Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Edouard Claparède
Edouard Claparède, influenzato dal lavoro di Coué, ha sviluppato il criterio del funzionalismo come fondamento della sua pedagogia. Egli attribuisce grande importanza all'attività del soggetto, che deve essere colto nella sua natura biologica, psichica, cerebrale e genetica. La sua visione si distanzia dalla didattica tradizionale, poiché attribuisce ai bisogni primari del soggetto il ruolo principale nell'interazione con l'ambiente circostante. Secondo Claparède, l'azione stessa ha il compito di riadattare l'equilibrio tra l'individuo e l'ambiente circostante, equilibrio che può essere rotto o alterato per mezzo di modificazioni e trasformazioni ambientali o dall'avanzamento in stadi più elevati. Il pensiero e la conoscenza fungono da preparatori e controllori dell'azione, poiché l'uomo necessita del pensiero come strumento per superare le difficoltà dell'azione.
Il fondamento dell'educazione deve essere l'interesse, quale disciplina interiore. Il gioco è visto come esercitazione e training costante, momento di imitazione e strumento per abbreviare i tempi di apprendimento. La scuola deve prendere in considerazione i bisogni e gli interessi dei bambini per essere una "scuola su misura" capace di autorizzare il bambino a raggruppare gli elementi che favoriscono lo sviluppo delle sue attitudini e abilità. La cultura, secondo Claparède, è un concetto che si riferisce a tutte le attività dello spirito, alle funzioni di riflessione e di critica, all'immaginazione, alla lingua, ai sentimenti estetici, ecc. La scuola deve ispirarsi ad una concezione funzionale dell'educazione e dell'insegnamento, prendendo il fanciullo come centro dei programmi e dei metodi scolastici, considerando l'educazione come progressivo adattamento dei processi mentali a certe determinate azioni con determinati desideri.
L'interesse profondo per la cosa che si tratta di assimilare o di eseguire deve essere il fondamento dell'educazione, e il fanciullo deve lavorare e comportarsi bene non per obbedire ad altri, ma perché questo modo di comportarsi è sentito da lui come desiderabile. L'eredità dei maestri: Maria Montessori Secondo Giovanni Genovesi, tutto il pensiero delle scuole nuove, incluso l'attivismo italiano, è stato filtrato attraverso educatori dotati di personali sensibilità professionale e sociale, che parlavano di volta in volta di scuola materna, casa dei fanciulli o casa dei bambini. Due modelli definiti sono stati quelli delle sorelle Agazzi e quello di Maria Montessori. Montessori ha aperto la Casa dei bambini nel 1906, organizzata in modo scientifico, a misura del bambino. Il suo metodo si concentra sul bambino, promuovendo i sensi come porta dell'anima e l'educazione sensoriale diventa fondamentale per un proficuo apprendimento.cosiddetti esercizi sensoriali diventano basedidattica per un apprendimento il cui punto nodale è dato dall'autoeducazione. Nel metodo Montessori, l'educatore è ridotto a semplice tramite tra l'educando e l'ambiente circostante, il mezzo attraverso cui entrano in contatto la soggettività con la socialità. Un concetto fondamentale è quello dell'autoeducazione, che dona a tale modello la sua fama e funzionalità educativa. Tutto ruota attorno al bambino, che rappresenta la migliore potenzialità per il miglioramento dell'intera umanità. Lo spirito del bambino è il punto focale del processo educativo, e l'infanzia rappresenta la fucina delle predisposizioni e delle potenzialità da far esprimere. La scuola deve ispirarsi a una concezione funzionale dell'educazione e dell'insegnamento, prendendo il fanciullo come centro dei programmi e dei metodi scolastici, e considerandoL'educazione come progressivo adattamento dei processi mentali a certe determinate azioni con determinati desideri. Ovide Jean Decroly
Ovide Decroly, medico e psicologo belga, rappresenta una delle massime autorità del positivismo europeo. Il suo pensiero, risaltato nel metodo globale, si basa sul concetto di una maturazione retta sulla natura psicologica del fanciullo, da definire sulla scorta di osservazioni oggettive nel quotidiano. Il metodo globale si incentra sulle capacità e sui bisogni del soggetto, promuovendo un insegnamento di cose e non sulle cose, attraverso un metodo individualizzato che proceda dal complesso al semplice. I centri di interesse sono essenziali, perché l'apprendimento nasce dagli interessi, che derivano dai bisogni: nutrirsi, difendersi, agire, ecc. Decroly propone un pensiero pedagogico capace di creare un legame tra tutte le materie, di farle convergere da uno stesso centro. Tutto si dirige verso il fanciullo e dal fanciullo tutto si irradia.
