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ORDINE DEL RACCONTO
"ordine": valore prescrittivo (come qualcosa deve essere) e descrittivo (tutti i testi hanno un ordine, una logica)
livello narrativo: 2 astrazioni principali:
- Intreccio
- Fabula
non opera grandi manipolazioni rispetto all'ordine causale - narratore cronologico degli eventi
Formalismo russo: scrittori, negli anni della Rivoluzione russa, studiano le "forme" dei testi, fra cui il testo narrativo
Saggio "La costruzione dell'intreccio" (Boris Tomasevskij):
- Nell'opera letteraria [= nel testo] le singole frasi, associandosi secondo il loro significato, danno come risultato una costruzione tenuta insieme dalla comunanza di contenuto e tema. Il tema (ciò di cui si parla) è costituito dall'unità di significati dei vari elementi dell'opera. [= "coerenza" vs "coesione"].
Tema: unità di significati nel testo
Definizioni:
- Testo (lat. textus)
‘tessuto’): spazio logico in cui è compreso unmessaggio che, pur nella varietà dei diversi enunciati (la trama el’ordito dei fili che compongono il tessuto), tende verso l’unità e lacompletezza di un macro-enunciato generale. Ciò avviene in rapportoa chi lo produce (emittente) e a chi lo riceve (destinatario). spaziologico in cui è compresa una storia- Coesione (la trama): rapporti grammaticali (concordanza di numero,concordanza di genere, ordine delle parole: relazioni frastiche) e modoin cui sono collegati gli enunciati che formano il testo (relazionitransfrastiche). Quest’ultima è realizzata da connettivi e coesivi(pronomi e altre forme sostituenti). narratore-mondorelazionenarrato, focalizzazione, relazione fra i personaggi- Coerenza (l’ordito): relazione che lega i significati degli enunciati cheformano il testo = continuità semantica.forma dell’intreccioAlcune citazioni di
Tomasevskij: Nell'opera letteraria le singole frasi, associandosi secondo il loro significato, danno come risultato una costruzione tenuta insieme dalla comunanza del contenuto o del tema. UNITÀ TEMATICA Nella disposizione di questi elementi tematici si osservano due tipi principali: 1) un nesso causale-temporale collega il materiale tematico; 2) i fatti sono narrati come contemporanei, o in una diversa successione dei temi, senza un nesso causale interno. 1) testo narrativo (fabula); 2) testo non-narrativo (non fabula) Il tema dell'opera con fabula costituisce un sistema più o meno unitario di fatti, derivanti l'uno dall'altro e reciprocamente collegati. È appunto l'insieme degli avvenimenti nei loro reciproci rapporti interni che noi chiamiamo fabula. Lo sviluppo della fabula si può in generale definire come il passaggio da una situazione all'altra; ogni situazione è a sua volta caratterizzata da un contrasto di interessi.dalla collisione o dal conflitto fra i personaggi. Lo sviluppo dialettico della fabula è analogo allo sviluppo dei processi storico-sociali, in cui ogni nuovo stadio storico è il risultato della lotta condotta dai vari gruppi sociali nella fase precedente, è allo stesso tempo il campo di battaglia degli interessi dei gruppi sociali nuovi che compongono il "sistema" sociale esistente. Gli interessi contrastanti, la lotta fra i personaggi, sono accompagnati dal disporsi di questi ultimi in gruppi, ciascuno dei quali adotta nei confronti dell'altro una particolare tattica. Tale lotta si chiama intrigo (tipico della forma drammatica). Lo sviluppo dell'intrigo (o di intrighi paralleli, nel caso si abbia un sistema complesso di raggruppamenti dei personaggi) porta o ad eliminare i contrasti o a crearne di nuovi. In genere, alla fine della fabula abbiamo una situazione in cui tutti i contrasti sono composti e gli interessi conciliati. Mentre una situazionecontenente dei contrasti mette in moto la fabula, perché fra due principi in lotta uno deve prevalere, ed è impossibile che possano coesistere a lungo, una situazione in cui siano superati i contrasti non dà invece luogo a ulteriore movimento né suscita attese: perciò questa situazione è posta alla fine, e si chiama scioglimento. Perché ci sia una storia ci deve essere un contrasto/conflitto fra i personaggi (non necessariamente personaggi umani, ma anche fra entità astratte) nel consiglio d'Egitto: nobiltà vs. potere centrale. Lotta sui privilegi. Gruppi nobiliari. A volte si ritrova un'analoga situazione di equilibrio all'inizio della fabula (del tipo: "I protagonisti vivevano tranquilli e pacifici. Ad un tratto avvenne", ecc.). Per mettere in moto la fabula, si introducono nell'equilibrata situazione iniziale dei motivi dinamici, che distruggono l'equilibrio. L'insieme di questi avvenimenti.che violano l'inerzia dellasituazione iniziale e la mettono in moto, si dice esordio. L'esordiodetermina in genere tutto il corso della fabula, e l'intrigo si riduce allavariazione dei motivi che determinano il contrasto fondamentale,introdotto dall'esordio. A queste variazioni si dà il nome di peripezie(passaggi da una situazione all'altra).- Ma non basta inventare una catena appassionante di avvenimenti,delimitandoli con un principio e una fine. Bisogna distribuire questiavvenimenti, dar loro un certo ordine, esporli, fare di semplicemateriale narrativo una combinazione letteraria. La distribuzione, lastrutturazione letteraria degli avvenimenti nell'opera, si chiamaintreccio. Il concetto di intreccio è complesso, e per precisarlo ènecessario introdurre alcuni termini ausiliari. Prima di dare unasistemazione al tema, è necessario dividerlo in parti, "scomporlo" inunità narrative più piccole, per poidisporle lungo l'ossatura narrativa.
