trattamento dei tessuti molli, stretching muscolare - Esercizio terapeutico - Ricondizionamento scapolare con PNF - Mobilizzazioni passive e attive del tratto C5-T8 Riabilitazione postchirurgica dopo Stabilizzazione di spalla Lussazione recidivante: la spalla che va fuori posto esce principalmente anteriormente. Al contrario della solita legge concavo-convesso, nell'extrarotazione la testa dell'omero non va come si penserebbe, ma si muove indietro (si pensa subito a una traslazione in avanti e una rotazione indietro) Legamenti gleno-omerali superiore medio e inferiore si occupano di dare stabilizzazione alla testa dell'omero. Quando faccio extrarotazione, il fascio inferiore del legamento gleno omerale anteriore si tende e spinge indietro la testa dell'omero. Il movimento di

extrarotazione genera quindi una rotazione posteriore, a causa di questa barriera fibrosa la testa dell'omero viene spinta posteriormente ecco generarsi di un'instabilità

Nella lussazione della testa dell'omero in avanti, questa può scontrare il cercine e provocare danni. Se si lussa una volta si può lussare molteplici volte

Nel caso il paziente abbia avuto una sola lussazione, per impedire una recidiva è necessario concentrarsi sulla muscolatura: in particolare rinforzo i muscoli intrarotatori, limitando l'extrarotazione il più possibile, anche prendendo in conto di avere un'asimetria nella muscolatura di spalla. Andando oltre si inseriranno movimenti di anticipazione e limitazione nel soggetto, necessaria un'educazione del paziente

Indicazioni:

  • Dislocazione anteriore di spalla con distacco della porzione antero-inferiore della capsula e del labbro della cavità glenoidea (Bankart's lesion)
Anterior Labral Periostal Sleeve Avulsion (ALPSA) - Superior Labral Anterior Posterior (SLAP) - Frattura di Hill-Sachs Conseguenze: - Discinesia scapolare - Disfunzioni a carico dell'arto superiore - Rischio di recidive Raccolta anamnestica e osservazione: - Overuse o miss-use dell'articolazione - Dolore nelle attività over-head - Atteggiamento del paziente indicativo di apprensione - Dolore acuto in posizioni specifiche - Sensazione di giving-away o cedimento Mobilità attiva e passiva: - Valutazione carico e della caricabilità - Valutazione secondo il modello bio-psico-sociale - Valutazione dei risultati - Forza isometrica (dalla 4° settimana) Valutazione funzionale: DASH e gesti quotidiani TRATTAMENTO I fase (0-4 settimane) Obiettivi a livello di struttura e funzione: - Guarnigione dei tessuti - Riduzione del dolore - Limitazione atrofia muscolare - Ripristino arco di movimento non

doloroso• Favorire cicatrizzazione dei tessuti• Mobilizzazione passiva leggera per continuare l’apporto cardiovascolare

Strategie:• Cauta mobilizzazione passiva• Crioterapia• Automobilizzazione in ROM non dolorosi• Terapia manuale• Non sollevare il braccio attivamente prima delle 6 settimane• Portare mano alla bocca tramite flessone di gomito e polso• Educazione

TRATTAMENTO II fase (5-8 settimane)

Obiettivi a livello di struttura e funzione:• Risoluzione del dolore• Recupero completo mobilità in AROM e PROM• Miglioramento artrocinematica• Incremento stabilità• Aumento forza arto superiore• Funzionalità scapolare efficiente• Ripresa progressiva ADL

Strategie:• Crioterapia• Progressione scrupolosa del carico• PIR e CRAC• Terapia manuale• Esercizio terapeutico in CCC• PNF della cuffia dei rotatori• Riequilibrio dentato anteriore e trapezio•

Attivazione eccentrica catena estensoria• Supporto scelta strategie di coping

TRATTAMENTO III fase (>9 settimane)

Obiettivi a livello di struttura e funzione:

  • Estensibilità ottimale dei tessuti
  • Aumento efficienze del lavoro muscolare
  • Aumento autonomia
  • Miglioramento controllo neuromuscolare
  • Ripresa attività professionale e sportiva

Strategie:

  • Terapia manuale
  • Incremento dell’intensità del lavoro muscolare mediante introduzione di resistenza
  • Esercizi pliometrici
  • Incremento densità del lavoro
  • Esercizi in CCA
  • Riproduzione gestualità professionale e sport specifica

