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Viene in mente One and Three Chairs di

Joseph Kosuth, dove opera, foto e testo si

incontrano, proprio come nell’arte di

Long. Per l’artista di Bristol le foto e i testi

sono l’essenza dell’esperienza e si Figura 13 Joseph Kosuth, One and Three Chairs, MoMa 1965

comprendono solo grazie

all’immaginazione.

È importante ricordare la situazione artistica, gli artisti britannici, la nuova generazione

che faceva parte della St. Martin’s School of Art erano i Nuovi Scultori Britannici, per

loro non erano importanti le capacità, lo stesso Richard Long affermava che le sue foto

non erano fatte con grandi capacità, ma questo non le svalorizzava.

16

Come abbiamo detto il paesaggio è centrale nell’arte di Long, ma il paesaggio

americano utilizzato dalla Land Art e il paesaggio britannico sono due cose diverse,

16 Cfr. Ivi., p. 132. 9

l’ultimo è caratterizzato da un alone romantico, che deriva dai pittori romantici, dalla

poesia romantica… Long ha sempre cercato di prendere le distanze dalla definizione

17

americana, ritenendosi più un custode della natura, che non crea un drastico

cambiamento alla natura, che lavora fisicamente a contatto con la natura e non con dei

bulldozer.

18

I suoi modi di fare arte hanno ispirato diversi artisti, tra cui Andy Goldsworphy e

Martin Creed. È evidente in Goldsworphy come le linee, i materiali e i luoghi siano

19

stati influenzati da Long. In Wood Line vengono utilizzati rami di eucalipto che

percorrono la foresta, proprio come farebbe Long. L’arte di Martin Creed, invece, è

influenzata dall’azione nel dipingere, ma è un artista molto complesso, pittore, sculture,

performer, compositore… dialoga con lo spazio e lo spettatore.

Figura 14 Andy Goldsworphy, Wood Line, Presidio 2010 Figura 15 Martin Creed, No. 2731, 2016

17 Cfr. ivi., pp. 136-138

18 Cfr. G. Beal, L. Cooke, C. Harrison, M. J. Jacob, A Quiet revolution…, p. 112

19 The Art Story, <https://www.theartstory.org/artist/long-richard/> (20 agosto 2023). 10

Geometria e natura: pietre, fango, mappe e testi

Come già sottolineato, Richard Long realizza opere di vario tipo, da testi a disegni, da

installazioni nel paesaggio a installazioni al chiuso…

Le opere di Long sono spesso impermanenti,

questo perché l’artista vuole che l’esistenza delle

stesse possa essere come quella dell’uomo: ha una

fine. Questo modo di pensare è già presente dalle

prime opere, quando, nel 1964 a Bristol, realizzò

una traccia circolare facendo rotolare una palla di

neve. Una volta che il sole scioglierà la neve, ecco

che la traccia non ci sarà più, troviamo, quindi,

anche un concetto di sparizione dell’opera, di cui

rimane solo un’unica foto.

20

Figura 26 Snowball Track, Bristol 1964

Ma ufficialmente la sua prima opera acclamata dalla critica è A Line

Made By Walking del 1967. L’opera è realizzata dall’azione del

camminare nell’erba tra le margherite, ripetutamente, e viene

definita dallo stesso artista come un’opera d’arte povera, ma Tony

Godfrey parla di performance documentata da foto . Nella foto

21 22

non c’è la presenza dell’essere umano, ma si percepisce l’azione

fatta dall’uomo, il camminare (come arte). Figura 17 A Line Made By

Walking, Wiltshire 1967

Ma non solo linee segnate dal camminare, ma anche

linee formate da azioni, come prendere delle pietre, le

foto di queste linee all’interno del paesaggio vengono

fatte con attenzione, enfatizzandone la direzione della

linea, la visione… in The Line in the Himalayas del

1975 non vediamo la fine della linea nella foto, perché

questa si perde tra le montagne.

