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IPERURICEMIA

È un livello di acido urico plasmatico al di sopra della norma* che, se non curato, può determinare l'insorgenza della gotta (valori > 10mg/dl), un disordine metabolico spesso associato asintomatologia flogistica articolare e caratterizzato da attacchi dolorosi e ricorrenti di artrite, con la formazione dei classici "tofi" gottosi. Inoltre, livelli molto elevati e costanti possono determinare un deposito di cristalli di urato anche nelle grandi articolazioni e nel parenchima renale.

*Valori normali:

  • Uomini: 3,4-7 mg/dl
  • Donne: 2,4-6,5 mg/dl

L'acido urico è una sostanza prodotta durante il metabolismo delle purine, sostanze contenute soprattutto nelle proteine di carni e pesce. Per ridurre l'acido urico è necessario non solo limitare gli alimenti ad alto contenuto di purine e ridurre la quota giornaliera di proteine (<100g/die), ma è fondamentale bere molta acqua, eliminare gli alcolici e ridurre il peso corporeo.

Cause:

  • Eccessiva produzione:
Aumentato turnover di acidi nucleici (es. obesità, anemia emolitica...) - Aumento del catabolismo di nucleotidi purinici (ipossia, abuso di alcool...) - Aumentata ingestione di cibi ricchi di purine - Difetti enzimatici Ridotta escrezione: - Malattie renali: IRC, ipertensione - Endocrinopatie: ipotiroidismo, iperparatiroidismo... - Farmaci: diuretici, lassativi, salicilati... - disordini metabolici (disidratazione, digiuno) - altre cause: sarcoidosi Terapia dietetica: La dieta dovrà essere normocalorica o moderatamente ipocalorica, in quanto le diete fortemente ipocaloriche, e ancor più il digiuno prolungato, aumentano il catabolismo proteico e dunque l'uricemia. Vanno evitati i pasti abbondanti e gli eccessi di proteine, ma anche di grassi, poiché nel processo di degradazione possono inibire l'eliminazione dell'acido urico attraverso i reni e ne favoriscono la precipitazione sotto forma di cristalli. Introdurre un sufficiente apporto di liquidi (almeno 2 lt di...acqua al giorno) che favoriscono l'eliminazione dell'acido urico

Eliminare l'alcool: inibisce l'escrezione dell'acido urico e ne aumenta la produzione.

La birra oltre all'alcool contiene purine

Consumare al massimo 120-130g di carne o di pesce non più di 2/3 volte a settimana

Preferire quale fonte proteica il latte ed i latticini magri alla carne, perché sono a basso contenuto di purine. Scegliere formaggi con un contenuto in grassi inferiore al 30% (ricotta, mozzarella vaccina..)

Le sostanze dolcificanti contenute ad es. nei prodotti per diabetici, nei succhi di frutta e nelle bevande zuccherine, quali fruttosio, maltosio, sorbite, xilite e saccarosio, possono provocare un aumento dell'acido urico

Nel consumo di pollame e volatili si deve eliminare la pelle prima della cottura perché contiene purine

Pesce, conserve di pesce e frutti di mare sono ricchi di purine, in modo particolare la pelle che deve essere tolta (acciughe, sardine, ecc.)

aringhe, sgombro, uova di pesce, crostacei emolluschi)Preferire una preparazione povera di grassi per pesce e carne.

Stufare, bollire, cuocere a vapore o a fuoco lento al cartocciocontribuisce ad eliminare nel liquido una parte delle purineUtilizzare il brodo di verdura anzichè quello di carne, ma evitare asparagi, cavolfiori, fagioli, funghi, lenticchie, piselli,spinaci;

NB: Il caffè, il tè nero ed il cacao NON influiscono sul livello di acidourico;

OBESITA

E’ la principale malattia metabolica del mondo. (Formiguera, Canton2004)L’OMS defnisce l’obesità “malattia globale” ed epidemica.Clinicamente l’obesità identifica una situazione di eccesso di grassocorporeo o, per essere più precisi, un aumento del tessuto adiposorispetto alla massa magra.E’ una sindrome multifattoriale influenzata da fattori genetici,ambientali e comportamentali e le cui principali cause sono:L’assunzione alimentare elevata Riduzione

Dell'attività fisica

Componente genetica e/o psicologica di disordini metabolici,

malattie e morte prematura per patologie

L'obesità incrementa il rischio cardiovascolari, broncopolmonari,

diabete, neoplasie.

