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La situazione di Rogas e la festa del ricco imprenditore

Non sa se arriverà, ma se c'è lui sta dalla parte della rivoluzione ed è un vincente, altrimenti non succede nulla. Quando Rogas se ne va da quella casa, gli viene detto che il telefono della casa dell'intellettuale è sotto controllo. Sanno cosa ha fatto Galano nel momento in cui hai incontrato Rogas. Ha chiamato i suoi amici, li avverte che li stanno cercando e dice che andrà al ricevimento di un ricco. Mandano Rogas a seguirli per poi arrestarli, per vedere se ci sarà anche il gruppo di ragazzi. Rogas va alla festa, ma non vorrebbe. È una situazione un po' imbarazzante. Festa organizzata da un ricco imprenditore, che frequenta i rivoluzionari giovani, ma anche i ministri, tra cui quello dell'interno. C'è anche Galano. La polizia sembra farsi invischiare in un tranello, il ministro è molto arrabbiato. Il giorno dopo, Rogas viene convocato insieme al capo della sezione politica dal ministro, convinti di.essere ripresi. Il capo della polizia, in realtà, è contento di quello che è successo. Fa solo nta di essere arrabbiato. Tutti fanno il doppio gioco, sono tutti il contrario di quello che dicono di essere, così come Rogas. Lui sa che il colpevole è sempre un altro, ma accetta di fare le cose che gli dicono. Amar è il segretario del partito rivoluzionario italiano. Non si vedrà mai nel racconto, direttamente in scena. Allude ad una cosa interessante, che accadrà anni dopo. Sta vedendo che i due partiti opposti dominanti si avvicinano lentamente con l'intenzione di mettersi d'accordo. È già cominciata una cosa che si chiamerà Questa cosa a Sciascia non piace. Anche qui c'è un doppio gioco. Incontro che non porta da nessuna parte. Rogas si sta un po' stancando di perdere tempo. Decide di andare a parlare con il presidente della corte suprema, Riches, per avvertirlo del

Rischio che corre di essere ucciso. Sta seguendo la trama di Cres che uccide magistrati perché è stato condannato ingiustamente. Non riesce ad incontrarlo subito, perché è impegnato con altre persone. Vede tante macchine, tra cui quella del capo della polizia. Se ne va e va prendere l'autobus. Mentre aspetta passano le macchine e riconosce alcune persone, che erano tutte a parlare con Riches. Il giorno dopo Rogas torna a parlare con Riches. Monologo di questo altissimo magistrato, che di fronte a Rogas teorizza cosa sia l'esercizio reale della giustizia in una società. Cres vuole uccidere il magistrato perché vittima di un errore giudiziario. Tutto il monologo è sul tema dell'errore giudiziario. I morti nel romanzo sono tutti magistrati e chi uccide, lo fa perché condannato ingiustamente. I magistrati vengono rappresentati come quelli cattivi, falsi e disonesti, che guastano il decoro sociale, ma sono scorretti, il peggio del peggio.

Episodio che ricorda la grande cesura in Italia nel '92, la Tangentopoli. Improvvisamente l'opinione pubblica italiana ha scoperto nei magistrati il modello dell'uomo giusto. Prima, a ragione della cultura di sinistra, il magistrato non è il buono. Sono persone che hanno preso potere durante il fascismo e ancora un po' alcuni lo sono. L'Italia è nella NATO, tutta l'Europa è attraversata da un fortissimo atto di comunismo e l'anti-comunismo è di uso anche nella magistratura. Riches rappresenta questo tipo di magistrato e dice a Rogas che non esiste errore giudiziario. La magistratura e la giustizia si realizza nel fatto che il magistrato come rappresentante dello Stato giudica, non importa se bene o male o se abbia dei dubbi; nel momento in cui giudica si realizza la giustizia. Riches cita anche Voltaire come inizio dell'errore. È il nemico incarnato nel pensiero. Viviamo in uno stato di guerra, le

