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RAZIONALIZZAZIONE DELLA NORMATIVA FISCALE.

Contro la domiciliazione puramente formale nei paradisi fiscali, il DM 4.5.1999 considera ancora (salvo prova contraria)

residenti in Italia le persone che si sono trasferite in uno di questi "PARADISI FISCALI", che sono stati indicati in una

speciale "LISTA NERA", comprendente, fra gli altri, Andorra, Liechtenstein, Isole del Canale, Isola di Man, Bahamas.

LA TRASLAZIONE DELL'IMPOSTA

La traslazione è il processo economico in forza del quale il contribuente colpito dall'imposta

RIESCE A TRASFERIRE IN TUTTO O IN PARTE, ATTRAVERSO L'AUMENTO DEL PREZZO,

L'IMPOSTA SU UNO O PIÙ ALTRI SOGGETTI, FINO A GIUNGERE AD UN ULTIMO

SOGGETTO CHE NE SOPPORTA L'ONERE EFFETTIVO. Il soggetto che per legge è tenuto al

pagamento dell'imposta si chiama CONTRIBUENTE DI DIRITTO O PERCOSSO, (la percussione

è il fenomeno per cui una persona è chiamata al pagamento dell'imposta). Il CONTRIBUENTE DI

FATTO O INCISO è la persona che sopporta effettivamente l'onere dell'imposta.

La traslazione dell'imposta dal contribuente di diritto al contribuente di fatto è possibile se si

verificano le seguenti DUE CONDIZIONI:

a) L'IMPOSTA DEVE COLPIRE BENI E SERVIZI OGGETTO DI SCAMBIO (la traslazione non

è possibile se l'imposta colpisce il reddito o il patrimonio);

b) IL PREZZO DEI BENI E SERVIZI PUÒ ESSERE AUMENTATO.

Non verificandosi queste condizioni, il contribuente di diritto deve pagare l'imposta, e diventa

anche contribuente di fatto.

La possibilità di aumentare il prezzo di vendita dipende dalle seguenti circostanze:

1. REGIME DI MERCATO (concorrenza, monopolio, oligopolio, concorrenza monopolistica);

2. TIPO DI IMPOSTA (generale o speciale);

3. ELASTICITÀ DELLA DOMANDA E DELL'OFFERTA del bene o servizio;

4. TRASFERIBILITÀ DEI CAPITALI INVESTITI NELLA PRODUZIONE.

A seconda della DIREZIONE del trasferimento dell'imposta, si hanno diversi tipi di traslazione:

a) TRASLAZIONE VERTICALE: il trasferimento riguarda il bene colpito dall'imposta.

La traslazione si dice PROGRESSIVA o IN AVANTI se segue il senso dello

scambio, ovvero se è nel medesimo senso del processo produttivo, dal produttore

al consumatore (aumento dei prezzi). La traslazione è REGRESSIVA o

ALL'INDIETRO se va nel senso opposto: consiste in una riduzione dei prezzi dei

beni acquistati dal soggetto percosso.

b) TRASLAZIONE OBLIQUA (O LATERALE), se il trasferimento riguarda beni o

servizi diversi da quello colpito dall'imposta, ma a questo collegati. Anche questo

tipo di traslazione può essere PROGRESSIVA o REGRESSIVA.

LA TRASLAZIONE IN REGIME DI LIBERA CONCORRENZA

Il MERCATO DI LIBERA CONCORRENZA è caratterizzato dalla presenza, sia dal lato della

domanda, sia da quello dell'offerta, di un elevato numero di operatori economici di piccole

dimensioni, tanto che nessuno di essi è in grado di esercitare ALCUNA INFLUENZA SUL

PREZZO. IL PREZZO È UNICO (legge di indifferenza del prezzo, detta anche LEGGE DI

JEVONS), ed è determinato dal mercato.

LE POSSIBILITÀ DI TRASFERIRE L'IMPOSTA IN AVANTI SONO DIVERSE, A SECONDA CHE

L'IMPOSTA SIA GENERALE O SPECIALE.

