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REGOLAZIONE COVALENTE

La regolazione covalente avviene attraverso modificazioni covalenti, che possono essere di due tipologie: reversibili e irreversibili.

Regolazione reversibile: viene effettuata sulla catena polipeptidica mediante modificazioni covalenti che determinano un cambiamento conformazionale. Questo può portare ad un aumento o ad una riduzione dell'attività enzimatica, a seconda dell'enzima e della modificazione considerata. Le modificazioni più importanti avvengono tramite fosforilazione, adenililazione, ADPribosilazione e miristilazione (attacco di una catena di acido miristico sull'N-terminale di una proteina per ancorarla alla membrana citoplasmatica).

Fosforilazione: consiste nell'attacco di uno o più gruppi fosfato su una o più catene laterali di un enzima che possiedono un gruppo -OH (serina, treonina o tirosina). Il donatore del gruppo fosfato è l'ATP e l'attività è catalizzata da enzimi specifici chiamati proteochinasi.

fosforilati. La fosforilazione può attivare o disattivare l'enzima, regolando così la sua attività.

fosforilati.controllo covalente sulla glicogeno fosforilasisx: enzima non fosforilato e non funzionante → può essere fosforilato da una chinasispecifica (fosforilasi chinasi) → cambia conformazione, assumendo la forma attiva (a).→ Per tornare indietro, necessario intervento fosfoproteina fosfatasi = rimuove i due gruppifosfato legati, riportando la fosforilasi alla forma di partenza, la forma b, non attiva.

doppio controllo: covalente ed allostericofigure rosse: azione di chinasi e fosfatasi → portano, in seguito all’attacco o al distacco didue gruppi fosfato, dalla forma b alla a e viceversa → 2 forme soggette ciascuna ad unequilibrio T/R di tipo allosterico: forma non fosforilata equilibrio tra forma T e forma R chedipende dalla presenza di certi effettori allosterici, allo stato T, totalmente inattiva, prevale 86dopo i pasti, già presente glucosio nel sangue e non c’è necessità che l’enzima svolga lapropria

funzione (degradazione di glicogeno). Nei periodi a digiuno si ha la fosforilazione, passaggio alla forma a: equilibrio T/R spostato verso la forma R, rilassata ed attiva: nel caso in cui sia presente glucosio, l'equilibrio si sposta dalla forma R fosforilata alla forma T fosforilata, solo questa può essere defosforilata dalla fosfoproteina fosfatasi. Altri tipi di modificazioni chimiche che si attuano attraverso la formazione di legami covalenti: ADP-ribosilazione → grazie alla quale certe proteine possono subire un attacco di un ADP-ribosio, ADP = adenosindifosfato con attacco ribosio. Deriva dal NAD (nicotinammideadenindinucleotide), derivato vitaminico che presenta la nicotinammide (vitamina PP), uno zucchero ribosio, due gruppi fosfato, un secondo ribosio e una base azotata (adenina). Può essere considerato un dinucleotide, in cui i 2 nucleotidi sono uniti attraverso i loro gruppi fosfato, uno = nucleotide adenilico, l'altro = nucleotide della nicotinammide.

ADP-ribosio viene preso da questa molecola, che se si rompe a livello del legame N-glicosidico che unisce la nicotinammide al ribosio, rimane un ADP, adenosindifosfato, con ribosio. Questo gruppo può essere staccato dal NAD con rilascio di nicotinammide libera e attaccato, l'ADP-ribosio, a una catena laterale di un amminoacido di un enzima (arginina, serina e cisteina), o un particolare amminoacido, chiamato distonide, prodotto attraverso una modificazione covalente operata da una particolare tossina batterica. 87 ADP-ribosio possono essere aggiunti:

  • in singola copia → monoADP-ribosilazioni
  • in più copie → poliADP-ribosilazioni.

monoADP-ribosilazioni = processi catalizzati da tossine batteriche, proteine vengono così modificate e non svolgono più la loro funzione → tossine batteriche che catalizzano queste reazioni interferiscono con la segnalazione cellulare.

poliADP-ribosilazione operata da degli enzimi PARP che legano i residui

di ADP- ribosioa delle catene laterali di amminoacidi che fanno parte di enzimi coinvolti in processi diriparazione del DNA, nell’apoptosi e nella regolazione genica.

ADP–ribosio può venir legato, attraverso processo reiterato (più volte) ad una proteina accettrice che può legare queste catene anche ramificatedi ADP-ribosio. Il processo è reversibile perché residui di ADP-ribosio possono esseredistaccati e la proteina può tornare allo stato iniziale. Attaccando gruppi di ADP- ribosio, l'enzima non funziona più allo stesso modo, creando un sistema di regolazione dell'attività enzimatica attraverso queste particolari regolazioni covalenti.

Regolazione covalente irreversibile: la regolazione avviene mediante tagli proteolitici, ovvero l'idrolisi di legami peptidici presenti all'interno di una catena polipeptidica, per esempio un enzima. Ad esempio, i zimogeni si trasformano in proenzimi, precursori inattivi di enzimi digestivi proteolitici come la serinaproteasi.