Le società sono cambiate perché le masse stanno acquisendo un ruolo sociale sempre più importante e le classi dirigenti sono in guerra contro loro. Bisogna tornare indietro, prima dell'idea di Voltaire, perché il giudice colpisce le masse, non è nocivo. Tema che interessa Sciascia, tema dell'esercizio reale della giustizia. Sciascia verrebbe considerato oggi un garantista, per cui la tutela dell'innocente vale più di tutto il resto. Finale complicato, contorto, che il narratore ci invita a prendere per falso. Abbandona Rogas e le notizie su di lui arrivano attraverso degli altri, non sappiamo cosa sia vero o cosa sia falso. Rogas alla fine del romanzo muore. Tentativi di golpe di Stato che avvengono mentre Sciascia sta scrivendo. Questa riunione di magistrati allude a questo fatto. Nel 1964 c'è un Governo di centro-sinistra, che spaventa molti italiani. A un certo punto c'è una crisi di Governo e il Presidente.

dellaRepubblica chiama il generale capo dell'armata dei carabinieri e gli dice di fare un piano. Si identificano tutti i possibili militanti di sinistra e si deportano in Sardegna. Colpo di Stato organizzato. Piano che viene dagli Stati Uniti. Nel '67 succedono due cose: alcuni giornalisti scoprono che c'è stato un piano e ne parlano su un giornale, scatenando un putiferio. L'Italia scopre che esistono dei progetti di golpe. Contemporaneamente in Grecia c'è un colpo di Stato, che ha ripercussioni sull'Italia. Nella notte fra il 7 e l'8 dicembre del 1970 in Italia parte un vero colpo di Stato. I militari si muovono per il Paese. Sta per partire il golpe Borghese, che viene però bloccato dallo stesso comandante. Cosa che si viene a sapere mesi dopo, nel marzo del '71. Sciascia è interessato a questa storia, non scrive nulla su queste vicende e nel romanzo non ha alcuna funzione. Mentre Rogas sta uscendo incontra in ascensore

Un uomo ha l'impressione di essere davanti ad uno specchio. Sensazione che Freud chiama "il perturbante". Mentre esce capisce che il tizio è Cres. Capisce che è lì per ammazzare il presidente della corte suprema. Ha due possibilità: tornare indietro per cercare di fermarlo o andarsene. Decide di fare quest'ultima cosa. È difficile capire cosa succede veramente a quel tempo; leggendo dal punto di vista storico un romanzo, bisogna fare lo stesso lavoro che fanno gli storici con le loro fonti. I libri non sono stati scritti per noi, ma per quelli che erano lì al momento e danno quindi per scontato una grande quantità di cose e ci sono molte allusioni. Noi sappiamo delle cose che lo scrittore non può sapere, ma dobbiamo cercare anche di capire quello che sa. Il finale allude per ovvie ragioni ai tentativi di colpo di Stato. Prima di arrivare lì, Rogas è andato ad avvertire il magistrato che rischia di essere ucciso.

C'è stato il monologo del magistrato. Discorso che tratta i temi della giustizia e del potere come valore assoluto. Il potere viene esercitato in modo assoluto; ha il suo premio in se stesso. Discorso che nessun uomo di potere farebbe, perché non è neanche cosciente, e che nessuno come Sciascia dovrebbe rispettare. Il potere è il fatto che qualcuno può, altri no.

Rogas ha la sensazione di starsi trovando davanti a uno specchio, ha un'intuizione di chi sia la persona nell'ascensore, ovvero Cres. Apparizione fuggevole, non apparirà più. Qui Sciascia sta rifacendo la rappresentazione di stupore che Freud descrive in un famoso saggio, "Il perturbante"; ciò che non è familiare, ma si trova in un posto familiare. Freud stato di veglia, per descrivere questa sensazione, la definisce sensazioni simili a quelle del sogno che avvengono quando si è svegli. Il perturbante fa per un attimo paura.