L'IMPOSTA GENERALE COLPISCE TUTTI I REDDITI DELLO STESSO TIPO IN UGUALE

Quindi, l'imprenditore colpito dall’imposta non ha interesse a ridurre la propria

MISURA.

produzione e investire i capitali in altri settori produttivi. Quindi, in caso di imposta generale

l'imprenditore non contrae l'offerta del bene prodotto, che verrà venduto allo stesso prezzo di

prima; l’onere dell’imposta grava sull’imprenditore. IN UN MERCATO DI LIBERA CONCORRENZA

L'IMPOSTA GENERALE NON SI TRASFERISCE. 28

Diversa è la situazione in caso di IMPOSTA SPECIALE, CHE COLPISCE SOLO ALCUNI RAMI

L'imprenditore dei settori colpiti dall’imposta ha interesse a

PRODUTTIVI. TRASFERIRE I

CAPITALI in altri rami, esenti da imposta. Tutto ciò determina una CONTRAZIONE

NELL’OFFERTA DEI BENI TASSATI, che ha come conseguenza un aumento del loro prezzo:

l'aumento del prezzo permette all'imprenditore di traslare l'imposta. IN UN MERCATO DI LIBERA

CONCORRENZA L'IMPOSTA SPECIALE TENDE A TRASFERIRSI SUI CONSUMATORI.

La MISURA DELLA TRASLAZIONE di una imposta speciale dipende da tre fattori:

1) ELASTICITÀ DELLA DOMANDA. La quota di imposta che l'imprenditore può trasferire a

carico dei consumatori è TANTO PIÙ ELEVATA QUANTO PIÙ LA DOMANDA È RIGIDA,

(ossia, quanto minore è la contrazione della quantità domandata all'aumentare del prezzo).

Nel caso limite in cui la domanda è perfettamente rigida (la domanda non si contrae a

seguito di un aumento del prezzo), l'onere dell'imposta è TOTALMENTE TRASFERITO sul

consumatore, (viceversa quando la domanda è perfettamente elastica: l'imposta non si

trasferisce). Le situazioni normali sono tra questi due estremi: l'onere dell'imposta sarà

PARZIALMENTE TRASFERITO SUL CONSUMATORE, LA TRASLAZIONE SARÀ TANTO

PIÙ ACCENTUATA QUANTO MAGGIORE SARÀ LA RIGIDITÀ DELLA DOMANDA.

2) MOBILITÀ DEI CAPITALI. La traslazione dell'imposta richiede che l'imprenditore possa

contrarre la produzione e trasferire i capitali dal ramo produttivo colpito dall'imposta ai rami

che ne sono esenti. LA RAPIDITÀ CON CUI I CAPITALI POSSONO

CONVENIENTEMENTE ESSERE TRASFERITI DA UN SETTORE ALL'ALTRO PRENDE

IL NOME DI MOBILITÀ DEI CAPITALI: È EVIDENTE CHE L'IMPOSTA SI PUÒ TANTO

PIÙ AGEVOLMENTE TRASFERIRE QUANTO MAGGIORE È IL GRADO DI MOBILITÀ

DEI CAPITALI. Nelle moderne economie industriali, la rilevante entità di immobilizzazioni

tecniche impiegate nella produzione (capitale fisso) rende difficile trasferire rapidamente ed

economicamente i capitali, (scarso grado di mobilità).

LA TRASLAZIONE IN REGIME DI MONOPOLIO

A differenza di quanto accade in regime di libera concorrenza, il prezzo di vendita non è un dato per il MONOPOLISTA:

EGLI PUÒ FISSARE IL PREZZO CHE RITIENE PIÙ OPPORTUNO, naturalmente in relazione alla domanda di mercato.

Le imposte in regime di monopolio possono essere le seguenti:

1) imposta di ammontare fisso;

2) imposta proporzionale alla quantità prodotta;

3) imposta proporzionale al profitto;

4) imposta progressiva rispetto al profitto.

1) IMPOSTA DI AMMONTARE FISSO. Si ha quando l'imposta non varia al variare del profitto e della quantità

prodotta. Per traslare l'imposta, il monopolista deve elevare il prezzo di vendita, ma ciò lo allontana dal punto di

massimo profitto e gli fa realizzare un profitto minore, da cui dovrà ancora detrarre l'imposta. Non è quindi

conveniente aumentare il prezzo, e pertanto NEL CASO DI IMPOSTA FISSA NON SI HA TRASLAZIONE.

2) IMPOSTA PROPORZIONALE ALLA QUANTITÀ PRODOTTA. In questo caso l'imposta da pagare cresce al

crescere della quantità prodotta: il monopolista può avere convenienza a DIMINUIRE LA QUANTITÀ

PRODOTTA E QUINDI L'IMPOSTA DA PAGARE, ED ELEVARE IL PREZZO DI VENDITA. QUINDI,

L'IMPOSTA PROPORZIONALE PUÒ ESSERE TRASFERITA A CARICO DEL CONSUMATORE.

