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I METALLI:
Leghe Ferrose: Acciai al carbonio, acciai legati, acciai inossidabili, ghise
La maggior parte dei materiali metallici usati dall’uomo sono leghe ferrose. Le leghe
ferrose infatti, rappresentano un’ampia famiglia di materiali con una gran varietà di
microstrutture e di proprietà correlate. Le leghe ferrose possono essere distinti in
due categorie in base alla quantità di C nella composizione della lega:
➢ gli acciai, in cui la percentuale di carbonio è tipicamente compresa tra lo 0.05%
ed il 2.0% in peso
➢ le ghise, che contengono generalmente tra il 2.0% ed il 4.5% in peso
Leghe non ferrose: metalli che non contengono ferro come costituente principale: -
leghe di alluminio, magnesio, nickel, rame, titanio, zinco, piombo;
- metalli refrattari
- metalli preziosi
PRODUZIONE DELL’ACCIAIO:
Acciaio primario:
Mari e porti sono le località che più favoriscono o possono rendere possibile
l’installazione di un impianto a ciclo integrale per la produzione di un acciaio.
L’altoforno h le pareti di acciaio, l’interno in mattoni refrattari e l’interno ingabbiato in
una struttura mtallica. Una valvola è situata sulla bocca per permettere il
caricamento delle materie prime senza far uscire i gas caldissimi della
combustione. Un crogiolo gigantesco è ricavato sul fondo con gli ugelli per il
soffiaggio dell’aria compressa surriscaldata che mantiene la combustione. I tubi per
il tiraggio dei gas terminano in un impianto ausiliario per la depurazione e il
recupero dei gas ancora combustibili.
Produzione:
Minerali di ferro ottenuti scavando miniere sotterranee o a cielo aperto. La
metallurgia del ferro è essenzialmente una metallurgia di riduzione dove l’agwnte
riduttore fondamentale usato in siderurgia è l’ossido di Carbonio CO. La
trasformazione del minerale di ferro in ferro metallico, o meglio in una lega di ferro
e carbonio chiamata ghisa, ha luogo nell’alto forno. L’alto forno è un forno a tino di
grandi dimensioni: 8-10 metri di diametro massimo, 30 e più metri di altezza. Sono
di calore, usati per preriscaldare l’aria, alti circa
presenti anche 3 o 4 scambiatori
come il forno. L’altoforno è mantenuto in funzione per 24 ore al giorno, per 7 giorni
alla settimana. Dalla bocca, situata alla sommità del tino, viene introdotta la carica
solida, costituita da strati alterni di: minerale di ferro, coke siderurgico, fondente e
scorificante ( generalmente calcare). Alla base del forno, il metallo fuso, raccolto
nel crogiolo, viene versato in secchioni di colata, o siviere, di capacità tale da
contenere 300 t. Il ferro esce dal forno sotto forma di getto incandescente a
1500°C. La quantità spillata ogni volta dipende dalle dimensioni del forno. Nella
parte inferiore del tino ha luogo la formazione della scoria o della loppa.
QUINDI: Flusso controcorrente con CO e CO2 dalla combustione di aria
→CO2
preriscaldata. Il coke brucia con formazione di CO2: C+O2 (fornisce il 56%
del calore), L’anidride carbonica reagisce con l’eccesso di carbone: CO2 + C →
–
2CO 170 kj (24% del calore). Nella parte alta del forno la carica viene essiccata e
preriscaldata, oi, man mano che scende all’interno del forno, l’aumento di
temperatura del forno fa sì che il gas eserciti la sua zione riducente secondo le
reazioni: →
1. 3 Fe2O3 + CO 2 Fe3O4 + CO2
→
2. Fe3O4 + CO 3 FeO + CO2
→
3. FeO + CO Fe +CO2
Il ferro prodotto dall’altoforno contiene circa il 5% di carbonio e risulta troppo fragile
per molte applicazioni. La maggior parte di questo carbonio deve essere rimosso e
così pure piccole quantità di altri elementi, quali fosforo, silicio e alluminio, perché il
materiale acquisti resistenza e flessibilità.
TIPOLOGIE DI LEGHE:
1. Acciai ipo-eutettoidici: < 0,8% C
2. Acciai eutettoidici: 0,8% C
3. Acciai iper- eutettoidici: > 0,8%
PRODUZIONE DELL’ACCIAIO:
L’acciao una volta ottenuto in forma liquida viene colato in stampi a creare quelli
che sono semilavorati che andranno ad essere successivamente lavorate per
deformazione plastica per otenere lastre tubi o fili.
–
ACCIAIO DIAGRAMMA DI FASE (EQUILIBRIO TERMODINAMICO)
Regioni gamma, alfa+ gamma e alfa+cementite
Da ricordare i numeri a memoria →
A1= retta corrispondente alla trasformazione di fase che a vviene a 727°C
temperatura eutettoidica
Acciai legati: Gli acciai legati sono particolari acciai in cui sono presenti altri
elementi oltre a ferro e carbonio, al fine di migliorarne le caratteristiche chimico-
fisiche.
La normativa definisce acciai legati quelle leghe Fe-C nei quali almeno uno dei
tenori degli elementi di lega supera il limite indicato nel prospetto I della UNI EN
10020.
