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COLLETTIVO DIFESA
Obiettivi:
Gli studenti devono comprendere i principi chiave di un attacco collettivo efficace:
Distribuzione e ridistribuzione
Principi di Utilità – pallone o spazio
Principi di gioco:
- Avanzamento
- Sostegno
- Continuità
Nel momento del contatto attacco difesa ognuno deve fare il suo lavoro per permettere agli altri giocatori poi di
esplicare la loro funzione, quindi giocatori che sono vicino al pallone in difesa devono placcare, i giocatori
vicino al placcatore devono o rallentare o recuperare il pallone, gli altri devono andare a marcare il possibile
gioco all'esterno. Quindi diciamo è molto responsabilizzante, e questo, soprattutto in difesa, viene identificato
come work rate (la quantificazione del lavoro fatto) e diventa un parametro determinante per avere successo.
Qual è l'obiettivo della difesa?
Mettere in pressione e placcare: spingere indietro il più possibile l’attacco, placcare e mettere a terra.
Quindi diciamo diventa fondamentale lo schema, sia in fase di distribuzione, quindi a palla ferma, sia
soprattutto soprattutto in fase di ridistribuzione.
è chiaro che, in un gioco che nasce dalla contemporaneità, quindi la difesa non può aspettare l’attacco, tutte
due si muovono per togliere spazio uno all'altro, è chiaro che la gestione della ridistribuzione per la difesa
arriva in second'ordine rispetto all'attacco.
Compiti chiave
• Posizione
• Organizzazione (distribuzione e ridistribuzione)
• Efficacia dei movimenti (pressione)
• Azione efficace (placcare e contendere la palla)
POSIZIONE
Presupposti per poter fare un'ottima difesa:
• Quando la difesa sbaglia è un fallo di antigioco o fuorigioco che viene punito sempre con la punizione e
un fallo diciamo di destrezza (il pallone che cade in avanti) di conseguenza il gioco viene ripreso non con la
punizione, quando sono grandi con una mischia, quando sono piccoli non è sanzionato. In partenza la difesa
deve rispettare il fuorigioco cioè deve stare, se il gioco è fermo con i bambini piccoli a 3 o 5 mt. dal pallone,
oppure quando sono più grandi, a iniziare da under 14, devono stare a 3 o 5 mt dalla mischia o dalla cloche o
touche (?).
• Nel momento in cui c'è un punto di incontro (c’è un placcato o placcatore) si creano altri fuorigioco:
dietro al piede dell’ultimo uomo partecipante alla ruck/maul.
*RACK attaccante e difensore vanno a terra
*MAUL soprattutto con i bambini, nel punto di incontro rimangono in piedi
• I difensori si schierano dall’interno, dal luogo in cui c’è il punto di incontro
• Leggermente all’interno del proprio attaccante, perché in questo modo lo costringo ad andare verso
l’esterno e quindi verso il placcatore più forte ovvero la linea laterale (basta pestarla e la palla è fuori e c’è un
cambio di possesso).
• Guardare la palla per evitare che ci siano delle soluzioni di attacco che possano non essere viste dal
difensore. Con i bambini piccoli non succede spesso.
➡️
Come creare un sistema di DIFESA:
1. punto nodale: creare un muro che avanza e che poi nel momento in cui c’è il contatto riesce a mettere
a terra però è possibile, a partire dall’under 10/12 che il pallone riesca a spostarsi verso l’esterno, quindi
vengano fatti dei passaggi in cui il pallone viene allontanato da dove viene fatto il gioco.
2. Di conseguenza che succede quando il mio attaccante sposta la palla? Io devo continuare il
movimento continuando ad andare avanti mantenendo l’interno in modo da sostenere il mio compagno e…
3. mantenere l’allineamento (concetto di muro).
Diventa fondamentale riadattarsi è quello che presenta l'attacco, perché in base a dove mette i giocatori
l'attacco la difesa deve cercare di andare ad occupare per evitare opzioni, quindi la difesa ha un compito molto
difficile e cioè quello di reagire a quello che fa l'attacco e cercare di impedire l'avanzamento e di conseguenza
imprendendo l’avanzamento poi non solo portare indietro l'avversario, ma se ci riesce anche ad “impensierire”
la gestione della palla, perché se io, come tutte le volte che c'è un punto di incontro rallento e in alcuni casi
riesco a recuperare il pallone l'attacco lavora molto male, in più ci sono tutte quelle componenti che sono
relative a l'impatto psicologico, se tutte le volte che prendo palla c'è un placcaggio, vengo messo a terra, poi
recupero la palla, diciamo diventa ancora più difficile come vicendevolmente se nel mio muro difensivo io ho
delle difficoltà, perché l'attaccante, diciamo tutte le volte buca difensore, è chiaro che ci devono essere degli
adattamenti e qui vengo l'aspetto cognitivo e cioè alla consapevolezza e autostima che hanno i bambini.
La difesa, soprattutto collettiva, è estremamente responsabilizzante perché prima o poi in questo processo di
avanzamento, uno dei miei difensori viene affrontato nell’ uno contro uno e in quel momento diciamo è
responsabilizzato, anche se sono piccole hanno il loro workrate.