, , ).prodotti in forma di precursore inattivo (, , ).↳→ attivati attraverso tagli proteolitici, irreversibili, una volta che avviene il taglio non si può tornare indietro.Es. tripsinogeno precursore tripsina⇒prodotto dalle cellule esocrine del pancreas, si trova nel succo pancreatico riversato↳attraverso il dotto pancreatico nel duodeno (parte iniziale dell'intestino tenue).Qui tripsinogeno inattivo e sua inattività iniziale importantissimi salvaguarda la↳ ⇒cellula che lo produce, se fosse prodotto direttamente in forma attiva reagirebbe con leproteine cellulari, digerendole e creando quindi forti danni.→ Invece prodotto in forma inattiva, secreto e attivato soltanto quando si va a localizzarenell'ambiente in cui deve svolgere la sua funzione: lume del duodeno, dove lo troviamo.sito attivo → non disponibile, tripsinogeno non funziona, ma nel lume duodenale lecelluledella mucosa duodenale producono particolare enzima (enteropeptidasi), che idrolizza unsingolo legame peptidico del tripsinogeno, tra amminoacido 6 (lisina) e amminoacido 7(isoleucina) del tripsinogeno → rotto il legame, primi 6 aminoacidi del tripsinogeno sidistaccano, va via un esapeptide → rimane tripsina attiva.taglio proteolitico determina il passaggio da tripsinogeno a tripsina↳= modificazione covalente irreversibile.

chimotripsinogeno → formato da 245 amminoacidi, inattivo, attivato in due passaggi.primo → catalizzato dalla tripsina (precedentemente attivata dall’enteropeptidasi),che rompe un legame peptidico tra l’amminoacido 15 e l’amminoacido 16 →tripsina ha una tasca di specificità per amminoacidi basici (arginina e lisina), sulversante carbossilico del legame peptidico che deve essere rotto, rotto quel legamesi forma chimotripsina π, forma parzialmente attiva della chimotripsina → attivaquanto basta

esercitare azione autocatalitica agisce su se stessa idrolizzando altri legami peptidici, tra l'amminoacido 13 e l'amminoacido 14, tra l'amminoacido 146 e l'amminoacido 147 e tra l'amminoacido 148 e l'amminoacido 149. Si distaccano 2 dipeptidi e rimane una catena frammentata, tenuta insieme da dei legami disolfuro chimotripsina α, forma attiva della chimotripsina, che agirà sui frammenti polipeptidici che giungono dallo stomaco.

ISOENZIMI forme molecolari diverse della stessa attività enzimatica. Ad esempio, nel metabolismo dei carboidrati esochinasi e glucochinasi catalizzano la reazione di trasferimento di un gruppo fosfato dall'ATP (donatore) al glucosio, con formazione di glucosio 6-fosfato. Entrambi fanno la stessa cosa, ma hanno dei parametri catalitici diversi. Essochinasi ha un Km piuttosto basso per il substrato, ma è inibita dal prodotto (glucosio fosfato). Essochinasi IV (glucochinasi) ha un Km più elevato.

meno affine al substrato, ma non ha l'inibizione dal prodotto. Grande differenza: prodotti da tessuti/organi diversi.
Es. enzima della lattato deidrogenasi (LDH) → nella fermentazione lattica catalizza il passaggio da piruvato a lattato, costituito da 4 subunità, tetramero → 2 tipi diversi di queste subunità: subunità H (heart) e subunità M (muscle).
5 tipi diversi di lattato deidrogenasi a seconda di come sono combinate queste subunità nel tetramero: forma H4 (4 subunità H), forma H3M (3 subunità H e 1M), forma H2M2 (2 subunità H e 2 subunità M), forma HM3 e la forma M4.
Tutte lattato deidrogenasi, ma diverse per composizione in subunità e per distribuzione tessutale.
Al di là della funzione che questi enzimi possono svolgere in tessuti diversi, possono essere utilizzati come marcatori tessutali. Se in grado di riconoscere le varie isoforme l'una dall'altra, si puòattribuire un eventuale innalzamento dei livelli di queste attività di un particolare isoenzima a un danno che si è verificato nell'organo che esprime quel determinato isoenzima. Per la lattato deidrogenasi, in corso di infarto del miocardio, aumenta isoforma 1, l'H4 della lattato deidrogenasi. Se epatite acuta, aumenta nel siero l'isoforma LDH5, formata da 4 subunità M. Perché nell'infarto del miocardio si danneggiano le cellule miocardiche (necrosi) e il loro contenuto enzimatico si libera nell'ambiente extracellulare ed entra in circolo, innalzando così la lattato deidrogenasi 1. Nell'epatite si ha sempre la lattato deidrogenasi innalzata in circolo perché si ha un danno necrotico a danno del fegato ma in questo caso si tratta di un aumento dell'isoforma LDH5.
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
48 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/10 Biochimica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sodia di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Biochimica I e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Taddei Niccolò.