Per convenzione gli acciai legati si suddividono in:
• bassolegati: nessun elemento al di sopra del 5%
• altolegati: almeno un elemento di lega al di sopra del 5%
Vari elementi in lega con il ferro ne influenzano le proprietà, alcuni in maniera
positiva, altri in maniera negativa. La possibilità di legare l'acciaio con altri elementi
lo rende un materiale estremamente versatile
Acciai speciali: Gli acciai speciali contengono, oltre al ferro e al carbonio, altri
elementi (cromo, manganese, molibdeno, nichel, rame, silicio, tungsteno, piombo
…) in percentuale tale da produrre modifiche strutturali e originare nuove strutture.
Risultano modificate le caratteristiche e le proprietà fisiche, meccaniche e
tecnologiche.
Destinazioni d’uso:
Sono acciai al carbonio i cosiddetti acciai da costruzione, impiegati in edilizia per le
armature da calcestruzzo armato o per le carpenterie metalliche, sotto forma di vari
semilavorati:
• barre e reti elettrosaldate per calcestruzzo armato
• profilati laminati a caldo
• lamiere striate e bugnate
• lamiere grecate
• profilati formati a freddo
• tubi per condotte
• profilati per serramenti
• serrande
• grigliati
• lamiere stirate
• lamierini portaintonaco
TRATTRAMENTI TERMICI
A volte, la fase iniziale di un trattamento termico prevede un trattamento di
austenitizzazione. Tale processo consiste in un riscaldamento effettuato in modo
da ottenere una struttura inziale austenitica.I parametri di austenitizzazione sono:
✓ La temperatura di austenitizzazione
✓ La durata di austenitizzazione
L'austenitizzazione è una trasformazione di struttura cristallina degli acciai,
consistente nell'ottenimento nell'acciaio stesso di una struttura austenitica.
Poiché l'austenite è una forma cristallina metastabile, non può sussistere a
temperatura ambiente; l'austenitizzazione costituisce quindi la prima fase
dei trattamenti di:
• tempra, nel qual caso viene seguita da un rapido raffreddamento, volto
a congelare la struttura austenitica e far precipitare la lega ferro-carbonio in
forma di martensite.
• ricottura, quando è seguita da un raffreddamento più o meno lento, teso a
risolubilizzare l'austenite in ferrite e cementite.
RICOTTURA:
La ricottura di una lega metallica è un trattamento termico che consiste nel
riscaldamento ad una temperatura superiore a quella di austenitizzazione (A + 50-
c3
70 °C), seguito dalla permanenza di durata opportuna e da un lento raffreddamento
[1]
solitamente in forno. Deve conseguire uno o più dei seguenti obiettivi:
• equilibrio chimico: riduzione della segregazione minore;
• equilibrio strutturale: trasformazione delle fasi metastabili;
• equilibrio meccanico: riduzione delle tensioni residue
interne, incrudimento compreso.
Si utilizza prevalentemente su acciai e su rame per prepararli alle fasi successive
della lavorazione, rendendo il materiale più dolce e più omogeneo.
Nel caso dell'acciaio, si riscalda sino ad una temperatura poco superiore a quella di
austenitizzazione e si mantiene a tale temperatura per un tempo sufficiente a
trasformarlo completamente in austenite; segue poi un lento raffreddamento in
forno.
Tramite la ricottura viene alterata la microstruttura del materiale, causando
mutamenti nelle sue proprietà quali la flessibilità e la durezza. Il risultato tipico è la
rimozione dei difetti della struttura cristallina. Può avere anche lo scopo di
uniformare la composizione chimica dell'acciaio, in tal caso il riscaldamento è
eseguito ad una temperatura più elevata e per tempi più lunghi.
I processi che portano alle modifiche del reticolo cristallino durante la ricottura
hanno ispirato in informatica la tecnica della ricottura simulata (o simulated
annealing), che è una metaeuristica simile agli algoritmi genetici.
“trattamenti termici eseguiti con cicli diversi, caratterizzati essenzialmente da
riscaldamento a temperatura elevata, permanenza prolungata a tale temperatura e
successivo raffreddamento lento, sufficiente per determinare nella massa metallica
volute”
le trasformazioni
✓ attenuare gli effetti dovuti alla solidificazione, alla deformazione plastica, a
trattamenti termici precedenti
✓ conferire un definito stato di addolcimento
QUINDI:
➢ Ricottura completa → modesti valori di durezza, buona lavorabilità
➢ Ricottura di lavorabilità → migliora l’attitudine alla deformazione a freddo →
deformazione plastica
➢ Ricottura di globulizzazione (acciai a media e alta %C) → bassi valori di
durezza, buona lavorabilità
Ricottura completa o profonda:
Detta anche genericamente ricottura, essa è eseguibile sugli acciai dotati di punti di
trasformazione e consiste in:
• riscaldamento fino a Ac + 25-50 °C oppure Ac + 50-70 °C;
3 1
• sosta in tale condizione per circa 1 ora ogni 30-50mm di spessore;
• raffreddamento lento in forno (5-50 °C/h) fino alla formazione stabile di
ferrite, perlite o carburi (dopo l'intervallo critico): per acciai al carbonio o
debolmente legati vuol dire fino a 600 °C, per acciai molto legati anche
300 °C; in seguito si può raffreddare il pezzo più rapidamente in aria.
La struttura perlitica così raggiunta comporta l'addolcimento massimo e quindi
un'ottima lavorabilità a freddo. Lo svantaggio è costituito dall'ampia durata del
trattamento e dalla formazione di una struttura grossolana e non ben definita.
Ricottura di omogeneizzazione:
A differenza della precedente, non necessita di acciai con punti di trasformazione;
essa raggiunge risultati simili, ma si sottolinea soprattutto la sua necessità per
sciogliere eventuali fasi fragili presenti, ad esempio carb