ed è questo il filo di Arianna che gli permette di orientarsi e dirigersi nell'immenso labirinto delle conoscenze che i secoli hanno accumulato. Dato che la scuola deve preparare il fanciullo alla vita, Decroly propone un'educazione su cosa sia la vita stessa, la scuola per la vita attraverso la vita. Il metodo proposto da Decroly si basa sulla soddisfazione e sul piacere nell'impegnarsi a fare e nella gioia della scoperta quotidiana, con il massimo scopo rappresentato dallo stupirsi nel formarsi, dal meravigliarsi nell'evolvere, dal sorprendersi nel maturare. I grandi Maestri: John Dewey John Dewey è un famoso filosofo e pedagogista americano che fa parte della corrente del pragmatismo. La sua Scuola progressiva si concentra sull'importanza della pratica concreta e si occupa di molteplici argomenti nell'ambito delle scienze umane, dalla sociologia alla psicologia fino alla pedagogia. Secondo Dewey, l'uomo è un essere attivo che cerca dimodificare il suo ambiente, e l'educazione ha una finalità sociale che sostiene la democrazia. La scuola dovrebbe essere un laboratorio che insegna attraverso l'esperienza pratica, con l'obiettivo di "imparare facendo". Inoltre, Dewey crede che lo sviluppo dell'intelligenza sia una continua ricostruzione dell'esperienza nella direzione della sua sistematizzazione e della sua verifica sempre più completa. La democrazia ed educazione sono strettamente legate, in quanto la scuola è uno strumento essenziale per fare democrazia. Il fare, quindi, deve essere orientato allo sviluppo soggettivo attraverso il gioco delle idee e il loro incorporarsi nell'azione, e non solo una semplice attività esterna. La scuola dovrebbe permettere ai fanciulli di apprendere conoscenze funzionali al loro agire, rappresentando e riproponendo saperi coerenti con la società in cui è inserita. In definitiva, Dewey sostiene che il processoeducativo deve essere un continuo e reciproco gioco delle idee, con la finalità di migliorare costantemente l'esperienza della scuola e della realtà quotidiana. Jean Piaget è uno psicologo svizzero noto per aver sviluppato un modello integrato dello sviluppo del bambino. Secondo Piaget, lo sviluppo avviene attraverso l'interazione costante e reciproca tra il soggetto e l'ambiente sociale che lo circonda. Questo processo di crescita è influenzato sia dalla natura biologica che dal pensiero. Per Piaget, l'azione è un momento organizzatore ed unificatore di processi cognitivi e affettivi, che costituisce un preciso passo in avanti per una introduzione del sociale nei rapporti mondo-uomo. Ci sono due leggi fondamentali alla base dello sviluppo: l'assimilazione e l'accomodamento. L'assimilazione è l'incorporazione degli oggetti negli schemi della condotta, e maggiore sarà l'esperienza di una conoscenza.tanto più grande sarà la gamma di schemi da applicare per apprendere. L'accomodamento autorizza l'intelligenza ad assolvere la funzione di traduzione simbolica in significanza. Lo sviluppo avviene in diverse fasi, a partire dalla fase senso motoria, in cui il bambino fa le prime esperienze, per poi giungere alla fase operazioni formale, in cui si raggiunge la compiutezza dell'intelligenza riflessiva in cui le operazioni consentono l'astrazione e quindi la possibilità di combinazione tra i concetti. Per Piaget, il soggetto è attivo nei confronti del mondo e costruisce le sue conoscenze in base alle esigenze soggettive poste dall'interazione con l'ambiente fisico e sociale. Questa tesi è radicata nel costruttivismo, che vede nell'allievo l'attivo costruttore delle sue conoscenze, e nell'insegnante un supporto e una guida. In definitiva, Piaget ha fornito un importante contributo alla comprensione dello sviluppo del bambino.Jerome Bruner è noto per aver proposto una sintesi personale dell'educazione, anche se rappresenta uno dei massimi esponenti del comportamentismo. Una delle sue grandi idee è quella dell'organizzazione dei contenuti secondo una "spirale a progressione ottimale". Questo metodo prevede la flessibilità dei contenuti, basata sulle fasi di sviluppo dell'apprendimento, che seguono momenti rappresentativi attivi. Secondo Bruner, l'apprendimento dovrebbe essere "di cose e sulle cose".
L'attività di pensiero è fortemente creativa per Bruner, che crede che essa produca modelli e concetti derivanti dalla predisposizione di situazioni dell'insegnante, come ad esempio la carta muta degli Stati Uniti. Bruner ritiene che i contenuti dovrebbero essere organizzati in modo tale che ogni soggetto possa apprendere con facilità e sicurezza ciò che è essenziale alla crescita intellettuale.
unavolta che sia stato adeguatamente organizzato in un corso di studi di sicura forza motivazionale. La struttura di una disciplina, secondo Bruner, è data dai suoi concetti chiave e dai suoi principi organizzatori, che permettono di inquadrare i veri dati dell'esperienza e le varie conoscenze in un quadro organico. Le strutture concettuali sorreggono l'apprendimento, consolidano il perché e la funzione di una data conoscenza e approfondiscono il concetto stesso. L'educazione diviene, secondo il modello bruneriano, una continua azione di apprendimento delle strutture, le quali hanno la particolarità di essere conservate facilmente e riutilizzate ogni volta che si è in grado di riconoscere che "qualcosa non è che un aspetto particolare di un caso più generale", e cioè della struttura appresa. Bruner ritiene che sia indispensabile insegnare "tutto ciò che vale la pena sapere". Inoltre, la metafora dellaLa mano sinistra rappresenta la voce del cuore e delle emozioni, che assieme alla mano destra, quella della razionalità, autorizzano forme di sviluppo armoniche ed