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Scritture riferite a Dio

Solo che i primi 3 sono verbi riferiti a un Dio in momenti in cui manifesta la sua presenza in maniera non tanto violenta. Poiché "tu per ora non fai altro che...". 3 verbi che riguardano momenti meno pacifici per arrivare alla conclusione alla fine della prima quartina di "farmi nuovo". Unione con Dio non è fine a se stessa ma affinché l'Io possa rinnovarsi, farsi nuovo.

Seconda quartina: entriamo nel campo della metafora. L'Io si paragona a due cose: alla città che è stata presa da altri da assedio mentre la città era per Dio. Ma con quel "to another due" stabilisce un'identità tra città e sposa perché la città usurpata, presa da altri mentre essa era dovuta a un altro, è la città che si fa sposa. Qui "sposa" non è nominata da nessuna parte ma il paragone è tra l'Io e la città assediata.

vinta dainemici ma anche la donna che doveva andare in sposa a un altro e che è stataugualmente presa d'assalto, portata via da altri. Siamo in una nuova sfera: al lettore sichiede di seguire un'altra serie di termini che portano in un'altra aria semantica.

Perché l'Io non è riuscito a preservarsi, a difendersi per potersi dare al Dio giusto?

Perché la ragione, che è il viceré di Dio nell'uomo (ricorda grande catena dell'Essere -vicinanza tra Dio e uomo): "la ragione, il tuo viceré in me, mi dovrebbe difendere ma è prigioniera. Prigioniera ormai debole e infida." Questo è un guaio più grande: a livellodi contenuti, si è messa dentro la cosa la più impensabile per la poesia metafisica: essere umano senza ragione. Ragione ridotta a prigioniera. L'Io, inoltre, che noipensiamo associato a un poeta-uomo, si paragona a una sposa. È un'altra cosa.

Che alla poesia metafisica piace fare: una forma di scandalo. La cosiddetta "volta" nel sonetto, la conclusione. "Questa è la situazione eppure io vorrei tutt'altra situazione: io ti amo e vorrei essere amato ugualmente (l'amore terreno in una coppia)". Qui si fa più evidente quel paragone del sé con "ambetrothed": "sono promesso come sposa al tuo nemico". La ragione è stata fatta prigioniera (cosa abbastanza grave per la poesia metafisica che si fonda sulla ragione, su capacità di argomentare).

Nella terza quartina diventa più evidente l'associazione tra l'Io e la sposa. "Vorrei essere ricambiato allo stesso modo ma sono promessa in sposa al tuo nemico". C'è di nuovo l'invocazione a Dio: "divorce me", "sciogli quel nodo". "Sciogli quel nodo perché, a meno che tu non mi riduca in schiavitù".

“enthrall”: rendere schiavo oppure catturare intellettivamente) a meno che tu non mi catturi nella mente e nel corpo, io non sarò mai libero e nemmeno casto, a meno che tu non mi RAVISH”. Ravish è un verbo con doppio significato: significa “violentare” ma anche “estasiare”, “incantare”, “avvincere”. La violenza che abbiamo visto all’inizio, si carica di nuovi significati: abbiamo il significato della violenza sessuale. Ma, allo stesso tempo, contiene anche significato che si addice di più a Dio. Si riescono a vedere gli elementi che ci fanno vedere Donne come poeta metafisico: poesia eccessiva per il modo di dichiarare questa volontà di avvicinarsi a Dio. Avvicinarsi a Dio significa diventare prigioniero. L’Io di questa poesia è abbastanza passivo perché l’unica azione è “labor” ma “to no end”: è invana. Tutte le azioni che sono

nominate sono azioni che dovrebbero essere di Dio.“Your enemy”: passioni terrene, vita di lussuria oppure il diavolo. Sappiamo che ildiavolo è stato rappresentato tantissime volte come il diavolo tentatore in questanostra vita terrena: tenta a vita dissoluta. Volontà di essere fatto nuovo in una vita chepuò essere solo spirituale. Questa invocazione passa anche attraverso un linguaggiotutto intriso di un linguaggio terreno.

Il nodo da sciogliere: un altro di quei nodi che sono al singolare ma che può significarepiù cose. Ricordiamo che è stata creato anche un parallelo tra Io e la sposa. Quel nodosarebbe anche il nodo verginale e qui l’immagine si fa ancora più violenta. Questo Ionon è necessariamente il poeta ma certo ricordare che il poeta è un uomo e che diceIo e paragona quell’Io alla sposa rende la poesia ancora più violenta. Nella primaquartina c’è quasi un Dio violento, poi

si riprende l'immagine della sposa che un po' disturba la lettura: poeta uomo associato alla sposa. Poi c'è insistenza su "se mi annienterai, se mi penetrerai, mi toccherai fisicamente, allora io più facilmente sarò libero, potrò ricongiungermi a te". Desiderio di rigenerazione, rinnovamento che emerge dal sonetto, una forte fisicità del verso che ritroviamo ancora e un sonetto che, in maniera del tutto originale, pur contenendosi dentro la forma sonetto, un po' spinge per variare la forma e poi rappresenta anche una versione molto originale di un tema che invece originale non è. Il tema di base è il tema di una lotta interna nelle parti più recondite dell'Io tra passione e ragione. Tra sentimenti che sono tutti terreni e la ragione che dovrebbe ricondurci a Dio ma ci eleva soltanto annientandoci. Forza di questa prima quartina è anche la sequenza allitterativa che nell'ultimo verso