Il concetto di tema è un concetto cumulativo, che unifica il materiale verbale dell'opera. Si può avere un tema di tutta l'opera, ma anche ogni parte dell'opera ha un suo tema. Questa divisione dell'opera in parti, in modo che ognuna abbia un'unità tematica a sé stante, si chiama scomposizione dell'opera.
Mediante questa scomposizione dell'opera in parti tematiche, giungiamo infine alle parti non scomponibili, alle divisioni più minute del materiale verbale. "Venne la sera", "L'eroe morì", "Giunse una lettera" e così via. Il tema di una parte indivisibile dell'opera si chiama motivo. In sostanza, ogni frase ha un suo motivo.
Associandosi fra loro, i motivi formano i nessi tematici dell'opera. Da questo punto di vista, la fabula è un insieme di motivi nel loro logico rapporto causale-temporale, mentre l'intreccio è
L'insieme degli stessimotivi nella successione e nel rapporto in cui sono presentati nell'opera- I motivi di un'opera possono essere eterogenei. Basta parafrasare la fabula di un'opera per capire immediatamente che cosa si può eliminare senza danneggiare la coerenza del racconto, e che cosa invece non si può omettere senza distruggere il nesso causale fra gli avvenimenti. I motivi non omissibili si dicono legati, quelli che si possono eliminare senza danneggiare l'integrità del rapporto causale-temporale degli avvenimenti, si dicono invece liberi. Per la fabula hanno importanza solo i motivi legati; nell'intreccio, invece, sono a volte proprio i motivi liberi (le "digressioni") a svolgere una funzione dominante, che determina la struttura dell'opera.
Riassumendo:
Relazione tra il materiale enunciativo:
a) logica non cronologico-causale: esposizioni, argomentazioni, lirica, cronaca ecc. (non possiamo semplificare il testo in forma
di fabula);
b) logica cronologico-causale: narrazioni storiche o letterarie (possiamo semplificare il testo in forma di fabula).
Sviluppo della fabula: infrazione (evento) rispetto all'ordine iniziale eo passaggio tra uno stato all'altro dell'esistente narrato: contrasto, conflitto, collisione.
Scomposizione per mezzo dell'identificazione degli stati dell'esistente o narrato separati dai contrasti-conflitti e strutturati nell'ordine cronologico-causale: i motivi:
a) legati: svolto il lavoro di semplificazione, costituiscono la catena della fabula; motivi: elementi che si concatenano in rapporto cronologico-causale
b) liberi: svolto il lavoro di semplificazione, sono omessi dalla catena della fabula. motivi non inseribili nella fabula, sembrano aspetti laterali che non portano allo sviluppo cronologico-causale
Testo textum (tessuto) trama e ordito coesione (rapporti grammaticali e semantici, connettivi) e coerenza (rapporti di senso, unisce significati)
Motivi legati - dentro la fabula - Testo narrativo relazione narratore-mondo narrato, focalizzazione, relazione fra i - coesione: personaggi forma dell'intreccio - semplificato nella fabula - coerenza: Motivi liberi - sono conversazioni nei salotti dei nobili (su nobili o supersonaggi ad essi associati) - il narratore ce li presenta perché vi partecipa
Vella - Vella vuole migliorare la sua condizione non solo economica ma anche sociale, quindi "frequenta" i salotti nobiliari
Di Blasi - piccola nobiltà, avvocato
Airoldi - chiesa - equiparato alla nobiltà
Vella - associato alla nobiltà, non ne fa direttamente parte
Giovanni Meli - poeta
Viceré Caracciolo - rappresentante del monarca del regno delle due Sicilie - romanzo: la classe nobiliare siciliana pretende di avere dei privilegi come suoi diritti - narratore implicito: sono privilegi fasulli
Problema che Sciascia pone - Sicilia rifiuta lo Stato come potere superiore che impone regole
continuare l'opera dell'impostura, decide di sostituire il codice Vella, Il consiglio d'Egitto arabo con le storie di Livio (17 libri di cui si è persa la traduzione)
PERSONAGGI STORICAMENTE ESISTITI citati come personaggi (fonti e fatti storici studiati da Sciascia sono "trasformati" in personaggi di romanzo)
Il viceré Caracciolo sta cercando di imporre lo Stato moderno (uguaglianza totale di fronte alla legge) sta operando politicamente per ridurre i privilegi dei nobili
Vella pensa di dover diventare la voce del regno inventando una storia degli arabi sui Normanni come "assolutisti"
Romanzo: 2 parti narrative e una lettera (in mezzo alle due parti) scritta da Vella al re delle due Sicilie per dedicargli l'edizione del suo secondo falso Consiglio