Quisuccede la stessa cosa. Si può trarne un valore simbolico. Tra Cres, l'assassino, e Rogas, l'investigatore, c'è molta somiglianza. Rogas si "specchia" nell'assassino, il poliziotto è l'inverso del colpevole; esiste un valore speculare. Cres si sta vendicando di un errore giudiziario, la pensa come Rogas, sono sullo stesso piano. A quel punto Rogas dovrebbe fare qualcosa, cercare di capire se quell'uomo sia veramente Cres, ma invece lascia perdere e se ne va, come se in realtà volesse che uccida il magistrato, anche perché è stato costretto a smettere di indagare, vedendo che mondo è quello dei magistrati, corrotto, non sarebbe male se venisse ucciso. Dal giorno prima, Rogas è pedinato e se ne rende conto perché è del mestiere. Qualcuno che appartiene ai servizi segreti. Cerca di seminarlo e va a casa di un suo amico, Cusan, scrittore. Qualcuno che assomiglia a Sciascia.

intellettuale che si interessa di politica, vicino ad Amar. Rogas gli racconta tutto, ma non sappiamo che cosa precisamente perché non viene specificato. Gli racconta di aver visto a casa del magistrato tante macchine di persone importanti, che facevano una chiacchierata e ha capito che gli hanno anche raccontato una balla. Allusione ai tentativi di colpi di Stato, che in quegli anni vennero alla luce. Va a dire al suo amico tutte queste cose per essere certo che qualcuno sappia quello che sa lui, nel caso lui venisse eliminato. Vorrebbe parlare anche con Amar. Il giorno dopo cercherà di liberarsi dal suo pedinatore e gli parlerà. Da quel momento in poi non lo rivedremo più in scena. Sciascia lascia Rogas e si focalizza su Cusan. Quest'ultimo aspetta Rogas, che gli ha detto che sarebbe tornato dopo aver parlato con Amar, ma lui non arriva. Scoprirà più tardi che Rogas è stato ucciso a colpi di pistola, in una sala della galleria nazionale.

partito rivoluzionario internazionale. Durante l'incontro, Cusan esprime i suoi dubbi sulla versione ufficiale dei fatti e chiede al vice segretario di indagare ulteriormente sulla morte di Rogas. Il vice segretario sembra interessato alle sue parole e promette di fare tutto il possibile per scoprire la verità. Nel frattempo, Cusan continua a scrivere nel suo memoriale, documentando ogni dettaglio e sospetto che ha riguardo alla morte di Rogas. Si rende conto che potrebbe essere in pericolo e decide di prendere precauzioni per proteggere se stesso e le sue scoperte. Mentre l'indagine continua, Cusan scopre che Rogas e Amar avevano un incontro segreto programmato per discutere di questioni politiche sensibili. Questa scoperta rafforza la sua convinzione che la morte di Rogas non sia stata un incidente, ma un omicidio mirato. La tensione aumenta quando Cusan viene avvicinato da un misterioso individuo che afferma di avere informazioni cruciali sulla morte di Rogas. Cusan decide di incontrarlo, ma prima di poterlo fare, l'uomo scompare nel nulla. La storia si sviluppa ulteriormente con nuovi indizi e sospetti che emergono, portando Cusan sempre più vicino alla verità. Alla fine, grazie alle sue indagini e al suo coraggio, Cusan riesce a smascherare il colpevole e a rivelare la verità sulla morte di Rogas. La storia si conclude con Cusan che viene riconosciuto come un eroe per aver scoperto la verità e aver difeso la giustizia. Il segretario del partito rivoluzionario internazionale viene rimpiazzato da un nuovo leader, e Cusan può finalmente riprendere la sua vita normale, sapendo di aver fatto la cosa giusta.partito rivoluzionario. Quiviene dato una diversa ricostruzione dei fatti. Cusan sa che quello che gli vienefi fi firaccontato non &
Dettagli
A.A. 2019-2020
12 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/11 Letteratura italiana contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ariannamustone di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura italiana contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Stracuzzi Riccardo.