ricorda laB di Batter. Opera a più livelli confondendo il livello del linguaggio con livello delcontenuto.Come i poeti metafisici, la poesia dell’epoca riprende, rielabora in letteratura quelsapere dell’epoca: relazione di corrispondenze tra macrocosmo e microcosmo.Leggiamo la poesia per un'altra dimensione: la dimensione meta-testuale.La raccolta postuma (1633): The Temple in cui è contenuta questa poesia. Il tempio ètante cose allo stesso tempo. Il tempio del titolo è un luogo di culto, di adorazione diDio e quindi nella chiesa anglicana dell’epoca può essere proprio la chiesa anglicanacome luogo, istituzione in cui si adora Dio e si incontra Dio. Ma il tempio è anchesimbolo di Cristo, è ancora il corpo umano (luogo fisico della manifestazione dellagrandezza di Dio) ma anche come tutto il creato, l’universo intero, tutto ilmacrocosmo. E poi la poesia stessa, il fare poetico, il poetare è il tempio

che gli esseri umani ergono a Dio. Bertinetti: "qui il tempio è il corpo dell'uomo come luogo fisico dell'anima e di Dio... poesia che costruisce pietra su pietra un grande edificio di preghiera e lode... viene creata sì dal poeta ma diventa poi altra cosa quando si fa tempio eletto in lode a Dio." In The Temple è anche contenuto Easter Wings. 19 righi, 18 versi + Alas, my God! Prima parte abbiamo già visto. "Non ho più lacrime e devo chiedere aiuto alle parti più liquide del macrocosmo." Idea di corrispondenze tra macrocosmo e microcosmo. Questo è considerato un sonetto esteso: c'è una quartina di troppo: ci sono 4 quartine e 1 distico ma poi c'è Alas, my God! Dentro la poesia ma fuori la poesia. Questo sonetto ci mostra una voglia di sperimentare con la forma sonetto: qui il poeta si confronta proprio con la forma, la rispetta ma cede, diventa straripante così come

Il suo dolore. "What are two shallow fords.. less word": corpo umano. Corrispondenza macrocosmo e microcosmo, continua l'idea di corrispondenza. Domanda alla fine di quegli 8 versi: sta rafforzando quello che ha detto prima. Sta continuando con l'argomentazione di prima. La risposta: si cambia argomentazione, si va nella direzione opposta a metà verso. Risposta diretta non è: fa prima quella considerazione sul mondo minore (corpo umano) ma aggiunge che anche che il mondo più grande è anche esso piccolo e insufficiente a manifestare il suo dolore, a dargli tutte le lacrime, a narrow cupboard (mondo casalingo) troppo stretta per i suoi dolori i quali hanno bisogno di lacrime, di tutto per manifestarsi. Pur trovandosi in mezzo a tutte le fonti della natura, ne hanno ancora bisogno. Qui c'è una volta inaspettata a metà verso: "niente è a sufficienza per me." Poi vi è un momento meta-testuale, un

riferimento ai versi: si rivolge direttamente con quel "ye:you". "Oh versi, voi siete troppo belli, eleganti per me, troppo saggi per me. Siete troppo eleganti per poter rendere un dispiacere o dei dispiaceri come i miei che sono così rozzi, primitivi, essenziali." Chiede a questa poesia di "cease," "be dumb and mute": cessare, ammutolirsi. Chiede ai versi di "rinunciare ai vostri piedi, alla vostra metrica" ma significa anche metaforicamente i versi che hanno davvero i piedi, "fermatevi, non correte più ai miei occhi" ma non sono i versi a correre agli occhi ma le lacrime. Da che aveva invocato un macrocosmo, siccome sta parlando di fiumi e lacrime che dovrebbero manifestare il dolore e i versi di questa poesia dovrebbero manifestare questo dolore, ecco qui il cortocircuito: "rinunciate ai vostri piedi, al ritmo ma rinunciate anche a correre ai miei occhi, a manifestarmi nel mio dolore così.come farebbero le lacrime o i fiumi che ho appena invocato.” Pone sè stesso in contrapposizione al liuto di qualche amante. “Preserva le tue misure per i canti o lamenti di qualche amante il cui dolore è molto più superficiale rispetto al mio e quindi lascia ancora spazio per musica e rima.” Vai a cercare qualche innamorato che si lamenta per non essere ricambiato il cui dolore gli permette di scrivere una poesia. Il mio dolore non ammette tutti gli elementi che sono della poesia.” Qui si utilizza “both” ma qui ci sono 3 elementi: “measure”, ”tune” e “time”. Deve far vedere che il suo dolore non sta dentro la misura, dentro il sonetto, non sta dentro il rispetto delle dieci sillabe per verso. Infatti, aggiunge quel “Alas, my God” è un rompere con il ritmo. Momento di mettere in pratica quello che si è detto. La poesia parte da una poesia di maniera: nei primi 8 versi, sia per

contenuti sia per come retoricamente si svolgono, è poesia che mostra l'abilità del poeta. Il poeta stamettendo in mostra la sua abilità di poeta: le domande retoriche, la ripetizione,

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Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/10 Letteratura inglese

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