**La collaborazione nasce a partire dall’under 10, quindi il concetto di ruolo, di responsabilità individuali
all'interno di un contesto, di un obiettivo comune non è nei bambini piccoli anzi in molti casi c'è un
evidenziamento del comportamento errato, soprattutto in difesa da parte dei compagni quando c'è un
placcaggio mancato, eccetera. Questa cosa va supportata con delle le proposte tecniche che permettono il
miglioramento del gesto e dall'altra parte va supportata pian piano con la costruzione di un concetto difensivo
che ci permette di andare verso una difesa collettiva che spinge in avanti, che pressa l'attacco e che quindi va
a pressare e togliere campo.
COMPETENZE METODOLOGICHE EFFICACI 2
Gestione della comunicazione e sviluppo delle competenze
Come trasferire le nozioni?
• Comunicazione verbale/non verbale
• Ascolto
• Osservazione
L’osservazione è quella che ci permette di avere delle informazioni, interpretarle, ci da l’opportunità di costruire
una proposta e quella proposta avrà un effetto sui miei giocatori, capire se la risposta è adeguata allo stimolo
per poi riformulare tramite sempre osservazione. Il cerchio si chiude
La risposta alla mia proposta può essere di due tipi:
Falso positivo: il mio stimolo è stato recepito e produce comportamenti attesi. Ho fatto una proposta troppo
bassa rispetto ai loro livelli
Risposta negativa: livello troppo alto oppure la proposta non è motivante
Se io non conosco in maniera ottimale le loro leve posso ottenere delle risposte negative (anche falsi positivi).
Molto spesso dobbiamo anche interpretare il mood di quello che stiamo facendo: demotivazione collegata ad
un insuccesso ma anche problematiche/sconfitte relative alla situazione del momento.
L’attività deve recuperare quel concetto di socialità, se io sto bene tutte le problematiche analoghe riesco ad
eliminarle. Creare un ambiente positivo.
La proposta è tarata sul livello medio o medio basso per “raccogliere” tutti ma ciò implica che spesso si sfocia
in demotivazione. È opportuno quindi inquadrare correttamente e stimolare chi è sotto questa fascia e quindi
introdurre delle compensazioni, esempio bambino minuto e fisicamente poco espresso, che faccio? Devo
tarare la misura in mezzo per chi è agli estremi per evitare il mismatch fisico. Esempio anche chi è sopra la
media, fisicamente parlando, potrebbe avere paura di attaccare, quindi devo strutturare un allenamento
personalizzato in base alle qualità e caratteristiche degli interessati.
I.D.E.A. – abilità per l’insegnamento, attrezzi che ci servono
I- INTRODUZIONE
• Ottenere l’attenzione di tutti (es. under 6 non è cosi semplice)
• Posizionarsi in modo da vedere tuti i giocatori, colui che è bravo si mette all’altezza dei bambini per
stabilire una comunicazione orizzontale. (comunicaz. Verticale se devo riprendere qualcuno)
• Spiegare il tema dell’allenamento e motivarlo, esempio: domenica abbiamo il torneo e dobbiamo
vedere e riconoscere il campo correttamente. Riconoscere il campo, per dei bambini molto piccoli, è
fondamentale
• Mantenere spiegazioni brevi, specie quando sono molto piccoli perdo la loro attenzione
D- DIMOSTRAZIONE
• Dimostrare il contesto, lo spaccato della partita, ricollegarlo con degli esercizi
• Qualità delle dimostrazioni- che vuol dire dare un modello di riferimento per autovalutarsi e deve
essere adeguato alle loro capacità.
• Ripetere le dimostrazioni per rinforzare la comprensione, attraverso delle situa diverse in cui vengono
rappresentati i gesti o le situa di gioco che vogliamo rappresentare
• Usare le domande per comprendere: come ha fatto a fare la capriola? Dove ha messo le mani? Avete
visto come ha finito la capriola?
E- ESPRESSIONE
• Fattori chiave (la riuscita)
• Progressione- ripetizioni, tempo, velocità, spazio, opposizione, competizione (prevede lo
spacchettamento)
• Varietà degli esercizi
• Esercizi brevi con alte ripetizioni, cioè devono viverlo come se fosse la competizione. Usare approccio
LUDICO-COMPETITIVO esercizio divertente dove siano stimolati al massimo.
• Far vivere ai giocatori/ici esperienze di successo. Il successo non vuol dire che tutte le volte faccio
meta ma far percepire qual è il percorso che ci fa arrivare ad un successo.
A- ASSISTERE al miglioramento
• Osservare la prestazione
• Identificare i fattori chiave per porvi attenzione, quelli che ci permettono di passare da una situa
all’altra.
• Correggere un errore alla volta
• Essere positivi nei feedback
• Mantenere feedback brevi, non spiegare ma dare dei rinforzi
• Permettere ai giocatori di provare, se io ti faccio provare ho la possibilità di trovare una soluzione
La progressione
• La tecnica: il percorso di acquisizione skills è fondamentale e questo va fatto tramite delle sfide
graduali che prevedono un percorso d’avvicinamento al gesto complessivo o al movimento di squadra.
• Non tutti i giocatori hanno le stesse abilità
• Essendo un gioco di contatto, dove anche la difesa ha il suo ruolo e la componente emotiva da il suo
contributo, bisogna pensare al FALSO POSITIVO, devo quindi dare i mezzi per poter affrontare situazioni
diverse.
• Devo inoltre essere paziente specie con i bambini
Capacità motorie di base
Quello che vado ad indagare sono le capacità motorie, in una fascia d’et&