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ZOOLOGIA CON LABORATORIO 14 ottobre 2024
Darwin e Wallace sono i cofondatori della teoria dell’evoluzione per selezione naturale;
non furono i primi a parlare di evoluzione, ma i primi a enunciare l’evoluzione nei
termini di una solida teoria scientifica. Sono i primi a fornire una spiegazione corretta e
strutturata di come le specie evolvono, la loro teoria ha rivoluzionato non solo le
scienze biologiche, ma anche la cultura del tempo.
Thomas Malthus (economista): tre anni dopo il rientro, Darwin lesse il suo saggio sulle
popolazioni, che affermava che le popolazioni tendono ad aumentare in numero ben
oltre la capacità portante del sistema. Allora Darwin si rese conto di come un processo
di selezione naturale, una lotta per l’esistenza a causa del sovraffollamento, potesse
essere una potente spinta per l’evoluzione delle specie selvatiche.
Charles Robert Darwin: ha raccolto dati e campioni (fossili) in tutto il mondo
(Sudamerica e isole, isole Galapagos) viaggiando per 5 anni sul Beagle (nave, salpò il
27 dicembre 1831). Notò la variabilità (morfologica) e le affinità (morfologiche ed
ecologiche) in tante specie in diverse parti del mondo; notò una stretta corrispondenza
tra fauna e flora (caratteristiche che dipendevano dall’habitat e non dalla regione
geografica, completamente diversa ma ecologicamente equivalente); notò la
gradualità della variabilità e di come cambia la geologia nel tempo (ritrovamenti fossili
marini). Teorizzò la genesi degli atolli corallini; notò la somiglianza di fossili in luoghi
molto distanti tra loro; capì la lentezza dei processi e l’antichità della Terra; teneva
conto anche dell’ecologia e dell’etologia (fu il primo a parlare di emozioni negli
animali). Si ricordano in particolare gli studi sulle testuggini, sulle iguane marine e sui
fringuelli delle isole Galapagos: ciascuna isola ospitava un’unica specie di un
On the Origin of Species”,
particolare gruppo animale. Pubblicò nel 1859 “ in quattro
volumi.
Alfred Russel Wallace: era molto attivo sul campo (in particolare ai tropici, viveva in
Malesia). Nel 1958 Wallace mandò a Darwin il suo manoscritto, in cui era sintetizzata
la stessa teoria a cui Darwin stava lavorando da oltre 20 anni, decisero allora di
“Journal of the Linnean Society”).
pubblicarla insieme (sul
Osservazioni e deduzioni di Darwin
Darwin sosteneva che gli organismi che possedevano caratteristiche ereditarie che
conferivano un vantaggio per la sopravvivenza o la riproduzione avrebbero lasciato più
prole rispetto agli altri.
Egli dedusse, quindi, che gli esseri viventi non fossero immutabili (no costanti, né
perpetuamente ciclici), come al tempo si usava sostenere (creazione divina), ma
rappresentassero i frutti dell’evoluzione.
Secondo Darwin le strutture che chiamiamo omologhe rappresentano caratteristiche
ereditarie.
Tra i membri di una stessa specie esiste una notevole variazione.
Variazioni ereditabili.
La produzione potenziale di figli fa parte degli animali di alcune specie è enorme
ma di solito la popolazione rimane stabile.
Alcuni individui risultano più adatti a sopravvivere ai predatori, all'ambiente o
alla competizione con i propri simili per il cibo o un partner sessuale; questi
individui produrranno più figli.
ZOOLOGIA CON LABORATORIO 14 ottobre 2024
La differenza nel numero di figli che sopravvivono e si riproducono è causata
dalla variazione in tratti che possono essere di vario tipo (morfologici,
comportamentali, fisiologici ecc); essa costituisce la selezione naturale.
Sviluppo della teoria della selezione naturale:
1. Gli individui hanno una grande fertilità potenziale, che permette una crescita
esponenziale delle popolazioni (fonte: Thomas Malthus).
2. Le popolazioni naturali di solito non crescono esponenzialmente, ma si
mantengono pressoché costanti nel tempo.
3. Le risorse naturali sono limitate (fonte: Thomas Malthus).
1. Esiste una lotta per l’esistenza fra gli individui di una popolazione (fonte:
Thomas Malthus). Solo una parte, spesso molto piccola, riesce a sopravvivere, e
la lotta diventa sempre più aspra man mano che aumenta la sovrappopolazione.
4. Vi è variazione fra gli individui di una popolazione. Non ve n’è uno identico
all’altro.
5. Le variazioni sono ereditabili. I meccanismi dell’ereditarietà saranno poi scoperti
da Gregor Mendel.
2. Individui diversi mostrano sopravvivenza e capacità riproduttiva differenziali che
favoriscono i caratteri vantaggiosi ( = selezione naturale). Alcune caratteristiche
conferiscono ai loro possessori un vantaggio ai fini di sopravvivenza e
riproduzione.
3. La selezione naturale, agendo su molte generazioni, gradualmente produce
nuovi adattamenti e nuove specie.
Oggi la sopravvivenza differenziale (diverso potenziale di sopravvivenza) viene detta
sorting (assortimento); esso non deve però essere confuso con la selezione naturale.
Ci sono altri fenomeni casuali che possono causare sorting (per esempio la deriva
genetica); piuttosto la selezione naturale è una causa specifica di sorting.
Differenze con la teoria di Lamark: variazione, trasformismo e speciazione.