Dimissione del paziente, complicanze e insuccessi:

  • Ritorno attività sportive e lavorative verso la fine della 16 settimana
  • Rimandare attività sportiva a livello competitivo a 6 mesi: attività al di sopra del capo, azioni dicontatto fisico o scontro, sollevamento di pesi paro o superiori

al 25% del peso corporeo

Note: i tempi di recupero possono allungarsi in caso di reazioni capsulitiche, lesioni vascolari, nervose e lesioni Hill-Sachs. Le dislocazioni sono recidiva a 1 anno dall'intervento

Misure di Outcome - SPALLASCALA DASH:

  • Quotionario di 30 domande
  • Patient self-reporter questionaire
  • Adeguato a quasi ogni patologia dell'arto superiore
  • Comprende sintomi (dolore, debolezza, rigidità, scrosci articolari), funzioni fisiche (attività quotidiane, attività casalinghe, shopping, attività del tempo libero, cura della persona, vestirsi e attività svestirsi, mangiare, attività sessuale, dormire, sportive o sociali), funzioni di attività sociale (cura della famiglia, capacità di socializzazione) e funzioni legate alla sfera psicologica
  • Il sistema di punteggio si basa su una scala progressiva di punti da 1 (assenza di difficoltà a svolgere una determinata funzione o assenza di sintomi) a 5

(estrema difficoltà nel compere un gesto e /osintomi severi). Il punteggio finale si ottiene sommando tutti i punteggi parziali, sottraendo 30 equindi dividendo il risultato per 1,2, secondo la formula: DASH score = (somma dei punteggi – 30)/1,2

Ha mostrato buoni valori di ripetibilità e una buona sensibilità nella rilevazione delle differenzecliniche (MCDI, Minimal Clinic Important Difference) anche se utilizzato nella forma ridotta (QuickDASH). Questa versione, di sole 11 domande, appositamente sviluppata per favorirne l’utilizzo nellapratica clinica quotidiana

// Yellow flag: bandierine gialle, rispecchiano la condizione psicosociale del paziente. Es. soggetto depressoecc.. un paziente con problematiche psicologiche è più favorevole alla cronicizzazione del dolore. Il concettodi cronicità quindi si associa ad una componente psichica del pazienteIndicazioni riconoscimento dolore cronico: OPQRST• O: Onset = insorgenza del dolore,

come è insorto (maniera lenta o dopo trauma ecc..) indicazioni sulla causa del dolore • P: Provocation / allevation = cosa provoca il dolore • Q: Quality = qualità del dolore (urente, che brucia, dolore di origine nervosa; pungente; profondo, dolore muscoloscheletrico ecc…). L'intensità del dolore muscoloscheletrico • R: radiation = irradiazione. Quanto il dolore viene riferito in aree circostanti all'origine; quanto più è importante la lesione quanto più ci sarà irradiazione. L'ampiezza dell'area sensibilizzata è indice della condizione di guarigione di quell'area. Un fenomeno infiammatorio inizialmente è caratterizzato da un'ampia zona di irradiazione successivamente la zona si riduce. Il fenomeno di centralizzazione è indice di miglioramento • S: Severity = severità del dolore • T: Time = tempo del dolore. Posso creare una rappresentazione del

dolore nel tempo (nella giornata, sintomatologia del paziente in funzione alle attività...) //VAS (scala analogico visiva): righellino con un cursore con faccia sorridente e faccia disperata, il paziente passa il cursore e lo posiziona nella sua situazione attuale

Scala NRS: scala da 0 a 10 (0 assenza di dolore e 10 massimo dolore). Il dolore muscoloscheletrico nocicettivo si trova solitamente tra 4 e 7. Il paziente che riferisce un dolore molto alto (es. 9 per un dolore muscolare) potrebbe rientrare nelle yellow flag, cioè potrebbe avere dei problemi psicosociali che gli impediscono di comunicare realmente il suo dolore

GOMITO

Riabilitazione postchirurgica nelle Fratture di gomito

Indicazioni: danno scheletrico associato spesso a danno strutture legamentose e membrana interossea

Conseguenze: rigi

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
41 pagine
SSD Scienze mediche MED/16 Reumatologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher chiara- di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Patologia dell'apparato locomotore e reumatologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Genova o del prof Testa Marco.