23 Figura 18 The Line in the Himalayas, 1975

Le opera realizzate con le pietre nelle gallerie rievocano quelle realizzate nella natura,

sono la sintesi di un’esperienza e dell’elemento naturale che viene spostato. Le pietre,

per realizzare le installazioni all’interno, vengono scelte in maniera individuale, ogni

pietra viene scelta per il suo aspetto come singolo pezzo, non viene lavorata come nella

20 Cfr. R. H. Fuchs, Richard…, p. 45

21 Tony Godfrey è autore di The New Image: Painting in the Eighties (1986), Drawing Today (1990) e Conceptual Art

(1998).

22 Cfr. W. Malpas, The art of Richard Long…, p. 241.

23 Ivi, pp. 287-288 11

scultura tradizionale, ma esposta come viene trovata in natura e quando un’opera viene

acquistata vengono lasciate delle istruzioni al nuovo proprietario per installare al

meglio l’opera, come in Slate Circle: «First, the perimeter of the circle is marked out

lightly on the floor (e.g. in pencil). The circle is

then filled in stone by stone in a haphazard

pattern. Each stone is placed on its longest,

Figura 19 Slate Circle, Londra 1979 flattest, most stable side, not touching another

stone. The stones are chosen at random. There is

an even density of stones throughout the

sculpture, and a fairly even distribution of sizes

and lengths amongst the stones. All the stones

should be used.»

24

Figura 20 Slate Circle reinstallata

Ma non solo cerchi, Richard Long tra le sue opere al chiuso realizza anche linee,

usando, quindi, le forme geometriche, riconoscibili da tutte le culture; menzioniamo

Line of Lake Stone del 1984 a Torino, ma anche gli anelli come Piemonte Stone Ring

sempre a Torino lo stesso anno. Le forme geometriche perfette che incontrano i

materiali e i luoghi non definiti, non perfetti, ma irregolari.

Figura 21 Line of Lake Stone, Torino 1984 Figura 22 Piemonte Stone Ring, Torino 1984

Ritornando alla fotografia, è interessante notare come la maggior parte delle foto delle

opere siano in bianco e nero, ma anche nelle opere stesse Long tende ad evitare i colori,

ma non eliminandoli del tutto, alcune volte usa il rosso, il giallo, il blu e il marrone.

25

24 R. H. Fuchs, Richard…, p. 134.

25 Cfr. W. Malpas, The art of Richard Long…, p. 289. 12

E il bianco e nero semplice ritorna anche nei testi che scrive. Il susseguirsi di cerchi di

pietre torna anche nei testi dove viene creata la stessa forma, ma con le parole, anche

nei dipinti possiamo vedere lo stesso schema.

Figura 23 A 108 Mile Walk From Bodmin Moor, to Figura 24 Mud Hand Circles, New York

Dartmoor, to Exmoor, Walking Around Three Circles 1989

Along The Way, Liskeard to Porlock, England 1982

Ma anche nelle mappe ritroviamo gli anelli e così anche nei testi.

Figura 25 A 2 ½ Day Walk in the Scottish Highlands Clockwise,

1979 Figura 26 A 2 Day Around and Inside

a Circle in Highlands, Scotland

summer 1980

I testi sono semplici, sono scritti in Gill Sans, spesso sembrano (e sono) semplici

elenchi. Come già detto, sono scritti nero su bianco, alcune volte il titolo può essere

rosso o verde. La struttura dei testi, come già visto, possono avere anche forme

geometriche, non solo la forma tradizionale.

Le mappe rappresentano il paesaggio così come si presenta, già la mappa è astrazione

del luogo, ma l’artista disegna delle forme geometriche sulle mappe. Queste forme non

cambiano il paesaggio, servono quasi come pellicola su un dettaglio delle mappe stesse,

ma cambia la percezione che ne ha Long e lo spettatore.