3) IMPOSTA PROPORZIONALE AL PROFITTO. Si ha se l'imposta è commisurata ad una percentuale del profitto.

Anche qui (come nel caso 1), il monopolista per trasferire l'imposta DEVE ELEVARE IL PREZZO DI VENDITA,

MA CIÒ GLI FA REALIZZARE UN PROFITTO GLOBALE MINORE. Dato che l'imposta è commisurata ad una

percentuale fissa, il monopolista ha interesse a non aumentare il prezzo e a pagare la percentuale di imposta

sul profitto massimo conseguibile. L'IMPOSTA PROPORZIONALE AL PROFITTO NON SI TRASFERISCE.

4) IMPOSTA PROGRESSIVA RISPETTO AL PROFITTO. Se l'imposta cresce più che proporzionalmente

all'aumentare del profitto, l'ammontare dell'imposta aumenta anche rispetto alla quantità prodotta: PUÒ COSÌ

AVVENIRE CHE AL MONOPOLISTA CONVENGA RIDURRE LA QUANTITÀ PRODOTTA E VENDERLA AD

UN PREZZO SUPERIORE. L'IMPOSTA PROGRESSIVA PUÒ ESSERE TRASFERITA.

LA TRASLAZIONE NEI REGIMI DI MERCATO INTERMEDI

Nella realtà non esistono mercati di concorrenza perfetta e di monopolio, ma regimi intermedi, come l'oligopolio e la

concorrenza monopolistica.

Nell'OLIGOPOLIO poche grandi imprese offrono la totalità del prodotto e sono in grado di operare delle scelte sulle

condizioni di prezzo. Ma tali scelte non saranno indipendenti dalle politiche delle altre imprese che offrono il medesimo

prodotto. Dato che dal prezzo di vendita dipende la quota di mercato controllata e in definitiva il livello di profitto, le

singole imprese oligopolistiche adotteranno una POLITICA DI PREZZI CHE TENGA CONTO DELLE STRATEGIE

DELLE IMPRESE AVVERSARIE. La situazione è molto complessa, tanto che non è possibile pervenire alla definizione

29

dell'equilibrio dell'impresa oligopolistica, né individuare i numerosi fattori che conducono alla fissazione del prezzo e

quindi alla possibilità di operare la traslazione dell'imposta.

Nella CONCORRENZA MONOPOLISTICA molte imprese producono beni e servizi che, pur differenti in qualità, sono fra

di loro facilmente sostituibili. I beni e i servizi sono però percepiti dai consumatori come se fossero diversi, e ciascun

imprenditore dispone perciò di una clientela legata al suo prodotto. L'unicità del prezzo di mercato viene meno, perché il

consumatore è disposto a pagare un prezzo superiore per un bene, se lo ritiene di differente qualità rispetto ai

concorrenti. Anche nel caso della concorrenza monopolistica diventa DIFFICILE definire la posizione di equilibrio, e

quindi rinvenire le regole della traslazione dell'imposta.

TUTTAVIA SI PUÒ AFFERMARE CHE QUANTO DETTO PER LA LIBERA CONCORRENZA PUÒ VALERE, ENTRO

CERTI LIMITI, PER I CASI DI CONCORRENZA IMPERFETTA, E QUANTO DETTO PER IL MONOPOLIO PUÒ

APPLICARSI, ENTRO CERTI LIMITI, ALL'OLIGOPOLIO QUANDO VI SIA UN'IMPRESA DOMINANTE.

LA TRASLAZIONE ALL’INDIETRO E L'AMMORTAMENTO DELL'IMPOSTA

L'imprenditore, percosso dall'imposta, può in alcuni casi trasferire l'onere dell'imposta, anziché sul

compratore mediante un aumento di prezzi dei beni o servizi, SUI FORNITORI DEI FATTORI

PRODUTTIVI (materie prime e semilavorati, lavoro, capitali, ecc.), MEDIANTE UNA RIDUZIONE

DEL PREZZO DI ACQUISTO DI TALI FATTORI.

UN CASO IMPORTANTE DI TRASLAZIONE ALL'INDIETRO È QUELLO DELL'AMMORTAMENTO DELL'IMPOSTA, che

si verifica quando l'imposta colpisce il reddito di un bene patrimoniale, (ad esempio un’imposta sugli affitti degli immob

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Scienze economiche e statistiche SECS-P/03 Scienza delle finanze

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher roger8 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Finanza pubblica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Foggia o del prof De Lucia Caterina.
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