La teoria darwiniana è l’insieme di cinque teorie principali (Ernst Mayr):
- Cambiamento continuo: mondo vivente né costante, né ciclico.
- Discendenza comune: tutte le specie, animali e vegetali, discendono da un
unico antenato. Gli evoluzionisti pre-darwiniani parlavano, invece, di più origini
indipendenti della vita, ciascuna delle quali avrebbe dato origine a una linea
filetica.
- Moltiplicazione delle specie: l’evoluzione produce nuove specie a partire da
quelle esistenti. Il numero di specie prodotte tende ad aumentare nel tempo,
anche se la maggior parte di queste si estinguerà.
- Gradualismo: le differenze si generano e si accumulano lentamente e
continuamente.
ZOOLOGIA CON LABORATORIO 14 ottobre 2024
- Selezione Naturale: gli organismi sono adattati all’ambiente, l’adattamento
deriva da un processo di selezione naturale, la dimostrazione che processi
naturali possono produrre adattamenti è stata fondamentale per l’accettazione
di tutte le altre teorie.
Cambiamento continuo - prove dell’evoluzione
Fossile: ciò che rimane di un organismo vissuto in passato, riportato alla luce dalla
crosta terrestre. Possono essere completi, di parti del corpo o impronte e tracce
lasciate da questi. Sono importanti perché forniscono informazioni sia sull’evoluzione
degli organismi che sui cambiamenti ambientali; nonostante ciò, lo studio dei fossili
può essere fuorviante, in quanto la loro conservazione è selettiva e la geologia ha
spesso modificato l’orientamento degli strati di roccia.
“Legge della stratigrafia”: i geologi hanno suddiviso la storia in una serie di eventi
successivi, sulla base degli strati di rocce sedimentarie. Il tempo fu diviso in eoni, ere,
periodi ed epoche.
Datazione radiometrica: metodo per la datazione assoluta delle rocce. Orologi
radioattivi basati sul decadimento spontaneo di elementi radioattivi (datazione
potassio-argon (da ⁴⁰K a ⁴⁰Ar e ⁴⁰Ca) naturalmente presenti nelle rocce. Sono metodi
con i quali è possibile datare rocce vecchie più di due miliardi di anni (per datare una
roccia basta calcolare la % residua di potassio radioattivo rispetto a quella iniziale).
Gaylord Simpson: le specie animali sopravvivono da 1 a 10 milioni di anni. Le tendenze
sono cambiamenti, in una certa direzione, delle caratteristiche o dei modelli di
diversità in un gruppo di organismi; dai fossili è possibile delineare queste tendenze
evolutive. Spesso le successioni di specie seguono delle tendenze evolutive che
supportano chiaramente il cambiamento continuo sostenuto da Darwin.
[L’evoluzione non implica che le forme più recenti siano superiori a quelle passate
(idem per complessità strutturale, non è sinonimo di maggiore evoluzione) o che i
cambiamenti rappresentino progressi nell’adattamento o nella complessità
dell’organismo. Sebbene Darwin avesse predetto che le tendenze evolutive avrebbero
mostrato un progresso, molti paleontologi contemporanei considerano l’adattamento
progressivo raro.]
Embriologia comparativa (evodevo).
Melanismo industriale.
Prove molecolari: diverse regioni geniche vengono utilizzate per identificare i diversi
gruppi organici usando il barcode. La regione usata per gli animali è una porzione del
gene del citocromo c ossidasi I (COI o COX1), presente nel DNA mitocondriale.
Moltiplicazione delle specie - Speciazione
È il processo di formazione delle specie.
Barriere riproduttive:
Il concetto di barriera riproduttiva ha un ruolo fondamentale nella speciazione; sono
caratteristiche biologiche che impediscono l’incrocio tra specie diverse
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- Barriere pre-copula: mancato riconoscimento di potenziali partner sessuali tra i
membri di popolazioni divergenti o impossibilità di portare a termine il rituale di
accoppiamento. Fattori che impediscono l’accoppiamento come
comportamento, morfologia, fisiologia (dell’animale) o barriera geografica;
Lampridi)
pesso vanno ad interessare i caratteri sessuali secondari (es. lucciole (
a seconda delle specie fanno segnali di pattern luminosi diversi; i canti delle
rane che hanno frequenze diverse). Le femmine scelgono il partner in base, ad
esempio, alla danza o al tratto particolare (es. la chela dei granchi). Specie
diverse, ma indistinguibili su base fenotipica, sono dette specie sorelle (sibling
species).
- Barriere post-copula: i due individui arrivano a scambiarsi i gameti, ma non
producono prole sana e fertile a causa, ad esempio, di incompatibilità gametica,
sviluppo, sopravvivenza, sterilità della progenie.
Barriere geografiche:
- Speciazione Simpatrica: la nuova popolazione, che diventerà poi una specie
indipendente, si sviluppa rimanendo in contatto con la specie originale (avviene
all’interno dell’areale della popolazione); la prima tappa di questo processo di
speciazione prevede polimorfismo genetico all’interno della popolazione iniziale.
In una determinata area trovo, quindi, sia la specie iniziale sia quella nuova
(sono compresenti), ma ci sono barriere (riproduttive) che impediscono il
passaggio di gameti tra queste (es. riproduzione precoce o tardiva di alcuni
individui). Secondo questa ipotesi, differenti individui all’interno di una specie
possono specializzarsi per colonizzare zone diverse dello stesso areale.
[Es. Ciclidi dei grandi laghi africani (lago Tanganica, lago Vittoria) (non si sa che
tipo di speciazione sia avvenuta). Il lago s