26

26 Cfr. G. Beal, L. Cooke, C. Harrison, M. J. Jacob, A Quiet revolution…, p. 112. 13

I dipinti, invece, vengono realizzati con del fango e come strumento le mani dell’artista

con un movimento energico. Il fango viene visto da Long come una mediazione tra la

roccia e l’acqua, e la scelta ricade sul fango perché l’acqua si seccherebbe troppo

velocemente e sparirebbe. Se le installazioni possono essere ricomposte anche da altri

grazie alle istruzioni che Long lascia, ecco che i dipinti di fango, sui muri delle gallerie,

possono essere fatti solo dalle mani dell’artista. Nei suoi dipinti utilizza il fango e

attraverso il suo corpo lascia le tracce su carta, pannelli, così come lascia una traccia

della presenza dell’uomo nella natura, nel paesaggio.

Figura 5 Muddy Water Falls, Londra 1984 Figura 4 Southern Gravity, Australia 2011

Figura 3 River Avon Mud Drawing, Australia 1983

Luogo particolarmente caro a Richard Long è Dartmoor. Da bambino ci andava per le

vacanze insieme alla famiglia per far visita ai nonni. Negli anni non l’ha abbandonato,

anzi sono molte le passeggiate che documenta in questo luogo, lo visita di giorno, di

notte, seguendo una linea di quadrati segnati sulla mappa ecc… qui a Dartmoor inizia

27

a includere il vento e nelle sue opere, è compagno di camminate, ma nelle foto riesce

27 Cfr. R. H. Fuchs, Richard…, p. 99. 14

a catturare solo gli effetti del vento e in un testo le direzioni del vento attraverso delle

frecce. Figura 28 Dartmoor Walk(s), A Nine Day Walk, 2017

Figura 27 Wind Line, A Straight Ten Mile Northward Walk on

Dartmoor, 1985 Figura 6 1449 Stones at 1499 Feet, 1499 Tinner's Stone Placed

on Dartmoor at 1499 Feet Above Sea Level, 1979

Figura 29 Eight Walks, Dartmoor 1974 Figura 7 Dartmoor Riverbeds, A Four Day

Walk Along All the Riverbeds Within a

Circle on Dartmoor, 1978 15

In occasione di Le Magiciens de la Terre

conosce Jiyva Soma Mashe . Long visse

28

in India nel 2003 e iniziarono a

frequentarsi e Long studiò la tribù Warli .

29

Nel 2004 è stata organizzata una mostra

dei due artisti a Milano con la

collaborazione del Museum Kunst Palast

di Düsseldorf e il curatore fu Hervè

Pedriolle . L’arte di Mashe utilizza anche

30

alcuni materiali naturali, come lo sterco, e

Figura 8 Jiyva Soma Mashe, Richard Long, Hervè Perdriolle,

Maharashtra 2003 si caratterizza soprattutto per pitture

murali in cui si riscontra quel rispetto per

la natura che ritroviamo in Long, ma con

un aspetto più magico nel caso di Mashe.

Figura 11 Turmeric Line I, Maharashtra, 2003 Figura 10 Chaff Circle, Maharashtra 2003

Figura 9 Maharashtra 2003

28 Jiyva Soma Mashe (1934-2018) la prima mostra fu alla Gallery Chemould, Jehangir Art Gallery in Mumbai nel 1975.

Realizza opere con lo stile tribale Warli.

29 Warli è una tribù che vive in India. Vivono di coltivazioni e la natura e il bestiame sono una parte essenziale della loro

vita. La loro arte è caratterizzata da figure geometriche e animali.

30 Hervè Perdriolle (1954) è un curatore, un critico d’arte e collezionista. Impegnato nella divulgazione dell’arte tribale

indiana. 16

Figura 13 Dipinti Jiyva Soma Mashe, Padiglioe d'Arte Figura 12 Warli Spiral, Padiglioe d'Arte Contemporanea,

Contemporanea, Milano 2004 Milano 2004

I punti di incontro sono i materiali naturali, le forme geometrich

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Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ANT/07 Archeologia classica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ilarianotaro di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'arte antica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Accademia di Belle Arti di Napoli - Accademianapoli o del prof Ce Giovanna.
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