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4. “La caduta degli dèi” (terza giornata)
Scrive i libretti dei primi tre movimenti accavallando i lavori, contemporaneamente
alla messa in scena di un’altra opera, “Lohengrin” del 1845, scritta a Zurigo.
Quest’opera fece molto successo, e il suo nome divenne famoso. Il direttore
d’orchestra era Hans Von Bulow, marito di una delle figlie di List. In questo periodo
viaggia molto, guadagna come direttore d’orchestra a Londra e vive in grande
tranquillità; la tranquillità viene turbata da un fatto: Wagner era l’amante della moglie
di Otto Wesendock, suo ammiratore, Mathilde; tanto la amava che le dedicò l’opera di
“Tristano e Isotta”. Ma la moglie di Wagner scoprì tutto, e Wagner scappò a Zurigo
abbandonando entrambe.
A Vienna e a Parigi porta il “Tannhauser”, che per le troppe modifiche fu un
insuccesso. Scappa a Praga, Russia, Ungheria, e poi in Svizzera sovrastato dai debiti.
[Nel museo di Puccini, c’è una lettera di Wagner datata 1861, nella quale lo stesso
Wagner si promuove, alludendo al fatto che dovrebbe iniziare a lavorare in Italia; la
lettera era indirizzata a Ricordi, che alla proposta di acquistare i diritti delle opere di
Wagner, disse di no. I diritti vennero acquistati dall’editore Lucca. Più tardi, quando la
casa editrice Lucca fallisce, viene acquistata da Ricordi, il quale di conseguenza
acquisisce Wagner. Arriviamo a Puccini, il quale dovette eseguire alla Scala “I maestri
cantori di Norimberga” di Wagner. L’opera era stata in precedenza rifiutata da Verdi,
perché la riteneva troppo lunga e noiosa; venne data in commissione a Puccini, che
era ancora un giovane compositore agli esordi (non rischiava niente), il quale andò in
Germania per l’esecuzione, e che la fece eccellentemente. Venne pagato da Ricordi
con la lettera di Wagner di cui parlavamo all’inizio, poiché Puccini ammirava
moltissimo il compositore. Ecco perché nel museo Puccini abbiamo la presenza di
Wagner].
La vera svolta fu nel 1864. Inizia con un colloquio con Luigi II di Baviera, presso il
quale trovò rifugio e del quale si approfittò. Nel 1865 manda in scena “Tristano e
Isotta”, composto dal 1857 a 59, dirige Bulow. Aveva finalmente trovato chi lo
finanzia, nonostante la gigantesca difficoltà a mettere insieme orchestre enormi (si
dice che dopo 77 prove l’orchestra si rifiutò perché troppo complesso).
Inizia una relazione con la moglie di Bulow (figlia di List), Cosima, dalla quale ebbe
due figli: Isotta e Sigfried.
Nel 1868 manda in scena a Monaco “I maestri cantori di Norimberga” (iniziato nel
1845, lasciato, e ripreso nel 1861). Per ovvi motivi iniziò l’inimicizia con Bulow e
List, dai quali scappa. Cosima lascia il marito. Seguono anni difficili. Porta in Italia,
nel 1871 (15 anni dopo il suo esordio), a Bologna, “Lohengrin”.
La sua megalomania non aveva limiti, la sua ambizione l’aveva convinto a richiedere
un teatro specifico per le sue “opere d’arte”, teatro che mai trovò, e che quindi si fece
costruire. Non avendo soldi, inizia a portare in scena la Tetralogia, cercando di attirare
sponsor e finanziatori:
nel 1869 va in scena il Prologo a Zurigo (e la seconda e terza giornata non
erano ancora state scritte);
nel 1870 va in scena l’intera Tetralogia, eseguita in 4 giorni di seguito (per la
Walkiria: testo scritto nel 1852, musica scritta tra 1854/56);
Nel 1872, a Beirot, iniziano i lavori per il teatro di Wagner. Per l’inizio dei lavori
venne eseguita la IX di Beethoven. L’inaugurazione si ebbe nel 1876.
Non era un teatro all’italiana, ma un anfiteatro con l’orchestra nascosta nel “golfo
mistico” (parte nascosta sotto il palco, mentre all’italiana era a livello del palco ->
funzionale perché le orchestre erano piccole, ma con 90 elementi delle orchestre di