Peso ideale Cosa si intende per peso ideale, accettabile o

desiderabile?

Nonostante l'esistenza di numerose variabili biologiche ed

interindividuali, al fine di standardizzare il peso ideale di un

soggetto si utilizzano precise formule. La più utilizzata negli studi

scientifici e nella pratica clinica è l'indice di massa corporea IMC o

BMI.

BMI= peso (Kg)/altezza2(metri)= Kg/m2

Il BMI è ritenuto il metodo più attendibile per valutare il grado di

sovrappeso e obesità di un individuo.

Il peso corporeo desiderabile è spesso definito come quello

associato alla più bassa mortalità. È correlato ad uno stato

nutrizionale ottimale e ad un buono stato di salute globale.

normopeso

Sono considerati gli individui di entrambi i sessi in età adulta

con BMI compreso fra 18,5-24,9.

Sovrappeso = BMI 25-29,9 (rischio x la salute aumentato)

Obesità I° grado = BMI 30-34,9 (rischio alto)

Obesità II° grado = BMI 35-39,9 (rischio molto alto)

Obesità grave = BMI >40 (rischio elevato)

Rischi e complicanze:

  • Ipertensione arteriosa
  • Anomalie metabolismo glucidico (diabete)
  • Alterazioni dell'assetto lipidico (colesterolo, trigliceridi..)
  • Coronaropatia
  • Malattia cerebrovascolare
  • Disfunzioni apparato osteoarticolare
  • Disordini della ventilazione
  • Malattie colecisti
  • Disordini epatocellulari
  • Reflusso gastro-esofageo
  • Neoplasie

Trattamento:

  • Seguire un'alimentazione ridotta in calorie e grassi
  • Adeguata educazione alimentare e miglioramento degli stili di vita
  • Ridurre l'apporto di alcool, aumentare quello di fibra
  • Aumentare l'attività fisica aerobica (30-40min 4-5v/sett)
  • Monitorare il proprio peso

Terapia dietetica:

- Anamnesi alimentare accurata del paziente in modo da stendere una dieta personalizzata

corretta assunzione di cibo per via orale, come ad esempio le patologie gastrointestinali, le malattie neurologiche o le gravi ustioni. La NPT prevede l'utilizzo di una soluzione nutritiva completa, che fornisce tutti i nutrienti necessari al paziente, come proteine, carboidrati, lipidi, vitamine e sali minerali. Questa soluzione viene somministrata attraverso un catetere venoso centrale, che viene inserito in una vena di grosso calibro, come la vena succlavia o la vena giugulare interna. La terapia con NPT richiede una valutazione accurata del fabbisogno calorico e nutrizionale del paziente, in base alla sua età, peso, altezza, condizioni cliniche e livello di attività fisica. Inoltre, è necessario monitorare costantemente il paziente per valutare l'efficacia della terapia e apportare eventuali modifiche alla soluzione nutritiva. La NPT può essere utilizzata in modo temporaneo, come supporto nutrizionale durante il periodo di recupero da un intervento chirurgico o da una malattia acuta, oppure in modo cronico, nel caso di pazienti con malattie croniche che impediscono l'assunzione di cibo per via orale a lungo termine. La terapia con NPT richiede una stretta collaborazione tra il medico, il nutrizionista e l'infermiere, al fine di garantire una corretta somministrazione della soluzione nutritiva e monitorare costantemente lo stato del paziente. In conclusione, la nutrizione clinica artificiale, attraverso la terapia con NPT, rappresenta un valido strumento per garantire un adeguato apporto nutrizionale ai pazienti che non possono alimentarsi normalmente, contribuendo al mantenimento o al miglioramento del loro stato nutrizionale.normale alimentazione per os o nei pazienti che presentano malnutrizione severa o aumentato catabolismo. Il digiuno prolungato causa sia arresto della sintesi proteica che l'utilizzo di proteine tissutali a scopo energetico. La ricostruzione tissutale necessita un adeguato apporto proteico e calorico. Dunque qualsiasi malattia o stress che altera il normale meccanismo della nutrizione può portare a deperimento fisico e a complicanze metaboliche gravi e a volte irreversibili. È possibile reintegrare le perdite proteiche somministrando contemporaneamente un substrato azotato (aminoacidi) e calorie glucidiche (soluzione ipertonica di glucosio) sufficienti ad inserire questo substrato nel ciclo protidogenetico. Caratteristiche: I nutrienti somministrati tramite la NPT sono: - Aminoacidi - Glucosio - Lipidi - Vitamine, oligoelementi, elettroliti Attraverso un appropriato volume di liquidi La NPT è somministrata in una vena centrale di grosso calibro, in genere la succlavia o la giugulare.

La malnutrizione proteico-calorica costituisce l'indicazione elettiva alla NPT ed è spesso presente nei pazienti ospedalizzati, in particolare anziani e pazienti critici in terapia intensiva. Tutti i soggetti con malnutrizione sono a rischio di sepsi e complicanze chirurgiche, la NPT può rendere reversibile la malnutrizione e ridurre tali rischi per la guarigione e sopravvivenza del paziente. Tuttavia va ricordato che "se l'intestino del paziente è funzionante, va usato". Dunque i pazienti critici che non possono alimentarsi normalmente, ma il cui intestino mantiene la sua funzionalità, devono essere trattati con la Nutrizione Enterale. La NPT è una strada "non fisiologica", per l'apporto di nutrienti e la tolleranza metabolica e cardiocircolatoria è inferiore alla NE, mentre gli effetti collaterali (sepsi, squilibri metabolici...) e i costi sono superiori. La NPT e la NE non vanno considerate antitetiche, ma possono essere somministrate insieme.

(nutrizione artificiale mista) consuccesso, per l'importanza di dare un apporto calorico anche minimo per via enterale non a scopo nutrizionale, ma trofico per l'enterocita. Indicazioni:
  1. Pazienti che non riescono a mangiare per patologie gastrointestinali che impediscono il normale transito alimentare, l'assorbimento e i processi digestivi.
  2. Pazienti che non devono mangiare per morbo di Crohn in fase attiva, peritoniti, pancreatite acuta, colite ulcerosa severa, fistole digestive, emorragie gastroenteriche ecc. che rendono inutilizzabile il tratto gastroenterico.
  3. Pazienti che non vogliono mangiare (quando la salute rischia di essere compromessa) per psicopatie come l'anoressia nervosa.
  4. Pazienti che non si alimentano a sufficienza per svariate patologie (es. dentizione) che causano malnutrizione o ridotto apporto alimentare.
Consigliata:
  • Pazienti con inadeguato assorbimento di nutrienti (malattie del tenue, resezione intestinale massiva, enterite, diarrea severa)

sottoposti ad alte dosi di chemioterapia, radioterapia, trapianto di midollo

Pz con severa malnutrizione e apparato digerente non utilizzabile entro 5-8gg

Pz con pancreatite severa, stato catabolico elevato, malattie infiammatorie croniche intestinali (Crohn, rattocolite...)

Pz sottoposti a chirurgia maggiore

Non consigliata:

Pz con apparato digerente non utilizzabile per 4-5 giorni

Pz per cui i potenziali rischi della NPT sono superiori ai benefici

Pz la cui prognosi non giustifica un trattamento nutrizion

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
60 pagine
SSD Scienze mediche MED/36 Diagnostica per immagini e radioterapia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher alemgg01 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Applicazione dei processi diagnostici e terapeutici e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Libera Università Vita-Salute San Raffaele di Milano o del prof Devecchi Elisabetta.